
I vangeli apocrifi sono una delle testimonianze più vive del cristianesimo primitivo. Qui i primi cristiani riversarono tutto il loro ingenuo bisogno di conoscere del proprio Salvatore e Maestro quanto i quattro Vangeli canonici non dissero. Così l'infanzia di Gesù nella casa di Nazareth, dopo i prodigi della sua nascita, o i misteri che accompagnarono e seguirono la sua morte vennero elaborati da una fantasia ricca di tutta la tradizione orientale ed ellenistica, con la freschezza di un mondo nuovo che stava sorgendo sulla decadenza dell'antico. Le letteratura popolare di tutti i tempi trova fra questi testi molte delle sue pagine migliori.
Un'originale sintesi dei libri storici attorno a immagini che ne aiutano la memorizzazione: il comandante (Giosuè); il carisma del potere (Giudici); il tempo delle decisioni (Rut); ascesa, divisione e caduta del regno (1-2 Samuele e 1-2 Re); il potere del tempio (1-2 Cronache, Esdra e Neemia); lotta di liberazione o martirio? (1-2 Maccabei). Con una presentazione di mons. Luciano Pacomio
Il libro vuole stimolare i giovani a rifare l'indagine piu serie e importante della storia. Essa prende le mosse dal film di Damiano Damiani, una pellicola provocante da cui trarre le domande piu inquietanti.
Al fine di comprendere Giosuè, l'autore propone una lettura accurata del libro nel suo contesto storico-sociale: per evitare interpretazioni e ripulse infondate, il primo passo è quello di non trasferire in un libro antico idee contemporanee della violenza, giudicandolo in base ai suoi principi interni e superando la stessa necessità di ricorrere all'insegnamento di Gesù per trovarvi significato.
Il testo, a carattere antologico, raccoglie alcuni dei passaggi più significativi riguardo al tema dell'ospitalità dello straniero nella Chiesa antica (con l'unica eccezione di una notizia sul carattere tipicamente cristiano di questa pratica, riportata da Giuliano l'Apostata). La radice di questo tema - espresso nella stessa Legge giudaica (basti pensare al significato rappresentato dal libro dell'Esodo) -, fortemente sottolineata nell'Introduzione dalla Curatrice, ha permesso il progressivo passaggio nella considerazione dello straniero da nemico a ospite. Tale acquisizione di valore nella considerazione dell'Altro, ben attestata nelle riflessioni dei primi autori cristiani, rappresenta un genuino apporto della tradizione cristiana al mondo Occidentale, oggi sempre più dimentico delle sue radici culturali
l autore e`profondo conoscitore di gregorio magno; tale papa commentr i dati di fede aderendo al contesto culturale, alla mentalita, ai quadri simbolici della sua epoca. Fu attento ai problemi testuali, al rapporto bibbia-pastorale, all agiografia. Gregorio magno fu un esempio insigne del modo di pensare e di commentare i dati di fede ed esercitr un influsso importante nella mentalita e nella prassi religiosa e culturale per una lunga serie di secoli. Il pensiero e le opere di gregorio magno condizionarono fortemente sul pensiero e la fede cristiana e sulla mentalita occid
Avviata oltre cinquant'anni fa dalla studiosa inglese Beryl Smalley, rafforzata da Henri de Lubac e sostenuta dai monumentali repertori di F. Stegmuller e N. Reinhardt, la storia dell'esegesi medioevale è giunta oggi alla piena maturità disciplinare. Questo volume intende testimoniare quanto è stato fatto di recente negli ambienti accademici (ecclesiastici e non) per sondare nuovi terreni storico-esegetici. Nell'insieme il volume, corredato di illustrazioni, è organizzato in tre sezioni: la trasmissione medioevale del testo biblico, teoria e pratica dell'esegesi medioevale, il ruolo dell'esegesi nella cultura del medioevo.
Un approccio essenziale e introduttivo al tema appassionante della credibilità storica dei Vangeli. Dopo una breve ricostruzione degli attacchi alla storicità da parte della Scuola critica, l'autore analizza i motivi di credibilità e la natura della storicità dei Vangeli, attraverso l'esame dei testi, della predicazione e delle opere di Gesù e degli Apostoli.
Il Vangelo di Luca nella Nuovissima Versione dai Testi Antichi che assicura la fedeltà alla lingua originale, senza tuttavia rinunciare alla qualità letteraria. Il testo presenta non solo la versione italiana, ma anche il testo greco a fronte. Il commento al testo si svolge su due livelli. Un primo livello, dedicato alle note filologico-testuali-lessicografiche, offre informazioni e spiegazioni che riguardano le varianti presenti nei diversi manoscritti antichi, l'uso e il significato dei termini, i casi in cui sono possibili diverse traduzioni, le ragioni che spingono a preferirne una e altre questioni analoghe. Un secondo livello, dedicato al commento esegetico-teologico, presenta le unità letterarie nella loro articolazione, evidenziandone gli aspetti teologici e mettendo in rilievo, là dove pare opportuno, il nesso tra Antico e Nuovo Testamento, rispettandone lo statuto dialogico. Particolare cura è dedicata all'introduzione del singolo libro, dove vengono illustrati l'importanza e la posizione dell'opera nel canone, la struttura e gli aspetti letterari, le linee teologiche fondamentali, le questioni inerenti alla composizione e, infine, la storia della sua trasmissione. Un approfondimento, posto in appendice, affronta la presenza del Vangelo di Luca nel ciclo dell'anno liturgico e nella vita del popolo di Dio. Un nuova traduzione, con commento filologico, esegetico e teologico del Vangelo di Luca.
Emergono almeno tre grandi dinamiche dalle pagine del Vangelo di Luca dedicate al tema della ricchezza e della povertà. La prima è la logica del capovolgimento: il potente conoscerà l'abbassamento, mentre l'umile sarà innalzato. La contrapposizione ritorna continuamente nel Magnificat, nelle beatitudini e nella parabola di Lazzaro e del ricco.La seconda dinamica riguarda il modo in cui l'evangelista illustra il potere negativo della ricchezza e, in positivo, si chiede come si realizzi la salvezza del ricco. La risposta è data attraverso l'episodio di Zaccheo: il ricco si salva non tanto alienando ciò che possiede, quanto usando rettamente dei suoi beni e assumendo un atteggiamentodi condivisione.La terza dinamica, infine, èlegata alla figura reale e paradigmatica del banchetto. Il simposio greco era un'occasione d'incontro di una élite di intellettuali per discutere di argomenti filosofici. Al banchetto lucano intervengono soprattutto i poveri e avviene un vero e proprio capovolgimento dei ruoli.
Il tema del rapporto con lo straniero continua ad essere di scottante attualità. Cosa ci dice la Bibbia al riguardo? Il credente nella Bibbia è sempre uno straniero. Abramo viene da un'altra terra e Dio gli chiede di diventare un pellegrino; anche il popolo che da lui discende continuerà a essere un popolo di stranieri: prima nella vicenda dei patriarchi, poi emigrando in Egitto, nuovamente durante l'esilio in Babilonia. Anche nel momento in cui il popolo conquisterà la terra, dovrà ritenerla sempre e solo un dono, non un possesso. La testimonianza di Marco fa percepire la tensione fra Israele e le genti: Gesù si dedica anzitutto al popolo ebraico e solo a un certo punto va verso gli stranieri - i gentili - offrendo loro il pane della salvezza. Cosa significa tutto questo per noi cristiani di oggi?