
Custodia in pelle, con bottone, colore nero, correda di elegante sacca nera.
Custodia in pelle con bottone, colore testa di moro corredata di elegante sacca in velluto.
Il volume offre al lettore un commento lineare e ragionato degli Atti, nella diligente ricerca del loro significato letterale. Il lettore, quindi, accosterà anzitutto il testo nella sua letteralità. Questa infatti precede ogni "interpretazione" sia nell'ambito della riflessione teologica sia in ordine alla vita del credente. Pur abbondando di rimandi, l'autore ha volutamente rinunciato a ogni apparato erudito. Il testo prende come base la nuova traduzione CEI della Bibbia.
Questo volume raccoglie e mette a confronto i passi dell’Antico Testamento che toccano, più o meno direttamente, il tema del matrimonio. È diviso in sei parti: racconti delle origini dell’umanità, leggi e consuetudini relative all’unione coniugale, parole profetiche, istruzioni e riflessioni sapienziali, composizioni poetiche ed invenzioni narrative. I testi sono tradotti dalla lingua originale e corredati da una spiegazione non troppo tecnica, accessibile ad un lettore di media cultura. Pierangelo Sequeri lo definisce “un valido supporto per la didattica teologica relativa all’argomento di cui tratta, ma anche, più in generale, come riscontro affidabile per l’istruzione e la predicazione cristiana interessate a rimanere in un corretto rapporto con la testualità biblica pertinente” (dalla Postfazione).
Bruno Ognibeni, presbitero della Chiesa di Piacenza, è stato docente di teologia biblica presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia. Tra le sue pubblicazioni si annoverano Tradizioni orali di lettura e testo ebraico della Bibbia, Friborgo 1989; La seconda parte del sefer ’oklah we’oklah, Madrid 1995; Il matrimonio alla luce del Nuovo Testamento, Roma 2007.
Sono molte le ragioni per le quali si legge la Bibbia, dall'esigenza di crescita spirituale e religiosa fino al piacere di conoscere episodi avvincenti scritti con un linguaggio ispirato e poetico. Questo volume illustrato, di grande formato e con importante rilegatura, permette di approfondire la conoscenza di uno dei testi capitali della storia dell'umanità, collocando le vicende dell'Antico e del Nuovo Testamento nel loro più ampio contesto storico, sociale, culturale e soprattutto geografico. A fare da cornice ai testi, oltre 650 riproduzioni di opere d'arte sul tema, fotografie e 125 grandi mappe dei territori, scenario degli eventi narrati: un doveroso tributo alla maestà della Bibbia, un tesoro per la biblioteca di ogni famiglia. All'interno, 8 sezioni: Geografia e storia delle terre bibliche, Genesi e periodo dei patriarchi, I giudici, I re, I profeti e i giusti, Terra di conquista, La vita di Gesù di Nazareth, Si diffonde la Parola. Nella parte finale tabelle sinottiche, alberi genealogici, bibliografia,glossario, indice analitico e indice dei luoghi geografici.
Per quasi duemila anni il Cantico dei cantici è stato letto da ebrei e cristiani in chiave allegorica, ossia in un modo diverso da quello con cui si legge tutto il resto della Bibbia. Il ricorso all'allegoria, che conferisce al testo un significato estraneo, è stato per così dire inevitabile di fronte a un'opera talvolta incomprensibile alla lettera. In questo lavoro di Giovanni Garbini i numerosi e svariati problemi posti dal Cantico sono affrontati in una maniera radicalmente nuova. La ricostruzione filologica del testo attraverso le più importanti testimonianze pervenuteci, dalla tradizione manoscritta ebraica alle versioni antiche, ha consentito di recuperare un'opera che, sotto l'esile velo del linguaggio amoroso, espone la più originale e rivoluzionaria concezione teologica del pensiero occidentale, senza la quale sarebbe forse impensabile lo stesso cristianesimo. Si può ora comprendere perché il mistico Rabbi Aqiba soleva dire che «tutto il corso del tempo non è degno del giorno in cui è stato dato a Israele il Cantico dei cantici», il più recente ma anche il più importante dei libri della Bibbia ebraica.
Terzo e conclusivo tomo di quella che è stata definita "una magnifica esposizione e illustrazione di tutte le maggiori problematiche dei primi quarant'anni di cristianesimo" (D.C. Allison), nelle pagine di questo volume si affrontano gli ultimi tempi della vita di Paolo e le due altre grandi figure del cristianesimo delle origini: Pietro e Giacomo. Queste personalità non marginali sono approfondite nel contesto tragico della Galilea di quegli anni, e anche forniscono il destro a utili considerazioni su come si debba pensare il rapporto fra i primi cristiani e la predicazione di Gesù, quale sia insomma la natura del cristianesimo alla fine della prima generazione. La grande opera di James Dunn - messa in valore anche dagli estesi indici editi in questo terzo tomo - combina visione generale, sensibilità per questioni specifiche e per la documentazione pertinente con una padronanza impareggiabile della ricerca odierna e con uno stile che non cessa di sorprendere per la sua gradevolezza.
