
Una Bibbia adatta a tutti e soprattutto a chi è alle prime armi con la Sacra Scrittura, a chi cerca una guida facile e attraente al testo biblico, a chi vuole finalmente imparare a tradurre la Parola di Dio nel concreto della vita. Allo stile giovane e fresco, a colori e con molteplici disegni, si accompagna una grande ricchezza di contenuti, in grado di venire incontro a tutte le esigenze di una lettura personale e di preparazione di incontri e catechesi. Può, da sola, costituire un vero e proprio "compendio" per i sempre più numerosi laici che si devono occupare di catechesi. Edizione economica in brossura.
Il terzo tomo del primo volume di quest'opera di James D.G. Dunn si conclude con l'esame delle tradizioni degli eventi che posero fine alla missione di Gesù: il processo, la morte in croce, la risurrezione. Quest'ultima è per Dunn non soltanto l'acme della narrazione evangelica ma anche elemento integrante della figura del Gesù ricordato: se Gesù è il solo grande «presupposto» del cristianesimo, così lo è anche la risurrezione. È con la risurrezione che la storia di Gesù finisce, e in essa si inizia a vdere quello che fu l'effetto più duraturo della missione di Gesù: il Gesù ricordato dal quale è fiorito il cristianesimo.
Con Aggeo e Zaccaria ci si trova di fronte alla testimonianza di due profeti che furono attivi nell'età della ricostruzione del tempio di Gerusalemme al termine dell'esilio babilonese, attorno al 520 a.C. Per la storia del popolo giudaico questo periodo rappresentava una svolta epocale: sotto la dominazione persiana gli si offriva la possibilità di rifondarsi come comunità raccolta attorno al tempio, e alla ricostruzione del tempio e alla nuova fondazione della comunità Aggeo e Zaccaria diedero un apporto sostanziale. Il libro intitolato a quest'ultimo è costituito da almeno due complessi profetici anonimi, in cui si riflettono sviluppi più recenti della comunità postesilica, in questo simili al libro di Malachia, di poco posteriore. Il commento di Henning Graf Reventlow illustra il testo biblico sotto tutti i suoi aspetti, filologici, retorici e storici, approfondendo passo per passo il contenuto e il significato teologico della predicazione dei singoli profeti.
Descrizione dell'opera
Quello della laicità era uno dei temi cari a Giuseppe Barbaglio. Egli riteneva che la Bibbia avesse desacralizzato l'universo, affermando la sovrana dignità dell'uomo, che emerge luminosa quando questi si libera da ciò che non è Dio, ma che spesso viene erroneamente scambiato per tale.
Il volume prosegue la raccolta dei molti materiali disseminati dall'autore in pubblicazioni diverse. Presenta tre blocchi tematici: il binomio antitetico pace-violenza; il tema della laicità del mondo e del cristiano, che costituisce la sezione più corposa; l'ispirazione biblica di quattro encicliche pontificie: la Pacem in terris,laRedemptor hominis, la Centesimus annus e la Veritatis splendor.
