
I primi a farci conoscere i "genitori" di Gesù sono gli evangelisti Luca e Matteo. I loro testi meritano di essere letti con attenzione, quali documenti delle prime comunità cristiane. È ciò che fa l'autore di questo libro, ricostruendo il percorso di un "papà" e di una mamma speciali: da fidanzati a sposi, a genitori ed educatori... Il tutto, attingendo al ricco patrimonio di quanti, dai Padri della Chiesa ai nostri giorni, hanno continuato a esplorare i testi evangelici traendone sempre nuovi tesori.
Questo volume, corredato con essenziali commenti e sintesi, 120 illustrazioni e 260 grafici, riduce il testo dei quattro Vangeli in un'unica narrazione. Non è però una "fusione" di frasi appartenenti a diversi Vangeli, bensì un'antologia in cui ogni singolo fatto è riportato secondo le parole di un solo evangelista. Il testo biblico è quello della traduzione rinnovata Cei.
Oltre ogni contesto mistico e spirituale, la vita e gli insegnamenti di Gesù vengono riletti da Bob Briner, uomo d'affari statunitense, alla luce dei moderni criteri che informano il management. La costruzione di un progetto, la scelta dei collaboratori e del momento opportuno, l'importanza dei rapporti interpersonali, l'umiltà, la gratitudine, il successo condiviso, il rifiuto della corruzione, la buona gestione delle pubbliche relazioni del primo e più grande leader della storia si affermano dunque come canoni irrinunciabili per chi persegue il successo nel mondo degli affari.
Molti dei fatti principali narrati nella Bibbia si svolgono su alture. Ecco allora che è possibile leggere le scritture con bussola e carta geografica. In questo testo originale un celebre scrittore profondo conoscitore ed esegeta delle Scritture, oltre che appassionato alpinista, e un teologo ci accompagnano in un viaggio straordinario nei luoghi sacri e soprattutto nelle parole della rivelazione.
La lettura dei vangeli è per gran parte dei cristiani prevalentemente liturgica. Ci siamo dimenticati che i vangeli sono anzitutto un grande racconto della vita di Cristo e che solo leggendoli in questa prospettiva essi potranno liberare il loro messaggio e illuminare la nostra concreta esperienza esistenziale. In particolare ciò che caratterizza il vangelo di Marco analizzato in queste pagine è l'eccezionale tensione che lo percorre: è un testo costruito a incastro, una struttura in cui due episodi possono ricevere luce l'uno dall'altro, con brevi e incalzanti unità narrative, in cui Gesù è continuamente in movimento, inafferrabile nella sua identità, non racchiudibile in schemi classici e spiazzante per il lettore. Con il suo commento puntuale e illuminante Enzo Bianchi ci svela come il messaggio universale del vangelo possa divenire per ciascuno un'intensa occasione di confronto con la propria storia.
Quando Ugo Foscolo è a Bologna, nel 1798, compie la prima parziale stesura del romanzo Ultime lettere di Jacopo Ortis, che viene poi pubblicato in quello stesso anno. L'opera, profondamente riveduta, viene ripubblicata a Milano nel 1802; ispiratore di questa seconda redazione è l'amore del poeta per Isabella Roncioni, conosciuta in Toscana. Ma le Lettere hanno un destino movimentato perché subiranno ulteriori aggiunte e correzioni a Zurigo (1816) e a Londra (1817). Il travaglio "compositivo" dell'opera rispecchia la crisi, non solo politica, ma soprattutto filosofica ed esistenziale dell'autore, scaturita dal contrasto tra leggi meccanicistiche della natura e ansia di vita, tra razionalismo e nuove aspirazioni romantiche.
L'iconografia di Gesù che banchetta con peccatori e pubblicani sembra avvalorare la sprezzante definizione che di lui diedero i suoi più accaniti oppositori: a differenza dell’asceta Giovanni, egli è, secondo loro, «un mangione e un beone». Eppure, la vigilia del suo ministero pubblico è caratterizzata da un periodo di prolungato digiuno nel deserto, al termine del quale, seppur indebolito nel corpo, egli affronta le tentazioni, perseverando nella fedeltà alla volontà del Padre. Gesù non ha chiesto ai suoi discepoli di astenersi dalla pratica del digiuno; tuttavia, sulla scia della tradizione profetica che contestava il formalismo e l’esibizionismo di certe forme di culto, ha esortato a fare elemosina, a pregare e ad astenersi dal cibo con l’unico obiettivo di consolidare la comunione con Dio, senza pretendere gratificazioni umane.
