
Un invito a cercare nella propria vita la gioa della quale parla Gesu e che e nascosta" nei Vangeli. " Queste cose vi ho detto perche la mia gioia sia in voi e lavostra gioia sia piena" (Gv 17,25). Guidato da queste paroleGesu si rivolse agli apostoli dopo l'ultima cena, l'Autore ricerca la sua gioia anche la dove essa non appare. Cosi attraverso discorsi, parabole, miracoli, atteggiamenti, scopriamo la gioia "nascosta" di Gesu, che e la gioia del Regno e che viene partecipata a tutti coloro che entrano a farne parte. "
La risurrezione di Gesu, un evento unico. I Vangeli come ne parlano? Accingendosi a parlare del Risorto, gli evangelisti si sono trovati di fronte ad una difficolta non da poco: raccontare qualcosa di unico, di cui il lettore non ha alcuna esperienza. L'autore vuole mostrare come i brani evangelici che parlano delal risurrezione di Gesu fissino la loro attenzione non sul Risorto stesso, ma piuttosto sulle vicissitudini dei testimoni di fronte a quel fatto. Lungi dall'essere una semplice dimostrazione, l'incontro col Risorto si fece subito domanda per gli stessi discepoli che vi parteciparono. Una domanda a se stessi. Una domanda che i vangeli rivolgono anche al lettore, superando" la distanza che inevitabilmente ci separa da quell'evento unico. La risurrezione dunque non basta: occorre vedere come ciascuno di noi risponde. "
Dell’opera capitale di Joseph Ratzinger, Gesù di Nazaret, sono usciti finora i due volumi dedicati alla vita pubblica del Salvatore, Dal Battesimo alla Trasfigurazione (Rizzoli 2007) e Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla Risurrezione (Libreria Editrice Vaticana 2011).
Oggi, finalmente, si ha tra le mani il nuovo e atteso testo sull’infanzia di Gesù.
In questo agile volume il Papa analizza i testi dei Vangeli nel tentativo – riuscito - di accompagnare il suo lettore a porsi una serie di domande cruciali: È vero ciò che è stato detto? Riguarda me? E se mi riguarda, in che modo lo fa? Joseph Ratzinger – Benedetto XVI in questo coinvolgente scritto fa cogliere al suo lettore il rischio, sempre presente in ogni cultura, di presentare il vangelo come un semplice fatto del passato.
Per questo andando, come nei precedenti volumi, oltre l’esegesi storica porta il Vangelo nel presente, nell’oggi di ogni donna e di ogni uomo.
Nell’imminenza del Natale, questo volume è certamente un aiuto per coloro che sono impegnati nel cammino verso e con Gesù ed è anche una guida per l’uomo in ricerca e inquieto che, davanti al mistero della Natività, si pone la domanda: “Gesù da dove viene?”
JOSEPH RATZINGER è nato a Marktl am Inn, in Germania, il 16 aprile 1927. Ordinato sacerdote nel 1951, arcivescovo di Monaco e Frisinga e cardinale nel 1977, prefetto della Congregazione per la dottrina della Fede, è stato eletto papa il 19 aprile 2005 con il nome di Benedetto XVI. I due volumi del Gesù di Nazaret sono presenti nel catalogo BUR.
PREMESSA. Da L’infanzia di Gesù, di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, Rizzoli – LEV, 2012
Finalmente posso consegnare nelle mani del lettore il piccolo libro da lungo tempo promesso sui racconti dell’infanzia di Gesù. Non si tratta di un terzo volume, ma di una specie di piccola “sala d’ingresso” ai due precedenti volumi sulla figura e sul messaggio di Gesù di Nazaret.
Qui ho ora cercato di interpretare, in dialogo con esegeti del passato e del presente, ciò che Matteo e Luca raccontano all’inizio dei loro Vangeli sull’infanzia di Gesù. Un’interpretazione giusta, secondo la mia convinzione, richiede due passi. Da una parte, bisogna domandarsi che cosa intendevano dire con il loro testo i rispettivi autori, nel loro momento storico – è la componente storica dell’esegesi. Ma non basta lasciare il testo nel passato, archiviandolo così tra le cose accadute tempo fa. La seconda domanda del giusto esegeta deve essere: È vero ciò che è stato detto? Riguarda me? E se mi riguarda, in che modo lo fa?
