
Solo ascoltando e accogliendo la voce di Dio che ci ama e ci parla si potrà desiderare di "ascoltare la sua voce", contemplare il suo volto, comunicare con Lui per appagare il desiderio presente nel cuore di ogni essere umano: sentirsi amati.
Parlare d'amore vuol dire parlare del Signore. Egli si rivela a noi nelle nostre relazioni amorose. Il testo va letto proprio come in un canto d'amore terreno, figura dell'incarnazione: espressione della solidarietà di un Dio che prende fattezze umane per amare con un cuore di carne.
Nonviolenza e riconciliazione sono doni preziosi che il Kosovo porta con sé avvicinandosi all'Europa. Il Kosovo non é stato solo il teatro dell'ultima guerra sul suolo d'Europa, ma è stato soprattutto la terra che ha visto svilupparsi, nell'ulltimo decennio del secolo scorso, la più grande esperienza di nonviolenza in Europa. I messaggi di amore e perdono di Madre Teresa, sono stati fecondi e hanno portato al Kosovo frutti di pace che costituiscono un modello per i Balcani e per tutti i Paesi in cui vi sono conflitti etnici, religiosi e nazionalistici.
Questo quinto volume degli scritti di mons. Antonio Bello vede la luce nel decimo anniversario della sua scomparsa. Il materiale che qui viene raccolto ha un filo rosso che lo sottende: il dialogo con i suoi fedeli e i suoi estimatori. Primariamente con quelli della sua diocesi, quindi con tutti gli altri che egli incontrava nel suo ministero episcopale, anche al di fuori della diocesi, attraverso le conferenze fatte in varie parti d'Italia. Gli articoli raccolti nella prima sezione di questo volume, infatti fanno riferimento sia a conversazioni successivamente pubblicate, sia ad articoli appositamente scritti per le varie testate, su argomenti riguardanti tematiche teologico-pastorali. Invece le corrispondenze, le lettere e le notificazioni si riferiscono ad un ambito più strettamente diocesano, anche se ben presto, soprattutto le lettere supereranno l'ambito locale per costituire il canale attraverso cui la stragrande maggioranza delle persone ha imparato a conoscere l'animo di don Tonino.
È proprio la molteplicità delle religioni a mostrarci come l'uomo abbia dato risposte sempre nuove e diverse al perché della vita. Quest'opera ci presenta le personalità che hanno dato origine alle varie religioni o le hanno modificate in modo più o meno sostanziale. Di ognuna l'Autore ci offre un'introduzione generale e una breve biografia, nonché una raccolta dei testi sacri più importanti.
Naso adunco, capelli ricci neri, bassa statura, barba folta, lunghi boccoli... la figura dell'ebreo, dalle caratteristiche fisiche volutamente accentuate fino alla caricatura da una precisa e martellante iconografia cristiana, è divenuta nel corso del tempo stereotipo di avarizia e di doppiezza malvagia. Bernhard Blumenkranz usa l'arte cristiana medievale come uno specchio in cui si riflette questo ebreo stereotipato, per ricostruire genesi e sviluppi dell'antisemitismo cristiano. Il libro è un viaggio attraverso la mentalità medievale espressa con una ricchissima documentazione iconografica.
Nell'attuale ambiguo ma intenso risveglio di interesse per l'islam, si moltiplicano anche i testi sulla sua dimensione mistica, il sufismo. Questo libro apre una finestra su una realtà in gran parte sconosciuta ma che chiunque, a vario titolo, si interessi all'islam non può ignorare o sottovalutare.
essere cristiani a Baghdad
"E venne la notte" è la storia di una presa di coscienza, quella di un bambino ebreo in un paese arabo che, travolto da una improvvisa guerra, riesce a comprendere il tegame fra la propria esperienza e la memoria storica della sua famiglia, a trasformare una drammatica vicenda personale in una preziosa lettura del mondo e della natura umana. Ma è la stessa storia della sua famiglia, cacciata nel 1490 dalla Spagna della Santa Inquisizione e condannata a vagare per l'Europa fino all'approdo in Africa nel 1900, a ben rappresentare il desiderio e il dono di una cultura non rassegnata a difendere la propria specificità a discapito dell'apertura verso l'altro e verso il mondo.
Il fascicolo, che inaugura il ventesimo anno della rivista Annali di Storia dell’Esegesi, è costituito dagli atti del primo convegno del progetto di ricerca biennale di interesse nazionale su “La costruzione dell’identità cristiana tra Oriente e Occidente (I-VII secolo). Pluralità e conflitti” (Bertinoro, ottobre 2002). Quali sono le caratteristiche distintive dell’identità cristiana? Perché il cristianesimo è andato costruendo forme religiose fortemente differenziate sia in Oriente sia in Occidente? Perché la sua nascita ha dato luogo anche a fatali conflitti sia interni sia esterni? È possibile individuare le caratteristiche regionali di esperienze storiche del passato? Sono questi alcuni degli interrogativi che stanno alla base del nuovo progetto di ricerca, e ai quali il fascicolo intende dare le prime risposte.
I contributi qui pubblicati vertono su questioni metodologiche (Filoramo, Pesce), sui testi (Lupieri, D’Anna, Andrei), sul Codice Teodosiano in una prospettiva di confronto tra cristiani e pagani (Saggioro) e sulle peculiarità regionali campane (G. Otranto “et alii”), senza dimenticare i collegamenti con simili ricerche svolte all’estero (Moxnes e recensioni).
Sommario
Presentazione (M. Pesce). 1. Aspetti dell’identità religiosa (G. Filoramo). 2. The formation of Chrisitan identity: a Northern perspective (H. Moxnes). 3. Quando nasce il cristianesimo? Aspetti dell’attuale dibattito storiografico e uso delle fonti (M. Pesce). 4. La fuga di sabato. Il mondo giudaico di Matteo, seguace di Gesù (E. Lupieri). 5. Aspetti del costruirsi delle (e di una) identità cristiana: l’Anticristo di Ippolito (O. Andrei). 6. La pseudepigrafia Corrispondenza tra Paolo e i Corinzi: il suo contesto e la sua funzione nella costruzione di un’identità dottrinale cristiana (A. D’Anna). 7. Identità cristiana e territorio. Il caso di Napoli e della Campania (G. Otranto “et alii”). 8. Rapporti e conflitti tra paganesimo e cristianesimo nel Codice Teodosiano (A. Saggioro). Interventi. Cronache. Recensioni. Libri ricevuti. Indici.
Nel 1492, con la cacciata degli ebrei dalla Spagna per opera dei re cattolici Isabella e Ferdinando, ha inizio la vicenda dei "nuovi cristiani" della penisola iberica. Gli ebrei fuggiti in Portogallo sono convertiti a forza al Cristianesimo e perseguitati dall'Inquisizione. In alcuni casi, sinceramente convertiti, vengono torturati dai loro stessi nuovi correligionari; ma quasi sempre vivono, tra l'incubo del Sant'Uffizio e l'ostracismo della maggioranza, da veri artisti del compromesso, nel segreto delle famiglie, la tradizione, la cultura e la fede dei padri.
Filosofi, poeti, scrittori, medici e responsabili di opere sociali si sono messi in gioco davanti a giovani universitari, dando le ragioni della propria speranza e rileggendo, da diverse angolature, i percorsi dell'uomo moderno e contemporaneo.