
Che cosa potrà significare, per la Chiesa cattolica, l’ascesa di Dolan? A partire da un breve sguardo sulla biografia del porporato, per capire come essa abbia influito sulla sua formazione, il testo affronta i temi più scottanti del cristianesimo (lo scandalo degli abusi sessuali, il ruolo delle donne nella chiesa, l’omosessualità…); scopriremo quale sia il pensiero di Dolan a tal riguardo.
Infine, le riflessioni di Dolan su come il cattolicesimo possa offrire un messaggio di speranza per il mondo.
Il ruolo della religione cristiana nel mondo globalizzato e multiculturale, il suo rapporto con la morale, il complesso e delicato confronto tra verità e libertà e tra relativismo e fede, i pericoli e le tensioni di un mondo dove sembrano riaffacciarsi forme di violenza di matrice religiosa. Attorno a questi temi si sta articolando, ormai da qualche anno, anche il dialogo fra due dei più importanti pensatori viventi: l'antropologo francese René Girard e il filosofo italiano Gianni Vattimo. Partendo da presupposti speculativi differenti (l'antropologia cristiana di Girard e la filosofia heideggeriana di Vattimo), le risposte dei due interlocutori sono non di rado contrapposte, ma rimandano anche alla condivisione di alcuni valori, e a un comune atteggiamento di dialogo. Il testo, a cura di Pierpaolo Antonello, presenta al grande pubblico la trascrizione di tre conferenze che hanno visto i due autori confrontarsi sui punti più radicali del loro pensiero.
"Cari giovani, continuiamo il nostro pellegrinaggio spirituale verso Cracovia, dove nel luglio 2016 si terrà la prossima edizione internazionale della Giornata Mondiale della Gioventù. Come guida del nostro cammino abbiamo scelto le Beatitudini evangeliche. L'anno scorso abbiamo riflettuto sulla Beatitudine dei poveri in spirito, inserita nel contesto più ampio del "discorso della montagna". Abbiamo scoperto insieme il significato rivoluzionario delle Beatitudini e il forte richiamo di Gesù a lanciarci con coraggio nell'avventura della ricerca della felicità. Quest'anno rifletteremo sulla sesta Beatitudine: 'Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio' (Mt 5,8)."
Dopo essere stato, con Dada, un araldo della disintegrazione e del sovvertimento universale, Hugo Ball trovò un fondamento inscalfibile nei grandi testi mistici bizantini, che seppe raccontare magistralmente - come nessuno prima e dopo di lui - in questo libro, forse il suo migliore, senz'altro il più segreto e sorprendente. Un libro rigoroso e visionario al tempo stesso, che illustra le "vite di tre santi" esemplari - Giovanni Climaco, Dionigi l'Areopagita, Simeone Stilita - sulla scorta di uno studio scrupoloso, offrendo pagine illuminanti sui rapporti tra gnosi e cristianesimo, e con una scrittura capace di accendersi in immagini di rara potenza. Tanto che poco dopo l'uscita di "Cristianesimo bizantino", nel 1924, Hermann Hesse poteva scrivere: "... è nato un libro che non saprei paragonare a nessun altro tra i moderni, con l'eccezione forse delle vite dei santi ebrei scritte da Martin Buber. Promana da queste pagine uno spirito così delicato, una tale grazia e profondità intellettuale che non se ne può parlare senza un sentimento di grande amore e riconoscenza". Per poi concludere: "Un'aria chiara e tersa spira intorno alle figure che egli descrive ... e aleggia un'atmosfera di purezza, come nelle opere dell'Alto Medioevo. Sono grato di aver potuto leggere questo libro prezioso, e grato ne parlo a coloro che vorranno accostarvisi".
In occasione dell'EXPO Milano 2015 - Nutrire il Pianeta, l'Associazione Internazionale Carità Politica, in collaborazione con gli Ambasciatori accreditati presso la Santa Sede, ha ritenuto suo dovere elaborare alcune riflessioni e progetti d'azione nella Cooperazione agricola e politiche sostenibili. Promuovere un nuovo modello di sviluppo e una nuova visione dell'economia per realizzare uno sviluppo integrale, solidale e sostenibile, questo in sintesi il progetto che a Milano 2015 verrà proposto quale utile contributo all'EXPO. Nel volume sono riportati importanti studi e direttive che mirano a creare, a lungo termine, la possibilità per ciascun popolo di garantirsi regolarmente la sua sussistenza nella maniera più adatta. Tale nuovo e progressivo orientamento della produzione e della distribuzione implica anche una volontà positiva di non dissipare ricchezze che devono servire al bene di tutti. Soltanto "l'amore politico", un amore che non si limita a contemplare la bellezza o il dolore, ma è capace di diventare azione e impegno sociale, può essere lo strumento concreto di una nuova forma di cooperazione internazionale fondato sul rispetto della persona umana e del creato.
Ludovico Marracci, membro dell'Ordine dei chierici regolari della Madre di Dio, fu una personalità centrale del Seicento italiano: per più di quarant'anni tenne la cattedra di Lingua araba alla Sapienza di Roma; alle sue competenze linguistiche si devono infatti la traduzione in latino del Corano e la Biblia Sacra Arabica. Fu autore di numerose opere di carattere scientifico e divulgativo, oltre ad essere stato confessore di papa Innocenzo XI Odescalchi e ad aver ricoperto numerose cariche curiali nelle più importanti congregazioni romane. Il volume ricostruisce le numerose sfaccettature di questo erudito lucchese. In particolare, i diversi contributi cercano di mettere in evidenza come, nel clima di grande spinta missionaria e controversistico tipico del Seicento, si siano creati quei presupposti per lo studio e la comprensione delle altre religioni - elementi basilari per il dialogo e la pace fra i popoli - di cui Ludovico Marracci fu un acutissimo interprete.