Di fronte a un testo come quello biblico, il cui ultimo e più profondo autore, secondo la nostra fede, è Dio stesso, la domanda circa il rapporto del passato col presente fa immancabilmente parte della nostra interpretazione. Con ciò la serietà della ricerca storica non viene diminuita, ma aumentata. Mi sono dato premura di entrare in questo senso in dialogo con i testi. Con ciò sono ben consapevole che questo colloquio nell’intreccio tra passato, presente e futuro non potrà mai essere compiuto e che ogni interpretazione resta indietro rispetto alla grandezza del testo biblico. Spero che il piccolo libro, nonostante i suoi limiti, possa aiutare molte persone nel loro cammino verso e con Gesù.
Castel Gandolfo, nella solennità dell’Assunzione di Maria in Cielo
15 agosto 2012
Joseph Ratzinger – BENEDETTO XVI
ESTRATTI. Da L’infanzia di Gesù, di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, Rizzoli – LEV, 2012
(…) Gesù è nato in un’epoca determinabile con precisione. All’inizio dell’attività pubblica di Gesù, Luca offre ancora una volta una datazione dettagliata ed accurata di quel momento storico: è il quindicesimo anno dell’impero di Tiberio Cesare; vengono inoltre menzionati il governatore romano di quell’anno e i tetrarchi della Galilea, dell’Iturea e della Traconìtide, come anche dell’Abilene, e poi i capi dei sacerdoti (cfr. Lc 3,1 s).
Gesù non è nato e comparso in pubblico nell’imprecisato “una volta” del mito. Egli appartiene ad un tempo esattamente databile e ad un ambiente geografico esattamente indicato: l’universale e il concreto si toccano a vicenda. In Lui, il Logos, la Ragione creatrice di tutte le cose, è entrato nel mondo. Il Logos eterno si è fatto uomo, e di questo fa parte il contesto di luogo e tempo. La fede è legata a questa realtà concreta, anche se poi, in virtù della Risurrezione, lo spazio temporale e geografico viene superato e il “precedere in Galilea” (Mt 28,7) da parte del Signore introduce nella vastità aperta dell’intera umanità (cfr. Mt 28,16ss).
Da pagina 36 del manoscritto
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(…) Maria avvolse il bimbo in fasce. Senza alcun sentimentalismo, possiamo immaginare con quale amore Maria sarà andata incontro alla sua ora, avrà preparato la nascita del suo Figlio. La tradizione delle icone, in base alla teologia dei Padri, ha interpretato mangiatoia e fasce anche teologicamente. Il bimbo strettamente avvolto nelle fasce appare come un rimando anticipato all’ora della sua morte: Egli è fin dall’inizio l’Immolato, come vedremo ancora più dettagliatamente riflettendo sulla parola circa il primogenito. Così la mangiatoia veniva raffigurata come una sorta di altare.
Agostino ha interpretato il significato della mangiatoia con un pensiero che, in un primo momento, appare quasi sconveniente, ma, esaminato più attentamente, contiene invece una profonda verità. La mangiatoia è il luogo in cui gli animali trovano il loro nutrimento. Ora, però, giace nella mangiatoia Colui che ha indicato se stesso come il vero pane disceso dal cielo – come il vero nutrimento di cui l’uomo ha bisogno per il suo essere persona umana. È il nutrimento che dona all’uomo la vita vera, quella eterna. In questo modo, la mangiatoia diventa un rimando alla mensa di Dio a cui l’uomo è invitato, per ricevere il pane di Dio. Nella povertà della nascita di Gesù si delinea la grande realtà, in cui si attua in modo misterioso la redenzione degli uomini.
Da pagina 38 del manoscritto
La L.E.V. continua la pubblicazione delle catechesi del Santo Padre, in versione artistica. In particolare, in questo 14° volume, Benedetto XVI prende in esame la preghiera che ha guidato Gesù nel corso della sua vita: la preghiera relativa alla Santa Famiglia di Nazaret, quella in occasione dell'ultima cena, quella al Getsemani, e quella nell'imminenza della morte. Sono presenti inoltre le riflessioni del Santo Padre sulla Liturgia del Natale e della Quaresima.
