
Sezione monografica: Da vescovi di Roma a papi. L'invezione del Liber Pontificalis.- Francesco Mores, Introduzione; - Andrea Antonio Verardi, La genesi del Liber Pontificalis alla luce delle vicende della città di Roma tra la fine del V e gli inizi del VI secolo. Una proposta; - Marco Stoffella, Società longobarda a Lucca e Chiesa romana tra fine VIII e inizio IX secolo; Gaia Elisabetta Unfer Verre, Ancora sul manoscritto 490. Precisazioni e problemi aperti; - Clemens Gantner, The Lombard Recension of the Roman Liber Pontificalis; - Rosamond McKitternick, Narrative strategies in the Liber Pontifi calis. St Paul, and San Paolo fuori le mura.
Il 24 maggio 2012 il Collegio Ghislieri ha organizzato un convegno di studi dedicato al proprio Santo Fondatore, in occasione del terzo centenario della sua canonizzazione. L'intento del collegio è stato quello di celebrare la grande figura storica di San Pio V, le cui opere sono state e sono oggi oggetto di continui dibattiti e di differenti interpretazioni, anche per l'apporto di nuovi documenti d'archivio a disposizione degli studiosi. L'indiscussa grandezza della sua personalità è sottolineata dal fatto che è stato l'unico papa elevato alla santità fra Celestino V (vissuto tre secoli prima) e Pio X (vissuto tre secoli dopo), mentre le controversie nella lettura delle sue opere sono provate dalla particolare accuratezza del lungo processo di canonizzazione.
Gli interventi di papa Ghislieri nel condizionare gli avvenimenti del suo tempo sono stati molteplici: dalla lotta contro gli infedeli e gli eretici all'attuazione della riforma tridentina, dalla vittoria di Lepanto contro i Turchi agli interventi nella politica europea, all'attuazione di riforme sociali alla particolare attenzione per la formazione giovanile. La trattazione di questi argomenti è stata svolta da autorevoli Relatori, che hanno apportato nuovi elementi di riflessione e discussione, e hanno fornito spunti originali per una più precisa definizione del profilo storico di San Pio V.
Sono molti i “primati”, forse poco noti, del pontificato di Paolo VI, con iniziative che anticipano e prefigurano quelle compiute dai suoi successori: il primo Papa a recarsi pellegrino nella Terra di Gesù; il primo a parlare dal podio delle Nazioni Unite e del Consiglio ecumenico delle Chiese; il primo a lasciare il Vaticano per visitare i poveri del mondo. Fu il Papa di gesti singolari e innovativi, come la rinuncia alla tiara per sensibilizzare Chiesa e mondo nei confronti dei Paesi poveri; la ritrattazione delle millenarie scomuniche tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa, siglata dagli storici abbracci con il patriarca Atenagora; le celebrazioni della notte di Natale tra gli operai dell’Italsider di Taranto e gli alluvionati di Firenze. In questo saggio dal taglio divulgativo l’autore ripercorre i più significativi gesti profetici con cui Paolo VI cercò di mostrare il nuovo volto della Chiesa disegnato dal Concilio Vaticano II.
Benedetto XVI lascia al suo successore Francesco un magistero che tratta in modo sistematico tutti i grandi temi della vita cristiana. Dall'interpretazione del Concilio Ecumenico Vaticano II come "riforma nella continuità" discende anzitutto un'intransigente difesa della libertà religiosa, una nozione che Benedetto XVI fonda e spiega contro ogni relativismo. Alla denuncia della "dittatura del relativismo" corrisponde un grande rilancio della dottrina sociale della Chiesa intorno ai "princìpi non negoziabili", vita, famiglia, libertà di educazione, a sua volta radicato in un ritorno alla teologia della storia che mostra le tappe di un processo di scristianizzazione dal Rinascimento all'Illuminismo, dalle tragiche ideologie del secolo XX a quelle non meno insidiose dell'era postmoderna. Come antidoto a questa grande crisi, papa Ratzinger propone il ritorno alla fede. Per tanti cattolici italiani è stata quella di Massimo Introvigne la voce che quotidianamente ha presentato e spiegato il magistero di Benedetto XVI. Con questo libro Introvigne propone una sintesi degli insegnamenti degli ultimi anni di papa Ratzinger: un'eredità preziosa per il nuovo pontificato che si apre.
