
Il volume inaugura la collana Traditiones diretta da Giulio d'Onofrio dove il testo in lingua italiana è affiancato all'originale latino, ed è corredato da apparato critico, note e originale e ampia introduzione. Nel "De Magistro" Agostino spiega le contraddizioni e le potenzialità della comunicazione interpersonale orientata a guidare le coscienze a Dio. La nuova edizione critica del testo, alla luce dei più aggiornati studi patristici inquadrano magistralmente l'opera nella riflessione dell'Ipponate e nel pensiero della sua epoca.
Il Commento al Cantico dei Cantici di Origene, pervenutoci solo in parte e nella traduzione latina di Rufino, è non soltanto uno dei capolavori letterari e teologici della mistica cristiana antica, ma anzi uno degli scritti fondativi della teologia mistica e della spiritualità cristiana di tutti i tempi. Quel dramma d'amore che lo sposo e la sposa si cantano l'un l'altro e di cui il Cantico è il più alto racconto che la tradizione giudeo-cristiana mai abbia avuto si rivela essere la cerimonia in cui si celebrano le nozze mistiche del divino Figlio e della Chiesa tutta, o dell'anima. Il Cantico risulta essere, nell'analisi di Origene, un monumentale, architettonico affresco della vita dell'anima, anzi spettacolo tragico in cui si susseguono le alterne vicende dell'anima: la sua eterna origine in Dio, la sua caduta, il desiderio del Figlio e il suo finale ritorno a lui. Primo volume della collana "Theánthropos. Testi e studi sul cristianesimo antico", che accoglie i testi fondamentali della spiritualità cristiana dei primi secoli e i più recenti, significativi studi critici su di essa. Saggio introduttivo, traduzione e note di Vito Limone, già curatore del 'Commento al Vangelo di Giovanni' di Origene delle edizioni Bompiani.
L'etica non può risolversi in un complesso di norme o precetti e nemmeno nell'esercizio della loro applicazione. Una simile prospettiva sarebbe una semplice dichiarazione di correttezza procedurale. Ma l'etica sta più dalla parte del contenuto che della forma. Ha un fascino materiale. E proprio perché di fascino si tratta, il suo sguardo è più educativo che normativo e sanzionatorio. Un conto è non agire contro un precetto per il timore della pena, altro è agire secondo il precetto ma per la bellezza di ciò che si fa, anche se il precetto non ci fosse. E la differenza è stabilita dal contenuto. Il trattato di san Tommaso d'Aquino sulla prudenza, offerto in queste pagine, rappresenta il fulcro della moralità e, a veder bene, richiama virtualmente alla dimensione estetica dell'agire morale.
Francesco di Sales, Bérulle, Vincenzo de' Paoli, Giovanni Eudes e una nutrita cornice di personaggi minori rendono straordinariamente ricca e affascinante la spiritualità cristiana in Francia tra il XVI secolo e la metà del XVII. Francesco di Sales, unico dottore della Chiesa in lingua francese, domina il suo secolo e i successivi non solo con la testimonianza di santità, ma anche con la concretezza e a volte l'originalità della sua interpretazione del vangelo. La sua opera ha nutrito per secoli le anime devote fino a essere consacrata nel concilio Vaticano II; papa Giovanni XXIII lo definiva, nel Giornale dell'anima, "il mio modello, il mio grande maestro". Bérulle opera in un campo più limitato, tuttavia netto e profondo; condiziona fortemente la formazione del clero francese per un secolo e, sul piano teologico, presenta un'originalità straordinariamente attuale, il cristocentrismo. Dopo una vasta carrellata sugli autori berulliani e gesuiti, fra cui primeggiano Bourgoing, Condren, Vincenzo de' Paoli, Olier, Eudes e Lallemant, il volume si chiude con l'esperienza di Port-Royal che, se pur viziata da interessi politici, prelude a una nuova profonda crisi spirituale che sfocerà, alla fine del XVII secolo, nelle controversie sul quietismo e sul giansenismo.
I grandi Padri della Chiesa sono figure eterne, capaci di illuminare la nostra fede anche oggi. Padre Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia e volto noto della televisione, conduce il lettore alla riscoperta delle verità del credere cristiano abbinandole alle figure dei più grandi Padri della Chiesa, da Sant'Atanasio a Sant'Agostino, Sant'Ambrogio, San Gregorio Magno... Un'opera sull'essenza della fede. "Noi - diceva Giovanni di Salisbury siamo come nani che siedono sulle spalle dei giganti, di modo che possiamo vedere più cose e più lontano di loro, non per l'acutezza del nostro sguardo con l'altezza del corpo, ma perché siamo portati più in alto e siamo sollevati da loro ad altezza gigantesca". Questo pensiero ha trovato espressione artistica in certe statue delle cattedrali gotiche del medio evo, in cui sono rappresentati personaggi dalla statura imponente che reggono, seduti sulle spalle, degli uomini piccoli, quasi dei nani. I giganti erano per essi, in primo luogo, gli evangelisti e poi Padri della Chiesa.
