
Perché la democrazia e i diritti dell'uomo sono nati in Occidente anziché in India, in Cina o nell'impero ottomano? Perché l'Occidente è stato cristiano e perché il cristianesimo non è soltanto una religione. Il messaggio evangelico è certamente un messaggio di fede, ma l'insegnamento di Cristo ha anche una valenza etica di portata universale: uguaglianza, giustizia, non violenza, libertà, separazione tra politica e religione, fraternità. Quando nel IV secolo il cristianesimo è diventato religione ufficiale dell'impero romano, la saggezza di Cristo è stata in gran parte oscurata dall'istituzione ecclesiastica. È rinata mille anni dopo, quando gli illuministi si ispirarono appunto alla "filosofia di Cristo", secondo l'espressione di Erasmo, per emancipare la società dal potere religioso e fondare l'umanesimo moderno. Frédéric Lenoir racconta il paradossale destino del cristianesimo - dalla testimonianza degli apostoli alla nascita del mondo moderno passando per l'Inquisizione - e rilegge i Vangeli con un occhio radicalmente nuovo.
Solo attraverso e nell'ambiente vitale nel quale sono stati redatti i Vangeli, si potra' sempre meglio interpretare e comprendere il messaggio di Cristo Gesu' e della Chiesa apostolica da lui fondata.
La Terra di Dio è la migliore scuola di fede e di prassi biblica e cristiana: da questa convenzione prendono avvio le "note del pellegrinaggio evangelico" proposte dagli autori. La peculiarità del loro approccio al paese della Bibbia è infatti la pretesa di fare una "lectio divina canonica" non solo della Sacra Pagina, ma della stessa Terra Santa. Attenti alle diverse e successive menzioni che la Bibbia fa di un luogo, essi vi si recano per leggerlo non tanto nelle sue stratificazioni di rilevanza archeologica, ma soprattutto come successione dei testi biblici che ne parlano, tentando così di decifrare il messaggio salvifico che in esso è storicizzato.
Come ha sviluppato Marco l'intreccio tra il cammino di Gesù a Gerusalemme - cioè il suo destino di morte-risurrezione - e il tema del cammino del discepolo? In che senso la strada del discepolato è segnata dalla croce?
Le domande da cui l'autore muove sollevano una questione di teologia biblica di ampia portata che, da una sezione unitaria e centrale del Vangelo, si riverbera su tutto il racconto marciano.
L'approccio utilizzato nel suo studio parte dal presupposto che la lettura di un testo - e soprattutto di un testo biblico - costituisca un evento comunicativo. Egli quindi propone tre momenti di analisi: un reticolo testuale, che fa emergere l'unità complessiva della trama del testo; la configurazione semantica, ovvero l'attenzione alle forme verbali e alla struttura armonica delle sequenze narrative che aiutano il lettore ad avvicinarsi al testo; lo snodo pragmatico, affinché chi legge sia condotto a identificarsi con le domande e le provocazioni del testo.
Sommario
Introduzione. Il tema e il metodo. 1. Il tema. 2. L'approccio. 3. Organizzazione del lavoro. I. La costruzione del lettore in Mc 1,1-8,26. 1. Prologo. Il mistero di Gesù-Messia: Mc 1,1-13. 2. Prima sezione. Il mistero del Messia e il rifiuto dei nemici: Mc 1,14-3,6. 3. Seconda sezione. Il mistero del Messia e lo scetticismo dei vicini: Mc 3,7-6,6a.. 4. Terza sezione. Il mistero del Messia e l'incomprensione dei discepoli: Mc 6,6b-8,26. 5. Conclusione. II. Mc 8,27-10,52 come unità comunicativa. 1. Architettura d'insieme. 2. Delimitazione della sezione. 3. Elementi coesivi. 4. Conclusione. III. Sulla strada, in Galilea: Mc 8,21-9,29. 1. La confessione messianica: Mc 8,27-30. 2. Primo annuncio della Passione. Reazione, istruzione: Mc 8,31-9,1. 3. 'Aggadah la trasfigurazione: Mc 9,2-13. 4. 'Aggadah la guarigione di un epilettico: Mc 9,14-29. IV. Dalla Galilea alla Giudea: Mc 9,30-10,31. 1. Secondo annuncio della Passione. Reazione, istruzione: Mc 9,30-50. 2. Halakah la catechesi comunitaria: Mc 10,1-31. V. Per strada, verso Gerusalemme: Mc 10,32-52. 1. Terzo annuncio della Passione. Reazione, istruzione: Mc 10,32-45. 2. 'Aggadah la guarigione del cieco di Gerico: Mc 10,46-52. VI. L'impotenza che salva. 1. L'ultima tappa del cammino: Mc 11,1-16,8. 2. La croce come vangelo. Bibliografia.
Note sull' autore
Massimo Grilli si è laureato in scienze bibliche al Pontificio Istituto Biblico ed è docente di Nuovo Testamento presso la Pontificia Università Gregoriana. Tra le sue ultime pubblicazioni: Gottes Wort in menschlicher Sprache. Die Lektüre von Mt 18 und Apg 1-3 als Kommunikationsprozess (SBS 201), Stuttgart 2004 (in collaborazione con D. Dormeyer) e Riqueza y solidaridad en la obra de Lucas, Estella (Navarra) 2005 (in collaborazione con D. Landgrave Gándara e C. Langner). Presso le EDB ha pubblicato Quale rapporto tra i due Testamenti? Riflessione critica sui modelli ermeneutici classici concernenti l'unità delle Scritture, 2007.
