
Nessuno meglio di Paolo ha elogiato così bene la «carità», facendone il vertice della letteratura religiosa. Il termine greco agapé, ripreso dalla versione dei LXX dove è tradotto il linguaggio ebraico dell’amore, è scelto da Paolo per indicare l’amore. Esso: 1) ha la sua fonte in dio; 2) viene rivelato da gesù cristo 3) e da lui comunicato ai credenti per mezzo dello spirito santo. Siamo al culmine rivelativo trinitario.
Punti forti
Un testo tutto sulla carità di Paolo. L’identikit del cristiano è basato sull’identità di Dio Padre, che si è manifestato Carità nell’umanità di Gesù Cristo morto e risorto. Nella situazione attuale mondiale (tra perdita di valori, xenofobia e razzismo) vale la pena allargare ai più la riflessione teologia «sulla carità secondo Paolo».
Destinatari
Tutti. Sarebbe molto bello poter contagiare e coinvolgere la maggioranza delle persone!
Autore
Rinaldo Fabris, nato a Pavia di Udine nel 1936, laureato in Scienze Bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma, è docente di Esegesi biblica del Nuovo Testamento presso lo Studio Teologico di Udine, sede staccata della Facoltà Teologica del Triveneto. È autore di numerosi commentari biblici, di articoli, studi monografici di storia dell’esegesi, di teologia e della spiritualità biblica. Con Paoline Editoriale Libri ha pubblicato "Paolo. L’apostolo delle genti" (Milano 1997, 20085); "Prima Lettera ai Corinzi. Nuova versione, introduzione e commento" (Milano 1999, 20083); "Li amò sino all’estremo: Lectio divina sul Vangelo di Giovanni" (Milano 2008); "Paolo di Tarso" (Milano 2008, 20094); "Lettere di san Paolo. Introduzioni, note e approfondimenti" (Milano 2009).
Dopo la violenta morte di Paolo a Roma, capitale dell’impero, inizia e si sviluppa un processo di idealizzazione della figura di Paolo, come apostolo, evangelizzatore e martire per Cristo,prendendo lo spunto dalla sua persona e dal suo messaggio. Nelle diverse comunità da lui fondate, ma specialmente nelle comunità di Corinto ed Efeso dove lui aveva sostato di più, si ricopiano e si collettano le lettere che Paolo ha scritto ai membri delle diverse comunità.Alcuni discepoli addirittura pur di riproporre il suo insegnamento scrivono altre lettere, attualizzandone la figura e il pensiero. Queste lettere e quelle scritte direttamente dall’apostolo costituiscono l’insieme dell’epistolario paolino del canone cristiano. Qui si intende presentare l’epistolario paolino in maniera diretta e comprensibile,le cui caratteristiche sono:la semplicità nella comprensione e nell’utilizzo;una Introduzione generale d’insieme;una introduzione più o meno breve, a seconda dell’importanza, per ciascuna lettera; note significative in rapporto o alla nuova traduzione o anche a difficoltà proprie del testo;una scheda finale per ogni lettera,indicativa per un itinerario di approfondimento,per giovani e adulti. In Appendice, si trovano: una tavola cronologia della vita e degli scritti di Paolo e i viaggi di Paolo. «Alla fine del secolo I si è già affermata l’immagine di Paolo apostolo e scrittore autorevole.Questa immagine affonda le sue radici negli stessi scritti di Paolo,in cui egli accenna ad altre lettere indirizzate alle comunità cristiane». (Rinaldo Fabris)
AUTORE Rinaldo Fabris, nato a Pavia di Udine nel 1936, laureato in Scienze Bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma, è docente di Esegesi biblica del Nuovo Testamento presso lo Studio Teologico di Udine,sede staccata della Facoltà Teologica del Triveneto. È autore di numerosi commentari biblici, di articoli, studi monografici di storia dell’esegesi,di teologia e della spiritualità biblica. Con Paoline Editoriale Libri ha pubblicato Paolo. L’apostolo delle genti (Milano 1997,20055);Prima Lettera ai Corinzi. Nuova versione, introduzione e commento(Milano 1999, 20085); Paolo di Tarso(Milano 20084).
Queste sei meditazioni riguardano i 26 versetti del famoso capitolo giovanneo definito ‘preghiera sacerdotale’ già nell’antichità e ‘preghiera dell’unità’ attualmente. Esso è inserito all’interno dei discorsi che Gesù nel Vangelo secondo Giovanni rivolge ai suoi durante l’ultima cena, costituiti da parole di conforto e di esortazione, parole traboccanti di amicizia e di sofferenza per l’imminente separazione: in particolare nel capitolo 17 Gesù apre il cuore al Padre, come per consegnare a lui se stesso e i suoi discepoli in quest’«ora», carica di tanti presagi.
