
Dopo la Bibbia, L’Imitazione di Cristo è il testo religioso più diffuso della letteratura cristiana occidentale. L’opera è anonima, ma vari studi hanno indicato in Tommaso da Kempis o in Jean Gerson il possibile autore. Ai suoi insegnamenti si sono formate figure come Teresa di Lisieux, Jacques-Bénigne Bossuet (che lo definì “il quinto Vangelo”), Giovanni XXIII e Benedetto Giuseppe Labre. Questo classico della spiritualità cristiana è ora riproposto in una nuova traduzione dal latino particolarmente scorrevole e moderna.
Inoltre, questa versione si distingue dalle altre per un lavoro attento di traduzione dei testi originali latini in una forma italiana moderna e priva di tecnicismi.
Che cos'è la vita spirituale se non un cammino umile, passo dopo passo, accanto al Signore che ci guida con la luce e la forza del suo Spirito? I padri del deserto ci insegnano a camminare umilmente con Dio e a raggiungere quella via che conduce all'unità permettendo di "fare monaco l'uomo interiore". "Uomo, ti è stato insegnato ciò che è buono e ciò che richiede il Signore da te: praticare la giustizia, amare la bontà, camminare umilmente con il tuo Dio" (Mi 6,8).
Proclamata “Dottore della Chiesa” da Benedetto XVI il 7 ottobre 2012, Ildegarda di Bingen (1098-1179) è la quarta donna insignita di questo titolo dalle origini del cristianesimo; questo volume propone un’ampia raccolta dei suoi scritti spirituali. I brani antologizzati, tradotti o rivisti dal curatore, Pierre Dumoulin, in una veste linguisticamente moderna, mettono in luce il carattere profetico del pensiero della badessa, e sono ancora oggi di grande attualità. I testi sono estratti dalle sue tre opere principali: Scivias, Liber vitae meritorum e Liber divinorum operum.
Pierre Dumoulin (nato nel 1961) è sacerdote della Diocesi di Monaco e rettore dell’Istituto Teologico di Tbilisi (Georgia). Da circa quindici anni partecipa all’Università estiva “Santa Ildegarda”, nel dipartimento del Var (Francia meridionale), e ogni anno organizza ritiri sulla spiritualità della santa. Ha registrato tramissioni televisive e radiofoniche sull’argomento. Nel luglio 2011 è intervenuto al Congresso Internazionale su santa Ildegarda a Gand (Belgio).
In questo saggio, l'autore studia i contributo che san Tommaso d'Aquino offre nella Summa Theologiae sul mistero dell'incarnazione del Verbo, dal Dottore angelico definito come il "mistero più mirabile". L'incarnazione del Verbo è opera supererogatoria, un eccesso dell'amore di Dio verso le creature. Se è vero che il mistero della bontà di Dio è il filo conduttore di tutta la Summa, anche la terza parte - come le due precedenti -, dedicata proprio al Verbo incarnato, riceve luce e senso dall'insondabile mistero dell'amore gratuito di Dio verso di noi. Il contenuto e il metodo teologico proposti da san Tommaso d'Aquino hanno ancora molto da dire al nostro modo di fare teologia oggi e anche per ripensare alla forma definitiva di Dio nella storia, il Cristo crocifisso e risorto, che resta per sempre Parola fatta carne, l'Emmanuele.
La biografia della nobile romana, personalità di spicco, monaca e asceta della tradizione patristica venerata come santa sia in Oriente che in Occidente. La Vita di Melania di Geronzio ripercorre la storia di Melania, giovane romana, vissuta nella prima metà del V secolo, di estrazione nobiliare e di origine senatoria. Dopo la morte precoce dei figli, d’accordo con il marito Piniano, abbraccia gli ideali di castità e di povertà, vende tutte le sue proprietà – contro il parere della sua famiglia di origine - e abbandona una condizione agiata per le difficoltà e le ristrettezze di una vita ascetica fondata sugli ideali evangelici. Moltissimi beneficiarono del suo aiuto caritatevole in tutto l'impero: poveri, malati, prigionieri schiavi. Ciò le valse la grande fama di santità. A seguito del Sacco di Roma nel 410, lascia l’Italia per Tagaste in Africa, dove stringe una salda amicizia con Agostino, quindi per Gerusalemme dove fonda un monastero femminile e uno maschile.
