
Descrizione dell'opera
All’origine delle meditazioni proposte dall’autore sta un’esperienza diretta di evangelizzazione, condotta per un ventennio, che ha visto sorgere una serie di realtà di vita comunitaria nella linea di quelle descritte dagli Atti degli apostoli. Ancora oggi, quando si riparte dall’annuncio del kerygma, si ricreano infatti le dinamiche sperimentate dalle prime generazioni di cristiani: gli stessi frutti, così come le medesime difficoltà e resistenze. «Accompagnando la crescita di molti giovani e di famiglie che hanno scelto di vivere in comunità residenziali, nello stile degli Atti, si è sviluppato un fecondo intreccio tra le esperienze raccontate nell’opera di Luca e quelle vissute da noi in prima persona» (dall’Introduzione).
Lo strumento si propone quindi soprattutto a quanti desiderano comprendere e pregare il testo di Atti nella sua completezza, singoli e gruppi interessati a riscoprire la pratica spirituale della lectio biblica. Esso coniuga la serietà del commento esegetico con una proposta spirituale forte, capace di aiutare il processo di rinnovamento delle comunità cristiane e il conseguente slancio missionario.
I filoni di interesse che sono stati privilegiati vertono intorno all’evangelizzazione e alla vita cristiana adulta, del singolo e della comunità.
Sommario
Introduzione. Lettera aperta a Teofilo. XXXV meditazioni. Bibliografia.
Note sull'autore
Paolo Bizzeti, nato a Firenze nel 1947, dopo i tradizionali studi filosofici e teologici nella Compagnia di Gesù, si laurea a Bologna in lettere e filosofia con una tesi sul libro della Sapienza, pubblicata da Paideia. Per lunghi anni è stato impegnato nella pastorale giovanile e nella direzione di un centro di spiritualità. Accompagna il cammino di alcune comunità di famiglie e ha fondato A.M.O. – F.M.E. (Amici del Medio Oriente – Friends of Middle East), un gruppo interessato alle problematiche religiose e culturali del Medio Oriente. Organizza stages di formazione nei paesi biblici. Attualmente è rettore di Aloisianum, un centro europeo di formazione per giovani gesuiti a Padova. Presso le EDB ha pubblicato, con M. Pratesi, La Turchia. Guida per i cristiani (1990).
I "Libri profetici", pazientemente composti a mano negli anni più difficili della Rivoluzione francese, sono un'opera giovanile di William Blake, affascinante per l'acuto simbolismo che la contraddistingue e per la forza eversiva ed eterodossa del messaggio poetico. In questa edizione sono riprodotti i frontespizi originali; la traduzione, le note ai testi, il repertorio biografico e critico sono di Roberto Sanesi.
Ingiustamente accusato di antigiudaismo, sospettato di essere poco ecumenico, il Vangelo secondo Giovanni è a volte giudicato anche non molto propizio al dialogo interreligioso. Al contrario la tradizione giovannea, lungi dall’essere di ostacolo a motivo della propria coscienza identitaria, potrebbe essere di esempio, proprio perché testimoniata da una comunità che, avendo sofferto divisioni al proprio interno, ha poi riscoperto la passione per l’unità e si è aperta all’incontro con l’altro. L’attenta ricerca condotta dall’autore mostra come l’odierna lettura del testo evangelico può incoraggiare, sostenere e illuminare i cammini inseparabili e complementari dei dialoghi ebraico-cristiano, ecumenico e interreligioso, riconosciuti essenziali per la chiesa, per la sua fedeltà a Cristo e per il futuro del nostro mondo.