Il volume offre un panorama assai ampio e innovativo su cosa abbia significato e come si sia sviluppata la politica internazionale del papato in età moderna. Oltre a precisare le istituzioni e gli uomini che ne furono i protagonisti, i saggi qui riuniti mettono a fuoco gli obiettivi che il papato si propose rispetto al mondo cattolico, al mondo riformato, ai cristiani delle zone di frontiere con il mondo russo-ortodosso e in Medio Oriente e rispetto agli “infedeli” in Asia e in America.
Tutta la complessità del rapporto papato/politica internazionale è qui fotografata, esaminata, spiegata, compreso il suo essere determinata tanto dal carattere multiplo della sovranità papale e dall’evoluzione dei dibattiti intorno ad essa, quanto dal mutare della concezione della sovranità degli Stati e dalla trasformazione dei rapporti di forza internazionali.
Un contributo fondamentale per chiunque voglia sapere com'è andata definendosi la figura del Papa dal punto di vista storico, giuridico e teologico, non solo nei tempi ordinari, ma anche e soprattutto in quelli di eccezione. L'atto di rinuncia di Benedetto XVI e tutto ciò che ne è seguito, fino all'elezione del nuovo Pontefice, ha rimesso sul tappeto il problema della riforma del Papato", riproposto da teologi, storici e giornalisti per condizionare le scelte future. Questo libro, che ha il pregio di essere agile, leggibile e preciso, segue le stesse due direttrici seguite dai "riformatori": quella della storia da una parte e quella della teologia e del diritto dall'altra... "
Una straordinaria testimonianza dell'apertura di Giovanni XXIII alle culture diverse, nel 50° anniversario della scomparsa del Papa del Concilio. Monsignor Roncalli, il futuro Papa Giovanni XXIII, è nunzio in Turchia, a Istanbul, dal 1935 al 1945, fine della II guerra mondiale. Vi arriva dopo essere stato nunzio in Bulgaria e prima di essere nominato a Parigi. Con Roncalli la nunziatura diviene il centro della comunità cattolica di Istanbul, in una ritrovata vitalità della minoranza cristiana. Al tempo stesso Roncalli diviene "amico" delle autorità turche, e mette così le basi per l'apertura ufficiale delle relazioni diplomatiche tra Santa Sede e Turchia. Ad esse lavorerà anche in seguito, come nunzio a Parigi e poi come Papa. Oltre al dialogo amicale col mondo turco e islamico, Roncalli avrà modo di salvare moltissimi ebrei dalla deportazione nazista, favorendo anche la convivenza della comunità ebraica locale con i Turchi. Oggi nella Turchia islamica Giovanni XXIII è chiamato il "Papa turco". Prefazione di Paolo Branca, postfazione di Loris Francesco Capovilla.
Lo scritto esplora le vicende che caratterizzarono l'opera di Angelo Giuseppe Roncalli in Bulgaria, dove fu Visitatore e Delegato apostolico tra il 1925 e il 1934. Alla luce dei documenti inediti consultati presso gli archivi della Santa Sede è stato possibile dimostrare la sollecitudine pastorale del futuro Papa Giovanni nel contesto di intrighi di corte e di difficili rapporti con gli ortodossi.
Cinquant'anni anni fa moriva Papa Giovanni XXIII. Un uomo uscito da un piccolo borgo sconosciuto ed entrato nella storia della Chiesa e dell'umanità. Come spesso accade, i primi a riconoscere lo spessore della sua fede e l'ampiezza della sua bontà, sono stati gli umili e i semplici, persone guidate da un infallibile fiuto spirituale, che hanno percepito in lui un autentico profumo evangelico. A mezzo secolo di distanza, questo libro vuol raccontare l'agonia e la morte di Papa Giovanni attraverso gli occhi, i sentimenti, le parole, le lacrime di un centinaio di qualificati testimoni che, avendolo amato in vita, in quelle ore struggenti hanno voluto esprimere la loro vicinanza e il loro affetto a una delle persone più vicine al Papa, mons. Loris Francesco Capovilla, suo segretario.
