
"Vicenda" è qualcosa di più che "storia", e forse anche qualcosa di meno. "Storia" (e anche "vita") pretende di essere più precisa, ma è limitata ai termini posti dalla nascita e dalla morte della persona; inoltre si informa solo a un preciso tipo di documentazione. "Vicenda" è un'avventura che richiede informazioni anche precedenti alla nascita della persona e si prolunga al tempo successivo alla sua morte; inoltre i suoi documenti si allargano a raggiera in campi che non potrebbero essere chiamati propriamente storici, eppure hanno a che fare con quella persona. Ci proponiamo di visitare i suggerimenti che il rosario ci offre a proposito della "vicenda" di Gesù e ci verranno in soccorso notizie antecedenti all'epoca della sua nascita e soprattutto notizie di riflessioni e avvenimenti fioriti dopo la sua morte e risurrezione. Ma tutto fa parte della sua vicenda e vuole interpellare la nostra. Quanto si presenta alla nostra mente è facilmente offerto alla preghiera, diventa riflessione, preghiera solidale, proposito di vita.
Nella prima parte del volume vengono presi in esame Autori mariani che sono vissuti tra il 1054 - data della scissione definitiva tra Oriente e Occidente - e il 1453 - data della conquista di Costantinopoli da parte dei turchi -. Si tratta di un periodo fecondissimo per la devozione e la letteratura mariane: omelie, inni, composizioni poetiche, narrazioni di eventi storici, preghiere, elegie e canti. In questo variegato e ricchissimo corpus si distinguono gli eleganti scritti di tre Autori del XIV secolo: Teodoro Irtaceno, Giovanni Gabras, Demetrio Cri-soloras. Dal 1453 la vita della Chiesa ortodossa è contrassegnata da uno stato di avvilimento e di servitù, situazione che si fa tragica nel secolo XX per le Chiese asservite al comunismo ateo imperante nell'URSS. Nonostante ciò l'attività intellettuale è stata intensa. Tra gli Autori si segnalano per la loro opera teologica e mariana due grandi teologi ortodossi viventi del Patriarcato di Costantinopoli: il laico francese Olivier Clément e il vescovo inglese Timothee Ware.
Meditazioni e preghiere per il mese di maggio.
Un valido sussidio per la celebrazione annuale del mese mariano.
Un itinerario di preghiera che, tenendo presente i dati essenziali del messaggio evangelico, coinvolge l'orante nella disposizione interiore di Maria perché si lasci condurre da Lei ai piedi della Croce, per incontrare Cristo, salvezza del mondo intero.
Sussidio per la veglia funebre che propone, con misteri appositamente formulati, la devozione del Santo Rosario. Diverse possibilità di recitazione, ora in cinque meditazioni, ora in tre affinchè, secondo lo spirito del nuovo Rito delle Esequie, si possa meglio adattare la preghiera alle diverse circostanze.
Perché la Madonna insiste tanto sul valore della consacrazione? Alcune semplici domande e risposte sulla consacrazione al Cuore Immacolato di Maria per prendere coscienza della semplicità e della naturalezza di questo prezioso impegno di vita.
Compresa la santità della Consacrazione alla Madonna, non dobbiamo far altro che viverla nel modo migliore e ciò si ottiene permettendo a Maria di crescere in noi, cercando di donarLe un posto sempre maggiore nel nostro cuore. Non sarà facile, perché per raggiungere questa meta bisogna combattere duramente contro noi stessi. Prima ancora di satana siamo noi che ostacoliamo la crescita di Maria: contro satana, Maria ha ogni potere ed è pronta in qualsiasi momento a schiacciargli il capo (cfr Gen 3,15), ma contro il nostro orgoglio ed egoismo, contro la nostra stessa volontà, né Lei né l’Onnipotente in persona possono fare nulla. Ecco perché Gesù dice:
«...Dal cuore [dell’uomo], infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adulteri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie» (Mt 15,19; cfr Mc 7, 20-23).
È questo il motivo per cui l’Atto di Consacrazione a Maria deve essere libero, volontario e risoluto ed ecco perché, a causa della natura umana, della nostra debolezza e incostanza, è necessario rinnovare continuamente l’Affidamento alla Madonna: nello stesso momento in cui al consacrato verrà meno la determinazione dell’abbandono a Maria, Ella inizierà a staccarsi, pur non volendolo e restando comunque in attesa, sempre pronta, di riprendere il possesso di quell’amato figlio.