
"Il Libro dei Salmi" non è soltanto uno dei libri più grandi su cui l'occhio possa posarsi. È anche un libro le cui parole, abbandonato "il selvatico e il roccioso" del loro luogo d'origine, si sono diffuse in rivoli inesauribili ovunque, mescolandosi alle espressioni più familiari, lasciandosi ripetere da tanti che non sanno neppure di ripeterle. Tradurre questo libro è dunque un risalire le acque del Giordano, attraversare le illuminazioni e i fraintendimenti di secoli. Dei salmi Guido Ceronetti ci offre una versione memorabile, innanzitutto per la tenacia nel mantenere la parola "costantemente nel deserto, in una luce che angaria d'assoluto" e per la capacità di torcere la lingua del bel canto verso la "forza del verbo semitico con la sua visione monotona e dirompente di Dio". E altrettanto memorabile è l'appassionante commento, vero diario di una vita con l'angelo. Un angelo esigente che si presenta sotto forma di versetti, martellanti nella memoria, in attesa di una nuova lettura, sempre più precisa, sempre più intensa. Un angelo che istiga a un continuo spostarsi della tenda nomade del pensiero verso la "misteriosa nicchia" del testo. Alla fine di questa lunga migrazione, compiuto il suo "dovere di alchimista", Ceronetti ci consegna questo "Libro dei Salmi", non più "grande rosa spampanata priva di spine", come nella versione di San Girolamo, ma improbabile fiore del deserto, con un solo consiglio: "Fatevi in casa un pezzo di muro rotto, collocateli là".
Prosegue l’opera di diffusione del pensiero del teologo Carlo Molari, in collegamento alla sua opera principale Il cammino spirituale del cristiano e in riferimento continuo ai suoi contenuti, che vengono qui ampliati e radicati nella riflessione su Gesù di Nazaret.
«Quando Dio viene nasce un uomo. Quando Dio viene crescono i suoi figli e la vita fiorisce in noi in umanità piena. Noi attendiamo Dio che viene incontrando uomini, perché la Sua azione si esprime nei gesti, nei pensieri, nelle parole, nella misericordia di creature che arrivano, pur nei loro limiti e incompiutezze, a fare di se stesse trasparenza di Dio.»
Il modo di fare teologia di Carlo Molari è accessibile a tutti perché nasce ed è alimentato dall’esperienza del vivere. Queste riflessioni sui Vangeli costituiscono un percorso ulteriormente facilitato alla comprensione del pensiero e della spiritualità del maestro.
Il riferimento alla vicenda storica di Gesù, a partire dai Vangeli del Natale (e che prosegue in un secondo volume dedicato ai Vangeli della Pasqua) e in stretto parallelo con le vicende umane in cui ciascuno può riconoscersi, offre un contesto di esemplifi­cazione e applicazione pratica dove il pensiero teologico dell’autore emerge con chiarezza e ampiezza di implicazioni. Infatti, a quei temi della riflessione che i racconti dei Vangeli sollecitano viene gene­ralmente dato modo di esprimersi con una estensione e una concretezza mag­giori rispetto alla trattazione sistematica sviluppata ne Il cammino spirituale del cristiano cui si fa qui riferimento.
Si manifesta così lo stretto intreccio fra la meditazione delle Scrit­ture, in particolare i Vangeli, e lo svolgersi del pensiero teologico e delle indi­cazioni per la vita dello spirito da parte dell’Autore, che a sua volta ha portato lo sviluppo della spiritualità e del pensiero vitale del maestro a una penetrazione più profonda della vicenda di Gesù: a partire dalla precisione degli inquadramenti storici, attraverso l’immedesimarsi negli eventi della sua vita e il riviverne gli stati d’animo – lo sguardo fisso su Gesù – fin quasi ad assumerne sensibilità, atteggiamenti interiori e modi di porsi di fronte alle situazioni dell’esistenza. Tutto questo dà al suo modo di leggere i Vangeli una notevole perspicacia interpretativa proprio per la profondità con cui don Molari è penetrato nella conoscenza della vicenda umana in generale, e di quella dell’uomo chiamato Gesù in particolare.
(Dalla prefazione di Ornella Stazi, che negli anni ha trascritto, e infine selezionato, le omelie per la pubblicazione, e di Francesco Nicastro, curatore del volume)
La Bibbia e la sua autorità costituiscono il nodo problematico sul quale si costruisce l’età moderna: intorno ad essa, infatti, e alla sua corretta interpretazione si spaccano la cristianità e l’Europa. Le donne sono indiscusse protagoniste dell’inquieta vita religiosa dei secoli XV-XVII sia nelle loro istanze di riforma del periodo umanistico sia nelle strategie di resistenza messe in atto nell’epoca della Controriforma che ostacola un loro approccio diretto con i sacri testi. Il volume affronta il cruciale rapporto donne- bibbia attraverso l’analisi di fonti...
