
Ci sono tanti modi di accostarsi ai Padri della Chiesa e altrettanti sono i modi di giudicarli. Questo volume riesce non soltanto a far conoscere culturalmente i Padri della Chiesa, ma anche a farsi contagiare dal loro modo di accostarsi al testo biblico.
San Gregorio Magno, in particolare, ha fatto scuola per tutte le generazioni successive di credenti occidentali nell’approccio alla Scrittura. Basti ricordare alcune delle sue massime più felici:“Le parole di Dio lievitano in parallelo con la crescita di chi le accosta” oppure:“Possiamo trovarci fuori dal tempo in cui sono avvenute le cose descritte dai libri ispirati, ma non fuori dal mistero in essi contenuto”. Egli è riuscito a rendere popolare la convinzione agostiniana che scopo di tutte le Scritture ispirate è quello di rendere l’uomo stesso una Scrittura vivente. Da cui la bellissima massima: Viva lectio vita honorum, cioè leggere la vita stampata sul volto dei buoni è come leggere la Scrittura ispirata divenuta vita.
Gerusalemme, 7 aprile del 30: Gesù è crocifisso sul Golgotha e sepolto in una tomba a pochi metri di distanza. Secondo le testimonianze il corpo resta nel sepolcro per circa quaranta ore, dal pomeriggio di venerdì fino all'alba di domenica 9 aprile: alcune donne, che avevano assistito alla crocifissione, si recano sul posto per rendere omaggio al defunto, ma con loro grande stupore la tomba è vuota. Cos'è accaduto durante questo lasso di tempo? Tante sono le ipotesi, non poche delle quali si basano sul fatto che il cadavere di Gesù sia stato trafugato; un'altra ipotesi riguarda invece ciò che sarebbe accaduto dentro il sepolcro. I vangeli tacciono completamente su questo punto; sulla base però di indizi e prove straordinarie oggi è possibile indagare su questo mistero. Dopo la morte, Gesù inizia un viaggio in un altro mondo in cui si fa accompagnare dal "buon ladrone". Un viaggio che, secondo sconvolgenti ricerche scientifiche, è assai probabile che attenda anche noi subito dopo la nostra morte. Questo libro cerca di scoprire come...
Alla luce dei grandi cambiamenti linguistici, la Bibbia è ancora un testo attuale? Gli autori dimostrano come i mutamenti culturali non mettano fuori gioco la Bibbia che, anzi, pone alla luce tutta la sua contemporaneità, esalta il suo singolare modo di significare la realtà e di trasformarla. La Bibbia è Parola viva in cui, anche l'uomo di oggi, riesce a trovarne il significato nella sua quotidianità. Un testo che pone in evidenza il carattere assolutamente originale e unico del modo di operare del linguaggio biblico. Attraverso una rassegna storico-critica del mutamento linguistico, gli autori dimostrano come il linguaggio biblico rimane significativo sempre e sia qualcosa di assolutamente unico e autentico nella storia dell'umanità.
Questo testo affronta il Prologo del Vangelo di Giovanni non come un inno al Logos, come viene comunemente spiegato, ma come un midrash giudaico del primo versetto della Genesi. Si tratterebbe dunque di un commento fatto con un metodo molto particolare che conduce a una vera e propria reinterpretazione dei primi versetti della Bibbia, un racconto della salvezza dalla creazione a Cristo. Per sostenere questa interpretazione l'autore confronta il testo greco del Codice Beza (Cambridge 1581) con il codice Vaticano e quello Sinaitico e recupera l'elaborazione filosofica-teologica di Filone d'Alessandria sulla figura del Logos, in base alla quale il Prologo di Giovanni si orienta verso Dio e verso il creato.
Nella Bibbia la fraternità non è un dato acquisito, ma un cammino difficile e impegnativo. I racconti biblici esprimono con disarmante realismo tutta la fatica di essere fratelli e sorelle. Giacobbe ed Esaù nel loro percorso travagliato scopriranno come il volto di Dio possa rivelarsi in quello del fratello.