A mezzo secolo dalla scomparsa di Papa Giovanni XXIII, un testo inedito sulla vita di uno dei pontefici più amati, capace di incidere come pochi sulla vita religiosa ma anche sulla politica del ventesimo secolo. José Luis Gonzàlez-Balado, avvalendosi della collaborazione di Mons. Loris Francesco Capovilla, segretario particolare di Papa Giovanni, ripercorre la vita di Angelo Roncalli attraverso ricordi e testimonianze per larga parte mai divulgati prima d'ora: dall'infanzia a Sotto il monte (BG) agli studi in seminario a Bergamo, dalla nomina a Patriarca all'elezione al soglio di Pietro. Ne emerge il ritratto di un uomo mite e disponibile ma molto determinato, capace nei sette anni del suo pontificato (1956-1963) di dare un forte impulso di rinnovamento alla Chiesa, ispirando le riforme del Concilio Vaticano II. Un libro per riscoprire una figura entrata nell'immaginario tra i giganti del Novecento, con l'umiltà che la contraddistingueva e che gli fece guadagnare il soprannome di Papa buono.
John Thavis - per venticinque anni firma di punta della Catholic News Service, l'agenzia di stampa americana, leader mondiale dell'informazione sulla Santa Sede - descrive tutto il funzionamento della macchina vaticana: il rapporto quotidiano con il potere, la politica e gli intrighi che in tutti questi anni si sono succeduti. Thavis rivela faide interne sconosciute, lotte tra cardinali e scandali insabbiati. Gli anni che l'autore ha trascorso nelle stanze della Curia romana come cronista diventano un diario da cui si evince come tante volte l'autorità papale venga minata delle vicende quotidiane. Si parte da lontano e si arriva alle vicende legate a Vatileaks e alle dimissioni di Benedetto XVI. Perché tutti gli ultimi scandali del Vaticano hanno coinvolto soprattutto personaggi italiani? Il direttore di "Avvenire" Dino Boffo, Ettore Gotti Tedeschi e il "suo" Ior, il maggiordomo Paolo Gabriele, l'intoccabile nunzio apostolico Carlo Maria Viganò, il cardinale Tarcisio Bertone. Nel resto del mondo l'impressione degli alti prelati è che nella Santa Sede si sia radicata una sorta di "mafia ecclesiastica", come scrive lo stesso autore, che non conosce neanche più l'omertà. Conflitti di potere tra fazioni della Chiesa italiana che vedono contrapposti personaggi come, appunto, Tarcisio Bertone e Camillo Ruini. Si evince che agli occhi di molti gli italiani non sanno più gestire bene il governo della Chiesa universale. Ma a quale costo? E soprattutto che scenario si apre?
Angelo Roncalli divenne Papa il 28 ottobre 1958. Il suo fu un pontificato breve e decisivo, che segnò una svolta nella cristianità. In quattro anni e mezzo Giovanni XXIII rivoluzionò il rapporto con i fedeli, diede un rinnovato slancio all'evangelizzazione, s'impegnò apertamente per la pace mondiale, aggiornò la dottrina sociale cattolica e infine convocò il Concilio Vaticano II, aprendo la Chiesa al confronto con la complessità del presente e le sfide del futuro. Prima di essere elevato al soglio pontificio, Angelo Roncalli, figlio di mezzadri del bergamasco, era stato terziario francescano, sacerdote, diplomatico vaticano in Bulgaria, Turchia e Francia, patriarca a Venezia. Peter Hebblethwaite, facendo ampio ricorso ai diari del Pontefice e a testimonianze dirette, ripercorre tutte queste fasi, sottolineandone il valore di testimonianza, ma si concentra soprattutto sugli anni del pontificato, sui gesti - semplici e simbolici - che toccarono anche la coscienza dei non cattolici, sulla complessità del ruolo politico di Giovanni XXIII culminato con l'enciclica Pacem in Terris e sull'organizzazione del Concilio. Questa che torna oggi, a cinquant'anni dalla morte, con la cura di Marco Roncalli, è la più celebre e diffusa tra le biografie del Papa. E le sue pagine, limpide e appassionate, sono anche un'importante testimonianza del dibattito, che ha lungamente attraversato la Chiesa, tra progressisti e conservatori sulla figura di Giovanni XXIII.