
I primi undici capitoli della Genesi sono da millenni al centro dell'attenzione di esegeti e teologi e costituiscono per molti aspetti un vero e proprio codice della cultura occidentale all'interno delle Sacre Scritture di Israele e della Bibbia cristiana. L'interpretazione delle note vicende di Adamo ed Eva, di Caino e Abele, del Diluvio, della Torre di Babele esige una costante attenzione al testo biblico e alla sua corretta esegesi. La crisi della teoria documentaria, accolta una tempo come spiegazione completa ed esauriente circa la formazione dell'attuale racconto biblico, ha decretato nell'ambito degli studi biblici degli ultimi cinquant'anni un'attenzione prevalente all'arte narrativa e ad una lettura canonica di quegli scritti. Questo volume propone una rilettura esegetica attenta che non rigetta il valore di oltre due secoli di critica letteraria e anzi ne mette in risalto il contributo per una feconda interpretazione del testo, proponendo tuttavia una diversa relazione tra le fonti letterarie rispetto alla classica teoria documentaria. Tutto ciò senza rinunciare alla fecondità dell'approccio narrativo al testo come racconto così come si presenta nella forma definitiva della Bibbia.
Come esprimiamo la nostra fede di fronte al pericolo e in condizioni difficili? Come costruiamo e rafforziamo una comunità di fede che deve mostrare l'amore di Dio e confrontarsi con gente che non conosce questo Dio e osteggia la stessa fede? Meditando tra le righe dell'esperienza di Neemia, Jonathan Lamb guida il lettore in un lucido e incoraggiante percorso di riscoperta delle fondamenta della fede ebraico-cristiana.
In un mondo che spesso appare senza e fuori controllo i cristiani oggi hanno un urgente bisogno di unirsi all'antico profeta Abacuc per compiere con lui un vitale pellegrinaggio spirituale. Si inizia con le domande più crude dell'esistenza e si sperimenta la necessità della paziente attesa. Ma questo pellegrinaggio conduce alla rivelazione della grandezza di Dio e alla scoperta che egli ha veramente il controllo sovrano del mondo e della storia. Mediante la lettura di questo libro, Jonathan Lamb ci invita a scoprire che ci si può ancora fidare di Dio, anche nei momenti più bui.
Gli Atti degli apostoli non sono una biografia di personaggi eminenti della Chiesa primitiva, ma il racconto del viaggio della Parola che copre l'arco tra Gerusalemme (la radice) e Roma (la novità). Un viaggio non tanto e non solo topografico, ma ancor più teologico. L'inizio del viaggio è posto a Gerusalemme con la narrazione di due eventi, l'Ascensione e la Pentecoste, che aprono uno squarcio sulla forza interiore che muove la Parola. A Damasco essa si trasforma nella voce del Risorto perseguitato, che pone Paolo sulle orme del Cristo crocifisso. Ad Antiochia la Parola è al centro della comunità credente, per illuminare gli interrogativi, per spingere alla missione, per donare pace. Dopo i dibattiti di Antiochia e di Gerusalemme, la Parola diventa compagna di viaggio di Paolo e lo rende grazia per tutte le comunità. L'itinerario narrativo e tematico si conclude con l'arrivo di Paolo a Roma, dove la Parola viene annunciata "con tutta franchezza e senza impedimento" (At 28,31). Il viaggio della Parola è, dunque, un invito a vivere l'oggi di Dio con animo dilatato. Gli Atti degli apostoli sono costruiti attraverso un crescendo di nomi - luoghi, persone, situazioni - che indicano la forza e l'universalità del Vangelo. Dio si è fatto solidale con tutti e vuole la salvezza per tutti.
