
“Impara a conoscere il cuore di Dio
nelle parole di Dio”
(Gregorio Magno)
“Le istanze che il libro pone circa la Scrittura e la sua lettura sono attualissime: un rapporto equilibrato tra i due Testamenti; il ricorso alla tradizione, sia ebraica che cristiana; la liturgia come ambito vitale della Scrittura; il rapporto tra Spirito santo e Scrittura; la dimensione escatologica come costitutiva della struttura delle Scritture; l’articolazione tra pluralità e unicità della Bibbia. Proprio di questo oggi vi è bisogno nelle comunità cristiane: di una lettura delle Scritture che sappia ordinare la molteplicità biblica attorno a un centro unificante, di una lettura che recuperi la pagina biblica al problema del senso e la renda parlante per la vita del credente e della chiesa”.
(dalla “Prefazione” di Luciano Manicardi)
Louis Bouyer (1913-2004), teologo, è stato professore all’Institut Catholique di Parigi fino al 1963, e ha insegnato anche in Inghilterra, Spagna e Stati Uniti. Al concilio Vaticano II fu consultore per la liturgia, poi collaborò con la Congregazione per il culto divino e il Segretariato per l’unità dei cristiani. Nel 1999 l’Académie française lo premiò per l’insieme della sua opera. Presso le nostre edizioni è uscito anche Architettura e liturgia (1994).
Matteo ignora il nome del notabile Giairo. Marco è il solo a conoscere il mendicante Bartimeo. Nulla sappiamo dell'identità della vedova di Nain o del centurione di Cafarnao. Nei racconti evangelici Gesù incontra molte persone; di alcune conosciamo il nome o poco più, mentre altre restano anonime. Si tratta di personaggi "secondari" o "minori", talvolta malati, posseduti o comunque ai margini della società del I secolo. Pur comparendo una sola volta nelle pagine dei vangeli, essi punteggiano - in modo fugace, ma significativo - la storia del ministero di Gesù. Il volume prosegue la traduzione italiana dei Cahiers Évangile, noti a livello internazionale quali strumenti per lo studio e la pastorale.
Attraverso l'approfondimento del tema della libertà e della liberazione nell'Antico Testamento l'autore propone un coerente viaggio tematico e letterario, di grande attualità per il nostro tempo.
All'interno dei tre blocchi testuali che strutturano l'Antico Testamento, vengono esaminati sistematicamente prima il «racconto» e poi la «parola» che ne costituisce il commento interpretativo.
Il racconto è la forma caratteristica della tradizione letteraria biblica, quella che attesta appunto che il Dio di Israele si rivela nella storia. Risulta perciò importante, da una parte, dare il dovuto rilievo alle narrazioni, così da coglierne il potente messaggio di liberazione. Accanto al racconto, in ognuna delle tre sezioni dell'Antico Testamento, troviamo la parola che spiega e integra l'evento narrato, secondo una specifica modalità: abbiamo così l'aspetto normativo della «legge» nel Pentateuco, la lettura della storia nella «profezia» nei Profeti, e negli Scritti la «sapienza», che svela il senso perenne della vita, pur senza nasconderne il dramma e occultarne il mistero.
Questa articolazione è di aiuto per una comprensione globale del testo sacro e nello stesso tempo permette un approfondimento di singoli cicli, come quello dei patriarchi o quello di Davide. La felice compenetrazione tra prospettiva esegetica e prospettiva tematica caratterizza la ricerca anche come esempio prezioso di metodologia. Il procedere dell'indagine fa emergere con forza la ricchezza espressiva che avvalora l'importanza del tema della liberazione quale filo conduttore dell'intera teologia dell'Antico Testamento.
L'intento del volume è non solo scientifico, ma anche pastorale, individuando gli snodi e gli assunti più rilevanti dell'Antico Testamento e valorizzandone l'utilità spirituale.