Non si tratta di uno studio esegetico, ma di spunti meditativi per chi si appresta a fare – o già fa – della propria vita una totale e definitiva offerta a Dio. E in quanto tali possono essere accolte anche da ogni credente che desidera vivere il quotidiano con slancio oblativo.
Le sei meditazioni diventano al tempo stesso sei tappe che tracciano un itinerario di vita cristiana con lo sguardo del cuore rivolto al cielo, nell’incessante attenzione a conoscere e a compiere la volontà di Dio, a dare a lui gloria cooperando alla salvezza dei fratelli. È un cammino di progressiva unificazione interiore e di sincera comunione con gli altri, per formare «un cuor solo e un’anima sola» e giungere tutti insieme alla vita eterna.
Punti forti
La fama dell’autrice.
Tema inerente al sacerdozio durante la celebrazione dell’anno sacerdotale.
Un ricco commento inserito in una lectio divina agile e profonda.
Una collana che vuole aiutare il lettore a familiarizzare con la Parola di Dio. Quanto più si impara a “coltivare la Parola” tanto più si cresce spiritualmente, secondo il famoso assioma dei Padri della Chiesa: “Scriptura crescit cum legente”.
Destinatari
Diretto al larghissimo pubblico, poiché la collana, secondo quanto indicato negli Orientamenti pastorali dei vescovi italiani per il prossimo decennio, vuole valorizzare la pratica della lectio divina sia a livello personale che comunitario.
Autrice
Anna Maria Cànopi è abbadessa dell’abbazia benedettina “Mater Ecclesiae” sull’isola di San Giulio (Novara). Già conosciuta e apprezzata per la sua collaborazione all’edizione della Bibbia Cei e alle edizioni ufficiali del Messale e dei Lezionari liturgici, è voce autorevole nell’ambito della spiritualità biblica, liturgica e monastica. Numerose le sue pubblicazioni di ampio respiro ecclesiale. Con Paoline Editoriale Libri ha pubblicato molti testi, fra i quali recentemente: La Grande Settimana (20072), La santa Messa (2008), oltre ai quindici volumetti di lectio divina nella collana Coltivare la Parola.
Il testo narra il martirio dell'apostolo Paolo e si dispiega nell'intreccio di due fili: uno storico-narrativo e l'altro teologico-meditativo. La narrazione avvicina con l'immaginazione e l'affetto alla concretezza semplice, ma coinvolgente, ai luoghi, alle persone, alle storie che Paolo incontra nel suo viaggio e dà colore e sapore alla sua biografia e quindi a ciò che il Signore ha voluto operare attraverso l'apostolo. La meditazione teologica che egli stesso ci fornisce nel suo epistolario e che ricaviamo dagli scritti di Luca dà un senso e un ordine a ogni dettaglio concreto. Per far ciò ci si avvale di una base di studi specialistici recenti e di fonti, ma la resa è tendenzialmente lineare e accessibile a tutti.
Il testo offre una serie di meditazioni come percorso di formazione attraverso la Lettera ai Galati. Paolo, affrontando i problemi concreti che vive al suo interno la comunità e per questo "divisa", pone una domanda chiave. In quale rapporto devono stare la legge e la fede? Quale valore dare alla circoncisione e all'osservanza della legge ebraica per divenire cristiani? E, ancor: Qual è il ruolo della croce di Cristo per essere iniziati nella vita nuova? Paolo, nella Lettera ai Galati mira a ristabilire la comunione tra sé e la comunità, adoperandosi per rinnovare la loro piena adesione a Cristo. Non possono ricomporre i loro vincoli di comunione se l'adesione alla croce di Cristo non è prioritaria e fondante.
È davvero "bella notizia" sapere che Dio è all'opera per la nostra "salvezza", e che questa molto semplicemente consiste nel "cacciare gli spiriti immondi" dal cuore di ogni uomo, per fare posto allo Spirito di Dio. Egli è l'unica legge dell'Amore; vita nostra restaurata; ritrovamento della dignità perduta; scoperta che dimenticarsi, accogliere l'imprevisto, credere nella propria chiamata al divino e nella possibilità di superare ogni paura. "Salvezza" è credere che tutto ciò non è un perdersi ma un ritrovarsi. Anzi un ritrovare il gusto della vita, la capacità di amare. Il Vangelo di Marco possiamo dire sia tutto qui. Un grandioso, unico "esorcismo" dove non si vedono mitici esseri anneriti dal fumo infernale, ma uomini che soffrono per forze che li dominano, e gesti di Dio che vuole portare liberazione da ogni male e quindi armonia e amore tra i suoi figli. La struttura del libro si sviluppa facendo seguire ai vari brani del Vangelo di Marco riportati, un breve commento dell'autore e una preghiera.
