
«Il Vangelo è una sceneggiatura. Il racconto infrange sempre le regole perché contiene le sbavature della vita: gli eccessi e le depressioni, le frustrazioni e i desideri.» Per parlare di Gesù oggi, con un linguaggio nuovo, Antonio Spadaro spoglia la lettura dei testi sacri da orpelli e apparati e traccia un percorso che, inquadratura dopo inquadratura, permette di entrare in un mondo diverso. Seguendo una tradizione che risale a Ignazio di Loyola, secondo cui il modo migliore per meditare non è riflettere sulle parole ma chiudere gli occhi e ricostruire la scena in cui i personaggi agiscono, il racconto si fa immersivo e cinematografico. Nel succedersi dei ritratti e dei paesaggi emergono i rapporti tra le figure, i contrasti, i particolari sfuggiti nell'agire di un protagonista che spiazza e ribalta ogni situazione con i suoi gesti e discorsi. «Così - scrive papa Francesco nella prefazione - la storia di Gesù entra nella nostra. La guardiamo alla luce della nostra vita, vediamo i volti, le vicende, i personaggi... Possiamo immaginare persino noi stessi entrare nella storia di Gesù, vedere lui, i suoi luoghi, i suoi movimenti, ascoltare le parole dalla sua viva voce... La storia di Gesù si sposa con quella degli uomini e delle donne, risveglia e potenzia le energie nascoste, la passione per la verità e per la giustizia, i barlumi di pienezza che l'amore ha prodotto nel nostro cammino, ma anche la capacità di affrontare il fallimento e il dolore, per esorcizzare i demoni dell'amarezza e del risentimento.»
Questa Vita di Cristo, uscita nel 1969, viene riproposta con una prefazione di Gianfranco Ravasi sulla teologia narrativa. Santucci traduce il testo evangelico, guardando ai personaggi da angolazioni diverse: ora con suggestivi squarci d'anima, ora con icastica pittura dei fatti, ora con espedienti di genere autobiografico (il diario ai posteri di Pilato), ora con originali interpretazioni (Cristo risorge per onnipotenza di carità, sotto l'impulso supremo dell'amore per gli altri, ossia dell'impossibilità di abbandonarli).
I quattro vangeli sono veri e propri capolavori di tecnica narrativa. Luigi Santucci traduce con vigore poetico il testo evangelico, guardando ai personaggi da angolazioni diverse: ora con suggestivi squarci d'anima, ora con icastica pittura dei fatti, ora con espedienti di genere autobiografico, ora con originali interpretazioni. "Una vita di Cristo" viene oggi riproposto con una prefazione di Gianfranco Ravasi sulla teologia narrativa.
Un'immensa mole di equivoci, luoghi comuni e credenze si sono accumulati intorno alla Sacra Scrittura nel corso dei secoli e diventa necessario procedere a un'opera di "demitizzazione". Per scoprire che i comandamenti non erano dieci, che Eva non è nata da una costola di Adamo, che l'Arca di Noè non era una barca, che Gesù non nacque il 25 dicembre...
Queste pagine ci guidano ad un concreto cammino di fede alla scuola del Vangelo, per riscoprire con gioia, l'unica cosa necessaria.
in questo libro l autore esamina il pensiero teologico di luca e ne mette in rilievo il tema fondamentale, partendo dalla convizione che i due libri di luca formano un unita inseparabile.