
Rivista bimestrale dell'Associazione Biblica Italiana, n. 3/maggio - giugno 2006. 'Battezzati in Cristo'.
La figura di don Tonino Bello a più di un decennio dalla morte, avvenuta a Molfetta all'età di 58 anni, è sempre molto viva nella chiesa italiana. Egli è stato un autentico testimone dell'amore impegnandosi totalmente per la comunione, il dialogo, la pace, i poveri. Per questo era noto e amato in particolare dai giovani che apprezzavano in lui la semplicità e la franchezza, insieme alla capacità di saper parlare al loro cuore, coinvolgendoli nei suoi ideali e nelle sue iniziative concrete per i valori più autentici. Questo libro ne ripercorre le vicende umane e soprattutto l'itinerario interiore, mostrando come sono sbocciati e poi maturati i suoi ideali e le sue convinzioni, quindi le motivazioni più profonde del suo instancabile prodigarsi per la chiesa, per la pace e il dialogo.
Destinatari
E' proposto soprattutto ai ragazzi che lo potranno utilizzare anche per l'approfondimento e la ricerca scolastica. Utile anche gli adulti.
Autore
RENATO BRUCOLI, giornalista pubblicista, è nato e vive a Terlizzi (Bari). Per anni ha collaborato attivamente con don Tonino Bello, in particolare dirigendo il settimanale diocesano e il «settore emergenze» della Caritas, in prima linea nell'aiuto agli albanesi, sia ai profughi e clandestini che a quelli rimasti in patria.
Breve e chiare considerazioni sul Crocifisso di San Damiano e sul suo ruolo nella vita di San Francesco, in inglese.
Una lettura che interroga e apre riflessioni importanti sulla gioia e la fatica di costruire, giorno dopo giorno, la propria storia familiare davanti a Dio.
Viaggio fra i missionari del Pime in Bangladesh.
Un testo su Padre Ezechiele Ramin, assassinato a soli 33 anni durante una missione di pace
In un mondo che diventa sempre più villaggio planetario, si fa urgente il bisogno di vivere profondamente la solidarietà e di fondarla in una spiritualità della comunione: "Spiritualità della comunione significa innanzi tutto sguardo del cuore portato sul mistero della Trinità che abita in noi, e la cui luce va colta anche sul volto dei fratelli che ci stanno accanto. Spiritualità della comunione significa inoltre capacità di sentire il fratello di fede nell'unità profonda del Corpo Mistico, dunque come "uno che mi appartiene", per saper condividere le sue gioie e le sue sofferenze, per intuire i suoi desideri e prendersi cura dei suoi bisogni, per offrirgli una vera e profonda amicizia. Spiritualità della comunione è pure capacità di vedere innanzi tutto ciò che di positivo c'è nell'altro, per accoglierlo e valorizzarlo come dono di Dio: un "dono per me", oltre che per il fratello che lo ha direttamente ricevuto. Spiritualità della comunione è infine saper "fare spazio" al fratello, portando "i pesi gli uni degli altri" (Gal 6,2) e respingendo le tentazioni egoistiche che continuamente ci insidiano e generano competizione, carrierismo, diffidenza, gelosie" (Giovanni Paolo 11, Novo Millennio Ineunte n.43). Queste indicazioni permettono di intuire il carattere particolare e originale delle Pontificie Opere Missionarie e di ripensarne il loro senso e la loro pertinenza per la missione della Chiesa