
Sobrietà, rispetto dell'ambiente, ritmi più lenti, relazioni più umane? Verso questi "nuovi stili di vita" molti credenti e non credenti camminano assieme da tempo. Ma, per un cristiano, questa può essere anche una scelta di fede? Certamente, risponde l'autoore. È l'ora di passare dal "primato della morale" al "primato della fede". Di attrezzarsi con una spiritualità che attinge a fonti bibliche ed ecclesiali, ma anche "trasversale, ossia di tutti, anche degli atei". Prefazione di Rosanna Virgili.
Articolando l'analisi narrativa con l'indagine retorica e quella intertestuale, questo studio tenta di cogliere il centro del libro di Giona nel passaggio a un nuovo modo di intendere l'esperienza profetica in Israele su una teologia aperta alla prospettiva universalistica. Il personaggio protagonista è colto come paradigma di una linea di pensiero nazionalista che, se perseguita a oltranza, rischia di mettere fine al ministero del profeta in Israele. Il racconto è colto come un tentativo audace e senza compromessi di fare autocritica all'interno del corpus dei Dodici Profeti minori per trovare una via di innovazione necessaria a orientare il cammino d'Israele alla luce dei risvolti sempre inediti della parola di Dio.
Il volume tenta di dare una risposta alla domanda: il Gesù della storia e il Cristo della fede sono un'unica e medesima persona o due persone differenti? L'ampia trattazione, svolta con stile avvincente e scientificamente documentata, giunge alla coonclusione che "il Gesù della storia e il Cristo della fede sono due facce inseparabili della stessa moneta. Se guardiamo al Gesù della storia, sappiamo che l'altra faccia, il Cristo della fede, è pure presente anche se non possiamo vederla... Il messaggio di Gesù Cristo è indivisibile. E' un messaggio sia di storia che di fede".
Nel 2006 la pubblicazione del cosiddetto 'Vangelo di Giuda' ha suscitato moltissima attenzione in tutto il mondo, non solo da parte degli specialisti, ma anche del grande pubblico. L'autore sconosciuto di questo vangelo, infatti, ribalta alcuni degli elementi basilari della storia di Gesù, affermando che Giuda, l'apostolo traditore, era un seguace fedele, addirittura il discepolo preferito di Cristo. Che significato può avere una versione della storia evangelica tanto lontana da quella ufficiale? Che concezione di Dio, di Gesù e della sua chiesa si trova alla base di questo testo? Quando è stato scritto, da chi e perché? Per comprendere i misteri del vangelo di Giuda è necessario inserirli nel quadro complesso delle vivaci dispute teologiche dei primi decenni del cristianesimo, riconducendo i temi e i motivi che compongono il testo alle loro origini: per fare questo, è necessaria una guida competente, che sia in grado di discutere in modo dettagliato la storia affascinante e finora mai raccontata dell'ultimo dei vangeli apocrifi.