Il libro di Mario Miegge ripercorre la vicenda del monaco, teologo e riformatore Martin Lutero a partire dai rapporti tra chiesa e società nel Medioevo. Con Lutero, infatti, la lunga storia della protesta contro il potere temporale dei papi e la corruzione del clero cominciata nel XII secolo pervenne a una svolta decisiva che diede impulso, in larga misura, alla nascita del mondo moderno. Fu una svolta che prese anche percorsi diversi da quelli della Germania luterana: nelle città libere della Svizzera di lingua tedesca e a Ginevra fu infatti deliberata dal voto dei consigli comunali sotto la guida di riformatori di cultura umanistica impegnati, come Zwingli e Calvino, al rinnovamento non soltanto della Chiesa ma dell'intera vita pubblica. Una storia che si prolungò nella rivoluzione puritana inglese del secolo XVII e nella fondazione della "Nuova Inghilterra" americana.
Originale riflessione critica sul nucleo del pensiero di Henri de Lubac, 'Il Fulcro sospeso' è una sorta di mappa per l'assimilazione del pensiero teologico forse più tradizionalmente rivoluzionario" del Novecento. Al centro del volume di John Milbank si trova, infatti, l'imprescindibile questione dei rapporti tra la grazia e la natura, declinata in modo da offrire una visione integrale della realtà, a differenza dell'opzione dualista e separatista proprio del pensiero moderno. Come il Cristianesimo permea ogni dimensione della vita, così non si dà alcuna realtà neutra o indifferente rispetto all'opera della grazia divina. Forte di questa convinzione, radicata nella teologia patristica e riproposta dalla nouvelle Théologie, Milbank mette in luce gli aspetti fondamentali e attuali del dibattito sul "soprannaturale" come: il significato ultimo della gratuità, la teoria del dono, la destinazione ultima della creazione e il senso della divinizzazione cui è chiamato l'essere umano. Un contributo significativo per il risveglio culturale dell'umanesimo cristiano.
Per l’Anno della fede abbiamo pensato di proporre al lettore italiano un estratto della Somma Teologica. Nella Seconda Parte di questa famosissima opera, Tommaso si interroga sulla natura della fede, sui rapporti tra la fede e l’intelligenza e la volontà umane, sui peccati contrari alla fede e sui doni dello Spirito Santo, dell’intelletto e della scienza che perfezionano la nostra intelligenza.
Credere in Dio è un atto simultaneamente divino e umano. È divino perché deriva dalla virtù della fede teologale, la quale ci è donata solo da Dio, ci fa conoscere ciò che Dio stesso conosce, realizza una certa forma di unione tra noi e Dio, come dice san Paolo: Il Cristo abiti nei vostri cuori per la fede (Ef 3,17), e ci introduce nella vita stessa di Dio, come dice Gesù stesso: Chi ascolta la mia parola e crede a Colui che mi ha mandato ha la vita eterna (Gv 5,24). Ma credere in Dio è anche un atto umano quanto al modo del suo esercizio, perché è un atto, non costretto, ma libero e volontario, in quanto credo perché voglio credere. Perciò è un atto meritorio e lodevole. È un atto non cieco e assurdo, ma ragionevole, perché risponde al desiderio dell’intelligenza umana di conoscere il vero.
Le questioni, che qui presentiamo in traduzione italiana, riproducono il trattato sulla fede, contenuto nella Somma Teologica. San Tommaso d’Aquino espone in modo sintetico e organico: la fede in se stessa, le sue cause e i suoi effetti, i doni dello Spirito Santo dell’intelletto e della scienza, i peccati contro la fede che sono l’incredulità, l’eresia, l’apostasia e la bestemmia, e gli effetti di questi peccati che sono la cecità della mente e l’ottusità dei sensi.
Introduzione di Giorgio Maria Carbone O. P.
Traduzione di Tito Sante Centi O.P. e Giorgio Maria Carbone O. P.