Ebrea tedesca, Edith Stein nasce a Breslavia (allora tedesca, oggi polacca con il nome di Wroclaw) il 12 ottobre 1891. Dotata di straordinaria intelligenza, è prima allieva e poi assistente del filosofo fondatore della fenomenologia Edmund Husserl, divenendo a sua volta un'insigne filosofa. Convertitasi al cattolicesimo nel 1921 e battezzata nel 1922, insegna a lungo, in particolare a Spira in un istituto cattolico. Poi, finalmente, nel 1933 realizza il suo grande desiderio: entra nel Carmelo di Colonia, assumendo il nome di suor Teresa Benedetta della Croce. Pur essendo una religiosa, non sfugge alla persecuzione nazista: in quanto ebrea viene deportata nel campo di concentramento di Auschwitz, dove muore il 9 agosto 1942. Beatificata nel 1987 e canonizzata nel 1998, è dichiarata nel 1999 da Giovanni Paolo II compatrona d'Europa insieme a Caterina da Siena e Brigida di Svezia.
Il volume presenta una biografia di Francesco, scritta nella sua porzione fondamentale a metà degli anni '40 del Duecento (il testo è costituito da 16 capitoli, a cui se ne aggiungono 2 scritti successivamente, a cavallo tra Duecento e Trecento). In essa l'adesione alla tradizione agiografica è accostata, nell'intento dell'autore, dal desiderio - pienamente esaudito - di tracciare l'itinerario spirituale e psicologico del santo, mostrandone i turbamenti interiori e le progressive conquiste, attraverso la lotta con se stesso nell'inesausta ricerca della volontà di Dio per la propria vita.
L'opera può essere divisa in tre grandi parti: la prima espone i motivi e i modi dell'amore dell'uomo per Dio; nella seconda parte sono descritti i quattro gradi dell'amore (l'uomo ama se stesso per se stesso; l'uomo ama Dio, ma ancora per sé; Dio è amato per se stesso; l'uomo non ama più se stesso se non per Dio. La terza parte è costituita dalla lettera sulla carità ai fratelli della Certosa, in cui si esamina la legge dell'amore come legge universale di ogni essere, Dio compreso.
Africa del Nord, Cartagine, verso l'anno 400 d.C: i pagani che desiderano far parte della Chiesa cattolica chiedono al vescovo o a un suo collaboratore di essere ammessi al catecumenato e di potersi preparare al battesimo. Prima dell'ammissione viene rivolto loro un discorso sugli elementi essenziali della fede cristiana e sul modo di viverla. Per impartire questo primo insegnamento, a Cartagine è particolarmente ricercato un diacono di nome Deogratias, il quale però si sente inadeguato al compito e chiede aiuto ad Agostino, vescovo di Ippona, di cui apprezza sapienza pastorale e lucidità teologica. La risposta è questa breve opera intitolata "De catechizandis rudibus", dedicata alla prima catechesi rivolta ai pagani che si accostano alla Chiesa per essere accolti e avviati al catecumenato.
Dal libro della Vita alle Fondazioni, dal Cammino di perfezione al Castello interiore, in un unico volume tutta la dottrina di Teresa di Gesù: una grande lezione di mistica priva di impalcature e intenti letterari. Un ampio repertorio di consigli e avvertimenti al bene agire, oggi patrimonio della cultura mondiale.
La fede cristiana sa parlare a tutte le età della vita, entra nella storia umana, svela il senso del passare del tempo, trasmette una speranza che attraversa la catena delle generazioni: discernere questa totalità di senso nel passaggio da un tempo all'altro della vita significa imparare a vivere l'oggi, assumere la responsabilità dell'età adulta per progettare un futuro nuovo.
La teologia dell'Aquinate, "maestro di pensiero e modello del retto modo di fare teologia". La teo-logia di san Tommaso d'Aquino - riconosciuto dalla Chiesa cattolica come il Doctor communis e riproposto nel Concilio Vaticano II e nella Fides et ratio di Giovanni Paolo II come "maestro di pensiero e modello del retto modo di fare teologia", ha ancor oggi qualcosa d'importante da insegnarci? È l'interrogativo da cui prende le mosse il presente studio come punto di partenza per un rilancio del dibattito teologico sulla Trinità. La Teologia di Tommaso, infatti, insieme a quella del De Trinitate di Agostino, è senza dubbio uno snodo decisivo nella storia della riflessione su Dio che è Trinità d'amore, a livello di metodo e a livello di contenuto. A tal fine nel volume Coda contestualizza storicamente e culturalmente l'impresa teologica dell'Aquinate, cercando di discernere, in prima battuta, la spinta e l'illuminazione carismatica che interiormente la anima e la orienta.