Il presente volume riporta alla luce materiale documentario in parte inedito sull'interpretazione del testo sacro attuata dalle donne nel corso del XIX secolo. Cattoliche, protestanti, ebree ed ortodosse provenienti dall'Europa e dal Nord America, dunque da diversi contesti linguistici e religiosi, si rapportano al testo sacro con diversità di approcci, ma con la stessa passione e inventiva. Si va dall'assunzione di personaggi biblici, come modelli per impostare la propria vita, fino alla partecipazione alla nascente esegesi storico-critica.
Con il secondo volume delle sue Meditazioni di un cristiano. Una scelta dai Salmi 52-150, (la traduzione del primo volume, pubblicata nel gennaio 2020, ha riscontrato un'ottima accoglienza elevata), Robert Spaemann ha portato a termine quello che viene considerato come il suo vero testamento spirituale. "Pensieri di un laico, di un cristiano che crede nella Rivelazione e di un filosofo che crede nella ragione, pensieri che non rivendicano alcuna competenza e non vogliono convincere nessuno, ma che mi sono stati d'aiuto nell'appropriazione orante dei Salmi", egli confessa. Quando questi testi finirono tra le mani di Hans Urs von Balthasar, ne caldeggiò convintamente la pubblicazione. La prospettiva adottata da Spaeman è "teologico-spirituale". A proposito dei Salmi, egli dice, "il sapere che informa sull'origine di un testo non può pregiudicare l'appropriazione personale di questo testo, ma essere per essa un guadagno. In ogni caso, ciò richiede a sua volta una appropriazione di secondo livello, e cioè la ricezione della storia della ricezione e dello stato attuale di questa".
Combinando narratologia e metodo storico-critico, in queste pagine Daniel Marguerat offre nuove chiavi di lettura e ripensa consolidate ipotesi interpretative sull'apostolo Paolo. Ma innanzitutto affronta la questione della triplice, parallela ricezione dei suoi scritti, della sua biografia e della sua figura di primo teologo della chiesa lasciandosi alle spalle i paradigmi contrapposti della continuità e della rottura. «Ogni fenomeno di ricezione implica coerenza e cambiamento, continuità e rottura nei confronti dell'origine. Quand'è che la ricezione di Paolo abbandona la coerenza per rompere con il suo modello al punto di tradirlo? L'esegeta non può sottrarsi alla domanda, ma può rispondervi a due condizioni: verificare la propria conoscenza di chi fu realmente Paolo e riconoscere la necessità e la legittimità del fenomeno della ricezione.» (Daniel Marguerat)
"L'epopea iniziatica della vita del Cristo, frutto di quattro anni di incessante ricerca da parte dell'Autore, viaggiatore astrale, nella Memoria dell'Akasha - e raccontata attraverso gli occhi stessi di Gesù -, è ora completa: dopo un primo volume tutto dedicato agli anni della formazione e ai grandi viaggi di Gesù, questo secondo volume inizia dal suo ritorno in Galilea. Ci conduce in riva al Giordano, sul lago di Tiberiade, nel deserto di Giudea e infine a Gerusalemme, svelandoci una percezione privilegiata e rivoluzionaria della sua personalità e della sua parola attraverso gli aspetti meno noti del suo insegnamento, accanto a personaggi quali Maria Maddalena, l'apostolo Giovanni e molti altri discepoli. I princìpi che consentono le guarigioni istantanee, gli ingranaggi fondamentali dei miracoli, il ruolo degli Elohim nel rivelare lo Spirito sulla Terra, l'universo dell'anima umana sono fra i molti temi che indurranno una mutazione inevitabile della nostra visione del Sacro, verso una vastità tale da non poter più essere ascritta ad alcuna obbedienza religiosa. Come nel primo volume, la storia ci cattura ed è quasi impossibile smettere di leggere, così come non possiamo sottrarci ad un processo interiore di inevitabile dilatazione della nostra coscienza. Dalla moltiplicazione dei pani al vero ruolo di Giuda, al mistero della crocifissione, si allarga in noi una visione interiore di un'infinita tenerezza, ricca di pace e di nuova comprensione del luminoso tragitto di Colui che ha incarnato il Divino pur restando un uomo."
Per Richard D. Nelson la parziale storicità dei Libri dei Re - confermata da alcune scoperte archeologiche - è oggi assai meno interessante dei suoi aspetti letterari.
