
Chi era Gesù prima di diventare il Maestro che ha cambiato la storia? Com’era la sua infanzia nella Galilea del primo secolo? Da ragazzo Gesù è stato un rifugiato, un outsider, un immigrato nella Galilea in cui poi è cresciuto. Ha vissuto la precarietà, ha visto la violenza esercitata dai Romani, ha sperimentato la marginalità di una famiglia semplice in un tempo complesso. Eppure, da quelle esperienze, è nato il cammino che lo avrebbe portato a diventare il «Messia». "La vera storia di Gesù bambino" è il racconto accurato sull’infanzia di Gesù, degli anni della sua formazione avvenuta durante l’occupazione della Giudea dai romani, la sua identità tribale, la vita familiare, l’educazione, il lavoro manuale che svolse prima della predicazione. Basandosi sulle più recenti scoperte archeologiche e sulle fonti storiche dell’epoca, l’autrice ci consegna un ritratto inedito e sorprendente: non solo il bambino che fu, ma anche i semi che hanno plasmato l’uomo, il Maestro, il Messia. Un racconto appassionante e autorevole, che porta i lettori nel cuore dell’infanzia di Gesù come mai prima d’ora. Con un inserto fotografico sui luoghi dell’infanzia di Gesù.
Quella di Gesù è la crocifissione di un giusto, come avrebbe per primo riconosciuto il centurione sotto il patibolo. Chi ne sia il responsabile, il sinedrio o Pilato o entrambi, è da sempre dibattuto.
Se al primo può ascriversi l’accanimento con cui i suoi membri sostengono la colpevolezza di Gesù per violazione delle norme a protezione della maiestas del popolo romano e del principe, al governatore della Giudea va imputata l’inosservanza di regole basilari del diritto alle quali si sarebbe dovuto attenere.
L’autore lo spiega nel corso di un’indagine seria, appassionante e originale, che ricostruisce una pagina fondamentale della storia soffermandosi su alcuni degli aspetti meno esplorati delle ultime ore della vita di Gesù.
Che uomo era Gesù? Come si è formato nell'infanzia e nella giovinezza? Come è nata in lui una certa idea di Dio e del mondo? Come è diventato maestro e predicatore? Come ha iniziato a fare miracoli? Come è arrivato a essere rifiutato e crocifisso? Quale fu l'effetto del suo modo di vivere sulla società in cui viveva? Cosa capirono davvero i contemporanei di lui (e cosa noi, oggi, capiamo di lui)? Cosa rimane, insomma, del suo personalissimo Vangelo? Rispondere a tutte queste domande significa riscoprire la figura di Gesù e comprendere perché ancora oggi affascini credenti e non credenti. È quello che si propone don Antonio Mazzi in questa biografia del figlio di Maria di Nazareth, del figlio di Dio, del «Cristo incontrato sulla strada». Ogni capitolo contiene una tappa del percorso dell'uomo e una provocazione rivolta al pensiero e al cuore del lettore. Senza preoccuparsi dell'appartenenza o meno di chi legge alla confessione cristiana, l'autore fa rivivere l'avventura di Gesù come «credente», per cui la fede è tutto, ritrovando la sua carica rivoluzionaria insieme alla sua straordinaria attualità.
Quanti abitanti avevano realmente la Galilea o Gerusalemme? Come e perché anche la dimensione e la demografia di quel territorio contribuirono, e non secondariamente, al modo di predicare di Gesù? «Allora Gesù parlò alla folla», si legge nei Vangeli, ma come erano composte le folle dei vangeli secondo il sesso e l'età e lo stato sociale? E perché questa composizione getta una luce potente sulla Palestina di allora? Perché tanti indemoniati e ciechi e storpi vanno incontro a Gesù? E davvero era giovane come viene tradizionalmente raffigurato, in relazione al suo tempo e ai suoi discepoli, o la sua autorevolezza non deriva anche dal fatto di non esserlo? Mai Gesù percorre le strade di Gerusalemme, limitandosi ad andare dal Tempio al Monte degli ulivi; perché non è così anche nel giorno della sua passione? Perché il percorso per raggiungere il Monte degli ulivi contrasta con la brevità abituale del cammino? E cosa rivela nel contesto della morte e della risurrezione di Cristo il rapporto di Gesù con Gerusalemme? E ancora quanti potevano essere i cristiani, nella Gerusalemme della crocifissione? Roberto Volpi racconta in modo inedito la storia di un «predicatore di provincia», e dei suoi discepoli fino a Paolo, dando vita a un quadro ampio e poco conosciuto delle origini del cristianesimo con un'attenzione particolare agli aspetti quotidiani, ai dettagli realistici, numerici e quantitativi dei luoghi, dei popoli e dei protagonisti dell'epoca della predicazione. Un libro coinvolgente e di grande interesse sul piano storico e religioso. «Volpi in questo libro prende in esame una tematica di grande rilevanza religiosa, culturale ed esistenziale: Gesù di Nazaret, i vangeli e gli inizi del cristianesimo. Propone valutazioni di tipo quantitativo che possono aiutarci a inquadrare la figura e l'opera di Gesù... E dico subito che, a mio parere, è riuscito nell'intento» (dalla prefazione di Camillo Ruini).
