Pregare non equivale a compiere una meccanica e tediosa ripetizione di formule, ma significa entrare in un rapporto di familiarità e fiducia con il Signore, immergersi nei pensieri e nei disegni di amore che Dio ha per noi.
Per costruire e mantenere questa intima comunione di vita con YHWH, gli israeliti si servivano della preghiera dei salmi. Anche Gesù, come ogni ebreo osservante del suo tempo, li recitava e meditava quotidianamente.
In essi si parla di nemici e guerre, ma anche delle gioie di chi vive in armonia con Dio, di chi è felice nella certezza che il Signore veglia su di lui. Per ogni mattina, ogni sera e ogni notte della settimana il volume propone un salmo “della gioia”, anticipato da una breve introduzione e seguito da alcune invocazioni.
«Pregare con i salmi della gioia quando siamo delusi e amareggiati è il modo migliore per disintossicarci dalle nostre angosce. Il dialogo con Dio è sempre fonte di serenità e di pace» (dalla Presentazione).
Sommario
Presentazione. Sal 1 - domenica mattina: Vale la pena essere giusti? Sal 8 - domenica sera: Viandanti nel mondo contempliamo il cielo. Sal 112 - domenica notte: Da che parte sta Dio? Sal 15 - lunedì mattina: Fa’ questo e vivrai. Sal 19 - lunedì sera: Canto delle stelle del mattino. Sal 119 - lunedì notte: «Signore, come renderti felice?». Sal 23 - martedì mattina: Non un miraggio, ma l’oasi del Signore. Sal 29 - martedì sera: Forte come l’uragano la voce del Signore. Sal 128 - martedì notte: Una famiglia benedetta dal Signore. Sal 113 - mercoledì mattina: Chi è grande come te, Signore?. Sal 46 - mercoledì sera: Romperà gli archi, spezzerà le lance. Sal 131 - mercoledì notte: Se non diventerete come bambini. Sal 63 - giovedì mattina: Dall’alba io ti cerco. Sal 65 - giovedì sera: Ringraziare Dio è condividere i suoi doni. Sal 139 - giovedì notte: Uno sguardo d’amore. Sal 104 - venerdì mattina: Le meraviglie del creato. Sal 103 - venerdì sera: Quale speranza per chi ha sbagliato? Sal 148 - venerdì notte: L’uomo voce di tutte le creature. Sal 92 - sabato mattina: Alla sorgente della gioia. Sal 111 - sabato sera: Per dire a Dio: «Siamo contenti di te…». Sal 130 - sabato notte: Se tu squarciassi i cieli e scendessi!
Note sull'autore
Fernando Armellini ha conseguito la licenza in teologia presso la Pontificia Università Urbaniana e in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma. Per alcuni anni è stato missionario in Mozambico. Attualmente insegna ed è accreditato conferenziere in Italia e all’estero. È inoltre animatore per il settore biblico presso il centro di spiritualità Siloe (Albino - BG).
Ricordiamo le più note tra le sue opere: Ascoltarti è una festa, le letture domenicali spiegate alla comunità (3 volumi, ristampati e tradotti in cinque lingue), Ed. Messaggero, Padova 2000-2002; in collaborazione con G. Moretti I Salmi: Canti della vita, EDB, Bologna 1995, Aveva volto e parole d’uomo. Un ritratto di Gesù, Ed. Paoline, Milano 1998; in collaborazione con A. Usubelli Vi affido alla Parola. Gli Atti degli Apostoli, EDB, Bologna 1997, ristampato e tradotto in quattro lingue, Lo seguirono lungo la Via, il Vangelo secondo Marco, EDB, Bologna 1998.
Nel vangelo di Matteo, in cinque occorrenze (6,30; 8,26; 14,31; 16,8; 17,20) compare l' espressione "poca o piccola fede". È una particolarità di questo vangelo che si applica, di fatto, ai discepoli: in una sequenza del discorso della montagna (6,25-34), durante la tempesta (8,23-27), nel cammino di Pietro sulle acque (14,22-23), durante la discussione dei lieviti (16,5-12) e, infine nel caso della mancata guarigione del ragazzo epilettico (17,14-20). Il presente studio si propone di analizzare i cinque brani con un'attenzione particolare allo sviluppo del tema della "poca fede" nello svolgimento del vangelo; a questi testi, inoltre, sarà accostato anche l'episodio conclusivo dell'opera di Matteo (28,16-20) che ci consegna l'ultima azione dei discepoli (28,17) in bilico tra adorazione dubbio-esperienza, questa, che richiama implicitamente la "poca fede". una veloce sintesi finale raccoglierà i dati più significati emersi dal commento. La ricerca si presenta, dunque, come una sorta di "affondo" sia nella più vasta e articolata tematica del discepolato che nella tematica della fede tout-court. I cinque testi sulla "poca fede", come luminosi punti prospettici, uniti all'accenno del finale (28,17), sono in grado di offrirci un suggestive ritratto - per un verso da completare con altri dati sparsi nel vangelo, e per un altro verso sufficientemente compatto - di colui che liberamente e chiamato ad accogliere il dio-con-noi nella persona di Gesù (1,23, 28,20).
