
In questo volume tre esegeti cristiani, due cattolici e uno protestante, accettano la sfida di tornare al testo biblico, di attenersi ad esso e di rileggerlo senza tabù né pregiudizi, per chiarire ciò che la Bibbia dice sull’omosessualità. Essi accettano di sottomettersi al testo, senza ricorrere a interpretazioni personali o ecclesiali.
Per pronunciarsi sull’omosessualità a partire dalla Bibbia, bisogna infatti, prima di tutto, precisare ciò che la Bibbia dice e ciò che va oltre le sue intenzioni. Soltanto in un secondo momento, ci si può chiedere se l’insegnamento biblico mantenga il suo valore per la nostra società.
Il presente studio, senza essere un trattato di etica sull’omosessualità, evidenzia l’importanza dell’insegnamento biblico per tale questione.
Biblisti autorevoli e noti, Innocent Himbaza e Adrien Schenker sono membri del Dipartimento di Studi Biblici dell’Università di Friburgo, mentre Jean-Baptiste Edart, della Comunità dell’Emmanuel, è docente presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II in Roma, per gli studi sul matrimonio e sulla famiglia.
Il cimitero dei libri racconta una storia affascinante, che prende avvio sul finire dell’Ottocento, tra Cambridge e l’Egitto, e arriva fino ai giorni nostri. Una storia di ritrovamenti insperati, rivalità tra grandi università, avventure degne di Indiana Jones per acquisire un tesoro di cultura religiosa, letteraria e materiale.
Due vedove di origine scozzese scoprono in Egitto alcuni preziosi frammenti che Solomon Schechter, lettore in studi talmudici a Cambridge, identifica come parte della perduta versione originale ebraica dell’Ecclesiaste. Schechter parte per Fustat, la vecchia Cairo, e imbastisce una spasmodica corsa all’acquisto dei reperti della Geniza (dove i testi, sacri e non, venivano depositati prima di essere sepolti e obliati) della sinagoga Ben Ezra, attraverso i più incredibili mediatori: disertori che si fingono conti, rabbini ashkenaziti di Gerusalemme, ricche famiglie ebraiche del Cairo e autorità egiziane… e non manca un naufragio, a minacciare quanto recuperato (oltre ai papiri di Ossirinco!).
Oltre 280 mila frammenti provenienti dalla sinagoga della Cairo fatimide, spesso in giudeo-arabico, ma anche in yiddish e giudeo-spagnolo, offrono un incredibile spaccato della storia e della cultura ebraica e del Mediterraneo. Tre successive generazioni di studiosi – le cui storie esaltanti, curiose, a volte tragiche ci vengono narrate nel volume – hanno studiato questa messe di documenti: prima concentrandosi sui testi religiosi, dal Ben Sira a rari testi eretici del IX secolo (come Il libro delle domande di Al-Balkhi), poi su quelli letterari, complici i ritrovamenti di poesie portate con sé dagli ebrei sefarditi espulsi dalla Spagna (Dunash, Yehuda Halevi), e i responsi di Maimonide, che era stato a capo della comunità cairota, e infine esplorando i documenti di storia materiale ed economica portati alla luce da S.D. Goiten. Proprio Goiten, basandosi sullo studio di questi frammenti scartati dagli altri studiosi, pubblicò i sei corposi volumi di A Mediterranean Society, e ricostruì l’incredibile rete di commerci che dal Cairo raggiungeva l’India e Samarcanda in Asia, Aden a Sud, Costantinopoli e Kiev a est, la Tunisia, la Sicilia e l’Italia, la Francia e la Spagna a ovest. Emergono vividi bozzetti di vita quotidiana, contratti matrimoniali, amuleti magici, petizioni alle autorità, ricette mediche, a comporre il ritratto di una società vivace e aperta, colta e cosmopolita.