Sommario
Prefazione. INTRODUZIONE. 1. Elementi di antropologia. 2. La tradizione biblica: metodo di ricerca. I. LIBERTÀ E LIBERAZIONE NELLA TÔRAH. 1. La libertà nei racconti delle origini (la Genesi). 2. La liberazione originaria (l'Esodo). 3. La legge della libertà e della liberazione (il Deuteronomio). II. LIBERTÀ E LIBERAZIONE NEI PROFETI. 4. Il racconto storico: dalla libertà alla schiavitù (Giosuè - 2Re). 5. La parola profetica: asservimento e liberazione (Isaia - Malachia). III. LIBERTÀ E LIBERAZIONE NEGLI SCRITTI. 6. Il racconto sapienziale: il dramma della salvezza (da Esdra e Neemia fino a Giuditta). 7. Le parole dei Sapienti sulla libertà (dai Proverbi ai Salmi). Conclusione. Bibliografia. Indice dei nomi.
Note sull'autore
PIETRO BOVATI, gesuita, ha insegnato ermeneutica biblica, esegesi e teologia dell'Antico Testamento al Pontificio Istituto Biblico di Roma, ove è stato anche decano. Ha pubblicato: Ristabilire la giustizia, Editrice Pontificio Istituto Biblico, Roma 22005; Il libro del Deuteronomio (1-11), Città Nuova, Roma 1994; «Così parla il Signore». Studi sul profetismo biblico, EDB, Bologna 2008, 22011; in collaborazione con R. Meynet, Il libro del profeta Amos, Dehoniane, Roma 1995.
La Bibbia ci sprona ad amare la giustizia, perché essa esprime la perfezione del soggetto spirituale. E la stessa divina Scrittura ci insegna come praticarla; ci indica infatti le vie da percorrere, per essere figli di Dio, simili al Padre. L'agire dell'uomo giusto è messo alla prova soprattutto quando egli si trova confrontato con il compito di ristabilire la giustizia. La Parola di Dio detta in primo luogo le regole fondamentali per un retto sistema giudiziario. Ma essa prospetta anche una diversa procedura giuridica, volta a salvare il colpevole. Uno degli apporti più significativi della tradizione biblica, non ancora adeguatamente recepito, riguarda infatti le dinamiche della "controversia bilaterale" (in ebraico chiamata rîb). Una volta tematizzata e illustrata, questa via che conduce alla riconciliazione sorprende per la sua luminosa evidenza e commuove per l'impatto di consolazione che induce nella storia personale e comunitaria. Perché questo è il modo con cui Dio si rivela nella storia. Ed è questo il progetto più alto assegnato a ogni persona e a ogni civiltà.
Il percorso degli Esercizi spirituali per la Curia Romana (marzo 2020) viene offerto a tutti colore che desiderano un sussidio per la loro preghiera personale. La preghiera é l’incontro dell'uomo con Dio. L'intrinseca sacralità di questa esperienza impone che niente sia più significativo, niente debba distrarre l'attenzione dal rapporto intimo con il Signore.
Perché il momento dell’ascolto del Signore rende profeti, strumenti di salvezza nel mondo.
La figura di Mosé (nel libro dell’Esodo) indica l'itinerario che conduce verso Dio, e da Dio attinge le risorse spirituali del ministero. Gesù (nel Vangelo di Matteo) porta a compimento questo cammino, irraggiandolo di intima consolazione. Cosi il cuore può, con i Salmi di Israele, celebrare l'amore di Dio per noi, da sempre e per sempre.