Nell'analisi del faticoso iter che portò alla nascita dell'Unità d'Italia si è soliti mettere in evidenza il modesto contributo della Chiesa cattolica al compimento del processo unitario. Una chiave di lettura, questa, che analizza soprattutto i rapporti tra Stato e Chiesa a livello centrale, in particolare a partire dalla scelta del disimpegno rispetto alla causa italiana da parte di Pio IX, e alla perdita del potere temporale del Papa con il completamento dell'Unità. Lo studio delle diverse realtà locali permette una lettura più articolata delle posizioni presenti all'interno della Chiesa. Il volume, versione riveduta e aggiornata di una precedente edizione del 2008, analizza, attraverso la disamina di una molteplicità di fonti d'archivio inedite, le peculiarità del contributo dei cattolici sardi al processo risorgimentale italiano e i momenti di snodo più significativi di questo percorso, a partire dal passaggio dell'isola dalla Spagna al Piemonte. Le grandi questioni nazionali, ancor più in un territorio spopolato e isolato, saranno destinate a intrecciarsi quotidianamente con la vita del popolo sardo.
Ha ancora senso parlare di dialogo tra cristiani e musulmani oggi? Non è forse vero che le Chiese cristiane del Medio Oriente soffrono un grande disagio nelle relazioni quotidiane con i musulmani? Fino a che punto il dialogo tra esperti può favorire la riconciliazione tra popoli, religioni ed etnie? Come giustificare le violenze dell'Isis in Iraq? Questo breve saggio, dopo aver presentato in misura essenziale la dottrina dell'islam, si sofferma sul dialogo tra cristiani e musulmani a partire dalla novità del Vaticano II e seguendo una prospettiva storica e spirituale senza sottovalutare le sfide emergenti e i segni di speranza e di luce che attualmente alcune comunità cristiane e musulmane stanno portando avanti con grande impegno e coerenza di vita.
«Gli interventi di Martini [sul rapporto con l'Islam e il mondo musulmano] hanno ampiezza e profondità tali, in questo caso come in tutto il suo magistero, da non poter essere discussi soltanto in un'ottica storico-politica. Essi sollevano questioni di principio che, proprio per la tragicità dell'ora che attraversiamo, non è più lecito mettere tra parentesi o peggio ignorare». (Massimo Cacciari)
È un mixage "rivoluzionario" appassionato e ricco di spunti quello che presenta don Giuseppe Cionchi, un prete "non allineato" con il pensiero mainstream delle gerarchie ecclesiali, eppure profondamente innamorato dei discorsi e dell'azione di Papa Francesco. D'altronde chiamandolo nel saggio "il rivoluzionario" mostra come gli interventi del Pontefice siano stati fino ad oggi estremamente innovativi e dirompenti rispetto alle abitudini delle gerarchie vaticane e della Chiesa cattolica tutta. Richiamandosi anche al pensiero di altri Pontefici, tra cui Benedetto XVI, e affrontando tutti i temi anche spinosi in cui è coinvolta la Chiesa - dal sacerdozio femminile alle coppie omosessuali, dalla pratica liturgica all'ostentazione della ricchezza -, don Giuseppe Cionchi esprime una posizione coerente con l'insegnamento del Vangelo, e in qualche modo critica verso coloro che chiama "i doganieri della fede", ovvero i "burocrati" incapaci di aggiornare la loro comunicazione nel mondo moderno. Per Cionchi invece sarebbe necessario che la Chiesa tutta parlasse sempre in modo semplice e comprensibile ai suoi fedeli, o meglio dimostrasse ciò che è nel profondo: "Basta con le chiacchiere! Abbiamo bisogno di fatti, di esperienze, di testimonianze, di comunità viventi..." (Paolo VI).
Un appassionato appello a favore del dialogo e della pace, contro la paura della diversità che genera l'odio verso l'altro. "Nel momento in cui scrivo queste righe, nei locali di 'Charlie Hebdo' dieci persone che, pochi istanti prima, vivevano e sognavano di farci ridere, giacciono esanimi. Vi domandate che cosa mi autorizza a esortarvi alla riconciliazione? Nato a Varsavia poco prima della seconda guerra mondiale, so a cosa può portare un solo insulto, un solo gesto di violenza. E la storia non ha mai smesso di ricordarcelo. Oh, amici, fratelli. So quanto è difficile vedere la luce nell'oscurità. Spesso l'odio acceca. E basta una mano posata davanti agli occhi per nascondere il sole. Provateci comunque! Chissà? Forse, alzando la testa, troverete anche voi una luce. Quella che vi mancava per scorgere la mano tesa del vostro vicino. Allora, finalmente, la stringerete in un gesto di riconciliazione".
Questo quarto volume contiene le omelie mattutine pronunciate da Papa Francesco nella Cappella di Santa Marta dal 7 luglio al 27 novembre 2014. Numerosi gli argomenti che vengono affrontati da Papa Francesco, tra i quali il tema degli abusi sessuali da parte di esponenti del clero, il valore della donna e della maternità, la crisi economica, gli immigrati, la misericordia, il richiamo ad essere buoni cristiani, l'educazione dei bambini, la famiglia. Si tratta di conversazioni familiari, con un linguaggio semplice, vivace e ricco di metafore, rivolte a tutti i fedeli, che non hanno avuto il privilegio di essere presenti a queste messe private, affinché possano gustare tutta la sostanza e la spiritualità della parole di Papa Francesco.