
Questo libro è come un tessuto. I fili si intrecciano, come anche nell'Apocalisse. Un andirivieni di immagini, sensazioni ed emozioni. Ti sembra di essere già in Paradiso e invece ti ritrovi bruscamente sulla Terra. Gioia e dolore si sovrappongono, così come nelle più normali trame della vita. Un ampio spazio è lasciato anche per farci dialogare con il tempo presente. Dopo essersi soffermata sulle problematiche dell'ekklesia - cioè delle Chiese - con i suoi chiaroscuri, l'Autrice mostra come questi sono gli stessi chiaroscuri del nostro tempo. Ci aiuta poi a scoprire i principali protagonisti: angeli, animali, colori, numeri e buchi neri, per terminare con lo scoprire - togliere il velo! - colei che aleggia, la Divina Presenza.
Il presente saggio esamina il rapporto tra «dottrina» e «pastorale» nel ministero di Gesù nel Vangelo secondo Matteo. Con l'uso del metodo narrativo si analizzano il punto di vista e la cristologia dell'Evangelista, la trama del suo Vangelo, la caratterizzazione del personaggio principale (Gesù), il ruolo dei personaggi, per chiarire che il titolo di «Maestro» riferito al Nazareno non è separato dalla sua azione di promozione di «percorsi di discepolato». Matteo propone Gesù come «Maestro» di sequela perché guarisce, libera, predica, dialoga, disputa, chiama alla conversione e invita i suoi interlocutori ad aderire al suo progetto di salvezza e a decidersi per il Regno. Questa sua scelta pastorale rivela un insegnamento su Dio e delinea un «volto» di Dio, che senza staccarsi dalla tradizione, mette in crisi gli antagonisti.
Il libro mee insieme brevi racconti i cui protagonisti sono Dio, Gesù, Satana, gli angeli e i discepoli che si confrontano e discutono nel tentativo di capire l'operato di Dio, ovvero di far valere le proprie ragioni. Lo scopo del volume è triplice: aiutare il lettore a superare il timore nei riguardi della divinità; suscitare in lui curiosità, motivandolo così a intraprendere la lettura del testo biblico; infine presentare nella conclusione il tema della salvezza. Si può dire che i racconti favolistici siano un espediente per dire di quale "grazia" l'uomo stia, ancora per poco, beneficiando.
Perché Giuda consegna Gesù al Sinedrio dopo averlo seguito per tre anni? Uno degli interrogativi più appassionanti del Nuovo Testamento è al cuore di questo romanzo che racconta le vicende di Gesù dal punto di vista e con la voce dell'apostolo il cui nome è diventato sinonimo di tradimento e falsità. La storia parte da Giovanni il Battista, di cui Giuda è discepolo. Unico apostolo giudeo (tutti gli altri sono galilei), è anche il solo ad aver studiato e a non essere stato «chiamato» (almeno inizialmente): per tutta la vita Giuda non ha fatto altro che aspettare il Messia per mettersi al suo servizio. Di falsi profeti ne ha incontrati tanti, ma Gesù sembra quello autentico. Giuda, così, lo segue con un entusiasmo che però, via via, va scemando: ai suoi occhi Gesù non si comporta come il Messia sperato, anche se compie miracoli inauditi. Giuda è spiazzato da ciò che vede e sente intorno a sé. Osserva, rimugina, tentenna, è diviso tra ansie e incertezze, dubbi e tormenti, tanto comprensibili in un uomo quanto inammissibili in uno in cui Gesù ha riposto una fiducia così grande. "Il mio nome è Giuda" fa dimenticare il rigore documentale che ne è alla base, catturando il lettore con una ricostruzione storica e psicologica moderna e ricca di sfumature.
"IL MIO NOME E' YEHOSHUA - Un amore e un Vangelo nascosti da 200 anni" è un romanzo verità scritto da Michele d'Arcangelo, che narra la scoperta fatta da un coraggioso gruppo di archeologi italiani (partendo dal Convento di Santa Caterina nel Sinai al Monastero di Mar Saba in Israele) del vero Vangelo scritto da Yehoshua in cui il Nazzareno dichiara di essere figlio dell'uomo e solo Profeta di Dio.
Pigne affusolate, ghiande tonde tonde e zucche sorridenti... L'autunno è una stagione dalle mille forme, scoprila insieme al piccolo Bruco Maisazio! Età di lettura: da 3 anni.
Questo volume offre la possibilità di una lettura del vangelo "per temi" secondo una brillante intuizione: il curatore del volume ha adottato come schema il Prologo del vangelo di Giovanni, i cui versetti costituiscono i titoli dei vari capitoli. I diversi brani evangelici raccolti sotto ogni argomento sono introdotti da brevi presentazioni, semplici e succose: l'idea, insolita, è stata quella di far figurare Gesù stesso come autore dei commenti. Il testo biblico è quello della traduzione ufficiale Cei.