Il libro è costituito da una serie di 23 meditazioni progressive sulla prima Lettera di Giovanni, un testo del primo secolo, epoca che presenta molte analogie con la nostra. L'intento dell'autore è cercare di riportare il pensiero del lettore verso la meditazione della "realtà" della vita cristiana, che non è fatta solo di riti, di obblighi e di divieti, ma è costituita dalla stessa vita di Cristo, "realmente" presente non solo nell'Eucaristia, ma nella Chiesa che è il suo "Corpo".
Giovanni (c. 100 d.C.), figlio di Zebedeo e fratello di Giacomo fu, secondo il quarto Vangelo a lui attribuito, il discepolo prediletto di Cristo. Secondo Eusebio, a Patmo, dove fu relegato, scrisse l'Apocalisse. La data di composizione dell'opera risale all'incirca al 97 d.C. Nell'Apocalisse, unico libro profetico del Nuovo Testamento, Giovanni elabora con molta originalità le tematiche del profetismo antico-testamentario: nasce così un testo che seduce i lettori per la ricchezza e la varietà delle invenzioni fantastiche e affascina gli esegeti per la complessità dei simboli e l'oscurità del linguaggio.
Il Nuovo Testamento dà per scontato che i suoi lettori siano al corrente dell'ambiente geografico e umano in cui si muove Gesù. Ma non sempre è così. Usanze sociali e religiose, il clima e la geografia condizionano i fatti e il comportamento dei contemporanei di Gesù. Questo studio ci consente di "vedere" lo sfondo della storia di Gesù e di comprendere meglio la sua persona e il suo insegnamento.
Calimani prende in esame la figura di Paolo di Tarso, fariseo per nascita e apostolo di Cristo per vocazione, protagonista di un percorso biografico sofferto e ricco di colpi di scena. L'autore ricostruisce così il complesso profilo di questa personalità, tramite essenziale fra le tradizioni giudaiche, le filosofie misteriche e la religione cristiana.
Richard Valantasis offre un commento del Vangelo di Tommaso, basato sulla lettura di testi copti e greci. Comprende un'introduzione generale che sintetizza il dibattito sorto tra gli studiosi precedenti e situa il Vangelo nel suo ambito storico e teologico, fornendo informazioni sulla cultura letteraria della tradizione giudaico-cristiana.
Il titolo del volume mira a evidenziare il punto culminante raggiunto dalla creazione in quel capolavoro biblico che è il Cantico del cantici. Per Simoens si ha qui il compimento di Genesi 2-3 e la creazione di Adamo e di Eva non va vista in due momenti successivi, ma come creazione «in coppia». La coppia è specchio della pienezza della creazione ed ha caratteristiche regali e sacerdotali: è deputata al culto.
Ed ecco quindi che la donna non è elemento aggiuntivo, ma è la pienezza e in certo senso ‘redime’ l’uomo. Nel Cantico essa è presente in pienezza, tanto che per Simoens il Cantico ha come autore un’autrice.
Le mediazioni verso Dio sono la parola e la donna, e Dio è il compimento finale. Una lettura che trova un sorprendente parallelo nel Nuovo Testamento, nel quale il Verbo e Maria/la Chiesa sono mediazione a Dio/compimento.
Lo studio può essere definito una lettura antropologica e teologica, poiché privilegia la descrizione e la celebrazione della relazione fra l’uomo e la donna. Accompagna attraverso l’intero testo del Cantico, dall’inizio alla fine.
