
Credere significa vedere con gli occhi della fede, in ogni avvenimento della storia e della nostra vita, la presenza di Cristo glorificato, che trasforma l'acqua in vino, la manna in pane, le lacrime in gioia, la croce in gloria, la morte in vita.
Sette capitoli compongono il libro: Nozze di Cana, guarigione del figlio del funzionario di Cafarnao, guarigione del paralitico alla piscina di Betsaida, moltiplicazione dei pani, Gesù cammina sull'acqua, guarigione del cieco nato, risurrezione di Lazzaro.
Incentrato sul Discorso della Montagna, questo libro intende introdurre al cuore dell'insegnamento di Gesù, e spiegarci che la nostra vocazione cristiana è una vocazione di gioia. L'autore, diacono permanente, è il fondatore della Comunità delle Beatitudini.
Esercizi spirituali sulla via di Damasco. In questo testo, che propone un itinerario Settimanale di Esercizi Spirituali sul modello Ignaziano, viene considerata l'opera di San Paolo sia come obiettivo che ogni cristiano può proporsi di raggiungere, che come impegno costante quotidiano della propria vita.
L'autore, con questa pubblicazione, ha inteso dare un volto ai tanti scrittori che nel corso dei secoli hanno trasmesso la Rivelazione Divina. È un compendio, una guida per i non-addetti" agile, scorrevole e molto chiara che abbraccia tutti i testi riportati sia nell'Antico che Nuovo Testamento, partendo dal Pentateuco per arrivare sino all'Apocalisse. "
Il volume intende essere un ricordo dell'autore, a dieci anni dalla morte, e insieme costituisce un suo testamento. Esso infatti raccoglie gli incontri di lectio divina da lui tenuti tra il 1996 e il 1997, nei tempi liturgici di Avvento e di Quaresima.
«Si tratta di un testo di facile lettura e allo stesso tempo denso di contenuto esegetico e spirituale, che mons. Fusco aveva redatto durante la sua malattia. Sollecitato da numerosi sacerdoti e fedeli laici, egli aveva pensato a questa piccola opera proprio per il largo pubblico, aggiungendovi una presentazione e anche un'appendice dal titolo Che cos'è la lectio divina. Inoltre era stato già proposto dallo stesso mons. Fusco il titolo: La sete e la sorgente. Incontri di avviamento alla lectio divina» (dalla Presentazione).
Ogni scheda si apre con una preghiera; segue il testo biblico, l'interpretazione proposta dall'autore e, infine, una ulteriore preghiera. Il contributo conclusivo, che spiega che cos'è la lectio divina, risulta particolarmente chiaro ed efficace nella sua essenzialità.
Sommario
Presentazione (mons. D. Caliandro, vescovo di Nardò-Gallipoli). Introduzione. Lectio divina Avvento 1996: cattedrale di Gallipoli. I incontro: Is 40,1-31. II incontro: Is 54,1-17. III incontro: Is 55,1-13. Lectio divina Quaresima 1997: cattedrale di Nardò. I incontro: Fil 2,5-11. II incontro: Col 1,12-20. \III incontro: Ef 1,1-23. IV incontro: Gv 1,1-18 (prima parte). V incontro: Gv 1,1-18 (seconda parte). Appendice: Che cos'è la lectio divina. Pubblicazioni di Vittorio Fusco.
Note sull'autore
Vittorio Fusco (1939-1999) è nome noto a tutti i cultori di studi biblici, essendo egli stato direttore di Rivista Biblica, docente alla Facoltà teologica dell'Italia meridionale di Napoli-Posillipo, collaboratore di diverse riviste per il settore biblico, vescovo di Nardò-Gallipoli dal 1995. Fra le sue opere ricordiamo Le prime comunità cristiane. Tradizioni e tendenze nel cristianesimo delle origini (EDB, Bologna 1997); Povertà e sequela. La pericope sinottica della chiamata del ricco (Mc 10,17-31 parr.) (Paideia, Brescia 1991); Da Paolo a Luca. Studi su Luca - Atti (2 voll., Paideia, Brescia 2000-2003); Nascondimento e rivelazione. Studi sul Vangelo di Marco (Paideia, Brescia 2007). L'Associazione Biblica Italiana (ABI) gli ha dedicato un volume, a cura di E. Franco, Mysterium Regni ministerium Verbi (EDB, Bologna 2001).
