
Le pagine di questo volume sono una parte importante del percorso ricostruttivo nell'ambito della ricerca sulla politica ecclesiastica riformatrice dei vescovi nel Piemonte medievale, sia in senso teorico-storiografico sia in senso pratico-applicativo. Se si può parlare di riforma vescovile in Piemonte, e in particolare del consolidarsi dell'autorità ecclesiastica, questa è riscontrabile alla fine del secolo X e all'inizio dell'XI, quando i presuli difendevano la libertas della propria chiesa di fronte alle nuove iniziative romane che tentavano di imporre il primato della sede apostolica attraverso l'ingerenza nelle questioni locali. Accanto alla difesa delle autonomie, questi vescovi erano partecipi di uno spirito riformatore che guardava al modello della Chiesa imperiale, anch'essa attraversata in quel momento da ideali di riforma. A partire dalle singole figure dei presuli subalpini, l'autrice tenta di ricostruire gli elementi che concorrono al consolidamento dell'autorità ecclesiastica del vescovo, protagonista sin dal Medioevo di orientamenti riformistici.
Il libro raccoglie le relazioni delle grazie ottenute per intercessione della monaca passionista madre Leonarda Boidi (Quargnento 1908 - Alessandria 1953), di cui è in corso il processo di beatificazione.
Davvero una donna straordinaria la Baronessa Sofia Novellis di Coarazze: è quanto emerge con nettezza dalle pagine di Giancarlo Chiapello.
Il profilo biografico è tracciato attraverso la descrizione della lunga e intensa attività di crocerossina e di dama dell’UNITALSI, che accompagnò e riempì gran parte della sua vita dal 1915 fin quasi alla vigilia della sua morte.
Sofia donò tutto il suo tempo e tutta se stessa al prossimo (con un coinvolgimento personale diretto anche in situazioni estreme), in particolare a quello provato dalle guerre, dai campi di concentramento (sofferti in prima persona), dalla malattia, con una dedizione totale, a tal punto che la sua esistenza è stata letteralmente un “essere per gli altri”.
La sua lunga vita attraverso le grandi tragedie del Novecento – le due guerre mondiali, i lager e i totalitarismi – ne costituisce una piccola ma singolare chiave di lettura, in positivo: uno splendido esempio di come il male (enorme o piccolo) non si debba subire ma contrastare con il bene compiuto.
Dalla Prefazione di don Giuseppe Tuninetti
Giancarlo Chiapello
Nato a Torino il 30 agosto 1974, residente a Moncalieri (To).
Fin da giovane impegnato nel volontariato parrocchiale nel servizio dell'animazione dei giovani e nell'organizzazione di attività oratoriane si occupa anche della formazione degli animatori.
La passione per la politica, intesa come un'alta forma di esercizio della carità, l'ha portato negli anni ad essere impegnato nella dirigenza locale e provinciale del Partito Popolare Italiano ed eletto nel 2002 consigliere comunale di Moncalieri dove ha ricoperto le cariche di capogruppo e presidente della Commissione consigliare permanente cultura, giovani, infanzia, pari opportunità.
Rieletto nel 2010, è attualmente capogruppo dei Popolari oltre che segretario popolare cittadino e regionale. È stato negli anni responsabile dei giovani popolari dopo lo scioglimento del PPI e responsabile nazionale sia propaganda e studi sia organizzativo del movimento laico di ispirazione cristiana «Italia Popolare» fondato da Alberto Monticone, ex presidente nazionale dell'Azione Cattolica. Fondatore del Centro Studi Sociali «Mario Becchis».
Oltre ai libri curati per Effatà, ha pubblicato Mario Becchis, il Sindaco intellettuale, ed. Iniziative Editoriali (Moncalieri, To).
Raccolta di 31 proposte di preghiera per i mesi di Maggio e Ottobre, che si sviluppano con questo schema: La Parola, La Parola vissuta, Invito ai misteri, 10 grani, Preghiera conclusiva.