Vincenzo Anselmo (1979), gesuita. Laurea in Psicologia presso l’Università di Roma “La Sapienza”; dottorato in Teologia biblica presso l’Università Gregoriana di Roma con una tesi dal titolo Fece ciò che è male agli occhi di Yhwh. La figura narrativa di Acab in 1 Re, Analecta Biblica 220, GBPress, Roma 2018. Professore incaricato di Ebraico e Antico Testamento a Napoli presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale - Sezione San Luigi, Formatore nel Pontificio Seminario Campano.
Il libro analizza la figura di Gesù come Maestro. La riflessione inizia con l'analisi del rabbinato classico come si esercitava ai tempi di Gesù; procede con l'osservazione delle similitudini e delle novità del rabbinato di Gesù, nei confronti di quello classico; per giungere a una terza parte dove lo sguardo si muove sui Dodici discepoli nella loro relazione con il Maestro Gesù, delineandone i tratti salienti della vita, come ci risulta dai Vangeli. Il libro, nel riflettere sulle attitudini educative di Gesù, esorta i lettori a riscoprirsi discepoli dell'unico Maestro.
Esistono già studi monografici sulla cristologia del Quarto Vangelo che ne hanno rilevato i tratti fondamentali. Anche l'indagine sui personaggi giovannei in questi ultimi decenni è stata ampiamente approfondita. Nella straordinaria profondità del racconto di Giovanni rimane comunque possibile e perciò doveroso percorrere strade nuove. Questo studio è un tentativo a suo modo inedito di entrare dentro il Mistero di Gesù con lo sguardo, la voce e la sensibilità delle donne co-protagoniste della vicenda evangelica. Le loro parole e i loro gesti formano una testimonianza corale e al tempo stesso personalissima su Cristo elaborata sul doppio e complementare filo rosso del discepolato e della nuzialità. Si delinea in questo modo un punto di vista tutto femminile sull'apocalisse/rivelazione del Figlio di Dio, Maestro e Sposo della nuova umanità/Chiesa nata dallo Spirito e dal fianco di Lui, addormentato sulla croce. Un viaggio da Cana al sepolcro vuoto e dalle nozze annunziate a quelle celebrate negli eventi pasquali che rende possibile ricostruire una "cristologia delle donne" più profonda e coerente di quella che si può ricavare dai personaggi maschili.
Oggetto di studio e di meditazione spirituale sin dall'antichità cristiana, il Magnificat è divenuto un testo importante della riflessione biblica e teologica. Lo studio privilegia la forma letteraria e le strutture del brano poetico al fine di offrire un'esegesi che metta in luce l'eccezionale portata storico-salvifica del cantico di Maria. In questo modo, l'opera apparirà non solo come il canto della serva del Signore, ma anche come canto corale di tutta la comunità di cui ella - sulla scia di Miriam, Debora, Anna e Giuditta - è eccezionale portavoce.
Il testo biblico non affronta il problema del male come una realtà in sé per la quale individuare una soluzione, almeno in modo chiaro e distinto, come si vorrebbe talvolta; ma neanche si limita adefinire il male come un mistero per rinchiuderlo in qualche angolo del conoscibile umano il cui accesso è riservato a pochi eletti. Più che presentare una soluzione alla questione del male la Bibbia offre un itinerario che aiuti l'essere umano a rapportarsi con tale realtà che, se pur anch'essa finita e limitata, è costantemente presente nell'esperienza umana. Questo libro aiuta a percorrere le strade del male mostrandone i limiti e l'appartenenza al mondo creaturale. Ma anche come il male e il bene si riconducono alla libertà, arma potente nelle mani dell'umanità.
