
«Entrando da lei disse: 'Ti saluto o piena di grazia"» (Lc 1,28): con Ljueste parole l'evangelista Luca ci introduce, ,accompagnati dall'arcangelo Gabriele, nel mistero di Maria, che in queste pagine viene approfondito nei suoi aspetti storici, teologici e devozionali: una trattazione mariologica che, partendo dalle notizie contenute nelle Scri tture e passando per la comprensione della Chiesa antica giunge alla sensibilità e alle esigenze del nostro tempo, illustrando le verità di fede che riguardano Maria - la maternità divina, la verginità, l'immacolata concezione e l'assunzione - e le principali forme di culto a lei tributate. Ne emerge una trattazione solida e ricca di spunti affascinanti, capace di coniugare ricerca teologica e fede vissuta.
Delle quattro omelie di Giovanni Damasceno dedicate alla madre di Dio, tre sono state raccolte nel presente volume: la prima commenta la natività della Vergine; le due che seguono si concentrano sulla sua dormizione. Lo stile, evocativo ma complesso per la densità dei suoi riferimenti teologici, è qui e là intervallato da ammiccamenti alla tradizione apocrifa e alla devozione più popolare.
Storia della mariologia intende offrire una panoramica storica della riflessione fondamentalmente teologica sulla missione e la persona di Maria di Nazaret. Si tratta di una prospettiva teologica profonda-mente calata nelle varie epoche e nei singoli momenti storici. L'intento, in-fatti, è quello di descrivere e inter-pretare la mariologia e la pietà ma-riana delle varie epoche e dei vari autori illustrandone sia le concezioni antropologiche sia gli schemi rappre-sentativi sia il sistema di valori e signi-ficati a cui fanno riferimento. A tal fine l'approccio dell'opera è in-terdisciplinare, per cui, pur essendo di natura essenzialmente teologica, si arricchisce del contributo di altre di-scipline quali l'iconografia, lo studio dei movimenti spirituali, la letteratura, la liturgia, la pastorale… Un'opera di ampi orizzonti, che tie-ne conto cioè del "teologare" su Maria in Oriente e in Occidente; nella Chiesa cattolica, nella Chiesa ortodossa, nella Comunione anglicana, nelle Chiese della Riforma, nei vari continenti. Elaborata prevalentemente da studiosi italiani, la Storia della mariologia si avvale del contributo di studiosi di altre aree geografiche e linguistiche.
La divisione in quattro libri, già proposta dall'edizione monfortana degli anni Cinquanta, richiama ovviamente quella dell'Imitazione di Cristo, ma espungendo alcuni testi secondari e riadattando la resa letteraria a un lessico più moderno. Agli occhi di chi legge dovrebbe risultare immediatamente chiaro che delle innumerevoli pagine scritte da Tommaso da Kempis quelle mariane non sono meno belle o meno evocative di quelle dedicate all'imitazione del Figlio di Dio. Un filo d'oro lega anzi l'imitazione della Madre alla sequela del Figlio, e Tommaso ne parla con grande convinzione: nelle pagine dell'autore Maria non fa altro che rimandare al suo Unigenito, e se si compiace di esaudire le preghiere dei suoi devoti è solo per riannodarne le storie spezzate e irrorare ciascuna di esse della linfa vivificante della grazia. Le parole poste sulle labbra della Vergine non sono solo toccanti, ma anche profondamente innestate in una sapienza del credere che, passata indenne sotto le forche caudine di una certa critica teologica, non intacca né intorbida la gerarchia delle verità e anzi rafforza l'atto di fede, riscoprendone l'imprescindibile dimensione filiale.
Questo libretto è la raccolta dei colloqui che la Beata Alexandrina da Costa intratteneva con Gesù Crocifisso.
Raccolta di messaggi celesti ricevuti da Mario D’Ignazio in Contrada Santa Teresa (Brindisi) dal 5 agosto 2009 al 25 dicembre 2012.
Questa nuova edizione raccoglie i messaggi, pubblici e privati, ricevuti dal veggente Mario D’Ignazio nei primi tre anni e mezzo della sua meravigliosa esperienza mistica. Sono messaggi ricevuti non solo dalla Madre Celeste e da nostro Signore Gesù, ma anche dallo Spirito Santo, dagli Arcangeli Michele e Gabriele e dai tanti altri Santi cristiani venuti a sostenere Mario nella sua missione di riconciliazione dell’umanità non credente con Dio.
