
Un testo inedito di padre Balducci, uno splendido e puntuale commento del più importante e conosciuto libro di Agostino, Le Confessioni. Ogni capitolo tratta uno dei grandi temi del testo del vescovo di Ippona: il rapporto con la madre, la conversione, il rapporto con Dio, il perdono... Una sintesi sorprendente del pensiero di Agostino, riletto da una delle voci post-conciliari più originali e profetiche.
Seguendo la biografia di Agostino e attenendosi fedelmente ai suoi testi, il grande filosofo Michele Federico Sciacca delinea con chiarezza il pensiero dell’autore delle Confessioni, mostrando che esso è pienamente comprensibile solo inquadrandolo nell’itinerario della sua anima, le cui fasi religiose, filosofiche e l’approdo teologico sono sin dal l’inizio all’insegna del convincimento che la vera sapienza è quella a cui solo Cristo conduce, il cui nome la madre Monica gli ha scolpito nel cuore dall’infanzia.
I curatori del volume sono: Pier Paolo Ottonello (1941), professore emerito di Storia della Filosofia nell’Università di Genova. Ha diretto i periodici internazionali il «Giornale di Metafisica», «Rivista Rosminiana», «Filosofia oggi», «Studi Sciacchiani», «Studi Eu ro pei»; ha fondato con Maria Adelaide Raschini la Società Inter nazionale per l’Unità delle Scienze «L’Arcipelago», che ora presiede; così come presiede la «Fondazione M.F. Sciacca» che ha costituito nel 2007. Da anni collabora con Studi cattolici. Pietro Suozzo (1971), esperto in comunicazione, autore di differenti saggi e articoli, redattore di diverse collane, collabora con la «Fondazione M.F. Sciacca».
Admirabile commercium è la formula che i pari della chiesa idearono per sintetizzare il cuore del messaggio cristiano, ovvero lo "scambio miracoloso" tra il divino e l'umano, per cui Dio assunse la natura umana, affinché l'essere umano potesse divinizzarsi. Uno scambio ben impari, tutto a vantaggio dell'umanità e realizzato solo per amore e per grazia.
A partire da Ireneo di Lione, la "formula dello scambio" è divenuta, nei primi secoli, la carta d'identità dei cristiani. E' forse giunto il tempo di rivalutarla.
Oggi che i tratti "transumanti" di immortalità e onnipotenza vengono invocati con particolare prepotenza, il recupero del concetto cristiano di "divinizzazione" è la preziosa risposta della teologia al desiderio più profondo che abita da sempre l'animo umano.
Come è da intendere questa divinizzazione? A quale realtà allude? Nessuno può rispondere a questi interrogativi meglio dei padri della chiesa greci e latini, di cui questo libro offre, per la prima volta nella pubblicistica italiana, una ricognizione globale.
Giordano Frosini (1927-2019) è stato uno dei teologi più completi della Chiesa italiana. Come docente della Facoltà teologica dell'Italia centrale e come autore, ha coperto tutte le aree della teologia. Nella sua vasta produzione, particolare apprezzamento e successo hanno ricevuto i testi di escatologico e teologia delle realtà terrestri, tradotti in diverse lingue.
Andrea Vaccaro, della Facoltà teologica dell'Italia centrale, si occupa principalmente delle linee di intersezione tra teologia, filosofia e tecnologia. Tra i suoi testi: Perché rinunziare all'anima? (EDB 2001), Il dogma del Paradiso (Lateran University Press 2006), Bit Bang (con G.O. Longo, Apogeo 2013), L'intelligenza spirituale (EDB 2018).
La scala mistica nella letteratura religiosa è quella che unisce terra e cielo, ovvero il cammino che l'uomo deve percorrere per ascendere a Dio. Con questo titolo, il libro presenta quindici saggi, opera di specialisti del settore, su altrettante figure importanti nella storia della mistica, dai suoi inizi fino al Medioevo, raccogliendo le lezioni di un ciclo di seminari svoltosi in modalità on-line nella primavera 2022, a cura del Centro per la Meditazione Cristiana di Firenze. Il volume si apre con un saggio sul capostipite della mistica occidentale, Platone. Si concentra poi sul momento critico del passaggio tra antichità classica e mondo cristiano, esaminando figure essenziali come Origene, Plotino, Agostino, i Padri e le Madri della Chiesa, giungendo fino alla pienezza dell'esperienza spirituale cristiana, nel Medioevo, con figure quali Guglielmo di Saint Thierry e Ildegarda di Bingen. Il valore del libro è perciò duplice: mentre fornisce elementi di base sotto il profilo storico per la conoscenza di una componente essenziale della nostra cultura, costituisce anche un utile ausilio per la comprensione di esperienze e modelli di comportamento che non hanno perduto niente sotto il profilo dell'attualità. Prefazione di Antonella Lumini.
Il cuore della spiritualità russa pulsa grazie al fecondo rapporto tra misticismo e teologia, che si illuminano l'uno con l'altra e diventano esperienza vissuta. I mistici russi vivono ancora oggi nella tradizione dei padri del monachesimo antico, fondandosi sui capisaldi della preghiera e della custodia dei pensieri. A partire dal XV secolo, sono presentate in questo volume le figure più significative del misticismo russo di area monastica, da san Nilo di Sora al vescovo Ignatij Brjančaninov, con uno sguardo d'insieme che abbraccia personalità più note, come Paisij Veličkovskij e Serafino di Sarov. Vite intense, temperamenti diversi ma che ci fanno trovare spunti di crescita personale nello spirito.
