
Un semplice pezzo di stoffa ingiallito dal tempo, un lungo lenzuolo che per poche ore ha avvolto un cadavere martoriato, riportandone vistose macchie di sangue e l’immagine di quel corpo, frontale e dorsale, impressa in modo tuttora misterioso. Un’immagine eterea, ma straordinariamente ricca di dettagli impressionanti che permettono di ripercorrere, come in una Via Crucis, le ultime ore di quel defunto cui si attribuisce un’identità molto illustre: Gesù di Nazaret. Da secoli quel lino è venerato come la più preziosa reliquia della cristianità. Un secolo di indagini ha fornito un quadro solido di prove favorevoli all’autenticità di quel documento. Poi, come un fulmine a ciel sereno, un test sconvolge le certezze raggiunte: la prova del carbonio 14 sposta l’origine della Sindone nel tardo Medio Evo. Ma qual è la validità di quell’esame? Basta l’esito di un solo test per spazzare via tutte le altre acquisizioni? Fare il punto delle ricerche condotte sull’enigmatico lenzuolo non è solo doveroso e necessario. È come percorrere un viaggio affascinante fra storia e scienza, in un dipanarsi di indagini strettamente collegate fino a formare un intreccio di ipotesi e di verifiche, di quesiti e di certezze, di dubbi e di verità. Perché studiare la Sindone non è un’impresa da poco: è l’analisi di un Mistero.
Emanuela Marinelli, laureata in Scienze Naturali e Scienze Geologiche presso l’Università La Sapienza di Roma, si interessa della Sindone da oltre trent’anni. Ha fatto parte del Centro Romano di Sindonologia.
“Benedetto Piacentini si cimenta con tre grandi commentari moderni: quelli di Arthur Weiser, Gianfranco Ravasi, e Luis Alonso Schökel-José Luis Sicre Diaz e mi sembra privilegiare, come punto di vista ermeneutico complessivo dell’intero libro, il suo studio filologicamente attento e impegnato”.
(...) Comunque lo si interpreti, il protagonista di questo tanto complesso libro ha il grande e impagabile merito di dare voce non solo all’uma-na sofferenza in eccesso e senza perché, ma anche a quella paura atavica dell’uomo di scoprirsi prima o poi una creatura imbrogliata, un figlio tradito, un re malamente detronizzato (Gb 29-30; cfr. Gb 7) che irride, parodiandolo, il Sal 8.
Non a caso, la stessa risposta finale di Dio a Giobbe, riprenderà ironicamente il filo di queste questioni circa il «dov’è il Padre?», in qualche modo rovesciandole: «Il Signore rispose a Giobbe di mezzo al turbine dicendo: Chi è costui che oscura il consiglio con parole insipienti? Orsù, cingiti i fianchi come un prode, io t’interrogherò e tu mi istruirai. Dov’eri tu quand’io ponevo le fondamenta della terra? Dillo, se hai tanta intelligenza! Chi ha fissato le sue dimensioni, se lo sai, o chi ha teso su di essa il filo a piombo? Su cosa affondano le basi delle sue colonne o chi ha gettato la sua pietra angolare, mentre gioivano in coro le stelle del mattino e plaudivano tutti i figli di Dio?» (Gb 38,1-7; cfr. anche vv. 19-21.24).
(Dalla presentazione al libro di don Roberto Vignolo)
Benedetto Piacentini, già religioso della Piccola Famiglia dell’Annunziata ha vissuto a Montesole (BO) fino alla morte di G. Dossetti. Dopo aver studiato il latino e il greco, si è trasferito in Medio Oriente dove è rimasto 10 anni, prima a Gerusalemme e poi nella comunità religiosa in un villaggio palestinese non lontano da Ramallah. Durante questo lungo periodo ha potuto approfondire lo studio delle lingue semitiche (ebraico biblico, ebraico moderno, Arabo letterario, dialetto palestinese, aramaico biblico) e frequentare le scuole bibliche a Gerusalemme, in particolare la Scuola Biblica Francescana della flagellazione e l’École Biblique tenuta dai domenicani. Incoraggiato dai suoi professori, ha intrapreso il lavoro di scrittore biblista dal 2006, pubblicando “I Canti di lode dei Padri”, Esapla dei salmi (Edizioni Dehoniane Bologna) nel 2011 e “I Salmi Preghiera e Poesia” con Paoline editoriale libri, Milano nel 2012. Nel 2014 ha conseguito da privatista la laurea in teologia, continuando il lavoro di biblista sul web e predisponendo una videoteca biblica.