Sommario
Presentazione. I. Pace e violenza. 1. L'uomo è capace di pace sulla terra? La risposta biblica. 2. La bugia al potere. La guerra e i suoi fondamenti. 3. Non tabù delle armi, ma rifiuto dell'inimicizia. L'obiezione di coscienza nel Nuovo Testamento. 4. Quanta violenza è rimasta nella nostra idea di Dio? Quale Dio. 5. L'amore dei nemici. Già nei Vangeli una censura su Gesù. II. Laicità del mondo, laicità del cristiano. 6. Lontananza e prossimità della Bibbia. Come abbiamo letto la Scrittura. 7. Il mondo di cui Dio non si è pentito. Laicità del mondo, laicità del cristiano. 8. Della laicità o, meglio, mondanità del cristiano. 9. Immagini divine e codici morali della Bibbia. Storicità e funzionalità dei simboli religiosi. 10. Gesù annuncia il futuro, non lo scacco del mondo. La domanda sul destino dell'uomo. 11. La politica deve essere di parte: per i poveri. Ripensare per rifondare. 12. La Bibbia contro il dominio. Il potere non ha complici divini. 13. Un'illuminante lettura dell'antropologia paolina. La «lezione» di Franco Rodano. 14. Giudizio sul presente rifiuto di signorie. La profezia nella Chiesa e della Chiesa. 15. Sulle rovine. Macerie storiche e risposte bibliche. 16. Il popolo e i popoli. Nazionalismi e religioni. 17. Israele e la terra. La Palestina e i popoli che la abitanno. III. La Scrittura in quattro encicliche: Pacem in terris, Redemptor hominis, Centesimus annus, Veritatis splendoR. 18. L'ispirazione biblica della Pacem in terris. Un contributo alla lettura. 19. La Scrittura e l'enciclica Redemptor hominis. Un contributo alla lettura. 20. L'ispirazione biblica della Centesimus annus. Un contributo alla lettura. 21. La morale del comandamento. Una lettura dell'enciclica Veritatis splendor.
Note sull'autore
Giuseppe Barbaglio (1934-2007) presso le EDB ha diretto due collane di argomento biblico: «La Bibbia nella storia» e «Scritti delle origini cristiane» (con Romano Penna); ha curato Schede bibliche pastorali (8 voll.), La Spiritualità del Nuovo Testamento e l'edizione greco-italiano del Merk; è autore di La Prima Lettera ai Corinzi. Introduzione, versione, commento (22005); La teologia di Paolo. Abbozzi in forma epistolare (22001); Gesù ebreo di Galilea. Indagine storica (52005); Davanti a Dio. Il cammino spirituale di Mosè, di Elia e di Gesù (22001), insieme a Piero Stefani; Canti d'amore nell'antico Israele. Traduzione poetica del Cantico dei Cantici (2004) e I Salmi: testo poetico esistenza vissuta (22008), insieme a Luigi Commissari; Il pensare dell'apostolo Paolo (22005); Gesù di Nazaret e Paolo di Tarso. Confronto storico (22007); La Parola si moltiplicava (2008), Emozioni e sentimenti di Gesù (2009). Ha inoltre pubblicato: I Vangeli, Cittadella, Assisi 1978, di cui ha curato la traduzione e il commento insieme a Rinaldo Fabris e Bruno Maggioni; Paolo di Tarso e le origini cristiane, Cittadella, Assisi 32002; Le lettere di Paolo, 2 voll., Borla, Roma 21990; Dio violento? Lettura delle scritture ebraiche e cristiane, Cittadella, Assisi 1991;San Paolo, Lettere, 2 voll., Biblioteca Universale Rizzoli, Milano 1997, di cui ha curato introduzione e traduzione.
˛ˇ P r o s e g u e n d o i l p e r c o r s o i n i z i a t o c o n l e p u b b l i c a z i o n i s u i V a n g e l i s i n o t t i c i e l o Z e n , e c o n i l p r e c e d e n t e v o l u m e i n t r o d u t t i v o a l V a n g e l o d i G i o v a n n i , l a u t o r e p r o p o n e u n a s e r i e d i m e d i t a z i o n i c h e h a n n o p e r o g g e t t o t u t t o i l t e s t o d e l Q u a r t o V a n g e l o s u d d i v i s o i n 5 4 b r a n i . O g n i m e d i t a z i o n e c o m p r e n d e u n t e s t o e v a n g e l i c o e , a s e g u i r e , u n a o d u e r i f l e s s i o n i . L a p r i m a Ë p r o p o s t a d a l l a u t o r e , l a s e c o n d a , l i m i t a t a a i 3 0 b r a n i l e t t i n e l l e m e s s e d o m e n i c a l i d e i v a r i a n n i l i t u r g i c i , Ë o f f e r t a d a J i s M F o r z a n i , m o n a c o z e n .