La bibliografia intorno a Tommaso è sterminata, ma non sono molti i libri come quello che il lettore ha tra mano. Il contributo di Rousselot, in effetti, può esser considerato uno dei primi frutti, e dei migliori, di quell'energico rinnovamento degli studi fommasiani che, dopo la Aeterni Patris (1979), ha avuto una storia lunga e complessa ed è ancora in pieno svolgimento. Quale contributo? Una rivendicazione dell'intelligenza come vero nome dell'essere. Alla sequela di Tommaso, Rousselot invita, però, a trattare l'intelligenza come il senso dell'essere, perché è "il senso del divino". Essa è l'impronta del divino in noi e permette il rapporto nostro col divino in sé. In ogni caso, è la facoltà che fa essere in altro. Dove "altro" vale anzitutto come altri, cioè come un'altra soggettività intelligente. Questa, secondo il suo stesso Autore, è "l'idea più importante" del libro.
Descrizione dell'opera
La Lettera agli Efesini presenta caratteristiche peculiari rispetto a precedenti scritti paolini di sicura autenticità. E ciò perché i suoi destinatari risultano essere membri di una metropoli importante per cultura, implicazioni politiche e risvolti religiosi. A Efeso era sbocciata la filosofia, aveva avuto inizio la rivolta antipersiana. La città era un punto d’incontro di mentalità diverse tra Europa, Asia e il misterioso mondo dei popoli della Scizia, apportatori di antiche tradizioni sciamaniche. Il solenne intervento cristologico dell’Apostolo s’inserisce dunque in questo triplice contesto – Efeso ellenica, Efeso del folclore orientale, Efeso cristiana – e in un tempo – il
I secolo dopo Cristo – in cui questi diversi universi culturali si scontrano e s’incontrano, talora si confrontano alla ricerca di un delicato equilibrio.
I sette contributi di cui il volume è costituito prendono in esame i vari aspetti ora richiamati. Il lettore è portato a scoprire la ricchezza religiosa della città pagana e cristiana. Gli viene offerto un quadro organico del testo paolino. Ripercorre l’interpretazione patristica di questo fondamentale scritto lungo i primi secoli, sia in Occidente che in Oriente, con particolare attenzione per le tematiche cristologiche e familiari.
Sommario
Premessa. Efeso pagana e cristiana (M. Pratesi). La grande Artemide. Introduzione a Efeso cristiana (C. Nardi). Lettera agli Efesini. Autore, destinatari, teologia (S. Tarocchi). La Lettera agli Efesini nel cristianesimo subapostolico (C. Nardi). Da Alessandria ad Antiochia. La Lettera agli Efesini nell’esegesi patristica greca (E. Gelli). La Lettera agli Efesini, l’«epistola» degli sposi (E. Giannarelli). Presenza di Paolo nella cristologia patristica (M. Simonetti).
Divenuto vescovo di Alessandria nel 328, Atanasio si trova al centro dell'intricato dibattito trinitario che attanaglia le Chiese del tempo e, nella primavera del 362, convoca un concilio nella stessa Alessandria, quale tentativo di pacificazione. Tra le testimonianze dell'evento pervenuteci, un posto privilegiato è occupato dalla Lettera agli antiocheni, indirizzata da Atanasio e dai padri sinodali con lui riuniti a cinque vescovi, incaricati di regolamentare la complessa situazione ad Antiochia. Il testo si presenta come testimone diretto dell'assise conciliare, contenendone il resoconto di alcune deliberazioni adottate, in ambito sia disciplinare che dottrinale. Dopo un'ampia introduzione, il curatore lo propone nell'edizione critica di H.Ch. Brennecke e altri, pubblicata dall'Accademia delle Scienze di Berlino nella collana degli Athanasius Werke, affiancandogli un'accurata traduzione e un ricco commento.
Sommario
Premessa. INTRODUZIONE. 1. Breve storia della crisi tra Nicea e Alessandria (362). 2. Il concilio di Alessandria del 362: circostanze. 3. Gli effetti del concilio di Alessandria e del Tomus ad Antiochenos. 4. La tradizione testuale del Tomus ad Antiochenos. Conspectus siglorum. LETTERA AGLI ANTIOCHENI. Testo e traduzione. COMMENTO. Bibliografia. Indici.
Note sul curatore
ANGELO SEGNERI (1979), presbitero religioso dei Canonici Regolari dell'Immacolata Concezione, si è licenziato nel 2009 presso l'Istituto Patristico Augustinianum in Roma con una tesi sul Tomus ad Antiochenos di Atanasio di Alessandria, diretta dal prof. Manlio Simonetti. È dottorando presso il medesimo istituto patristico e sta lavorando, sotto la guida del prof. Simonetti, a una tesi su Anfilochio di Iconio.
Il significato e il fine della storia, la potente eco" del pensiero di Agostino. "
"Il tema dell'essere è, fra tutti i problemi filosofici, uno dei più importanti. San Tommaso d'Aquino è stato, fra tutti i filosofi, uno dei più grandi. L'obiettivo di questo volume è quello di mostrare che su questo tema cruciale tal filosofo di prima categoria è stato del tutto confuso" (dalla prefazione dell'autore). Uno dei maggiori pensatori anglosassoni contemporanei, Anthony Kenny, noto anche per aver rivalutato il pensiero di Tommaso d'Aquino negli ambienti della filosofia analitica contemporanea, affronta in questo libro la sua famosa concezione dell'essere. E inaspettatamente vi scopre diverse incongruenze, rilevando niente di meno di dodici diversi significati di "essere" che Tommaso confonderebbe fra loro. Il libro si rivolge a tutti gli studiosi di ontologia, sia classica che contemporanea, e, inoltre, a tutti gli ammiratori del pensiero di Tommaso, interpellati dalle critiche, sempre argomentate e documentate, del filosofo inglese.