Eva non sa quasi nulla, sa soltanto che vuole sapere: a causa di questo desiderio darà origine assieme ad Adamo, l'uomo che Dio le ha messo accanto, al faticoso percorso dell'umanità sulla Terra. Lia e Rachele non hanno potere e si contendono uno sposo che lo detiene, Giacobbe, e il privilegio di dargli dei figli. Miriam avrebbe voluto nascere libera e lotta assieme a suo fratello Mosè perché possa esserlo tutto il suo popolo. Conoscenza, potere, libertà: parole che nella Bibbia, come in tutta la grande storia scritta dagli uomini, sono declinate al maschile. Ma le donne non ci stanno, a restare nell'ombra: ed emergono dalle pagine con la determinazione di Giuditta, l'onestà di Susanna, la passione di Maria Maddalena e tante altre ancora, a passarsi il testimone di una forza che sfida ogni tempo e ogni discriminazione. Marilù Oliva dà loro parola in questo grande racconto corale, facendoci riscoprire le donne della Bibbia di volta in volta curiose, fragili, impavide, acute. Una ricostruzione rispettosa e puntuale, coraggiosamente alternativa, che sposta la prospettiva da cui guardiamo da sempre le storie bibliche e ce le mostra nuove, avvincenti, vicine a noi, arricchite di sguardi e dettagli inattesi. Così che infine il Libro, con le sue protagoniste, diventa ancora più vivo, ancora più nostro.
Nel nostro tempo i bambini sono più che mai insidiati: innumerevoli sono rifiutati ancor prima della nascita, tanti subiscono violenza nel corpo e nello spirito, molti muoiono per mancanza di cibo e di amore. Sembra proprio che il mistero di iniquità, sempre in atto nella storia, voglia dissacrare la fonte della vita rubandoci l'infanzia, speranza dell'umanità. Quasi volendo riparare a tanto scempio, le pagine di questo libro, nate nel silenzio orante di un monastero, rivisitano il Vangelo soffermandosi a contemplare l'atteggiamento di Gesù verso i bambini. Il commento evangelico, illuminato da toccanti testimonianze di vita, suscita negli animi i sentimenti umani e cristiani più forti, belli e autentici: dallo "sdegno" alla compassione, dalla pura gioia, allo stupore, al rendimento di grazie e al fiducioso abbandono. Si riscopre così anche il vero significato dell'infanzia spirituale: piccoli sono, al seguito di Gesù, tutti gli umili, tutti quelli che fanno della loro esistenza una risposta d'amore al Dio amante della vita.
«Le meditazioni bibliche di Barsotti recano sempre l'impronta dell'impatto col Mistero di Dio e conducono sempre "in alto" - come la parola "anagogia" suggerisce - perché portano a Dio: l'esegesi di p. Barsotti è sempre un'esegesi spirituale, una parola indirizzata all'anima che cerca Dio. Nelle meditazioni sul Vangelo di Matteo di Barsotti non è possibile non avvertire dunque l'eco della sua predicazione viva e appassionata con cui cerca di trasmettere ai suoi figli spirituali non un insegnamento astratto ma in qualche modo tutto il vissuto della propria esperienza interiore. La legge del N.T. è una legge sui generis! La perfezione della legge che Gesù richiede va ben oltre le esigenze della Legge mosaica. È la legge dei figli di Dio, la legge dell'amore che rompe ogni legge, una legge intesa non come un insieme di norme che devono regolare i rapporti tra gli uomini, ma come una legge che dà all'uomo come ideale la vita stessa di Dio: ut sitis filii Patris vestri». (Dalla prefazione di Martino Massa)

