
Nelle pagine di questa raccolta di saggi promossa e curata da Marco Settembrini vengono illustrati e approfonditi celebri oracoli di Isaia. Dedicati al testo ebraico del profeta biblico come alle sue prime traduzioni e alle sue riprese in età patristica, nei diversi studi Isaia è indagato per la visione che coltiva di vicende di secoli passati, è apprezzato per il valore sapienziale sempre attuale, soprattutto è letto in rapporto all'evangelo di Gesù, al quale prepara e del quale illustra la dynamis salvifica. Lo Spirito del Signore si è manifestato; l'alleanza di Dio con Israele è aperta a tutte le nazioni; grazie alla parola celeste il mondo si è rinnovato e si ricrea; come nel tempio antico di Gerusalemme cielo e terra si predispongono ad accogliere l'umanità convocata al cospetto del Santo.
Un libro avvincente, affascinante, ricco di sorprese. L'insegnamento di Gesu' recupera tutta la sua freschezza non appena si ricostruisca il contenuto dialogico ed esistenziale in cui prendevano vita le parabole che il Maestro narrava.
Questo primo volume della nuova serie "Commentari" dell'ormai consolidata collana "Strumenti" si prefigge di avvicinare il testo e i concetti teologici espressi nella Genesi alla fede e al ministero odierno della chiesa. Utilizzando le acquisizioni dell'analisi storico-critica del testo, Walter Brueggeman ci porta infatti dall'"allora" della Genesi all'"adesso". A tal fine fa ricorso ad audacia e immaginazione, accettando inevitabilmente di correre alcuni rischi interpretativi che, se trascendono le convenzioni del genere e possono sembrare azzardati, non mirano però a pervenire a un "giudizio definitivo" su una data questione bensì a invitare i lettori allo stesso rischioso percorso nello spazio interpretativo compreso tra l'"allora" e l'"adesso". Già segnalato in seminari e università italiani e pontifici.
L'esodo costituisce la principale radice dell'intera teologia biblica. Il commentario di Fretheim ne sviluppa una duplice lettura, pre-cristiana e cristiana, unendovi due chiavi interpretative interne: il rapporto tra storia e liturgia nonché quello tra narrazione storica e legislazione. La riflessione teologica e storica da un lato e quella liturgica e legislativa dall'altro si intrecciano così strettamente da rendere non solo avvincente ma anche attuale questo antico libro biblico.
Leo G. Perdue esamina "il libro dei Proverbi" all'interno della tradizione sapienziale non biblica delle civiltà dell'antico Vicino Oriente, che influenzarono direttamente e indirettamente Israele. La letteratura sapienziale biblica e quella non biblica presentano infatti forme letterarie, contesti storico-sociali e tematiche assai simili e di carattere universale, quali il senso della creazione, l'importanza dell'integrità morale, il valore dell'operosità. Raccolta di detti, poemi e princìpi guida che esortano i lettori alla ricerca di ideali elevati - conoscenza, pietà, disciplina, ordine -, "il libro dei Proverbi" fornisce indicazioni su come vivere in armonia con Dio, con gli altri e con se stessi.
Dopo il primo volume di "L'uno e l'altro testamento. Saggio di Lettura", tradotto in lingua italiana nel 1985, l'editrice Glossa inaugura una nuova collana (Biblica) dedicata agli studi in ambito biblico, con il proseguimento del progetto di approfondimento del rapporto tra i due Testamenti del noto gesuita francese. Il testo, "L'uno e l'altro Testamento. 2. Compiere le Scritture", apparso in francese nel 1990, diventa ora disponibile anche in lingua italiana, impreziosito da un saggio introduttivo di A. Bertuletti, sul modello di teologia biblica elaborato da Beauchamp. Come è noto infatti, il nucleo della riflessione di Beauchamp in questa sua opera principale, verte sull'articolazione dei due Testamenti, come luogo proprio di elaborazione della teologia biblica, cioè di uno "studio del rapporto della Bibbia con la realtà; uno studio condotto da uomini che si interrogano su ciò che significa 'realtà'". Tale operazione comporta una lettura teologica del Libro sacro, procedente dalla fede, in grado cioè di comprendere il testo nella sua verità, che sta oltre la pagina, nell'origine che è in Dio stesso; si tratta cioè di passare dalla ricerca delle idee della Bibbia all'ascolto della sua 'Parola'. Primato del testo e del lettore permettono di elaborare la teologia che attraversa i due Testamenti; permettono altresì di cogliere Gesù come compimento delle Scritture e assieme a Lui, ogni lettore, di 'compiere' egli stesso le Scritture.
Alla sua prima pubblicazione, nel 1982, questo volume apparve subito come l'opera estremamente originale e innovativa che con il passare del tempo avrebbe finito per diventare uno dei testi fondamentali di quel filone di studi - la critica letteraria applicata ai testi biblici - allora agli albori ma che tanto successo avrebbe conosciuto negli anni seguenti. Obiettivo dichiarato del suo Autore era portare avanti, da un lato, un'analisi attentissima e "anatomica" dei meccanismi letterari che rendono tanto potente il Quarto Vangelo sul piano retorico, utilizzando quelle che allora erano le conquiste più recenti della critica letteraria "secolare"; dall'altro un tentativo di riconciliare attraverso queste metodologie la dimensione storica del testo con la sua imprescindibile componente artistica. Recuperando la consapevolezza della dimensione letteraria del testo, Culpepper si proponeva di superare le insidie tanto di un "letteralismo superficiale" quanto di un approccio illuministico alla verità storica, nonché la conseguente dicotomia fra storia, intesa come racconto, e verità: adottando una mentalità il più possibile vicina a quella della comunità in cui il Vangelo si è sviluppato, è l'idea di Culpepper, il dualismo viene facilmente superato. Anatomia del quarto Vangelo si preoccupa quindi di analizzare Giovanni nella sua forma definitiva di racconto. In un discorso meticoloso, articolato e ben documentato sulle caratteristiche narratologiche del testo evangelico Culpepper passa in rassegna con rigore scientifico gli elementi costitutivi del racconto e l'impatto che essi hanno sul lettore: la figura del narratore, il tempo del racconto, la trama, i personaggi, il commento implicito e il lettore implicito sono presi in esame ed analizzati in altrettanti capitoli, costruendo così un trattato approfondito e onesto, informato e arricchito da metodologie che pur nate in contesto "secolare" si sono rivelate oltremodo utili anche per la comprensione del testo sacro.
Il presente volume delinea la "storia d'Israele e Giuda" dalle origini fino alla rivolta di Bar-Kochba nel 132-135 d.C. cercando di superare le difficoltà nate dall'adozione, negli anni, di paradigmi storiografici diversi. Per l'esposizione degli avvenimenti storici, dai periodi più antichi della storia d'Israele fino ai più recenti, sono state consultate fonti archeologiche ed epigrafiche che includono la più recente ricerca storiografica, ma anche documentazione papiracea e archeologica. Ogni capitolo del libro, inoltre, è corredato da alcuni riquadri nei quali sono presentati e commentati alcuni documenti di natura extrabiblica. Il volume si rivolge a tutti i lettori che intendono ottenere le necessarie informazioni storiche per affrontare lo studio della Bibbia in modo consapevole e critico.

