
Un classico della esegesi su San Paolo in una nuova edizione della LEV.
Dopo i suoi studi biblici sul Credo, sul Padre nostro, e sulla costituzione della Chiesa come serva di Dio, pubblicati sempre dalla L.E.V., Santos Sabugal propone in queste nuovo lavoro un'analisi esegetica e teologica al primo libro della Bibbia. L'opera si compone in particolare di due parti fondamentali: la prima parte prende in esame la preistoria cosmica del popolo d'Israele e fornisce alcune informazioni di carattere generale sulla Sacra Bibbia e sulla Genesi; la seconda parte si concentra invece sulla salvifica storia patriarcale del Popolo Eletto, soffermandosi in particolare sui quattro illustri padri della Chiesa, Abramo, Isacco, Giacobbe e Giuseppe. Ne risulta dunque uno studio, rivolto a tutti i fedeli (religiosi e laici), con finalità non solo esegetica, ma anche pastorale, con l'intento di far conoscere la Parola di Dio.
L’edizione della Sacra Bibbia curata da Fortunato Frezza per la Libreria Editrice Vaticana contiene il testo italiano dall’ultima versione della CEI (2008). In questa edizione, ad ogni libro vengono premessi due corpi di citazioni, che hanno lo scopo di suggerire alcuni percorsi di Lectio divina e di Lectio mystica come itinerari di perlustrazione di tutta la Scrittura nell’intento di evidenziarne l’unità del racconto e la complementarietà delle sue parti. Si ha modo di spaziare dalla Genesi all’Apocalisse, scandagliando le analogie della Rivelazione e scoprendo il mosaico degli eventi. I temi proposti variano da quelli storici e geografici a quelli spirituali e teologici; da quelli narrativi a quelli profetici o sapienziali; dagli antichi ai nuovi o nuovissimi e contemporanei, come la misericordia, che un Giubileo fa emergere o riemergere in tutta la sua perenne novità e provvida urgenza.
La proclamazione dell’anno paolino (28 giugno 2008 - 29 giugno 2009) ha sortito un’eco i cui risvolti hanno provocato riflessioni e approfondimenti da prospettive diverse in numerosi ambiti. In questo panorama anche i convegni, i simposi e gli incontri di tipo formativo hanno avuto un ruolo determinante.
Il presente volume è stato preparato per un Simposio che si è mosso attorno alla sfida dell’educazione, percorsa in una costante dialettica tra fede e cultura, che si è svolto all’interno di un’Istituzione – l’Università Pontificia Salesiana di Roma – sorta soprattutto per evidenziare i compiti e le metodologie tipici di un’attività educativa. Era naturale, pertanto, che anche in una circostanza come questa le varie Facoltà fossero coinvolte sia per sentirsi interpellate dall’avvenimento, sia per cogliere da questo appuntamento un’opportunità ulteriore per continuare a declinare, pur sotto la specifica prospettiva paolina, la linea del proprio servizio alla cultura e all’educazione.
Ne è emerso un quadro sufficientemente emblematico e propositivo che può costituire la falsariga anche per ulteriori appuntamenti, soprattutto quando si vuol affrontare un percorso chiamando in causa la dialettica tra i diversi saperi.
Le pagine introduttive invitano ad accostare la figura di Paolo in quanto apostolo perché ha accolto una sfida educativa – quella della chiamata divina – e da "educato" appare nei secoli come un costante educatore. La conclusione di mons. G. Ravasi denotano un orizzonte che permane come costante richiamo per chiunque si ponga sul sentiero del rapporto tra fede e cultura.