"Aprendo una delle sue 'letture di Dante' in piazza Santa Croce a Firenze, Roberto Benigni ha esordito con una delle sue sintesi fulminanti: 'L'Iliade dice che la vita è una guerra, l'Odissea che la vita è un viaggio, la Divina Commedia che la vita è desiderio'. Il lettore sarà allora felicemente sorpreso dal fatto che un paio di articoli di questo numero di PSV propongano proprio il rimando alla Divina Commedia come innervamento del tema biblico del desiderio. Su questo sfondo letterario, si può prendere come chiave di lettura del numero un duplice riferimento: quello antropologico, il desiderio come un dato e una situazione costitutiva dell'uomo, e quello direttamente biblico, il desiderio come filo conduttore che attraversa il testo sacro, nonostante la varietà dei libri, dei generi letterari e delle situazioni che essi propongono. I due riferimenti sono effettivamente connessi, se non altro per il fatto fondamentale che nella Bibbia la riflessione sull'uomo e la riflessione su Dio si intersecano in modo strutturante e dunque saranno presenti nell'articolazione dei titoli interni al volume." (dall'Editoriale di Alfio Filippi)
I capitoli di questo volume non ricalcano il percorso seguito dalla maggior parte delle introduzioni alla letteratura rabbinica, bensì mirano a rendere i testi e le pratiche testuali rabbiniche comprensibili nella loro funzione. A questo scopo la prima parte affronta le diverse condizioni ideologiche, sociali e politiche in cui la letteratura dei rabbi ha preso forma, approfondendone ad esempio la natura collettiva e collettivistica delle sue raccolte, o prendendovi in esame il rapporto fra oralità e uso dei testi. Una seconda e più estesa parte tratta delle diverse forme culturali e letterarie che fanno l’originalità del corpo rabbinico, affrontando questioni come l’ermeneutica rabbinica, il diritto e la letteratura giuridica nella concezione dei rabbi, la dimensione folclorica dei differenti testi. Un’ultima e terza sezione illustra la letteratura rabbinica come produzione che contribuisce con sollecitazioni sue proprie alla costituzione e anche alla critica della cultura dominante, dal modo di pensare l’io, l’altro e il diverso, a questioni di genere, al modo di concepire il passato e di praticarne la memoria, all’idea di razionalità che sottostà allo stile argomentativo dei rabbi.
In questo modesto volume sono raccolti alcuni studi occasionali del card. Vanhoye sulla vocazione e il pensiero di Paolo. Vengono prese in considerazione la vocazione di Paolo e la vocazione cristiana secondo l'Apostolo. Si riflette su un tema poco considerato dagli studiosi: il carattere di Paolo e la sua affettività. Infine si esaminano due temi importanti rispettivamente per la vita spirituale e per la teologia: il rapporto tra debolezza e grazia e la giustificazione per mezzo della fede.
Descrizione dell'opera
Il vissuto di Gesù di Nazaret e l'esperienza di fede delle prime comunità di discepoli in Cristo risorto sono un punto di partenza obbligato per una storia della spiritualità. Poiché quel vissuto si esprime attraverso simboli religiosi, in parte comuni alla tradizione veterotestamentaria e in parte influenzati dalla cultura dell'ambiente, il volume ripercorre le correnti spirituali del mondo ebraico e le componenti essenziali della spiritualità ellenistica. Esso descrive inoltre il vissuto spirituale di Gesù, caratterizzato da una visione lucida di Dio «padre e re» provvido e misericordioso, e approfondisce la vita spirituale di Paolo e le forme attestate da Vangeli sinottici, dalla tradizione giovannea e dagli altri scritti del Nuovo Testamento.
Sommario
Abbreviazioni. Introduzione (G. Barbaglio). I. Le correnti spirituali del mondo giudaico (S. Cavalletti). II. Componenti essenziali della spiritualità del mondo ellenistico (R. Penna). III. Il vissuto spirituale di Gesù di Nazaret (G. Barbaglio). IV. La vita spirituale di s. Paolo (L. De Lorenzi). V. Spiritualità dei vangeli sinottici (G. Segalla). VI. La spiritualità nella tradizione giovannea (G. Zevini). VII. L'esperienza spirituale negli scritti di tradizione paolina e giudeo-cristiana (S. Cipriani). VIII. La spiritualità della Lettera agli Ebrei (R. Fabris). IX. Il messaggio spirituale dell'Apocalisse (T. Vetrali). Indice biblico. Indice degli autori. Indice dei temi svolti.