Una guida e un sostegno alla preghiera, comunitaria o individuale, a partire dal messaggio della Divina Misericordia lasciato dal Signore a santa Faustina. Davanti a Gesù eucaristia e meditando gli eventi della sua Passione, il cristiano si affida all’intercessione della beata Vergine Maria. Claudia Koll presenta questo cammino e testimonia la sua esperienza dell’amore misericordioso del Padre.
Autore
Claudia Koll (Roma 1965), affermata attrice italiana, negli ultimi anni ha compiuto un cammino di conversione alla fede cattolica. Nel 2005 ha fondato la Onlus "Le Opere del Padre", attraverso la quale si dedica a progetti di carità ai più poveri.
Il volume presenta la traduzione integrale dei Sermones di sant'Antonio di Padova. L'opera - giunta alla V edizione - può essere considerata la summa della scienza biblico-teologica del santo e della sua azione pastorale. In un intento di larga divulgazione, seria e puntuale, la presente traduzione privilegia un linguaggio attuale, semplice ed efficace. Sempre presente è, comunque, il riferimento al testo originale. Il risultato è un volume indispensabile per chiunque, studioso o devoto, voglia entrare in diretto contatto con la predicazione, il pensiero, la spiritualità del «santo che il mondo ama».
Il libro è indicato soprattutto per i devoti e gli amici del santo. Il contenuto dei Sermoni sarà utile anche ai teologi e ai sacerdoti in genere per arricchire le loro conoscenze teologiche e pastorali.
Autore
La traduzione è stata curata da padre Giordano Tollardo, frate minore conventuale, che da anni si occupa con competenza di divulgazione teologica nel campo della liturgia e del francescanesimo.
Il secondo volume dell'Opera Omnia di San Girolamo.
L’Autore della presente raccolta di studi ignaziani offre al lettore impegnato – che desideri accostare i Padri della Chiesa antica in modo non superficiale e cursorio, ma misurandosi direttamente con i loro testi – il frutto delle sue ricerche su Ignazio di Antiochia durate oltre un trentennio (1980-2012). Solitamente si conosce il vescovo e martire antiocheno quasi solo come lo strenuo difensore della sottomissione al vescovo (nihil sine episcopo) e per qualche altra sua affermazione incisiva sul suo martirio (macinato dai denti delle belve). Ignazio è molto di più di queste drastiche riduzioni stereotipe.
Man mano che si procede nella lettura di questi studi, F. Bergamelli traccia a tutto tondo i lineamenti essenziali e caratteristici che mettono bene in luce lo stile letterario unico e la personalità vigorosa e originale di uno dei personaggi più straordinari e attuali del cristianesimo antico.
«La lettura attenta di don Bergamelli – afferma Enzo Bianchi nella prefazione – ci restituisce la profondità e la vastità del pensiero di Ignazio, lasciando parlare i suoi scritti. L’autore si fa umilmente servo delle lettere non solo per il rigore del metodo storico critico con cui le accosta, ma anche per la traduzione stessa che intende rimanere “il più fedele possibile all’originale” senza rinunciare alle “arditezze proprie” dello stile unico di Ignazio; ne risulta quasi un calco del testo greco, uno stile denso, contratto, che costringe a riflettere e a non scorrere superficialmente queste righe così dense di teologia, oltre che di afflato mistico. E questo lavoro di traduzione e di lettura unisce all’acribia un amore appassionato per i Padri della Chiesa, per la Chiesa, per Ignazio stesso».
Pertanto il lettore che vorrà misurarsi direttamente con i testi ignaziani, magari anche nel dettato originale, sotto la guida esperta dell’Autore, non rimarrà deluso nella sua fatica e, alla fine, scoprirà un volto nuovo, inedito e polivalente del martire: un innamorato di Cristo, della sua umanità e del suo sangue; un appassionato della Chiesa «secondo il tutto» (cattolica) riunita attorno all’Eucaristia e al vescovo; un mistico anelante al martirio, come ‘una freccia scoccata al bersaglio’ che nessuno ormai può fermare; un «Uomo proteso verso l’Unità».