Sommario
Introduzione. 1. Collocazione del Cantico. 2. Titolo e prologo (Ct 1,1-4). 3. L’incontro e il suo contesto (Ct 1,5-2,7). 4. La visita (Ct 2,8-17). 5. La ricerca notturna (Ct 3,1-5). 6. L’enigma regale (Ct 3,6-11). 7. L’elogio dell’amata (Ct 4,1-5,1). 8. La sofferenza d’amore (Ct 5,2-8). 9. L’elogio dell’unico amato e acquietamento. L’elogio dell’unica amata e celebrazione (Ct 5,9-6,3 e 6,4-10). 10. Gli enigmi del desiderio (Ct 6,11-7,11). 11. L’unione e i suoi simboli (Ct 7,12-8,4). 12. L’epilogo (Ct 8,5-7). 13. Ultime implicazioni (Ct 8,8-14). 14. Strutturazione letteraria del Cantico e sviluppi biblici. Appendice. Bibliografia.
Note sull'autore
Yves Simoens, nato a Kinshasa (Congo) nel 1942, è stato ordinato nella Compagnia di Gesù nel 1973. È docente di Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Biblico di Roma e al Centre Sèvres di Parigi. Si dedica anche all’animazione spirituale con ritiri ed esercizi. Presso le EDB ha pubblicato: Secondo Giovanni. Una traduzione e un’interpretazione (22002) ed Entrare nell’alleanza. Un’introduzione al Nuovo Testamento (2003).
Qualcuno certamente continua a domandarsi se, a trattare per mestiere la parola di Dio come parola umana sottoponendola ‘nuda’ alle irriverenti metodologie della critica testuale, non si finisca ineluttabilmente col perdere la fede.
Il volume, a firma di un grande esegeta che ha consacrato la vita alla ricerca scientifica sui sacri testi, offre a suo modo una rasserenante risposta a tale preoccupazione. Léon-Dufour corona infatti il proprio cammino di studioso proponendo una serie di contributi che ripercorrono le tappe della sua scoperta di Dio e che consentono di percepire ciò che è Dio per lui oggi, ciò che è stato in cinquant’anni di attività.
«Ho distribuito i testi in funzione dell’itinerario che ho seguito, cioè andando dal problema storico (cos’è veramente accaduto?) a quello del linguaggio (come viene detto?), infine a quello del significato (che cosa vuol dire?)» (dalla Prefazione). Il testo traccia un esempio di esegesi in atto, un esempio lungo quanto una vita, ove si affacciano passi e temi biblici di particolare difficoltà, con un’ampia parte dedicata alla lettura simbolica del IV Vangelo; non disdegna infine un confronto con temi proposti dall’attualità sociale ed ecclesiale.
Sommario
Prefazione. I. Esegeta e teologo. 1. Che cosa aspettarsi da un esegeta? 2. Credere in Dio.
3. Uomo di fede e uomo di scienza. 4. Gesù, uomo-Dio. 5. Io credo in Gesù Cristo. II. Alla ricerca dell’avvenimento. 6. I Vangeli e la storia di Gesù. 7. L’esegeta e l’avvenimento storico. 8. L’ultimo grido di Gesù. 9. La domanda: «Per voi, chi sono?». III. Alle prese con il linguaggio. 10. Il buon uso della Bibbia. 11. Il linguaggio in movimento. 12. Del buon uso di questo mondo. 13. «Fate questo in memoria di me».
14. L’Eucaristia nell’itinerario del cristiano. 15. Parlare di miracolo oggi. 16. Perdere la propria vita secondo il Vangelo. 17. Quale linguaggio su Gesù trionfatore della morte? IV. Per una lettura simbolica del IV Vangelo. 18. Presenza reale, presenza simbolica. 19. Per una lettura simbolica del IV Vangelo. 20. Ascoltare incessantemente il Vangelo. 21. Volto glorioso di Gesù e volto del credente. 22. Le due memorie del cristiano. V. Ouverture. 23. Dal presente alla presenza secondo il Vangelo. 24. Prospettive giovannee sulla mistica.
25. Un santo chi è? 26. Sospeso a Dio: la preghiera. 27. A proposito del mio celibato. 28. Oltre la morte...
29. La festa dell’eternamente nuovo. 30. Dio per me oggi.
Note sull'autore
Xavier Léon-Dufour (Parigi 1912), sacerdote della Compagnia di Gesù, professore emerito di Sacra Scrittura del Centre Sèvres di Parigi, è uno dei più noti esegeti viventi. Ha pubblicato una ventina di volumi, tra cui vanno certamente segnalati la Lettura dell’Evangelo secondo Giovanni (in 4 voll.), San Paolo, Cinisello Balsamo (MI), il notissimo Dizionario di teologia biblica, Marietti, Torino 1967 e, con le EDB, Agire secondo il Vangelo, Bologna 2003.