Il libro del papa per l’anno dedicato a San Paolo
Qual è il messaggio di Paolo per il mondo contemporaneo? Quali dei suoi tratti appaiono oggi più incisivi e decisivi per comprendere non solo il senso della fede cristiana e della Chiesa Cattolica ma quello della vita umana in tutte le sue dimensioni, dalla convivenza civile, alla politica, dalla morale alla responsabilità personale? L’anno di san Paolo è una sfida affidata in particolare alle tante istituzioni religiose che portano il nome di san Paolo e s’ispirano alla sua figura e al suo insegnamento. Il libro raccoglie i testi del papa – il discorso dell’indizione dell’anno paolino, un profilo dell’apostolo e una sintesi del suo insegnamento – e costituiscono una guida preziosa per la conoscenza del pensiero del grande apostolo. In particolare, si ritrova nel volume la spiegazione della tipica “visione dell’unicità dell’alleanza”, una concezione teologica molto cara a papa Benedetto che proprio nella teologia di Paolo trova il principale sostegno.
Joseph Ratzinger nacque in un paesino della Germania meridionale nel 1927. Divenne sacerdote nel 1951 e negli anni successivi insegnò nelle più celebri università di Germania. Tra i più giovani esperti invitati al Vaticano II, è autore di diversi libri di successo. Nel 1977 il papa Paolo VI lo nominò arcivescovo di Monaco di Baviera e nel 1981 Giovanni Paolo II lo invitò a Roma come responsabile della Congregazione per la Dottrina della Fede. In questo incarico divenne uno dei principali collaboratori di Giovanni Paolo II che lo volle sempre al suo fianco. Nel 2005, dopo un breve conclave, Joseph Ratzinger venne eletto papa e scelse il nome di Benedetto XVI.
Forse meno conosciute ma non meno illuminanti, queste catechesi di Benedetto XVI sugli apostoli e i primi discepoli di Gesù riconducono alle origini della Chiesa e, prima ancora, alla chiamata dei dodici apostoli. Attraverso le sue parole, i suoi gesti e i suoi miracoli, essi imparano a conoscere Gesù e la radicale novità del suo insegnamento. La Chiesa prolunga nei secoli la missione affidata agli apostoli. I vescovi, infatti, formano la lunga e ininterrotta continuità storica e spirituale con la Chiesa delle origini, assicurando nel tempo la fedeltà all'insegnamento del Signore e alla testimonianza degli apostoli. Sui singoli apostoli Benedetto XVI si sofferma in modo esteso e scrupoloso, sempre attento a cogliere quello che ciascuno di essi trasmette a noi oggi.
Ricordi dell'ostensione della Sindone 10 aprile - 23 maggio 2010
Questo libro è una celebrazione della memoria nel senso più bello: fra i contributi più significativi sul piano spirituale e culturale conserviamo gli interventi del Papa, soprattutto quello, memorabile, davanti alla Sindone; quelli del Cardinale Arcivescovo di Torino, Severino Poletto.; quelli delle tre conferenze serali del Cardinale Christoph Schonborn, di Monsignor Timothy Verdon e del cardinale Gianfranco Ravasi.
Le illustrazioni ci rimandano a un evento collaterale, strettamente collegato all'ostensione: la mostra della reggia di Venaria Reale Gesù. Il corpo, il volto nell'arte.
I contributi più significativi della tradizione ebraica su Gesù nel periodo medievale si trovano soprattutto nella letteratura polemica ebraica anticristiana. La sua figura viene essenzialmente delineata attraverso le riflessioni su due questioni chiave: il suo rapporto con la legge mosaica e la sua divinità. Nel volume, le immagini di Gesù che si possono rintracciare in questa produzione letteraria emergono da passi selezionati di sette testi riprodotti in ebraico con relativa traduzione italiana, che coprono diverse aree geografiche e attraversano un arco cronologico che va dal XII al XIV secolo. Gli autori della letteratura polemica ebraica anticristiana, pur focalizzandosi innanzitutto sull'aspetto polemico e apologetico, si sono inevitabilmente confrontati con tematiche di natura storica. Il loro interesse per la figura di Gesù si inserisce spesso in un contesto più ampio di difesa del giudaismo dagli attacchi conversionistici. Tuttavia, è innegabile che alcune delle questioni da loro sollevate coincidano talvolta con quelle ancora dibattute dagli storici contemporanei riguardo alla figura storica di Gesù.