L'autore affronta 52 temi inerenti alla celebrazione della Messa in ordine di apparizione, cioè man mano che i vari elementi liturgici "entrano in scena" durante il rito. I vari gesti o elementi sono illustrati da un breve commento comprendente citazioni bibliche, liturgiche o da spunti di riflessione, che aiutano il fedele a trasformare in celebrazione molti gesti della sua vita, e la sua vita in una continua celebrazione eucaristica, quasi come il prodigioso lavoro di un vasaio che trasforma un pezzo di argilla in... un'opera d'arte.
Questo sussidio presenta materiali per 20 incontri con i preadolescenti, così strutturati: canto gestualizzato; tecnica di ingresso; sviluppo del tema; spunti di riflessione; approfondimento; dinamica di gruppo. Nel CD allegato al libro sono presenti visualizzazioni, canti e schemi di ogni incontro che si possono proiettare, facilitando così la comprensione del tema.
Saggio che cerca di mettere in evidenza gli stretti legami tra l'esegesi tipologica trasmessa dagli Apostoli e il Credo della Chiesa, attraverso l'analisi e lo studio delle vetrata tipologica della Passione collocata a nord nella Cattedrale di Chartres in Francia.
Il nesso fra la liturgia e l'ultimo libro della Bibbia è un dato ormai diffusamente accolto nell'ambiente degli studi neotestamentari. La presente ricerca muove dall'assunto che l'Apocalisse, chiedendo di essere letta ad alta voce in pubblico (cfr Ap 1,3), trovi la sua fruizione originaria in un'assemblea liturgica cristiana. Un'introduzione raccoglie i diversi e consistenti segni che, considerati alla luce dell'ambiente storico, rivelano questo dato di partenza. L'esegesi di quattro passi, commentati nei loro contesti, mostra la fecondità anche euristica che emerge dall'attenzione alla vocazione originaria dell'opera. Lo studio dell'Apocalisse nel suo ascolto in liturgia cristiana, quando quest'ultima venga compresa con le coordinate che essa pare avere alla sua nascita e comunque in buona parte dell'era patristica, permette di cogliere nel testo una logica interna e un potere trasformante di immeditezza e concretezza particolari. Il libro che chiude la Bibbia, così denso di riferimenti sia agli altri libri della Scrittura sia all'esistenza della comunità che lo ascolti, mira a incarnare nella vita, fin dal suo semplice ascolto, la rivelazione di Gesù Cristo che consegna. Apre così un modo con il quale accostare ed ascoltare anche tutti i libri che nel Canone lo precedono. Non appare allora casuale che tanta iconografia degli edifici ecclesiastici dei primi secoli abbia attinto al suo ricco immaginario.
La domanda sul significato che oggi può avere un teologo scomparso da un quarto di secolo obbliga a fare delle distinzioni: la sua persona era di un'altra epoca rispetto a quella attuale - Rahner appartiene al ventesimo secolo. La sua opera - il suo pensiero - vive nei suoi discepoli e nelle sue testimonianze, siano esse pubblicate o conservate in archivi. L'uomo di oggi può ricorrere ad esse. Il suo pensiero, spesso, ha così tanto peso, che vale la pena rifletterci sopra e, benché inizialmente sia stato sviluppato nella sua epoca, coinvolge di nuovo la persona. I percorsi qui delineati sono quelli di Rahner medesimo, ovvero le fondamentali direzioni del suo pensiero, secondo le quali si può organizzare l'immenso materiale che questo autore ha prodotto. Ma i sentieri tracciati in questa raccolta muovono dalla rilettura del suo pensiero che, al di là di qualsiasi facile esagerazione, ha segnato profondamente la teologia e, bisogna dirlo, anche alcuni ambiti della filosofia del ventesimo secolo. Nessuna tentazione apologetica, ma soltanto la convinzione che, così come la riflessione di Rahner ha segnato il secolo precedente, analogamente ora essa può essere ripensata da chi voglia collocarsi nell'oggi con lo stesso impegno e con la stessa onestà che ieri sono stati di Rahner.