Sommario
Introduzione. I. Il digiuno nell'Antico Testamento. 1. Digiuno e lutto. 2. Digiuno e assistenza divina. 3. Digiunare per incontrare Dio. 4. Il digiuno gradito a Dio. 5. Privarsi di cibo per saziarsi di Dio. II. Il digiuno di Gesù. 1. Digiunare per resistere nella prova. 2. Il digiuno autentico. III. Conclusioni. 1. La libertà di rinunciare. 2. Digiuno e fedeltà a Dio. 3. Solidale con il suo popolo. 4. Memoria della passione e attesa della gioia piena. Bibliografia.
Note sull'autore
Antonio Landi è docente associato di Sacra Scrittura alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale (Napoli) e professore invitato alla Pontificia Università Urbaniana (Roma). Dottorato al Pontificio Istituto Biblico, si occupa di letteratura neotestamentaria e collabora alle riviste Biblica, Rivista Biblica e Asprenas. Tra le sue pubblicazioni recenti: Paolo e l’evangelo della misericordia (Cittadella 2016) e Generare alla fede. Paolo, padre e madre della comunità cristiana (Paoline 2017).
Il Cantico dei Cantici, cioè il Cantico per eccellenza, celebra l'amore reciproco di un amato e di un'amata, che si raggiungono e si perdono, si cercano e si trovano. L'amato è chiamato «re» e «Salomone», cioè «il Pacifico»; l'amata è chiamata «la sulammita», «la pacificata», «colei che ha trovato pace». Le ammirate descrizioni fisiche, non lontane dalle consuetudini della poesia egizia, hanno indotto a considerare l'opera una raccolta di canti d'amore o un repertorio di circostanza per i matrimoni. Lo stupore creato dal linguaggio passionale, le interpretazioni più divergenti e i dubbi sulla sua canonicità non hanno impedito al Cantico di essere celebrato come uno dei testi più poetici della Bibbia.Del Cantico dei cantici il volume propone: il testo della Bibbia CEI 2008 con introduzione e note dalla Bibbia di Gerusalemme; per l'ebraico il testo masoretico della Biblia Hebraica Stuttgartensia che riporta il Codex Leningradensis B19A(L), datato circa 1008; la versione interlineare in lingua italiana eseguita a calco, che cerca di privilegiare il più possibile gli aspetti morfologico-sintattici del testo ebraico, anche a scapito, in alcuni casi, della semantica. Va letta da destra a sinistra seguendo la direzione dell'ebraico. Diversi i neologismi creati per rendere meglio il senso originario.Lo strumento consente anche a chi non conosce o conosce solo parzialmente le lingue antiche di cogliere le specificità e il ritmo del libro biblico, per una fruizione più piena di un contenuto che non è solo testo sacro ma anche opera letteraria. Questo testo, come gli altri della stessa collana, è adatto anche a un pubblico laico.
«Sarò Dio per loro e loro saranno popolo per me». L’alleanza è al centro degli scritti biblici. Definisce la relazione privilegiata tra il Dio Uno e il suo popolo e chiama Israele a mettersi in piedi, a (ri)alzarsi nelle difficoltà, a camminare. Entrarvi significa assumere delle responsabilità particolari, verso se stesso, verso Dio, verso la creazione e tutta l’umanità. Dal Deuteronomio a Osea o Isaia, da Giosuè a Geremia, Ezechiele o Malachia, Israele è invitato a respingere qualsiasi forma di idolatria per rivolgersi al suo liberatore, un partner esigente e amorevole: YHWH.
Sommario
Presentazione (G. Billon). Introduzione. I. Quadro generale. II. Constatazione di fallimento e di rottura. III. Lettura di testi scelti. IV. Conclusione: l’alleanza, stabilità in movimento. Bibliografia.
