
I quattro capitoli del libro mettono in evidenza il tema della Parola di Dio sotto differenti punti di vista: come fonte della vita cristiana; come centro e fulcro della comunità; nella vita del presbitero, servo della Parola; e nella missione della comunità cristiana nell'attuale trapasso culturale. Il presente momento storico ed ecclesiale è legato alla preminenza della Sacra Scrittura, soprattutto in occasione del Sinodo dei Vescovi sul tema della Parola di Dio. Il Concilio Vaticano II ha fatto prendere coscienza al popolo di Dio della necessità vitale della Parola, essendo i cristiani nati nella Parola e dalla Parola.
Il testo ripercorre, in quattro distinti capitoli, i quattro gradini della lectio divina, seguendo la famosa piccola scala" che, proposta nel XII sec. Da Guigo il Certosino, e ancor oggi valida guida per accostarsi alla Sacra Scrittura. " Questo libro e un vero invito alla lectio divina: mentre ne spiega l'importanza, ne suscita il desiderio; mentre ne indica il metodo, ne fa pregustare il frutto, senza nascondere che il tempo del raccolto deve essere preceduto da quello della faticosa semina e della paziente attesa. Fedele alla tradizione monastica e acuto interlocutore dell'uomo contemporaneo, l'autore, monaco egli stesso, ripercorre i quattro gradini della lectio divina, seguendo la famosa "piccola scala" che, proposta nel XII secolo da Guigo il Certosino, e ancor oggi valida guida per accostarsi alla Sacra Scrittura". "
Leggere e interpretare i grandi testi e temi dell'umanità - soprattutto quelli ebraicocristiani, patristici, dogmatici, agiografici, teologici, filosofici, poetici e letterari - significa scavarli come pozzi, perforarli come roccia, per portare allo scoperto 'il non detto' che celano, il loro 'dire' ancora oggi.La Bibbia è il più grande manifesto etico e rivoluzionario di cui l'umanità abbia mai disposto e disponga. Per questo va letta, con passione, da tutti, credenti e non credenti, oggi più che mai.
Questo lavoro presenta, in undici capitoli, alcuni esempi di trasmissione viva
della Parola attraverso la storia d'Israele (tratti 3 da Genesi, 1 da Esodo, 1 da
1Samuele,4 da Isaia e 1 da Ezechiele),compresi come una buona notizia da gene
razioni vissute anche molti secoli dopo il loro sorgere. Trasmissione e annunzio
della Parola esprimono con chiarezza una duplicità di fattori, che entrano nel formarsi, nel mantenersi e nell'accrescersi della tradizione biblica,ma è anche il cammino che percorriamo noi oggi nel nostro leggere e scrutare le Scritture alla luce di Cristo. La costanza con cui ritorniamo su di esse nella lettura (lectio) e nella meditazione (meditatio),ci porta a una illuminazione interiore. Con questa nuova luce,possiamo vedere che alcune di queste antiche parole hanno incominciato a concretizzarsi anche nella nostra vita. Quando questo succede, si realizza la «consolazione delle Scritture». È un tentativo di leggere la Scrittura con lo stesso Spirito con cui è stata scritta. La parola di Dio diventa per noi accessibile perché scritta in parole umane, che possono essere colte con i metodi scientifici usati dagli studiosi di letteratura antica. Leggere quindi i testi in primo luogo tenendo presente il metodo storicocritico e,successivamente,usando anche il metodo teologico suggerito dalla Dei Verbum: avere presenti l’unità di tutta la Scrittura (lettura intertestuale) e la tradizione viva della Chiesa (l’annunzio della Parola per noi oggi).È il modo di evitare il rischio di relegare la Parola nel passato,come di recente ha osservato Benedetto XVI ai partecipanti al Sinodo sulla Parola di Dio.
AUTORE
Tiziano Lorenzin, francescano conventuale,
ha conseguito il dottorato in Teologia (sacra
mentaria) presso la Pontificia Facoltà Teologica
S. Bonaventura di Roma, la licenza in Sacra
Scrittura al Pontificio Istituto Biblico di Roma,
il dottorato in lingue e letterature orientali
(ebraico) presso l’Università statale di Venezia.
Attualmente è docente di esegesi di AT presso
la sede centrale della Facoltà Teologica del
Triveneto e di Teologia spirituale biblica al
Biennio di Specializzazione in Teologia
Spirituale della stessa Facoltà. Con Paoline
Editoriale Libri ha pubblicato: I Salmi. Nuova versione, introduzione e commento (Milano2008),
Un cammino con Israele: Lectio per il tempo di
Avvento e Quaresima. Inoltre, ricordiamo:
Cantico dei cantici. Introduzione e commento
(Padova 2001), «Il tuo volto, Signore, io cerco». A
scuola di preghiera scrutando le Scritture (Padova
2002).
Il libro è concepito sulla falsariga degli altri quattro già in collana, dedicati alle figure di Enrico Chiavacci, Severino Dianich, Rinaldo Falsini, Luigi Sartori. Si tratta cioè di un colloquio fra un intervistatore competente e un testimone autorevole di una fase decisiva per la storia della Chiesa, quella cioè che ruota attorno all’evento del Concilio Vaticano II (1962-1965).
Il testo ripercorre così la vicenda personale di don Maggioni intrecciandola con la ricostruzione dell’ambiente teologico ed ecclesiale in cui si forma il giovane prete e studioso di scienze bibliche, caratterizzato da nuovi fermenti di pensiero e difficoltà con le autorità ecclesiastiche.
Nel colloquio-intervista si ricostruisce così tutto il lavoro del post-Concilio, fino ai giorni nostri, che ha visto don Maggioni fra i protagonisti più significativi proprio per la sua capacità di usare per la spiegazione della Bibbia – sia nei libri sia nella predicazione – un linguaggio semplice, ma mai banale e fondato su una preparazione scientifica di alto livello.
Il colloquio è punteggiato da gustosi ricordi personali ed è attraversato dall’ironia e dalla bonomia tipiche di don Maggioni, perfettamente assecondato da don Saverio Xeres, prete comasco come lui e a sua volta figura di spicco nel panorama della teologia italiana.
Metafore e simboli rappresentano l'idioma privilegiato del corpus biblico, la cui funzione va ben oltre quella puramente decorativa. Non esiste ancora, tuttavia, uno specifico approccio di lettura che valorizzi, in modo rigoroso e sistematico, questo dato unanimemente riconosciuto. La ricorrente confusione tra attenzione ai simboli e interpretazione allegorica del testo ha prodotto una certa diffidenza per tale ambito, assimilando due procedimenti del tutto diversi. Come si cercherà di mostrare, l'analisi simbolica indica una procedura propriamente esegetica, ma attenta al simbolo. Perciò l'Autore propone anche un metodo di lettura tracciando tappe per un'analisi esegetico-simbolica corretta. Più che di una spiegazione figurativa o allegorica, si tratta di un'interpretazione del testo alla luce dei simboli contenuti e opportunamente individuati con criteri che impediscano l'arbitrarietà o la simbolizzazione forzata. Il simbolismo in questione non è dunque una veste imposta dall'esterno, quanto una dimensione originaria e intrinseca al testo nel suo senso letterale.