Il Decalogo è un testo fondamentale della tradizione cristiana. Ma come è possibile pretendere che un testo così antico abbia ancora rilevanza oggi, in un contesto sociale, culturale e valoriale molto diverso? Non si rischia di continuare a proporre, nel catechismo e nella predicazione, un pezzo d'antiquariato che non ha più alcun rapporto con la realtà? Provare a rileggere i comandamenti nel loro contesto anticotestamentario riserva però diverse sorprese circa la loro attualità e la loro efficacia. Con un linguaggio accessibile, questo libro offre le chiavi per comprendere i testi e i contesti del Decalogo, basandosi sui risultati della più moderna ricerca esegetica. Rivolto in particolare a quanti lavorano nell'ambito della pastorale, che potranno trovarvi spunti per rinnovare il loro approccio ai comandamenti, sarà utile anche a chiunque voglia interrogarsi sulla questione fondamentale di cosa può essere «bene» nella molteplicità delle esperienze che la vita ci pone di fronte.
Questa edizione della Bibbia è stata ispirata da criteri di praticità e di economicità. Eccone le caratteristiche: Il testo è quello della "Nuovissima versione della Bibbia", preparata da un gruppo di esperti; Brevi introduzioni a tutta la Bibbia, all'Antico e al Nuovo Testamento e ai singoli libri danno le informazioni di base per inquadrare la lettura; Note spiegano parole, espressioni, allusioni altrimenti difficilmente comprensibili; Alcuni sussidi aiutano il lettore a orientarsi; Un indice tematico facilita la ricerca dei principali argomenti della Bibbia; Una tavola cronologica mostra in sintesi le varie epoche in cui si sono sviluppate la rivelazione e la storia biblica; Cartine geografiche riproducono le regioni in cui si sono svolte le vicende.
Un'edizione della Bibbia Tabor: elegante e innovativa, con copertina soft touch ed elastico. Robusta e resistente, ideale da portare sempre con sé. In un volume unico, con testo integrale disposto su due colonne: note brevi, indice analitico, sussidi e appendici. Le introduzioni e le note completano il testo. Rilegata, questa Bibbia è pensata per i giovani e per chiunque voglia portare sempre con sé le Sacre Scritture.
I nostri padri erano convinti di vivere sotto l'occhio di Dio: la sua esistenza era certa come quella del sole che sorge e tramonta. Oggi abbiamo smesso di crederci, o anche solo di pensarci. E la Bibbia nessuno la legge più. Invece la Bibbia è un libro meraviglioso. Che si può leggere anche come un grande romanzo. L'autobiografia di Dio. Aldo Cazzullo fa con la Bibbia quel che aveva fatto con Dante: ci racconta la storia, in modo chiaro e comprensibile a tutti, con continui riferimenti all'attualità, alla nostra vita, passando attraverso le vicende storiche e i capolavori dell'arte. La creazione, Adamo ed Eva, la cacciata dall'Eden, Caino e Abele, Noè e il diluvio. La storia di Giacobbe che lottò con Dio e di Giuseppe che svelò i sogni del faraone. Mosè, le piaghe d'Egitto, il passaggio del Mar Rosso, i dieci comandamenti. E poi la conquista della terra promessa, da Giosuè che espugna Gerico a Davide che taglia la testa di Golia, da Sansone, l'eroe fortissimo ma tradito dal suo amore, a Salomone che innalza il tempio. Cazzullo rievoca storie dal fascino millenario. E racconta le grandi donne della Bibbia: Giuditta che taglia la testa al condottiero nemico, Ester che salva il popolo dallo sterminio, Susanna che fa condannare i suoi molestatori. E poi l'angelo che salva Tobia e il diavolo che tormenta Giobbe, l'amore del cantico dei cantici e la disillusione dell'Ecclesiaste ("tutto è vanità"). Sino alla grande speranza della resurrezione, e di un salvatore che viene a riscattare l'umanità: per i cristiani, Gesù. Dopo averci raccontato la storia millenaria dell'impero romano e aver mostrato come sia ancora viva nei nostri giorni, Cazzullo invita il lettore a un entusiasmante viaggio nella Bibbia, mostrandoci che è il più grande romanzo mai scritto. "Il Dio dei nostri padri" è un libro appassionante e illuminante, che ci conduce alle radici della nostra cultura e delle nostre famiglie.