C'è una strada che indirizza verso il segreto stupefacente di Dio e della sua misericordia, un'apertura attraverso cui si può accedere alla pienezza della vita. È l'ascolto meditato della Parola, dentro la cui ricchezza si rivela nitidamente l'itinerario che conduce al Verbo incarnato, vera "porta stretta" che dà accesso al mistero di Dio e, svelandone l'infinita misericordia, fa da guida e modello all'azione caritativa dei credenti. Pietro Bovati, una delle voci più autorevoli nel campo dell'esegesi biblica, propone qui una serie di riflessioni, spiegazioni e attualizzazioni del testo biblico, affinché l'ascolto della Paola diventi davvero una porta spalancata verso una vita di amore. Vengono analizzati in questa prospettiva sette brani della Scrittura: tre dell'Antico Testamento, che illustrano la misericordia eterna del Signore, la sua predilezione per gli umili e i più piccoli, la larghezza del suo perdono; quattro provenienti dal Nuovo Testamento, che aiutano a mettere a fuoco la pratica misericordiosa di Gesù, dal suo modo pieno di bontà e attenzione di insegnare al modello per eccellenza di cura dell'altro incarnato dal Buon Samaritano, dall'accoglienza amorevole dei piccoli alle indicazioni agli apostoli sul modo in cui devono porsi nei confronti dei più deboli e dei lontani. Un vero e proprio esercizio di preghiera meditativa, capace di far risuonare "la voce del silenzio celeste, più eloquente e consolante di tutte le sonorità della terra" e di suscitare il desiderio di rispondere all'infinita tenerezza di Dio facendo dell'agire buono lo stile della nostra vita.
Nella storia della spiritualità a più riprese si sono proposti metodi per la preghiera. In tale tradizione si colloca Pietro Bovati che in queste pagine offre un'originale guida per un percorso spirituale di preghiera, lasciando emergere la molteplicità delle strade che, pur nella loro tortuosità, conducono verso un'unica meta, quella dell'incontro benedicente con Dio. Acuto studioso della Scrittura ma anche sapiente animatore di Esercizi spirituali, l'autore assume come paradigmatica la modalità adottata dalla liturgia della Parola durante la celebrazione eucaristica: un testo dell'Antico Testamento viene messo in rapporto tematico con un brano del Vangelo, ed è accompagnato da un Salmo che invita ad assumere il messaggio biblico in contesto orante. Ciò consente di ascoltare in modo stereofonico la voce del Signore nella divina Scrittura, percependone le sintonie e le complementarità. Continui sono i richiami e gli echi di passaggi solo in apparenza distanti e differenti. Le pagine di questo libro permettono di intraprendere un percorso di sintesi tra conoscenza e amore, così da vivere una fede matura e nutrita di passione affettuosa. Il cammino della preghiera personale, al seguito della Parola, costituisce infatti una pregevole scuola degli affetti, suscitati da Dio stesso e ordinati alla comunione amorosa con il Signore.
Il libro è un percorso di rilettura del Vangelo di Marco. Si tratta di un itinerario vero e proprio, con la pretesa che sia stato Gesù stesso a immaginarlo e a percorrerlo insieme ai suoi discepoli.
Come i discepoli di Gesù hanno annunciato il Vangelo la prima volta? Quali sono le scelte più importanti? Quali effetti ha prodotto quell'annuncio? Quali risposte?
Il libro degli Atti degli apostoli ci offre uno splendido spaccato di ciò che la chiesa delle origini si è trovata a vivere, quella grande avventura missionaria che è iniziata allora e che oggi, dopo aver attraversato la storia, ancora non è conclusa, ma è affidata a noi.
Le pagine di questo testo, nate dalla predicazione di un corso di esercizi spirituali, ci vogliono riportare alla stagione degli inizi, per farci scoprire qual è stato il segreto che ha accompagnato quel primo annuncio, dal momento che ciò che ha vissuto la chiesa apostolica è il segreto di ogni annuncio.
Nei racconti pasquali gli evangelisti ci riportano, con una certa coerenza e somiglianza tra loro, le apparizioni del Risorto, una serie di incontri, personali o condivisi da più testimoni, nei quali il Signore Gesù ritorna dai suoi, facendosi riconoscere e mostrando i segni della Passione. L'annuncio della Pasqua dunque è strettamente intrecciato con i racconti delle apparizioni e può essere preso come fondamento della fede dei credenti di ieri e di oggi. Ripercorrere questi racconti può essere anche per noi, oggi, la chiave di accesso all'esperienza del Signore risorto, e insieme la condizione che può rendere tutti noi testimoni della Pasqua del Signore, per questo nostro tempo.