Il volume, come è indicato dal sottotitolo, mira a presentare in sintesi i risultati del cammino fatto dall’A. nel corso di oltre cinquant’anni di studio e di ricerca, cammino inizialmente motivato dalla responsabilità della docenza in una Facoltà Teologica, divenuto però con il tempo e con le connesse vicende della vita sempre più impegno ed esigenza "personale". Viene infatti qui affrontato un argomento che è centrale nella vita di ogni "credente", ancor più se si ritrova più direttamente impegnato, come sacerdote, al seguito di Gesù. Come con semplicità e sincerità l’A. attesta nella presentazione del volume, mentre nei primi anni del cammino egli ha soprattutto cercato di attenersi al percorso tracciato in materia dall’abbondante letteratura di cui poteva disporre – tanti preziosi ed insostituibili compagni di viaggio! – col passare del tempo ha sempre più avvertito il bisogno di addivenire, sulle singole questioni d’indole sia esegetica che storica, a convinzioni personalmente condivise. Nel presente volume, quasi a conclusione del lungo cammino percorso, l’A. affida ai lettori alcuni dei risultati più significativi a cui è pervenuto, ben conscio, per altra parte, che il cammino che ci sta davanti è ancor sempre lungo e necessita pertanto di essere supportato da convinzioni sempre più solide e condivise. Come traspare dall’Indice dei singoli argomenti affrontati, il volume si presenta, a tutta prima, come un tradizionale manuale d’introduzione allo studio della letteratura "evangelica" canonica neotestamentaria. Ciò che però è nuovo ed in certo senso anche "originale" è il modo con cui le singole questioni vengono affrontate: più che indugiare a richiamare le tante e ben diversificate posizioni degli Studiosi in materia, si suggerisce con linearità e concisione la soluzione ritenuta più convincente, soprattutto fondandosi sui dati offerti dalla Tradizione antica, più vicina ai tempi "evangelici". Il lettore trova così felicemente congiunti in unità l’antico e il nuovo, proprio come suggerito da Gesù: «Ogni scriba, fatto discepolo del Regno dei Cieli, è simile a un uomo padrone di casa, che trae fuori dal tesoro suo cose nuove e cose vecchie» (Mt 13,52).
José M. Mir, C.M.F., uno dei primi professori presso il Pontificium Institutum Altioris Latinitatis, era stato invitato dal Preside di allora, prof. Alfons Maria Stickler, S.D.B., a insegnare usando il il metodo vivo, cioè parlando sempre in lingua latina, ai nuovi alunni della neonata istituzione pontificia, il cui scopo è lo studio e la promozione del latino, lingua ufficiale della Chiesa Cattolica.
In questo volume i curatori hanno raccolto le dispense dei primi tre anni di insegnamento dello stimato professore, che era stato chiamato dalla Spagna per la sua ottima conoscenza della lingua latina, ma soprattutto per la sua esperienza didattica maturata nelle scuole superiori e per sua ottima direzione della rivista Palaestra Latina. Il volume contiene le praelectiones (exercitationes linguae latinae) dal 1965-1968, che nel loro insieme costituiscono un "corso triennale". Il corso parte dalle spiegazioni minuziose in lingua latina di brani scelti dei classici latini come Cicerone. Plinio il Giovane, Tito Livio, Orazio e Virgilio, a cui seguono esercitazioni sulle singole parole usate dagli autori. L'ultima dispensa contiene alcuni accenni sul latino adoperato dagli autori cristiani. curator hanno cercato di offrire una trascrizione delle tre dispense quanto più possibile fedele all' originale, anche se alcune parti del materiale sono state più tardi pubblicate dallo stesso autore nelle riviste Palaestra Latina e Latinitas. Nella prima parte del volume i tre curatori offrono loro saggi introduttivi. Il prof. Sajovic presenta la vita e l'attività accademica del prof. Mir. Il dott. Paul Nonso Ochada, dottorando presso la Facoltà di letter cristiane e classiche, esamina il metodo didattico del professore. La dott.sa Constance Cheung, dottoranda presso la stessa facoltà, nel suo saggio, meritevole di una particolare attenzione, esamina le tre dispense del prof. Mir nel loro insieme ei manuali di cui egli si è servito.