Note sul curatore
GIUSEPPE BARBAGLIO (1934-2007) presso le EDB ha diretto due collane di argomento biblico: «La Bibbia nella storia» e «Scritti delle origini cristiane» (con Romano Penna); ha curato Schede bibliche pastorali (8 voll.), La Spiritualità del Nuovo Testamento (Nuova edizione 2012) e l'edizione greco-italiano del Merk (Nuova edizione 2010); è autore di Gesù ebreo di Galilea (52005 edizione economica 2012); La Prima Lettera ai Corinzi. Introduzione, versione, commento (22005); La teologia di Paolo. Abbozzi in forma epistolare (32008); Davanti a Dio. Il cammino spirituale di Mosè, di Elia e di Gesù (32008), insieme a Piero Stefani; Pace e violenza nella Bibbia (2011); Canti d'amore nell'antico Israele. Traduzione poetica del Cantico dei Cantici (2004) e I Salmi: testo poetico esistenza vissuta (2008), insieme a Luigi Commissari; Il pensare dell'apostolo Paolo (22005); Gesù di Nazaret e Paolo di Tarso. Confronto storico (32009); La Parola si moltiplicava (2008), Emozioni e sentimenti di Gesù (2009), Il mondo di cui Dio non si è pentito (2010). Ha inoltre pubblicato: I Vangeli, Cittadella, Assisi 1978, di cui ha curato la traduzione e il commento insieme a Rinaldo Fabris e Bruno Maggioni; Paolo di Tarso e le origini cristiane, Cittadella, Assisi 32002; Le lettere di Paolo, 2 voll., Borla, Roma 21990; Dio violento? Lettura delle scritture ebraiche e cristiane, Cittadella, Assisi 1991; San Paolo, Lettere, 2 voll., Biblioteca Universale Rizzoli, Milano 1997, di cui ha curato introduzione e traduzione.
Una prestigiosa rivista illustrata di aggiornamento su storia, geografia, archeologia, arte, società, religione nella Terra Santa.
Una lectio divina a partire da brani biblici che hanno la pietra come simbolo, elemento che unisce gli spiriti delle persone, le loro anime e le loro aperture all’infinito. L’autrice, grande conoscitrice delle tradizioni ebraiche antiche e nuove, ha scelto testi tra i più espressivi ed emblematici. Una proposta di meditazione sulla Parola come avventura d’amore capace di trasfigurare il cuore, il «lev», che nella visione ebraica è il centro decisionale della persona.
Destinatari
Indicato per la lectio divina di gruppi, associazioni, parrocchie, comunità. È di grande utilità anche per la preghiera e la meditazione personale.
Autore
CRISTIANA DOBNER (Trieste), carmelitana scalza nel monastero di S. Maria del Monte Carmelo a Concenedo di Barzio (Lecco), laureata in lettere e filosofia alla Scuola di lingue moderne per traduttori e interpreti di conferenze all’Università di Trieste; Master en Estudios de la Diferencia sexual, Università di Barcellona; Dottorato in teologia orientale; Master in teologia ecumenica (Istituto di studi ecumenici S. Bernardino, Venezia); TEB (Télé-enseignement biblique, Corso biblico per corrispondenza della Facoltà di teologia, Toulouse). Fra le sue opere: Luce carmelitana. Dalla radice santa, LEV, Città del Vaticano 2005; Se afferro la mano che mi sfiora… Edith Stein: il linguaggio di Dio nel cuore della persona, Marietti, Milano 2011; Il volto. Principio di interiorità: Edith Stein e Etty Hillesum, Marietti, Genova-Milano 2012.
Parole crociate, reticolati, legami logici, anagrammi, indovinelli... Una raccolta di giochi enigmistici da utilizzare nell'insegnamento della religione nelle scuole medie inferiori (a partire dal terzo anno) e superiori o nei gruppi di catechesi. Il volume è uno strumento a disposizione dell'educatore, come se fosse una specie di "biblistica operativa", volutamente poco strutturata nella sequenza degli esercizi e degli argomenti proprio per facilitare la possibilità di usarla nei diversi contesti e inserirla nelle unità tematiche che si affrontano durante le lezioni o gli incontri con i ragazzi.