T r a t u t t i i V a n g e l i , q u e l l o d i G i o v a n n i m o s t r a i l m a g g i o r e g r a d o d i i n c u l t u r a z i o n e d e l m e s s a g g i o , r i v i s i t a t o c o n l a s e n s i b i l i t ‡ n u o v a c h e l i n c o n t r o c o n i l p e n s i e r o g r e c o g l i a v e v a i n f u s o . U g u a l m e n t e l o Z e n s i p r e s e n t a a n o i o c c i d e n t a l i n e l l a l e g a c o n i l T a o c i n e s e e l a s e n s i b i l i t ‡ s p i r i t u a l e g i a p p o n e s e . P u r r e s t a n d o d i f f e r e n t i e l o n t a n i t r a l o r o , n e l t e s t o V a n g e l o e Z e n s i r i c h i a m a n o e s i a t t i r a n o c o n t i n u a m e n t e .
I b r a n i d e l V a n g e l o d i G i o v a n n i s o n o p r e s e n t a t i s e c o n d o i l c r i t e r i o d e l l a l e t t u r a p r o g r e s s i v a , p a r t e n d o d a l l i n i z i o . I l m e t o d o d i l e t t u r a c o n s i g l i a t o Ë q u e l l o m e d i t a t i v o .
N o t e s u l l a u t o r e
L u c i a n o M a z z o c c h i ( 1 9 3 9 ) , m i s s i o n a r i o s a v e r i a n o p e r 1 9 a n n i i n G i a p p o n e , v i h a i n c o n t r a t o i l b u d d h i s m o . R i e n t r a t o i n I t a l i a n e l 1 9 8 2 h a a t t e s o a l l a f o r m a z i o n e d e g l i a s p i r a n t i m i s s i o n a r i . D i r e t t o r e d e l l a C a r i t a s a M a z a r a d e l V a l l o , s i Ë o c c u p a t o d e g l i i m m i g r a t i i s l a m i c i e , d a l 1 9 9 4 , i n s i e m e c o n i l m o n a c o Z e n J . F o r z a n i , d ‡ i n i z i o a l l a s s o c i a z i o n e L a s t e l l a d e l M a t t i n o , l a b o r a t o r i o d i r i c e r c a e m o v i m e n t o r e l i g i o s o a p e r t o a c h i u n q u e s e n t a i l V a n g e l o e l o Z e n d i a l o g a r e d e n t r o l a p r o p r i a v i t a e n e l l a n i m a d e l l a s t o r i a u m a n a . D e L a s t e l l a d e l M a t t i n o g u i d a i l c e n t r o c r i s t i a n o c o n s e d e i n G a l g a g n a n o ( L O ) , m e n t r e J . F o r z a n i , g u i d a q u e l l o Z e n c o n s e d e i n L o d i .
I n q u e s t a s t e s s a c o l l a n a h a g i ‡ p u b b l i c a t o c o n J . F o r z a n i e A . M . T a l l a r i c o I l V a n g e l o e l o Z e n . D i a l o g o c o m e c a m m i n o r e l i g i o s o , e c o n J . F o r z a n i I l V a n g e l o s e c o n d o M a t t e o e l o Z e n ( 1 9 9 5 ) , I l V a n g e l o s e c o n d o M a r c o e l o Z e n ( 1 9 9 6 ) ; I l V a n g e l o s e c o n d o L u c a e l o Z e n ( 1 9 9 7 ) ; I l V a n g e l o s e c o n d o G i o v a n n i e l o Z e n , v o l . I ( 1 9 9 9 ) .
Il libro vuole attirare l'attenzione dei lettori sui risultati delle più recenti scoperte archeologiche e il loro significato per la nostra comprensione dell'Antico Testamento. Un viaggio nel mondo dell'antico Israele, che ridisegna in profondità le nostre convinzioni sul come, quando e perché la Bibbia è stata scritta, ma anche sul perché la forza del suo messaggio ha superato le concrete vicende storiche che l'hanno vista nascere.