Leggete le SS. Scritture (LS) è un libro di catechesi biblica, nato da un ciclo di istruzioni che costituivano il tessuto meditativo di dieci “ore di adorazione”, animate da Don Alberione nel tempio di San Paolo in Alba.
Il contenuto di quelle dieci istruzioni venne successivamente distribuito in trenta capitoli e arricchito da molti esempi e letture, così da servire come libro di meditazione quotidiana.
Leggete le SS. Scritture è l’opera di Don Alberione che più esplicitamente mira a valorizzare quello che fu l’ideale di tutta la sua vita e l’obiettivo centrale del suo carisma apostolico: la parola di Dio, rendendo familiare la lettura della Bibbia.
Giacomo Alberione nacque a San Lorenzo di Fossano (Cuneo), il 4 aprile 1884. Il 25 ottobre 1896 entrò nel seminario di Bra, dove rimase fino alla primavera del 1900; dopo sei mesi trascorsi in famiglia tra preghiera e lavoro nei campi, si trasferì nel seminario di Alba. Nella notte fra il 31 dicembre 1900 e il 1° gennaio 1901, durante l’adorazione eucaristica, ebbe l’intuizione di un cammino speciale voluto da Dio per lui e per altri. Venne ordinato sacerdote il 29 giugno 1907 e, il 9 aprile 1908, conseguì la laurea in Teologia. Il 20 agosto 1914, ad Alba, pose il primo germe della futura Congregazione, aprendo la Scuola Tipografica Piccolo Operaio. Il 5 ottobre 1921 fu costituita la Pia Società San Paolo, che il 12 marzo 1927 divenne società religiosa clericale di diritto diocesano. Il giorno successivo don Giacomo Alberione emise la professione religiosa, assumendo il nome di Giuseppe. Tra il 1915 e il 1960 fondò quattro Congregazioni femminili e diversi Istituti secolari. Nel luglio del 1936 si trasferì definitivamente a Roma, dove morì il 26 novembre 1971, confortato da una visita di Paolo VI.
Annotazioni e commento sono scanditi secondo due livelli: il primo, filologico-testuale-lessicografico, offre puntualizzazioni legate alla critica testuale (riprendendo le varianti testuali più significative), approfondisce il significato di alcuni termini, tenendo conto dell’influsso del contesto su di essi. Il secondo, esegetico-teologico, tiene presenti le unità letterarie del testo biblico. Fornisce la struttura delle parti, per poi procedere al commento delle sezioni che le compongono e dei brani in cui queste ultime sono articolate. Il testo viene commentato evidenziandone gli aspetti teologici e mettendo in evidenza, là dove lo si ritiene opportuno, il nesso tra Antico e Nuovo Testamento, rispettandone però la reciprocità.
L’introduzione segue una precisa articolazione:
a) il titolo, l’importanza e il posto del libro nel canone;
b) la struttura e gli aspetti letterari del libro (stile, generi...);
c) le linee teologiche fondamentali;
d) gli aspetti maggiormente legati alla diacronia (data, autore, storia della composizione, versioni testuali, trasmissione).
Particolare attenzione viene riservata, al termine del volume, al suo uso nel calendario liturgico.
Destinatari
Studiosi, gruppi biblici, studenti universitari.
Il curatore
Flavio Dalla Vecchia è docente di Sacra Scrittura presso lo Studio Teologico “Paolo VI” del Seminario di Brescia e di Lingua e letteratura ebraica presso l’Università Cattolica di Milano. Ha diretto la sezione Antico Testamento de La Bibbia Piemme (Casale Monferrato, 1995) con il commento dei libri di Proverbi, Ester e Giuditta e, in collaborazione, di Geremia. Ha tradotto per I libri di Dio. La Bibbia (Oscar Mondadori), i seguenti libri: Proverbi, Giosuè,Tobia, Ezechiele. Ha curato l’edizione italiana di varie opere tra cui: R.E. Brown J.A. Fitzmyer R.E. Murphy, Nuovo Grande Commentario Biblico (Brescia, 1997); C. Levin, Introduzione all’Antico Testamento, (Brescia, 2004) per cui ha redatto l’appendice «Storia dell’interpretazione dell’Antico Testamento», «Libri Deuterocanonici», pp.133-158; E. Zenger (ed.), Introduzione all’Antico Testamento, (Queriniana, Brescia 2005).
