
Leggere il Vangelo insieme al Papa. Il Vangelo di Marco, il secondo dei sinottici nell'ordine canonico, commentato da Papa Francesco, passo dopo passo, ripercorrendo gran parte dei momenti della vita e della predicazione di Gesù. Il commento del Papa mette in luce il significato dei brani evangelici per gli uomini del nostro tempo, alla luce del messaggio di misericordia e di apertura alle periferie sociali ed esistenziali portato avanti dal Papa. Il Vangelo diviene così concreto strumento di ausilio per la pratica della lectio divina, guida quotidiana per i momenti bui, dono di gioia per gli attimi più lieti, e soprattutto sentiero per quella santità della vita quotidiana dischiusa dall'ascolto della Parola. Con la curatela della filologa Alessandra Peri.
Il Vangelo di Giovanni, da molti considerato il più bello, da altri il più complesso e profondo, letto, spiegato e commentato passo dopo passo da Papa Francesco. Cos'è, cosa rappresenta per noi la Luce che viene nel mondo, che scende a rischiarare le tenebre? Come dobbiamo fare per riconoscere ogni giorno il Verbo negli altri uomini, negli ultimi, in tutta la creazione? Francesco riflette sul grande mistero che sta al cuore della fede e, con semplicità, ne attualizza il significato per le nostre vite, in un'epoca in cui è apparentemente difficile trovare le tracce del divino nel mondo. Il Papa esorta a mettere le Scritture, e in primo luogo la Parola di Gesù, al centro del cammino spirituale di ogni cristiano e le propone alla ricerca del senso di una società in crisi, esortando ognuno a non scoraggiarsi e a cercare, con gioia, lo Spirito di Dio in tutte le cose.
Bibbia, parola degli uomini e Parola di Dio
Traduzioni e interpretazioni, due plurali d'obbligo
La retorica biblica, caratteristiche e differenze rispetto a quella classica
La lettura di Paolo da Agostino a Barth passando per Lutero
Il diverso impatto del vangelo a seconda della posizione occupata nell'ordine sociale
L'importanza di Paolo come interprete del messaggio di Gesù
Rivolto a "ogni uomo", il vangelo di Paolo ha palesemente portata universale. Scritto tuttavia in un linguaggio maschile, sembra escludere le donne.
Come fare, quindi, di un testo a cui il genere sembra estraneo una lettura che lo comprenda, continuando inoltre a essere una buona novella per le donne e gli uomini d'oggi?
Analizzando il modo in cui l'apostolo utilizza il linguaggio maschile e femminile, i testi che affrontano direttamente la differenza sessuale e quelli in cui le donne vengono chiamate per nome, Elizabeth Green individua una struttura portante da declinare secondo il genere: nel pensiero di Paolo la questione emerge così al di là della relazione tra uomini e donne per investire una serie di attualissime questioni sulle diversità, tra cui l'orientamento sessuale.
Anziché privilegiare un più classico approccio storico, in questo commentario Mark A. Throntveit affronta una lettura teologica di "Esdra e Neemia" e ne enfatizza il carattere di racconto. "Esdra e Neemia" si rivolge a una comunità che, dopo i terribili eventi del 587 a.C. - la fine della monarchia davidica, la distruzione del Tempio di Gerusalemme e l'esilio a Babilonia -, vede riaccesa la speranza che le antiche promesse fatte ad Abramo e Davide possano ancora realizzarsi. Raccontando l'impegno di Zorobabele, "Esdra e Neemia" per la ricostruzione del Tempio e delle mura di Gerusalemme, il testo biblico afferma così con forza che la comunità post-esilica è in stretta continuità con gli antenati pre-esilici.
"Questo è il deserto. Qui ho bussato per tutta la notte contro la sottile parete che mi separa dal divino." Solo di fronte alla missione che lo attende, nel deserto in cui si ritira quaranta giorni prima di iniziare la sua predicazione, Gesù ripercorre in una lettera autobiografica tutta la sua infanzia e giovinezza, un periodo che non ha lasciato traccia nei Vangeli ma che qui trascende ogni dibattito storico-teologico per porre al centro l'uomo, il suo eterno interrogarsi sul bene e il male, sulle responsabilità individuali e collettive. Gesù è un bambino dalla capacità di sentire quel legame profondo che unisce tutto il creato, è un adolescente così aperto al mondo e innamorato della vita che il cugino Giovanni, severo predicatore, riconosce in lui il vero portatore di una nuova comunione tra gli uomini. Ma è anche un rivoluzionario che vede il suo popolo martoriato dalla dominazione romana, oppresso dal fanatismo della Legge del tempio e tradito dai sacerdoti corrotti. La ricerca di una nuova salvezza per i "cortili della fame" lo porta ad avvicinarsi alla guerriglia armata degli zeloti, ai "Messia" visionari che battono le strade della Palestina promettendo l'oblio dell'estasi, prima di rivelargli quel nuovo cammino di liberazione che lo condannerà alla solitudine, perché "chi si è liberato è un abominio agli occhi dell'oppresso", finché l'uomo non capirà che "siamo noi stessi il regno che deve venire". Un romanzo che ripercorre le tappe della formazione di Gesù, in una prospettiva umana.
Rivista bimestrale n. 6/2002. Commento spirituale alla Lettera di S. Paolo ai Filippesi.
Rivista bimestrale di Sacra Dottrina, n. 5/settembre-ottobre 2004. L'ira di Dio contro i pagani (Rm 1, 18-32). L'umanita giudicata dal Vangelo.
Rivista monografica bimestrale, n. 6/novembre - dicembre 2006. L'armonia della Scrittura. Saggi in onore di padre Bernardo Boschi.
La Sindone, questo sacro Telo avvolto dal mistero, considerato da molti una reliquia dello stesso Gesù Cristo, ha sempre interpellato la persona umana, la ragione e la fede di chi desidera approfondire il messaggio spirituale che da essa promana, di chi conduce ricerche sulla sua natura fisica e sulla sua attendibilità storica, divenendo un segno privilegiato del rapporto tra scienza e fede.
Un telo conservato da mille anni nella cattedrale di Oviedo - un pezzo di stoffa di 84x53 cm su cui si possono osservare macchie di sangue e pieghe e su cui sono state rinvenute tracce di sostanze non percepibili a occhio nudo - sarebbe il sudario che ha ricoperto il volto di Gesù Cristo dopo la deposizione. Ma che cosa c'è di vero, oltre la fede e la leggenda popolare? E, soprattutto, quali legami esistono tra il sudario di Oviedo e la Sindone di Torino?