Nel rapporto con Maria, i carmelitani non hanno coltivato soltanto una generica devozione, ma hanno identificato l'espressione più nobile del loro carisma originario. Fu quest'alta coscienza di sé che ha permesso all'Ordine soprattutto alla sua parte più mariana: quella femminile - di produrre "personalità mariane" o "marie-formi" di inarrivabile grandezza anche magisteriale. Tale fu, ad esempio, santa Teresa di Gesù (1515-1582), che, nel suo "cammino di perfezione", si è incontrata con Cristo nell'orazione, lasciandosi inabitare - come Maria - dalla presenza del Figlio di Dio fatto uomo.
La Vergine Maria chiede agli uomini di consacrarsi a lei, non di affidarsi: solo così sarà possibile combattere l'ultima battaglia contro il demonio.
Nelle sue innumerevoli apparizioni Maria ci esorta alla preghiera e alla penitenza e ci rammenta che molte anime vanno all'inferno perché non c'è nessuno che preghi per loro. Poiché tutti siamo avvinti da un vincolo di solidarietà, non dobbiamo, con la nostra pigrizia e il disinteresse, derubare il nostro prossimo del loro credito d'amore. L'autore, che è un giurista, pone in rilievo l'amore incondizionato dei Santi alla Vergine: San Bernardo afferma che Maria è l'unica ragione della sua esistenza; San Pio aggiunge che Maria vale molto di più delle filosofie e della teologia. Sant'Alfonso ci dice che senza l'aiuto della Vergine non c'è salvezza e con il suo aiuto non c'è perdizione. I demoni fuggono e l'inferno trema al suono di questo nome perfetto e nell'ora della nostra morte Ella è presente davanti a Dio per impetrare la massima misericordia per noi.
Il testo descrive le apparizioni della Madonna ad una madre di famiglia, vedova e madre di tre figli, in alcune delle quali era presente lo stesso autore, avvenute tra il 1959 e, per quanto consta, in coincidenza con le feste mariane, fino all’anno 1988. La Madonna non è un essere astratto che arriva dalle nuvole: è una Madre viva e non c’è bisogno di vederla con gli occhi, ma poterla vedere con gli occhi è un grande dono e una grazia che hanno i veggenti. La Vergine è talmente “Madre”, talmente premurosa per la nostra sorte, che non può fare a meno di apparire e di esortarci alla preghiera, al sacrificio e alla penitenza: ciò accadeva nei secoli passati e accade con la stessa cura anche oggi, in varie parti del mondo. La veggente di cui si parla in questo scritto è una modesta ma forte figura di donna, Laura Mignanti, nata nei dintorni di Roma (Tolfa) nel 1908 e deceduta nel 1994. Fin da bambina riceve visite e apparizioni di Gesù. Riceve anche numerose apparizioni della Vergine. La presenza di Maria nel luogo delle apparizioni (e non solo) si manifesta attraverso un ineffabile profumo che inonda la stanza ed emana da visibili goccioline che trasudano dalla tela del quadro che la raffigura.
Note sull'autore
Mario D’Antino è un giurista, presidente onorario della Corte dei Conti. Ha ricoperto nella sua carriera di magistrato numerosi incarichi istituzionali, professionali e di diretta collaborazione con ministri ed è stato insignito di prestigiose onorificenze. È stato professore a contratto in varie università e presidente di importanti commissioni. È autore di moltissime pubblicazioni in materie giuridiche, etiche e religiose.
Il volume, illustrato a colori, presenta cinque diversi schemi di Rosario e una ricca gamma di litanie e preghiere
Il secondo volume dell'opera dell'abbadessa spagnola Maria di Agreda, edita per la prima volta nel 1670, che tratta della vita di Maria. Una delle opere mariane piu importanti della letteratura cattolica e della mistica cristiana. Quest'opera, curata dalla Pontificia Accademia Mariana Internazionale, e stata tradotta per la prima volta dallo spagnolo a Torino nel 1881 e revisionata dalle Clarisse di Cortona