Spesso in chiave religiosa, con Dio come protagonista, la narrazione delle vicende del popolo ebraico di I e II Re - dalla morte di Davide alla distruzione di Gerusalemme e alla deportazione a Babilonia - è infatti assai lontana da una moderna concezione della storia e della storiogafia.
Invitando a leggere i due libri biblici come un esempio di letteratura teologica, Nelson considera così gli avvenimenti raccontati in termini di trama drammatica funzionale all'annuncio della Parola di Dio.
Per il lettore contemporaneo, il significato del testo viene quindi alla luce proprio nella diretta interazione - letterariamente efficace - fra il testo e la sua singolarità.
Il volume vuol contribuire a una comprensione ragionevolmente sintetica del Nuovo Testamento, inteso come "scrittura di compimento cristologico". Pur tradizionale, l'idea ha bisogno di una messa a punto, per dissipare restrizioni e pregiudizi (p. es. il sospetto che si tratti solo di un'artificiale combinazione tra la vita di Gesù da una parte e qualche citazione biblica dall'altra, addirittura mortificante il pluralismo di Antico e Nuovo Testamento). Collegando i libri neotestamentari -carichi del loro vissuto ecclesiale-, con l'evento Cristo e la tradizione d'Israele sinteticamente inquadrata da espressioni peculiari (quali "legge e profeti", ecc.), la diversa figura di compimento viene esplorata da E. Manicardi (Mc/Mt); P. Tremolada (Lc/At); G. Ghiberti (Gv); S. Romanello (Pl); F. Manzi (Eb); C. Doglio (Ap).
INDICE
Introduzione
1. Il cuore svelato: dalla lettera allo spirito
2. Le nozioni di scuola
3. Grammatica e retorica
4. Fisica
5. Etica
6. Dialettica
7. Metafisica
8. Rivelazione
9. Enoptica
10. Musica
11. Legge
PARTE PRIMA
IL COMMENTO A MATTEO DI ORIGENE
La tradizione manoscritta, le edizioni, gli studi
1. Premessa
2. Le testimonianze antiche
3. La tradizione diretta e indiretta
3.1. I τόμοι greci- 3.2. I frammenti nelle catene – 3.3. L’antica traduzione latina
4. Le edizioni (1668-1862)
4.1. Pierre Daniel Huet – 4.2. Charles Delarue, – 4.3. Karl Heinrich Eduard Lommatzsch – 4.4. Jacques Paul Migne
5. L’edizione di Erich Klostermann
5.1. L’antefatto – 5.2. Il Commento a Matteo – 5.3. L’edizione
5.4. I Nachträge di Ludwig Früchtel
6. Gli studi sull’antica traduzione latina
6.1. Autore, datazione, provenienza – 6.2. Il valore
7. Un nuovo frammento palinsesto
8. Le diverse redazioni
9. Testo greco e testo latino
10. Conclusioni
PARTE SECONDA
IL CUORE SVELATO: DALLA LETTERA ALLO SPIRITO
Elevazione
1. Premessa
2. Parabole e similitudini
2.1. Fuori della casa, dentro la casa – 2.2. Parabole e similitudini
3. προαίρεσις e λόγος
3.1. Il tesoro della sapienza – 3.2. Gli esercizi preparatori e la conoscenza superiore – 3.3. La conoscenza elementare e la sapienza
3.4. La tessitura delle Scritture
4. «Ogni scriba istruito nel regno dei cieli…» (Mt 13, 52)
4.1. γραμματεῖς e ἀγράμματοι καὶ ἰδιῶται
4.2. ἀναγωγή: il regno dei cieli – 4.3. μετάνοια: dalla lettera allo spirito
4.4. Il tesoro incorruttibile – 4.5. συναγωγή e σύγκρισις: le cose nuove e le cose vecchie
Attrazione
1. Premessa
2. Fede e potenza divina
2.1. «Da dove mai viene a costui questa sapienza…?» (Mt 13, 54)
2.2. «Non vi compì molti prodigi…» (Mt 13, 58) –
2.3. Attrazione e contatto
2.4. Sinergia
3. Malattie e compassione
3.1. «Si ritirò in disparte in un luogo deserto» (Mt 14, 13 –
3.2. La compassione di Gesù –
3.3. Le malattie dell’anima
Lontananza
1. Premessa
2. Tradizione degli uomini e comandamento di Dio
2.1. «Allora si avvicinano a lui farisei e scribi…» (Mt 15, 1) –
2.2. La tradizione degli antichi –
2.3. Il comandamento di Dio
3. «Questo popolo mi onora con le labbra…» (Mt 15, 8)