Benché la sua lettura sia gravemente amputata nella liturgia della Veglia pasquale, il racconto del passaggio del Mar Rosso, al capitolo 14 dell’Esodo, continua a essere ben noto. Forse lo è, del resto, perché è uno dei rarissimi testi biblici che mettono in scena una violenza divina, che ha probabilmente costretto i censori liturgici a riconoscerne la centralità insostituibile nella Bibbia, ma anche nella simbologia della risurrezione. In realtà, questo testo racconta proprio un passaggio dalla morte alla vita, il momento nel quale Dio prende nella sua trappola per metterlo a morte colui che negava a un popolo il diritto di vivere, il momento nel quale YHWH spezza le catene del suo popolo, liberandolo non solo dalla schiavitù dell’Egitto, ma anche dalla sua complicità interiore con i suoi oppressori. Prefigurazione della risurrezione di Gesù, ma anche del battesimo che associa il credente alla morte del suo Signore, affinché partecipi alla sua risurrezione e sia una nuova creatura, questo passo è servito anzitutto da matrice alla maggior parte dei testi biblici che evocano la salvezza offerta da Dio al suo popolo.
Che cosa dovrebbe fare chi desidera incontrare Gesù di Nazaret in modo significativo e coinvolgente? Una lettura intelligente del vangelo secondo Marco: sedici capitoli evangelici che parlano di un mistero appassionato, quello dell’amore di Dio per gli esseri umani, costantemente dedito a creare le condizioni per la loro felicità, all’interno di un contesto di libertà e responsabilità. Un libro leggibile a vari livelli capace di trasmettere la straordinaria bellezza narrativa del testo marciano e far comprendere quanto, sul piano esistenziale, molti suoi brani possano interpellare, da vicino e a fondo, il cuore e la mente di coloro che vi si accostano senza pregiudizi, cercando di diventare persone più intelligenti e appassionate, cioè più umane.
Autore
Ernesto Borghi (Milano 1964), biblista, è laureato in lettere classiche (Università degli studi di Milano, 1988), presso l’Università di Fribourg ha ottenuto la licenza in scienze religiose (1993) e il dottorato in teologia (1996). Insegna esegesi e teologia del Nuovo Testamento presso gli Istituti superiori di scienze religiose di Nola (NA) e Bolzano, l’Università salesiana di Torino e la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale (Torino). Presiede l’Associazione biblica della Svizzera italiana e coordina la formazione biblica nella diocesi di Lugano. Tra i suoi libri più recenti: Donna e uomo, femmina e maschio, moglie e marito. Per interpretare la vita secondo la Bibbia, Edizioni Messaggero, Padova 2007; Credere nella libertà dell’amore. Per leggere la lettera ai Galati, Claudiana, Torino 2009; Di’ soltanto una parola. Linee introduttive alla lettura della Bibbia, Effatà, Cantalupa (Torino) 2010; Scrivere al cuore dell’essere umano. Le lettere del Nuovo Testamento tra esegesi antica ed ermeneutica contemporanea, LAS, Roma 2011.
Esiste una natura umana?
Cosa sono il maschile e il femminile?
Domande che attraversano ogni epoca storica. Questo saggio va incontro
agli interrogativi religiosi dell’uomo contemporaneo, coinvolgendolo
in una riflessione sull’essere umano mediante la ri-scoperta
dei biblici racconti delle origini. Questi sono un patrimonio
comune a ebrei e cristiani di tutte le confessioni. Il loro messaggio,
tuttavia, travalica gli steccati socio-culturali rivolgendosi, oggi come
allora, all’essere umano in quanto tale: pagine rivelatrici del significato
profondo della natura umana; è qui la base per una loro lettura
filosofica.
Un telo conservato da mille anni nella cattedrale di Oviedo - un pezzo di stoffa di 84x53 cm su cui si possono osservare macchie di sangue e pieghe e su cui sono state rinvenute tracce di sostanze non percepibili a occhio nudo - sarebbe il sudario che ha ricoperto il volto di Gesù Cristo dopo la deposizione. Ma che cosa c'è di vero, oltre la fede e la leggenda popolare? E, soprattutto, quali legami esistono tra il sudario di Oviedo e la Sindone di Torino?
Dal 19 aprile al 24 giugno 2015 a Torino si tiene l'Ostensione straordinaria della Sindone, il lenzuolo di lino sul quale è visibile l'immagine di un uomo che porta i segni della crocifissione. Un'antica tradizione identifica quest'uomo con Gesù e ritiene che il telo sia quello usato per avvolgere il corpo del Risorto nel sepolcro. Attraverso questo agile e immediato strumento, al lettore sono offerti alcuni spunti utili a ricollocare la reliquia nel suo contesto originario: la Terra Santa del tempo di Gesù, la cultura giudaica del I secolo, il racconto evangelico della Passione e della Risurrezione.