Descrizione dell'opera
In quanto essere che, per mezzo della ragione, è in grado di riflettere sul suo riferimento al mondo e alla trascendenza, l’uomo deve continuamente rispondere all’interrogativo su di sé. Così come l’interrogativo su Dio, quello sull’uomo rimane, alla radice, una questione aperta.
Uno dei fondamenti irrinunciabili della riflessione teologica sull’uomo è dato dalla concezione biblica, anche se non è certo facile parlare di una antropologia biblica, ma piuttosto di affermazioni antropologiche contenute nella Bibbia che investono tutte le dimensioni dell’uomo.
Il volume fa parte di una collana che illustra i contenuti dell’Antico e del Nuovo Testamento sui temi fondamentali della fede. Ogni tema è presentato da due autori: uno per l’Antico e uno per il Nuovo Testamento, che poi, in un dialogo conclusivo, discutono come le idee centrali dell’AT vengono filtrate, assunte o modificate nel NT. Il lettore può così percepire la tensione e l’unità esistente tra i due Testamenti.
Ecco il piano completo dell’opera: 1. C. Dohmen - T. Söding, Il Dio uno; 2. K. Koenen - R. Kühschelm, La fine dei tempi (2001); 3. J. Schreiner - R. Kampling, Il prossimo lo straniero il nemico (2002); 4. G. Vanoni - B. Heininger, Il Regno di Dio (2004); 5. H.-J. Fabry - K. Scholtissek, Il Messia (2005); 6. C. Brüning - K. Kertelge, Il problema del male; 7. G. Fischer- K. Backhaus, Espiazione e riconciliazione (2002); 8. G. Steins - M. Theobald, La creazione; 9. I. Müllner - P. Dschulnigg, Feste ebraiche e feste cristiane (2006); 10. U. Berges - R. Hoppe, Povero e ricco; 11. C. Frevel - O. Wischmeyer, Che cos’è l’uomo (2007); 12. F.-L. Hossfeld - K. Berger, Lo Spirito di Dio; 13. P. Deselaers - C.-P. März, Morte e risurrezione.
Sommario
I. Antico Testamento (C. Frevel). Approccio. 1. L’antropogenesi nell’Antico Testamento. 2. Nel bel mezzo della vita, circondati dalla morte. L’uomo caduco. 3. L’uomo nell’Antico Testamento. 4. Il lavoro e il riposo: la determinazione dell’uomo. 5. La speranza dell’uomo nel paese dei viventi. II. Nuovo Testamento (O. Wischmeyer). 1. Come s’incontrano gli esseri umani negli scritti neotestamentari? 2. Come parlano dell’uomo gli scritti neotestamentari? 3. Come intendono l’uomo gli scritti neotestamentari? 4. Quali prospettive aprono agli uomini gli scritti neotestamentari? 5. Quale contributo duraturo offre l’antropologia neotestamentaria alla comprensione dell’uomo? III. Dialogo. Antico Testamento (C. Frevel). Nuovo Testamento (O. Wischmeyer). Bibliografia.
Note sugli autori
Christian Frevel, nato nel 1962, dottore in teologia, è docente di Antico Testamento alla Facoltà di Teologia Cattolica dell’Università di Bochum.
Oda Wischmeyer, nata nel 1944, dottore in teologia, è docente di Nuovo Testamento all’Università di Erlangen-Nürnberg.
Shireu ha-ma'alot (canti dei giardini)