3.1. «Chiuderà gli occhi loro» (Is 29, 10)
3.2. «Saranno come le parole del libro sigillato» (Is 29, 11) –
3.3. «Il suo cuore è lontano da me» (Is 29, 13)
4. La Legge e il cuore
4.1. «Non quello che entra nella bocca rende impuro…» (Mt 15, 11)
4.2. «Ogni pianta che non è stata piantata…» (Mt 15, 13)
4.3. «Sono ciechi e guide di ciechi» (Mt 15, 14)
4.4. I due ministeri
4.5. «Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi…» (Mt 15, 19)
Traversata
1. Premessa
2. Le folle e i discepoli
3. La tentazione e la fede
3.1. Partire per l’altra sponda
3.2. Tra l’una e l’altra sponda
3.3. La tentazione
3.4. «Signore, salvami!» (Mt 14, 30)
4. L’alimento spirituale
4.1. I pani dell’altra riva
4.2. Il lievito vecchio e la pasta nuova
4.3. Il lievito e il pane
Svelamento
1. Premessa
2. Le potenze e lo spirito
2.1. «Questi è Giovanni il Battista…» (Mt 14, 2)
2.2. «Con lo spirito e la potenza di Elia» (Lc 1, 17)
2.3. «Egli è quell’Elia che deve venire» (Mt 11, 14)
2.4. «Un velo è steso sul loro cuore» (2 Cor 3, 15)
3. Rivelazione e svelamento
3.1. «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente» (Mt 16, 16)
3.2. «Non te l’hanno rivelato la carne e il sangue…» (Mt 16, 17)
3.3. «Quel velo sarà tolto» (2 Cor 3, 16)
4. L’imitazione
4.1. La pietra
4.2. Pietra – Pietri
4.3. Rinnegamento e professione
Illuminazione
1. Premessa
2. Credere e conoscere
3. L’insegnamento e l’annuncio
3.1. La catechesi e l’insegnamento più perfetto
3.2. L’annuncio e l’annuncio più perfetto
3.3. Il κήρυγμα
4. La trasfigurazione
4.1. λέγειν, διδάσκειν, δεικνύναι
4.2. Il Figlio dell’uomo
4.3. Il Logos e le parole umane
4.4. Elevazione e contemplazione
4.5. Le forme del Logos
4.6. Conoscenza secondo la carne e contemplazione
5. Le vesti candide e il tessuto delle Scritture
Armonia e sinfonia
1. Premessa
2. La terminologia musicale
3. La Sacra Scrittura
3.1. συμφωνία: i suoni e i cuori
3.2. ἁρμονία e συμφωνία
3.3. Dall’armonia coniugale alla sinfonia della preghiera
3.4. συμφωνία e συναγωγή
3.5. «Un cuor solo ed un’anima sola» (Act 4, 32), 170
3.6. διαφωνία e συμφωνία
3.7. Un solo corpo
4. Il corpo e lo spirito
4.1. Preghiera e nozze
4.2. «Lo spirito, l’anima ed il corpo» (1 Th 5, 23)
5. Antico e Nuovo Testamento
Unione e divorzio
1. Premessa
2. La controversia sul libello di ripudio (Mt 19, 3-9)
3. «Da principio li creò maschio e femmina…» (Mt 19, 4)
3.1. Maschio e femmina (Gn 1, 27), uomo e donna (Gn 2, 24)
3.2. «Non sono più due, ma una carne sola» (Mt 19, 6)
4. Il libello di ripudio (Dt 24, 1-4)
5. La prima e la seconda moglie
5.1. L’allontanamento e il ripudio della Sinagoga
5.2. L’unione sponsale con la Chiesa
5.3. Il ripudio della Sinagoga
6. «Per la durezza del vostro cuore…» (Mt 19, 8)
Conclusioni
1. Il mistero religioso
2. Sinergia
3. Unità
4. Conoscenza dei sensi e conoscenza dello spirito
5. Il cuore e il velo
Bibliografia
Fonti antiche
Che rapporto c'è tra il rito e la Parola nella celebrazione, tra l'"azione rituale" oggi messa particolarmente in luce dalle nuove scienze e la Parola che da sempre sta al centro dell'annuncio cristiano? Ci troviamo davanti a un binomio indissolubile e dove tuttavia c'è una polarità tra rito e mito, tra dromenon e legomenon. Come venirne a capo? Il libro persegue sia il filone storico e antropologico di indagine, sia quello teologico e teologico pastorale, creando un quadro assai completo sia delle presunte priorità, sia in particolare delle inter relazioni e della complementarità tra i due aspetti che costituiscono l'atto liturgico in senso pieno. Contributi di: Daniele Barbieri, Giorgio Bonaccorso, Michele Cassese, Andrea Grillo, Emanuela Prinzivalli, Roberto Tagliaferri, Aldo N. Terrin, Sergio Ubbiali.