''Gesù fu appeso alla vigilia di Pasqua. Quaranta giorni prima un banditore andò gridando nei suoi confronti: deve essere lapidato perché ha praticato la magia e sviato Israele portandolo all'apostasia. Se qualcuno conosce qualcosa a suo favore venga e la dica. Ma non si presentò nessuno a suo favore e fu appeso alla vigilia della Pasqua'' (Sanhedrin B 43a). I capitoli 18 e 19 di Giovanni sono la più severa denuncia mai apparsa nei Vangeli contro un'istituzione religiosa che, anziché porsi a servizio di Dio, ha usato Dio per i propri interessi, deturpandone il volto e rendendolo simile a se stessa, rapace e disumana, un Dio che accetta come culto il sacrificio degli uomini: ''Viene l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio'' (Gv 16,2). (dall'Introduzione) ALBERTO MAGGI direttore del Centro Studi Biblici ''G. Vannucci'' a Montefano (Mc), cura la divulgazione, a livello popolare, della ricerca scientifica nel settore biblico attraverso scritti, trasmissioni e conferenze in Italia e all'estero.
L’antologia biblica di racconti su Eliseo fa risaltare la sua unicità tra i profeti dell’AT. Scelto come successore di Elia direttamente da Dio, non sarà un mero clone del suo méntore, lo sorpasserà nello stile e nel numero dei prodigi. Rispetto al solitario Elia, in dialogo con Yhwh, che non varca mai, tranne una volta, i confini di Israele, Eliseo non riceve comunicazioni divine, si muove in scenari internazionali e interagisce con ogni genere di persone senza discriminazione di ceto, razza e religione. La sua figura è complessa, non priva di ambiguità e di astuzie, sempre al servizio del disegno di un Dio presente, ma dietro le quinte. Nella continuità di AT e NT, Eliseo appare precursore del Cristo: dall’inizio, rivelandoci che l’Assoluto ha a cuore soprattutto i senza volto e nome, sino all’ultimo, da un sepolcro aperto che dischiude speranza. Questa proposta di lectio divina sul profeta Eliseo, i suoi prodigi e le sue avventure, è una primizia assoluta in Italia.
Destinatari
Indicato per la lectio divina di gruppi, associazioni, parrocchie, comunità, ma anche per la meditazione personale.
Autore
Antonio NEPI, sacerdote della diocesi di Fermo, ha conseguito il dottorato in scienze bibliche al Pontificio Istituto Biblico, ha studiato a Roma e a Gerusalemme ed è docente stabile di ebraico e AT presso l’Istituto Teologico Marchigiano (sede di Fermo e Ancona). Autore di varie pubblicazioni in campo biblico, presso le Edizioni Messaggero ha pubblicato due volumi di commento al libro dell’Esodo (collana Dabar-Logos). Già rettore del Seminario diocesano, svolge la sua attività pastorale nella zona montana della diocesi di Fermo.
Numerosi lettori della Bibbia avvertono la necessita di possedere un manuale esplicativo, in cui la fede nell'ispirazione totale delle Scritture sia unita a una rigorosa serietà scientifica e storica.
Il presente lavoro ha lo scopo al facilitare lo studio diligente del testo biblico e di renderlo accessibile a tutti, senza voler essere un doppione di dizionari e di commentari biblici già esistenti.
Il Manuale della Bibbia vuole aiutare i lettori ad approfondire ii messaggio della Parola di Dio, discernere la Sua volontà e sperimentare una comunione più intima con Cristo. Per questo facciamo nostre le parole del Vangelo di Giovanni dove troviamo riassunto lo scopo che si può applicare a tutto l'insieme del libri sacri: "queste cose sono scritte, affinché crediate che Gesù è il Cristo, iI Figlio di Dio, e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome" (20:31).
Come i discepoli sulla via di Emmaus, ogni credente può fare l'esperienza della presenza di Cristo risorto il quale.
"cominciando da Mose e da tutti i profeti, spiego loro in tutte le Scritture, le cose che lo riguardavano" (Luca 24:27). Abbiamo dato alle stampe quest'opera proprio con questo intento: aiutare il lettore ad avere una panoramica completa sul libri della Bibbia, sulla storia del popolo di Dio nei Secoli, sugli usi e i costumi dei tempi biblici e su tanti altri argomenti che riguardano l'intramontabile Parola di Dio, unica regola di fede e di condotta per ogni credente.