Note sull'autore
Elena Di Pede, dottore in Teologia, è docente di Esegesi dell'Antico Testamento al dipartimento di Teologia dell’Université de Lorraine – Metz (Francia). Le sue ricerche vertono sui libri profetici, essenzialmente da un punto di vista letterario e sincronico.
L’antica prassi di meditazione della Scrittura è ancora oggi insospettabilmente ricca e feconda. Questo libro la illustra in due parti. Nella prima, l’autore descrive l’articolata prassi di lettura del testo biblico, che fin dai primi secoli ha accompagnato la vita della Chiesa, adattandosi ai diversi contesti: episcopale, individuale o monastico. Nella seconda si recuperano alcuni elementi tradizionali che hanno caratterizzato l’accostamento alla sacra pagina, al fine di guadagnare una prospettiva per il presente.
Sommario
Introduzione. I. Una prassi di lettura diversificata nel tempo. 1. La prassi episcopale. 2. La lettura individuale della Scrittura. 3. La prassi monastica. II. La lectio divina, una prospettiva per il presente. 1. Scrittura e mistero ecclesiale. 2. Accostarsi alla Parola per gustare la gioia di un incontro. 3. «Ogni giorno»: una frequentazione assidua della Parola. 4. « Concepire la Parola»: la memoria del cuore. 5. Trasfigurati dalla Parola: la lectio divina trasforma il lettore. Conclusione: «Sortir du Livre».
Note sull'autore
Antonio Montanari è docente di Storia della Spiritualità antica e medievale e Storia dell'Ermeneutica biblica alla Facoltà Teologia dell'Italia Settentrionale (Milano); inoltre, di Storia della spiritualità presso il Centro studi di spiritualità della stessa Facoltà, di cui è anche direttore. È autore di studi su temi di spiritualità patristica e medievale.
Ci sono viaggi che non lasciano alcun segno; si parte e si ritorna come si era prima, anzi più impoveriti e a volte svuotati. Trasformazione sì, ma in perdita. Altri viaggi, invece, sono motivo di un'arricchente trasformazione: è la nostra stessa vita che si modifica in modo inaspettato. Abramo è chiamato a camminare, ad andare verso una terra che non conosce, ma a partire da se stesso e camminando verso se stesso, iniziando un percorso di scoperta interiore. Il cammino sarà costituito da itinerari geografici, scoperte, esperienze umane e spirituali, tra una terra promessa da accogliere e un figlio desiderato. Ulisse, a differenza di Abramo che deve trovare il cammino camminando, ritorna alla sua Itaca viaggiando in mare, elemento impervio e pericoloso, sperimenta una molteplicità di avvenimenti meravigliosi guidato dalla virtù e dalla conoscenza. Alla fine, entrambi i cammini, si confrontano col sacro. Abramo lo coglie attraverso l'ascolto, l'ubbidienza, e la fede in Dio, che rimane nascosto ma determinante per la sua vita. Ulisse, attraverso la ricerca tormentata della sua stessa umanità.
La Parola di Dio invita a meditare sulla nostra comunità di oggi alla luce della comunità delle origini. Il discorso degli Atti ha come primario riferimento la Chiesa, ma non è solo un modo di dire affermare che la "famiglia è Chiesa domestica": dove si attua la comunione come Gesù vuole lì si realizza la Sua Chiesa: dai livelli più domestici a quelli istituzionali.Scaturito dall'esperienza di un gruppo di famiglie della diocesi di Milano, l'itinerario non si configura come un commento esegetico completo, piuttosto esprime spunti e interrogativi che possano interpellare le coppie di oggi: la peculiarità del percorso sta infatti nel rivolgersi anzitutto ai due, che sperimentano ogni giorno le fatiche e le gioie dello stare insieme.Con il presente sussidio continua la proposta di una 'lectio coniugale' in schede. Dopo le uscite sui quattro Vangeli il progetto prosegue con un itinerario incentrato sugli Atti degli Apostoli, in cui viene messo in evidenza come approfondire il cammino di fede non sia altro che un crescere nell'amore.