L'Apocalisse è sempre un libro meraviglioso e affascinante, con le sue immagini e i suoi simboli. Per entrarvi dentro è richiesto subito il «patto di lettura» che l'autore stabilisce con i suoi lettori. Poi, tutto è chiaro! La presentazione offerta in questo volume segue il modello narrativo, di cui nella Bibbia si conosce l'importanza. Infatti, l'Apocalisse di Giovanni è animata dal desiderio di «raccontare» l'opera di Dio, cioè la salvezza, percepibile attraverso la fede nel cuore stesso dei sussulti della storia umana. «L'Apocalisse non è un libro di terrore: è il libro del desiderio. Per i credenti, non è la fine di questo mondo, che fa paura, ma è la continuazione della prova che essi subiscono continuamente senza poterne vedere la fine». Queste idee espresse già tempo fa da Christian Duquoc indicano lo spirito dell'ultimo libro della Bibbia cristiana. Scritto alla fine del I secolo, il libro fonda la sua esperienza sulla morte e risurrezione di Gesù Cristo, avvenimento evocato fugacemente (Ap 11,8), ma celebrato ogni «giorno del Signore», luogo e tempo sacramentali delle visioni che vengono raccontate (Ap 1,10). In Oriente il libro viene letto con prudenza - forse a causa della demonizzazione dei poteri politici. Invece, in Occidente, stimola gli artisti che danno corpo e immagine alla sua forza figurativa. Un poeta come Paul Claudel vi attinge molte volte nella sua opera, perché, secondo le sue parole, «non si tratta di capire l'Apocalisse, ma di passeggiarvi dentro».
È meraviglioso il posto d'onore che oggi occupa la Bibbia nella vita concreta dei cattolici. Ormai da decenni, non sono più appannaggio del solo mondo riformato la lettura della Bibbia e la sua frequentazione, anche quotidiana: catechesi, liturgia, spiritualità, preghiera (personale o comunitaria) sono sostanziate di riferimenti alla Scrittura. Più che mai, quindi, è necessario chiarire l'accesso ai testi sacri, per inquadrare la logica in cui si inserisce la lettura credente. Non si sente troppo spesso dire - il che è falso - che il cristianesimo è una «religione del Libro»? Non si rischia forse di limitarsi a una semplicistica «verniciatura biblica» delle nostre prassi consolidate? Yves-Marie Blanchard disegna qui i tratti caratteristici dell'insieme biblico, stabilendone il legame con il cuore del mistero cristiano: la connessione diretta con la rivelazione, il canone dei testi, il rapporto tra i due Testamenti, la pluralità di lingue, lo stile di scrittura...
Come uscire dai percorsi fuorvianti del clericalismo? Come porre rimedio a pratiche e dinamiche ecclesiali difformi dall'insegnamento del concilio Vaticano II, per non dire, prima ancora, dallo spirito dei vangeli?
L'autore invoca un ritorno al vangelo attraverso una rinnovata lettura delle pagine del Nuovo Testamento. Un'attenzione minuziosa nell'accostare il testo e una fedeltà critica nell'interpretazione consentono di imparare a riconoscere le derive clericali.
Per la cura di questa patologia ecclesiale le Scritture offrono chiare indicazioni su temi imprescindibili nel contesto dell'odierna riflessione sinodale, quali l'uguaglianza e la diversità tra i battezzati, la compresenza di uomini e donne, la nomina dei pastori e l'esercizio dei ministeri. La buona notizia incarnata da Gesù e affidata alla chiesa apostolica è la sola che può custodirla dal ricadere negli abusi di potere e nelle distorsioni clericali che sfigurano il volto delle comunità cristiane.
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Il percorso proposto in questa Lectio di Genesi 1-2 offre la ricchezza e la vivacità del racconto della prima esperienza vocazionale": la creazione del cosmo e dell'essere umano, e il risuonare della Parola creatrice di Dio che chiama alla vita e all'amicizia. " I racconti di Genesi 1-11 non vogliono spiegare eventi scientifici, ma trasmettere un messaggio religioso con un linguaggio semplice e simbolico. Presentando le origini del mondo e dell'umanità intendono fornire una chiave di lettura che permetta di interpretare la storia degli uomini e la storia del mondo come storia di salvezza". "
La celebre grammatica di Friedrich Blass e Albert Debrunner continua a essere la più completa e sperimentata tra le grandi trattazioni del greco neotestamentario oggi in uso. Nella nuova edizione curata da Friedrich Rehkopf questo compendio si distingue per la perspicuità sia della disposizione del materiale sia dell'acribia analitica. La rielaborazione di F. Rehkopf dà in forma chiara il debito rilievo a quanto la grammatica già offriva e insieme l'arricchisce di nuovo materiale, sì che l'uso dell'opera ne risulta facilitato soprattutto per gli studenti. Un indice analitico oltremodo circostanziato, l'indice dei termini greci e un abbondantissimo indice dei passi citati (neo- e veterotestamentari, oltre che dei Padri della chiesa) facilitano grandemente la consultazione dell'opera.