Nei due capitoli iniziali del Vangelo di Luca si assiste a un racconto di tipo haggadico, in cui gli eventi riguardanti le origini di Gesù sono narrati sulla base di racconti di nascite straordinarie della tradizione biblica e alla luce della fede pasquale delle comunità neotestamentarie che hanno lungamente riflettuto sul mistero di Cristo, elaborando, sotto l'influsso dello Spirito, fondamentali confessioni di fede. Nei racconti dell'infanzia, intrisi di tradizione biblica e caratterizzati da alta cristologia, Gesù è presentato come Messia davidico e Figlio di Dio, quale Salvatore-Cristo-Signore, salvezza di Dio, luce delle genti e gloria d'Israele suo popolo e, infine, Figlio del Padre.Degni di nota, all'interno del racconto lucano dell'infanzia, sono gli inni e i cantici - in particolare il Magnificat, il Benedictus e il Nunc dimittis - che riprendono il linguaggio e gli accenti della salmografia biblica e del Deuteroisaia, per celebrare una salvezza ormai realizzata. Le Scritture antiche sono messe al servizio della rivelazione neotestamentaria che le interpreta e le porta a compimento.
Il volume, profondamente rinnovato rispetto alla prima edizione, è frutto del corso che da sette anni l’autore tiene al primo anno di teologia della Pontifica Università Gregoriana e insieme di una ricerca avviata da più di trentacinque anni. La metodologia usata per affrontare i testi dei Vangeli, l’“analisi retorica”, rileva i rapporti esistenti tra le pericopi evangeliche. Il confronto con i testi paralleli non deve limitarsi dunque a mettere in parallelo le pericopi, ma anche gli insiemi composti di pericopi, le “sequenze” e “sottosequenze”. L’efficacia di questa lettura per grandi quadri, nei quali il particolare è colto nella sua funzione prospettica di creare spazio e profondità, verrà percepita dal lettore nei paragrafi di sintesi teologica e dottrinale, che concludono le pagine di analisi.
Sommario
Presentazione. Introduzione. I. Il passo in se stesso. II. Il passo nel contesto immediato (la sottosequenza). III. Il passo nel contesto largo (la sequenza). Epilogo. Bibliografia. Indici.
Note sull'autore
Roland Meynet, nato nel 1939 a Thonon-les-Bains (Francia), è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1959. Ha conseguito le licenze in lettere, linguistica, teologia, scienze bibliche; la laurea in lingua e letteratura araba; il dottorato di terzo ciclo e il dottorato di ricerca in linguistica. Ha lavorato quattordici anni all’Università San Giuseppe dei gesuiti a Beirut dove è stato direttore del Centro di ricerche e di studi arabi e ha fondato il Centro di studi delle lingue moderne e la Scuola di traduttori e interpreti. Ordinario di teologia biblica e titolare del corso di Vangeli sinottici alla Facoltà di teologia dell’Università Gregoriana, è stato anche per parecchi anni professore invitato all’Università degli studi di Torino e alla Facoltà di teologia del Centre Sèvres di Parigi. Dirige, con Pietro Bovati, le collane «Rhétorique biblique» alle Éditions du Cerf e «Retorica biblica» alle EDB. Ha pubblicato per le EDB: Una nuova introduzione ai Vangeli sinottici (2002), La Pasqua del Signore (2002), Morto e risorto secondo le Scritture (2003), Il Vangelo secondo Luca. Analisi retorica (2003), Leggere la Bibbia. Un’introduzione all’esegesi (2004).
Per il mondo ebraico, derash (da cui deriva la parola midrash) è la ricerca del senso inesauribile, pieno, della Bibbia e della sua attualizzazione, ricerca basata sul concetto della Scrittura come parola di Dio, come parola viva che si rivolge alle società di tutti i tempi. Questa metodologia esegetica è assai diversa rispetto a quella alla quale siamo abituati e mostra di cosa si sono nutriti i pii israeliti nel corso del tempo. È notevole che non pochi di questi insegnamenti, oltre a suscitare la nostra curiosità intellettuale, siano utili anche alla vita di fede, aiutando a meglio precisare il significato di quella lettura spirituale della Sacra Scrittura che completi i metodi storico-critici. L'esegesi rabbinica è, infatti, riflessione di rabbini, persone colte e pie che conoscono a memoria la Bibbia e dominano la lingua ebraica biblica. Essi possono aiutare a meglio scoprire il percorso del testo. Viene qui offerta la prima traduzione integrale in italiano, corredata di introduzione e note, del Midrash Tehillim, il commento rabbinico al Libro dei Salmi. Si segue la tradizionale divisione del Salterio in cinque parti, che forma un parallelo con i cinque libri del Pentateuco, mostrando ancora di più l'importanza della raccolta. Si tratta di una lettura che prima di tutto aiuta a «gustare» la varietà dei «sapori» della Parola divina in essi presente.
Atti del Convegno svoltosi a Roma, presso l'Istituto Maria SS. Bambina, dal 2 al 6 ottobre 2002: un fondamentale contributo delle scienze storiche allo studio del Nuovo Testamento. Il filo conduttore del presente volume e la vita stessa del Nuovo Testamento, dalla sua nascita alla piena maturita, come collettore di una molteplicita di interessi. Vi si prendono in esame la sua fecondita culturale, la sua presenza continuata nel cristianesimo primitivo, e poi risorgente come oggetto autonomo di ricerca; vi si mettono in luce le acquisizioni recenti, le questioni discusse, le prospettive aperte, in un fecondo dialogo con le discipline sussidiarie della storia e dell'esegesi biblica.