"Comprendiamo a che cosa serviva questo testo nella comunità o nelle comunità che l'hanno visto nascere? Possiamo determinare il modo in cui questo testo giocava esattamente e funzionava nei riguardi dei primi ascoltatori?" (dalla Prefazione). Sono queste le grandi domande che p. Standaert pone sul Vangelo di Marco, in un commentario che è frutto di quindici anni di lavoro. A suo modo di vedere, sul piano letterario il testo contiene tutti i segni distintivi che ne fanno un discorso convenzionale e un'azione drammatica, che richiede di essere proclamata in una sola volta, d'un fiato. L'ipotesi guida della sua lettura è la seguente: Marco veniva letto durante la notte pasquale cristiana, nella veglia fra il sabato e la domenica. I suoi destinatari erano una comunità mista, a maggioranza di gentili. Per alcuni nuovi membri della comunità tale notte era il punto d'approdo della propria iniziazione: al termine della lettura integrale del racconto evangelico venivano battezzati e partecipavano per la prima volta al banchetto eucaristico. Nella seconda parte del commentario, Standaert tratta la sezione che va da 6,14 fino alla fine del capitolo 10, in cui Marco introduce il suo lettore alla vera comprensione di chi è Gesù e alle conseguenze pratiche derivanti da tale corretta comprensione dell'identità riconosciuta.
Una caratteristica dei racconti biblici è la presenza di numerosi personaggi secondari che svolgono un ruolo essenziale nella narrazione. Un esempio fra tanti è quello della ragazzina ebrea, schiava di Naaman il Siro, che fornisce la soluzione al problema del suo padrone lebbroso mandandolo dal profeta Eliseo. Provenendo spesso da fonti popolari che celebrano la rivincita dei piccoli sui grandi e dei deboli sui potenti, le storie della Bibbia esprimono la mentalità di un popolo che non può vantare conquiste, ricchezze o particolari realizzazioni artistiche. Inoltre, Israele si riconosce nei suoi re e nei suoi potenti, ma anche nei servitori, nei pastori, negli artigiani. In questa galleria di figure primeggiano Giuseppe che salva l'Egitto dalla carestia, la vedova Giuditta che libera il suo popolo da un potente nemico o le levatrici dell'Esodo che ingannano il faraone per salvare i figli d'Israele. Ma anche la donna che libera la città di Tebes spezzando il cranio di Abimelek con una macina buttata dalle mura, l'anziana di Tekoa che riconcilia Davide con il figlio Assalonne o la donna saggia di Abel che discute con Gioab, generale di Davide, e pone fine alla ribellione di Seba.
Questo studio suggerisce che Dio «rubi» spesso la scena agli attori umani e impedisca che vi sia, nella Bibbia, una vera letteratura eroica simile a quella greca e latina. Ma proprio l'onnipresenza del personaggio divino - a volte sul palcoscenico, altre volte dietro le quinte - getta una luce molto particolare proprio sui gesti più semplici e sulle figure che occupano il fondale.
Trucchi e inganni, vendette e punizioni, famiglie lacerate, rapimenti donne, omicidi, stupri, guerre e massacri. Nel libro dei Giudici è mostrato al lettore il lato peggiore dell'umanità e anche il personaggio di Dio sembra vinto dalla violenza di cui diviene uno dei fomentatori.
Poco conosciuto, snobbato dalla liturgia cattolica domenicale, considerato poco edificante perché pieno di storie violente, il libro dei Giudici è tra i testi più belli e istruttivi della Bibbia ebraica. Privilegiando l'approccio narrativo, André Wénin invita a cogliere la pedagogia paziente del Dio dell'alleanza nei confronti di un popolo al quale cerca di farsi conoscere, ma la cui resistenza finirà per metterlo in scacco. L'analisi di quattro episodi relativi a fatti violenti mostra inoltre che l'essenziale sta nel modo in cui vengono raccontati; la loro forza risiede nella capacità di «riscattare» l'inumano per mezzo di ciò che è più nobile, l'arte, dotata della singolare facoltà di educare alla riflessione e alle scelte etiche.