
"Un quadro deve fiorire come qualcosa di vivo. Deve afferrare qualcosa di inafferrabile" ha scritto Marc Chagall, artista che ha assimilato tre culture - ebraica, russa e occidentale - che in questa raccolta producono una grande suggestione legata al tempo del Natale e della maternità. Una sezione è dedicata alle illustrazioni della Bibbia, che esercitò sempre un grande fascino su di lui. Esse rivelano un'interpretazione straordinariamente "umanista" delle scritture anche grazie all'originalissimo uso cromatico, perché "tutti i colori sono gli amici dei loro vicini e gli amanti dei loro opposti".
«Oggi gli uomini che pur hanno tanti mezzi di felicità esteriore mancano spesso di felicità interiore, quella vera, quella personale, quella profonda e sincera, che per ciascuno desideriamo». Così si esprime Giovanni Battista Montini nelle vesti di Papa Paolo VI, dal 2018 santo, in una delle sue omelie di Natale, che volle celebrare sempre anche nei quartieri periferici di Roma, in quelle borgate povere dove da giovane sacerdote andava con gli universitari. «La sofferenza dei poveri è nostra e vogliamo sperare che questa nostra simpatia sia capace di suscitare quel nuovo amore che moltiplicherà, mediante un'economia provvida e nuova al suo servizio, i pani necessari per sfamare il mondo». In questi testi il pontefice lombardo si rivolge «all'uomo moderno, qualunque sia il grado di vicinanza o di lontananza con questo mistero natalizio»: «anche per voi, sì, è Natale».
"Il campanile scocca la mezzanotte santa" è uno dei ritornelli natalizi nell'orecchio di chi è stato bambino dal dopoguerra fino agli anni Settanta e Ottanta. Dai libri di lettura delle scuole elementari ecco un gioco della memoria e dell'immaginario collettivo. Chi non ricorda le poesie di Gozzano, Ada Negri, Rodari o Piumini? Molte sono raccolte in questa antologia, con le illustrazioni originali, su Gesù Bambino, presepe, albero di Natale, befana e anno nuovo. A ridarci un'infanzia mai perduta.
«Entrava tutto bianco di neve e con il pane di Natale sulle spalle» ricorda Giovanni Orelli in uno dei racconti di questo libro, dedicato allo scrittore ticinese a due anni dalla scomparsa, con testi che rivivono la tradizione delle feste di fine anno tra Svizzera e Italia: «A Natale mangerò e berrò come un ciarlatano. Come un porco. Domani, che è vigilia, dirò la mia solita razione di bugie» ammette un suo personaggio che rende vive le contraddizioni dell'esistenza in un periodo dell'anno in cui vien voglia di parlare di «cose ancora più leggere della neve».
Babbo Natale si sveglia infreddolito. Prende i vestiti e si accorge che sono tutti bianchi. Mamma Renna è pronta: bisogna partire! «Conciato così?» chiede. Sembra un pupazzo di neve! «E il rosso?». Ha sognato di lasciarlo ad un bimbo che piangeva intirizzito. «Gli hai dato il rosso!» dice lei. Serve il colorante: la Renna pensa alle sisinne, i rossissimi frutti. Partono. Babbo Natale pre- cipita in una vasca di sisinne, poi consegna i doni e va dalla si- gnora che scrive le storie. «Ti piace il mio vestito?». «Ma è bianco!». «Accidenti! Come farò?». La signora lo abbraccia forte e il vestito diventa rossissimo. Perché il rosso è il colore del calore, del volersi bene, dell'amore.
La Befana sta per partire quando: «Ahi! Il colpo della strega!». Invoca le amiche streghe buone: «Tulipandra guariscimi! Devo partire!». Ma può farlo solo chi l'ha colpita: Tulipandra chiama la brutta e grigia Dondomelia. «Perché l'hai colpita?». «Ha sbagliato!». Ma come? Doni ai buoni, carbone ai cattivi. «Hai sempre sbagliato! Non ci sono bimbi cattivi, solo vivaci!». «E il carbone?». «Se i bimbi crescono tra i rimpro- veri diventeranno cattivi. Il car- bone va agli adulti: fanno le guerre, avvelenano l'aria». Dondomelia, che quindi ha molto a cuore i bimbi, viene trasformata da Tulipandra in una bellissima dama bianca. La Befana guarisce e in- forca la scopa per portare doni ai bimbi e carbone agli adulti cattivi.
Leila è la bellissima figlia del Re di Persia, Tulipano un giovane nomade del deserto. In comune non hanno nulla, se non un sogno e lo stesso cielo sulla testa, segnato dalla luce della stella cometa. La loro storia d’amore, un viaggio che segue il percorso della stella, riuscirà a superare ogni difficoltà davanti alla culla improvvisata di un bambino deposto in una mangiatoia.
Maria di Nazaret ha avuto un’enorme importanza nella vita e nella spiritualità della Santa di Calcutta. Secondo Madre Teresa, l’unione con Dio avviene nell'imitazione di Maria, modello perfetto di vita attiva e contemplativa. La Madre di Gesù, inoltre, offre un mirabile esempio delle virtù cristiane: su queste virtù è incentrato il cammino verso il Natale proposto in questa Novena, basato sulla Parola di Dio e sulle meditazioni della Santa di Calcutta.
12 libri da usare come originalissimi biglietti di auguri! Con testi in stampatello maiuscolo. Età di lettura: da 3 anni.
Nove racconti per accompagnare i più piccoli verso il Natale. Nove inedite statuine del presepe per riscoprire il valore dell’affetto sincero, la gioia del donare, l’amore per sempre… e molto altro ancora! Per arrivare davanti a Gesù Bambino che nasce per noi con il cuore colmo di grazia.
«Quest’anno – scrive – voglio aggiungere nuove statuine nel mio presepe. Voglio invitare alla grotta di Betlemme nuovi personaggi. Uno al giorno, per tutta la novena di Natale.» mons. Mario Delpini
Per sognare la magia della neve bianca, il ghiaccio che sembra cristallo, slitte, pattini, case di legno e orsi dormiglioni. Età di lettura: da 4 anni.
L'orazione Sul natale di Gregorio di Nissa viene presentata per la prima volta tradotta in una lingua moderna. Si tratta di un'opera oratoria molto importante nella quale il Nisseno tocca i punti più rilevanti dell'Incarnazione sia dal punto vista prettamente teologico e dottrinale, attraverso una riflessione sulla natura divino-umana di Cristo, sia sotto il profilo antropologico e morale, mediante una disamina degli effetti che l'avvento del Signore ha nel destino, terreno e ultraterreno, dell'uomo.