DESCRIZIONE: Il numero dei libri su san Paolo è incalcolabile, tuttavia pochi sono divenuti così noti come quello di Holzner, che ha avuto in Germania 25 edizioni ed è stato tradotto in 8 lingue. “Ne L’apostolo Paolo Holzner ci offre più che uno studio psicologico o un profilo della teologia paolina, anche più che un’agiografia nel senso tradizionale. La specificità di questo libro sta nell’accuratezza e maestria con cui egli delinea l’immagine dell’Apostolo delle Genti sullo sfondo del paesaggio dell’antichità, della grande e minore politica a lui contemporanea, soprattutto però su quello della storia della civiltà, della cultura e della religione della sua epoca, e in tal modo la fa comprendere sia nei suoi rapporti con le realtà anteriori che nel suo elemento di novità. Sotto la sua penna sorge un Paolo nel quale la connotazione di ‘santo’ in senso ufficiale non è affatto innata, come in tanti altri santi, un Paolo che, insignificante, anzi un po’ repulsivo all’esterno, pieno di ardore vulcanico all’interno, deve veramente ‘combattere’, ‘lottare’, ‘correre’ per raggiungere il trofeo della vittoria. Ed emerge un teologo per il quale il pensare teologico è passione bruciante e intima vita, e dal quale nulla è più lontano che trastullarsi da giocoliere con concetti astratti” (Karl Adam).
COMMENTO: Nell'anno di Paolo la più bella e la più classica biografia su di lui scritta in una nuova edizione.
LA BIBBIA PER TUTTI (36 volumi) Ogni volume comprende: l'edizione completa del testo biblico (traduzione CEI); – breve introduzione letteraria e teologica ai singoli libri; – commento articolato sul senso teologico delle varie pericopi; – esesegi condotta su solida base scientifica ma in linguaggio accessibile a tutti; – proposta di quesiti e argomenti per la discussione.
L’ambito d’interesse e la tesi di questo saggio sono indicati nel titolo: il lavoro di Richard Horsley e Tom Thatcher è una lettura innovativa del vangelo di Giovanni come racconto della missione di Gesù nel contesto storico della Palestina romana. Intento degli autori è di illustrare la rilevanza del vangelo giovanneo per la problematica del Gesù storico, mostrando in particolare come scopo di Giovanni sia di raccontare di un Gesù impegnato nel rinnovamento del popolo d’Israele contro coloro che lo governano, le autorità di Gerusalemme e i romani che le hanno insediate, e come «Io sono la risurrezione e la vita» trasferisca la speranza del rinnovamento da un futuro lontano al presente.
Fino a tempi recenti la Galilea è stata considerata sullo sfondo del modello delle origini cristiane, interessato a spiegare il distacco del "cristianesimo" dal "giudaismo". Secondo questo modello, in quanto luogo delle origini e del ministero di Gesù la Galilea è lo sfondo della prima tappa della vicenda di Gesù. Soltanto da poco si è giunti a riconoscere che l'immagine della Galilea, e in generale del giudaismo antico, è stata fin qui elaborata all'interno di un paradigma storico molto discutibile. Il primo passo verso una seria ricerca storica sulla Galilea antica è quindi di cogliere le caratteristiche principali del paradigma dominante secondo cui nella ricerca europea e americana si sono concepiti il "giudaismo", con i suoi farisei e le sue sinagoghe, e Gesù e i suoi seguaci, fondatori del "cristianesimo". Lo studio di R.A. Horsley da una parte ricostruisce la storia della ricerca che ha condotto a molti luoghi comuni su una Galilea culla di grandi religioni, dall'altra ne ripercorre la storia sociale e culturale oltre che politica così da giungere a un'immagine più veritiera della Galilea come terra di frontiera.
L'autore studia la personalita' e l'opera di Gesu' nel loro contesto storico immediato, la Palestina del I secolo sotto il dominio romano.
Uno studio esegetico che mostra l'attualita del Vangelo, al fine di riflettere sul mistero di Dio e di Cristo e anche sull'identita dell'essere umano e sul suo destino.
Quelli di Gioele e Amos sono libri per il nostro tempo. Nulla, nel corso degli anni, ha fatto passare d’attualità il loro messaggio.
Amos continua a esortare le comunità moribonde a tradurre le loro liturgie in azioni amorevoli. Continua a ingiungere ai ricchi e ai potenti delle nostre nazioni di comportarsi correttamente con il povero e il diseredato.
Gioele insegna ancora, a quanti sono tormentati da epidemie, carestie o altre calamità, a cercare sollievo nel ravvedimento. Le sue parole continuano ad aprirci una splendida prospettiva sull’opera di Dio nella persona dello Spirito Santo.
David Hubbard (1928–1996), noto studioso dell’AT, tra l’altro General Editor della prestigiosa Collana WBC (Word Biblical Commentary), è stato anche Presidente del Fuller Theological Seminary di Pasadena.