Un pensiero cristiano oggi deve riprendere a riflettere in maniera più sistematica e radicale sul potere e sulla sua fisionomia così aleatoria e insieme così determinante nella nostra vita. La comunità cristiana, per storia e organizzazione, non è affatto estranea ai processi di potere stabilitisi in Occidente. Ma sia la società che la chiesa sono messe a confronto con il messaggio di Gesù chiaramente alternativo alla logica del potere per vivere insieme. Egli propone una prassi conviviale basata sul servizio da vivere come contropotere, ossia da una parte come vera e propria alternativa al potere e dall'altra come comportamento di comunità cristiane che mostrano che si può vivere insieme senza il potere e grazie alla reciprocità del servizio.
Parlare di "missione" nell'Antico Testamento può sembrare improprio, perché in esso non viene sviluppato esplicitamente il tema della "missio ad gentes" e neppure si individua la volontà di fare proselitismo. Spesso ci si rivolge all'Antico Testamento, allora, andando alla ricerca di brani o figure (Abramo, il Deutero Isaia, Giona, alcuni Salmi, ecc.) che sembrano anticipare la prospettiva missionaria del Nuovo Testamento. È però importante cogliere qual è il contributo specifico che l'Antico Testamento può fornire al tema della missione senza forzare i dati biblici.
L'ipotesi sviluppata in questo volume è che la missione di Israele consiste nel rendere testimonianza al Signore attraverso tutta la vita del popolo, assumendo quindi la sua elezione come una responsabilità da vivere in rapporto agli altri. II particolare "servizio" che il popolo offre al suo Dio è analizzato a partire da alcuni esempi emblematici (la creazione, la liturgia, il culto, ecc.) che consentono di individuare e apprezzare la novità che scaturisce dalla rivelazione.
Il Vangelo di Marco è il testo che presenta Gesù a chi non ha familiarità con la storia del Nazareno. È il racconto della vicenda di Cristo per quanti vogliono sperimentare la vita piena che egli dona. La lettura che Silvano Fausti offre del Vangelo «missionario» per eccellenza è un sapiente e appassionante viaggio incontro all'uomo-Dio che ha vissuto in Medio Oriente duemila anni fa. Diventa un invito - seguendo i testimoni della fede descritti da Alex Zanotelli - a mettersi sulla scia di colui che ha servito fino all'ultimo gli ultimi, trovando in questa vocazione una libertà più forte della morte.
Consegnata ai posteri dagli anonimi copisti medievali come continuazione dell'interrotta serie di sermoni sul Cantico dei Cantici di san Bernardo, la raccolta di sermoni di Gilberto di Hoyland (che fu anch'essa lasciata incompiuta per la morte dell'autore e viene qui per la prima volta presentata in traduzione integrale in italiano) è in realtà un'opera di grande rilievo e autonomia, ampiamente diffusa nel suo tempo e oggi immeritatamente sconosciuta, a motivo dell'ingiusto giudizio che ne formularono alcuni grandi medievisti degli anni Cinquanta. Si tratta invece di un'autentica miniera della teologia spirituale medievale, a cui attingere (con lettura continuata o sorseggiando qua e là) per istruttivi insegnamenti sulla ricerca di Dio da parte dell'anima innamorata di Lui.
A metà tra meditazione e narrazione, questo libro nasce dalle suggestioni che l'autore ha ricavato nel vivere il Vangelo nei luoghi che ne hanno fatto da scenario storico e geografico. Le storie bibliche, dalle antiche profezie agli eventi della nascita di Gesù, vengono ripercorse attraverso gli occhi di Serafino, un asinello cocciuto ma angelico, che diventa testimone della nascita del Re dei Re e la offre al lettore in maniera personale, ma profondamente ancorata alla verità storica e alla realtà geografica. È attraverso la curiosità di questo ciuchino che la vicenda di salvezza si arricchisce di spiegazioni su aspetti della cultura ebraica, piccole leggende, quotidianità del mondo antico. Perché Gesù è, oltre che Vero Dio, un Uomo Vero immerso nel Suo tempo. Serafino, insieme al lettore, compie un vero e proprio cammino spirituale, nel quale si rispecchia la riflessione dell'autore sulla vita credente, prima, e poi sul ruolo di "pastore di gregge", in questi tempi che chiedono, a gran voce, risposte e misericordia. Serafino sa porsi domande per cercare risposte; quelle risposte che chiede, con animo grato, alla stella che illuminerà la notte di Betlemme, custodendo la vita di quel bambino fino all'epilogo, più di trentatré anni dopo, a Gerusalemme.
Presentazione di Raniero Cantalamessa. Postfazione di Cristiana Dobner.