I quattro Vangeli in edizione integrale e il testo degli Atti degli Apostoli, a caratteri grandi, pratico e aggiornatissimo
Questa introduzione all’Antico Testamento aiuta il lettore a cogliere la varietà di generi letterari, di formazione, di visioni teologiche, di datazione dei Testi; ma soprattutto ad approfondire la conoscenza delle radici da cui nasce il messaggio di salvezza della fede cristiana. Il volume è composto da un’introduzione generale all’Antico Testamento, introduzioni ai diversi gruppi di libri e introduzioni a ogni singolo libro. Ogni capitolo presenta un suo inquadramento storico, letterario e teologico, conducendo il lettore a una conoscenza aggiornata e approfondita delle principali chiavi di accesso alla storia dell’Antico Testamento e alla spiritualità dei libri che lo compongono.
Gianfranco Ravasi, nato nel 1942 a Merate (Lecco) e ordinato sacerdote nel 1966, è stato per molti anni Prefetto della BibliotecaPinacoteca Ambrosiana di Milano. Nel settembre 2007, dopo essere stato nominato da Benedetto XVI Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e delle Pontificie Commissioni per i Beni Culturali della Chiesa e di Archeologia Sacra, è stato ordinato Arcivescovo Titolare di Villamagna di Proconsolare. A lungo docente di esegesi dell’Antico Testamento nella Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale e di ebraico nel Seminario arcivescovile milanese, è membro di numerose accademie e istituzioni culturali italiane e straniere, oltre che autore di diversi volumi.
Il 20 novembre 2010 è entrato a far parte del Collegio cardinalizio. Tra le opere pubblicate presso le Edizioni San Paolo segnaliamo la “trilogia” Che cos’è l’uomo? (2011), Chi sei Signore? (2011) e Dove sei, Signore? (2012), come pure il commento ai Salmi (2007) e quello al Qohelet (2008. Per il Gruppo San Paolo ha diretto opere di prestigio come la Bibbia Via, Verità e Vita (2009), i diversi volumi della Nuova Bibbia per la Famiglia (2009) e
il Dizionario Temi Teologici della Bibbia (2010).
Vedere la Parola, celebrare l’attesa
propone un’innovativa metodologia di analisi che permette di leggere i documenti iconografici paleocristiani non come mero esito di una ricerca estetica, ma come autentici manifesti teologici.
Per gli antichi cristiani l’immagine era un vero e proprio codice impiegato per elaborare una ricca ermeneutica, di natura tipologica, fedele erede
di quegli stessi principi che caratterizzarono l’uso della Scrittura nel culto delle comunità. Gabriele Pelizzari, attraverso l’illustrazione di numerosi esempi, dischiude al lettore un inedito e stimolante percorso che finalmente restituisce all’ermeneutica biblica e all’iconografia il giusto spazio nella storiografia delle origini cristiane. Un volume da studiare ma anche da ammirare.
L'AUTORE
Gabriele Pelizzari è titolare del Laboratorio di Introduzione all’ermeneutica biblica e collaboratore di cattedra di Remo Cacitti presso l’Università degli Studi di Milano. Dal 2012 dirige per le Edizioni Paoline la Collana Letture cristiane del primo millennio. Tra le sue pubblicazioni, si segnala l’ampia monografia Il Pastore ad Aquileia. la trascrizione musiva della catechesi catecumenale nella cattedrale di Teodoro, interamente dedicata all’analisi e alla decodificazione del ciclo musivo aquileiese.