Indice: Alle nozze di Cana, l'inizio dei segni; Le discepole: l'inizio di un ethos di reciprocità; La scoperta della stranierità; Una luce nuova su peccato e salvezza; Morte e vita si affrontano; L'unzione di Betania; Le donne nell'ora di Gesù: la fine e l'inizio. Lilia Sebastiani teologa e scrittrice.
Nato dall'esigenza di rivedere a fondo i criteri metodologici che caratterizzano la ricerca neotestamentaria attuale, questo saggio è uno studio originale dell'interpretazione della pericope del vangelo di Giovanni nota come Dialogo con Nicodemo. Questo è un testo classico della letteratura cristiana delle origini su cui si è concentrata da sempre la riflessione religiosa e teologica, è una narrazione complessa che molto ha dato da fare alla critica letteraria e in generale a ogni tentativo di interpretazione storica. Il lavoro di Giancarlo Gaeta mira a comprendere il testo come unità di senso, lungo un itinerario che ogni lettore deve poter ripercorrere e verificare, alla ricerca delle leggi proprie del testo in esame. Una ricerca che implica il rigoroso controllo critico delle proprie precostituzioni ideologiche.
L'esegesi partecipata di Erich Zenger - fra i più insigni degli esegeti cattolici tedeschi del XX secolo - mira a far cogliere ciò che ci fa sentire parte attiva nella lettura dei Salmi veterotestamentari. L'illustrazione dell'architettura di una poesia, del suo mondo di immagini e della sua lingua deve portare alla luce ciò che una poesia smuove e suscita in noi, così da farci comprendere la dinamica in cui si viene a trovare coinvolti. e i Salmi biblici sono anzitutto poesie. Chi prega i Salmi e si lascia afferrare dalle loro parole non solo viene messo a confronto con la vita concreta, ma in questa viene a trovarsi calato: i Salmi sono preghiera profetica e insieme apostolica e collocano l'ornate nella tensione vitale di mistica e politica, di contemplazione e lotta. Libro di canti e insieme di lettura, il Salterio biblico distoglie insomma dall'ovvietà della vita quotidiana e mira alla sfera emotiva: questi sono i principi che guidano la traduzione di Erich Zenger e le linee lungo cui si muove il suo commento. Quello che qui si pubblica è il primo di quattro volumetti che si concepiscono come introduzione alla forma e alla teologia del Salterio biblico.
L'intento che Erich Zenger si propone col suo commento ai Salmi è da una parte di esporre al lettore un'esegesi teologica, dall'altra di interpretare i Salmi come testi canonici, ossia come parte del libro biblico dei Salmi, allo scopo di rendere tangibile quanto proficua sia una lettura del libro biblico nella sua unità. Se i canti e le preghiere raccolte nel Salterio provengono da autori molto differenti, altrettanto diverse sono le circostanze che hanno dettato i singoli salmi: da quelli nati per così dire come lavori su commissione, a quelli in cui si sono condensate esperienze di vita e di sofferenza estremamente personali. Ogni salmo ha quindi la sua fisionomia, ma considerarlo nei rapporti con cui esso si lega agli altri componimenti che costituiscono il Salterio consente di portare alla luce il disegno secondo cui le diverse composizioni furono affiancate e talvolta modificate in modo da costituire un tutto organico, un libro in senso proprio.
Le esegesi dei Salmi commentati in questo terzo volume si distinguono per essere sviluppate in unità tematiche, ciascuna delle quali riporta in apertura un passo tratto dai vangeli. Intento dell'autore è mostrare come i Salmi costituiscano sotto determinati aspetti uno degli orizzonti di significato entro il quale comprendere il Nuovo Testamento, e come per altro verso, messi in correlazione con i testi neotestamentari, i Salmi stessi acquisiscano dimensioni di senso nuove e anche inaspettate. Libro della ricerca di Dio, il Salterio esprime questo ardente anelito in varie forme di preghiera dall'invocazione all'accusa, dalla gratitudine alla lode - che nel Nuovo Testamento conoscono nuova vita.
I Salmi biblici mettono a confronto con un mondo intriso di ostilità e violenza. Gli uomini e le donne che pregano gridano la loro angoscia di fronte a nemici dai molti volti e soprattutto di fronte al loro Dio. Accusano Dio come nemico che li sgomenta e li tormenta, e con i Salmi lottano contro la propria angoscia e contro gli stereotipi del nemico che ne conseguono, mostrando in tal modo che i Salmi sono anche un mezzo con il quale privare gli stereotipi del nemico della loro distruttività per trasformarli in forza costruttiva.
Questa è la tesi del quarto volume con cui il commento di Erich Zenger al libro biblico dei Salmi giunge a conclusione. I salmi del nemico affrontano la violenza subita e temuta, parlano di un Dio che è «Dio di vendetta» e a questo Dio rivolgono lamenti, richieste e desideri. Se per molti cristiani sono un enigma e un oltraggio, in realtà sono un aiuto a non disperare e a non crollare nel mondo di violenza in cui si vive.