Il Vangelo di Giovanni è il culmine della rivelazione del mondo interiore di Gesù di Nazaret. Se Matteo, Marco, Luca «raccontano», Giovanni scandaglia, va oltre i fatti, ne spiega il senso. Per questo, non è un testo per chi inizia il cammino della fede. Ci aiuta a riscoprire il mistero della nostra unità nel «Tutto», la nostra reciproca «prossimità», il mistero della nostra unione con Dio e con i nostri fratelli: è quanto dire l'approdo alla convivenza nella gioia e nelle pace dei figli di Dio. I brani scelti corrispondono, ai sentimenti suscitati in chi scrive, alle reazioni notate nei fratelli e nelle sorelle di fede con cui l'autore ha condiviso la lettura del testo sacro. Al termine dei brani commentati è proposta una preghiera.
Un sussidio che nasce in un'atmosfera di preghiera, come corso di esercizi spirituali sul Cantico dei Cantici, vero tesoro dell'Antico Testamento e metafora di ogni vocazione. Il percorso che si snoda nel testo prevede un cammino in sette tappe (sette giorni). Ogni tappa ha uno scopo ben preciso: la prima tappa ci aiuta a riappropriarci dei desideri profondi del cuore, vero motore della vita spirituale; la seconda ci guida a esplorare il Cantico dei Cantici per poterlo pregare; la terza ci invita «alla scuola del gusto», accompagnati da sant'Agostino; la quarta ci immerge nella misteriosa relazione coniugale del profeta Osea; la quinta ci porta al pozzo per incontrare una donna di Samaria; la sesta ci pone una domanda: «Chi è lo sposo?», per giungere alla contemplazione dell'amore nell'ultima tappa. Il Cantico dei Cantici diventa, per chi ha il coraggio di inoltrarsi nelle sue meraviglie, fonte di vita, giardino di pace, profumo dello Sposo.
«Eccomi» è la parola che pronunzia chi vive con l’orecchio sempre teso ad ascoltare la parola di Dio, la sua voce che chiama, e al primo sussurro è già pronto, corre. Ripercorrendo le luminose pagine della Bibbia sentiremo risuonare i tanti «eccomi» che hanno scandito la storia della salvezza.
Il testo, molto semplice nello stile e linguaggio, ma profondo e ben documentato, ci propone un esercizio di «memoria» di quanto ci hanno comunicato i quattro evangelisti per vivere e testimoniare l'appartenenza a Gesù. Questa esperienza nasce dalla contemplazione della Parola e dalla fede. Ripercorrendo le parole di Gesù traspaiono: «il primato dell'azione buona» che coinvolge il pensare, il sentire, il volere e il pregare e «il primato del dono», poiché nulla ha senso se non nella totale gratuità e dedizione. Il libro termina con un capitoletto dedicato alle Parole di Gesù che vengono costantemente riproposte oggi e in ogni tempo attraverso l'Eucaristia.
Ogni discepolo di Gesù affronta una lotta spirituale quotidiana contro il mondo, il peccato e Satana. Ma Dio non ci lascia impreparati e disarmati.
Ci ha messo a disposizione un’armatura perfetta e completa, che Gesù ha già indossato per noi fino alla croce, e ci fa realizzare la stessa potenza che ha reso possibile la risurrezione.
Questo libro è un vero e proprio manuale di battaglia che analizza ciascuno dei pezzi dell’armatura spirituale che Paolo descrive nella lettera agli Efesini, invitandoci a indossarla ogni giorno confidando nella vittoria di Cristo sul Calvario, nella certezza che la forza e la capacità per affrontare qualsiasi combattimento vengono da Lui.
INDICE DEL LIBRO
1. Preparati per la battaglia
2. La cintura della verità
3. La corazza della giustizia
4. Le calzature del Vangelo
5. Lo scudo della fede
6. L’elmo della salvezza
7. La spada dello Spirito
8. Pregare sempre
IAIN M. DUGUID è professore di Antico Testamento presso il Westminster Theological Seminary e pastore di una chiesa evangelica a Glenside, Pennsylvania.
Ha conseguito un PhD all’Università di Cambridge, ha servito come missionario in Liberia, e ha fondato chiese in Pennsylvania, California e Inghilterra.
A differenza di quella del profeta Elia, la vita del suo successore, Eliseo, non è così nota. La maggior parte dei miracoli di Elia furono compiuti in un contesto di morte e distruzione, mentre i miracoli di Eliseo avevano principalmente a che fare con la guarigione e la restaurazione.
Elia fu principalmente un profeta di giudizio, mentre il suo successore fu più un profeta di grazia.
Se è così, la storia della vita di Eliseo è molto rilevante per i tempi in cui viviamo. Eliseo profetizzò in Israele durante il nono secolo a.C. come una luce splendente in mezzo alle tenebre dell’idolatria e dell’incredulità. Faremmo quindi bene a seguire il suo nobile esempio mentre cerchiamo di essere testimoni per il Signore nella nostra generazione.