L'autore, mentre cammina con un gruppo di pellegrini, colleziona pensieri, informazioni storiche e bibliche, preghiere e racconti in un diario che diventa anche un pellegrinaggio del cuore e dello spirito interiore nella vita di tutti i giorni. Il viaggio nello spazio e nel tempo a sua volta si fa persona. Il "Sesto Vangelo" non è un reperto archeologico ma il "testo" che ogni persona scrive nella propria vita, illuminata dal Vangelo di Gesù. È anche il filo rosso che attraversa le pagine di questo viaggio nella Terra del Santo, sui luoghi che hanno conosciuto il passaggio del Messia.
«Il sentimento dell'amicizia è certamente uno fra i più forti e, nel contempo, misteriosi istinti dell'uomo (...). Siamo di fronte a una passione che, più intensamente di ogni altra, non trovando risposta al proprio desiderio nella concretezza di ciò che è effimero, punta direttamente all'eterno come al luogo della propria pace (...). Quando, nel Vangelo, leggiamo che Gesù, (...) in quell'orto, fu costretto a rivolgere, proprio a coloro dai quali aveva sperato conforto, un rimprovero carico d'agonia (Come? Non siete capaci di vegliare neppure un'ora?); e quando egli salutò, ancora una volta, e fu l'ultima (Mt 26,50), colui che lo aveva tradito e usò per lui un nome sacro (Amico, perché sei venuto?), allora riusciamo a capire ciò che per il Signore ha la massima importanza. Se c'è una cosa che non lascia dubbi nel Vangelo è proprio questa: Gesù Cristo desidera essere nostro amico.» (Robert Hugh Benson)
Testo ampio che si compone di 41 riflessioni su personaggi ed episodi biblici, suddivisi in 2 parti: 24 tratti dall'Antico e 17 dal Nuovo Testamento. In ogni riflessione, si riporta di volta in volta un passo biblico, da leggere in forma individuale o collettiva. Il commento-riflessione, che fa seguito, invita alla meditazione, individuando gli elementi che meglio rinviano ai temi dell'attività pastorale, orientata specificamente al campo della mobilità umana. Una o più citazioni dei Padri della Chiesa chiudono la meditazione, quale invito alla preghiera, alla contemplazione e alla conseguente traduzione pratica nel campo vasto e complesso della mobilità umana. Il libro propone alcuni tra i tantissimi passi biblici che in qualche misura si soffermano sui temi dell'itineranza, dell'accoglienza, dell'ospitalità, della via e del cammino, della casa e del pellegrinaggio, dell'essere forestieri e viandanti lungo le strade della vita. 883722255 È divertente giocare agli anagrammi, soprattutto se si tratta di esprimere il carattere di una persona. Che fortuna allora se è l'eroe stesso del gioco a incaricarsi della trasposizione del suo nome: c'è da scommettere che l'anagramma servirà a rivelarlo nell'intimo! È ciò che è successo a Francesco di Sales. Si divertì, un giorno, a creare il suo anagramma ed eccone il risultato: "foi sans descaler", cioè fede integrale. Si sarebbe potuto scrivere questa frase come sottotitolo a questa opera.
La trilogia - teologia biblica, ermeneutica, esegesi profetica - è la sostanza delle pagine che troverete in questa raccolta ove si presentano itinerari di ricerca nell'orizzonte della letteratura profetica, con particolare attenzione ai risvolti teologici ed ermeneutici. Oltre alla teologia e all'ermeneutica biblica, il capitolo più significativo della sua vita accademica e della sua indagine, resta quello dell'esegesi profetica. Non per nulla i saggi a lui dedicati che compongono questa miscellanea sono all'insegna di un titolo illuminante: "La profezia tra l'uno e l'altro Testamento". Le diverse voci dei suoi alunni, a loro volta divenuti docenti apprezzati, danno sostanza in modo incisivo a questo genere storico-critico e teologico che intreccia Antico e Nuovo Testamento. Rimane viva nelle pagine di Bovati la stessa tensione che reggeva il suo maestro Alonso Schökel: quella di considerare la Parola di Dio non come fredda pietra preziosa ma come seme fecondo, pronto a incarnarsi e quindi a confrontarsi con terreni più diversi. P. Bovati è uno degli hyperétai tou lógou, un intelligente e vigoroso rematore nel mare della Parola di Dio.