
In poche parole: L’esortazione Amoris Laetitia rappresenta una rivoluzione nella Chiesa da cui non si torna più indietro, e forse il primo passo per un Concilio Vaticano III che è già in atto.
Esaltata o criticata, ampiamente discussa, Amoris Laetitiadi Papa Francesco non è solo un’esortazione postsinodale, ma piuttosto una rivoluzione da cui non si torna più indietro: prova ne è l’interesse che ha suscitato anche all’esterno della Chiesa. Affronta il problema dell’accesso alla comunione dei divorziati ma lo fa dal punto di vista esistenziale, affidandosi più alla prassi che alle argomentazioni teologiche; introduce un linguaggio ambiguo dietro la necessità di un “rinnovamento del linguaggio ecclesiale” e suggerisce che la dottrina possa (o debba?) cambiare dietro istanze del tempo e delle scelte pastorali. Per questo l’esortazione, spesso sventolata come bandiera e assunta come nuovo dogma, rappresenta il miglior frutto del Vaticano II e forse già il primo passo per un Vaticano III non ancora convocato ma incarnato nel suo spirito dal pontificato di Bergoglio.
Il testo raccoglie 3 lettere pastorali di Mons. Semeraro in cui affronta il tema del discernimento spirituale nella vita del sacerdote, sia a livello personale che nell'esercizio del suo ministero. Si rivela così un testo allo stesso tempo utile per custodire la vitalità della vocazione sacerdotale e per crescere nel proprio servizio alla Chiesa di Dio. Papa Francesco è autore della prefazione. Un testo che potrà essere un ottimo supporto per la formazione del clero al discernimento nelle diocesi e nei seminari.
Il commento alle cinque lettere – Rallegratevi, Scrutate, Contemplate, Annunciate e Per vino nuovo in otri nuovi – indirizzate ai consacrati e alle consacrate nell’anno a loro dedicato e hanno segnato le varie fasi dell’anno della Vita Consacrata a partire dal 2014-2015. Le lettere sono ispirate agli insegnamenti di papa Francesco e offrono una rilettura della vita consacrata alla luce del magistero pontificio del XXI secolo.
In tempi in cui si fa più acuto il bisogno di capire, di confrontarsi e di dialogare con genti e culture anche molto lontane, appare esemplare il cammino di Giancarlo Bregantini, uomo del Nord trapiantato al Sud, che ha amato il Sud fino a comprenderlo ed è riuscito a mettere in comunicazione viva i due poli, spesso così distanti, del nostro Paese.
Un itinerario che, negli anni, diventa stima e passione per la terra e per la gente.
La terra, e cioè il mare e il sole della Calabria, ma anche i suoi ripidi sentieri di montagna, i paesetti arroccati e quasi irraggiungibili, le case, le scuole, le fabbriche e le chiese.
E la gente, spesso sfiduciata e convinta che nulla possa cambiare, ma anche animata da giovani e donne pronti a lottare e a pagare di persona per un futuro più giusto.
L’autore si fa testimone, davanti alla chiesa e alla società, di una nuova speranza fatta di reciprocità e non solo di solidarietà: saggezza antica che il Sud regala al Nord e che diventa uno stile, anche politico, di interrelazione con ogni Sud del mondo.
Per il quarto anno consecutivo studiosi e professionisti della comunicazione approfondiscono il Messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali: “Siamo membra gli uni degli altri” (Ef 4,25). Dalle social network communities alla comunità umana. I commenti offrono una pluralità di sguardi (socio-culturale, letterario, filosofico, semiotico, etico, giornalistico, teologico, pedagogico) e approcci per comprendere appieno la riflessione del Papa, il suo invito a saper abitare con passo sicuro e responsabile lo scenario attuale. Il volume è arricchito da strumenti per aiutare famiglie, educatori, insegnanti e animatori a “tradurre” il corpus del Messaggio in pratiche pastorali.
Quando un giornalista si presenta come ‘vaticanista’ forse non sa esattamente perché. Si certo, si occupa di fatti della Santa Sede, di informazione religiosa, a volte tratta temi sociali. La professione del “cronista del Vaticano” ha una storia che negli ultimi 50 anni si è trasformata velocemente cambiando la percezione delle “faccende vaticane”, magari con qualche retroscena gustoso. Ma veramente è tutto qui? Questo libro ha come obiettivo comprendere il rapporto tra i papi e la comunicazione; mettere a fuoco il modo in cui la stampa intuisce e narra il dato e il gesto religioso: attraverso la storia della Sala Stampa Vaticana, poco conosciuta ai più, la sua evoluzione storica, il suo sviluppo diacronico, i suoi punti di svolta e infine l’assetto attuale.
"Con questo libro, frutto di un personale impegno catechistico che mi ha visto all'opera fin dagli anni in cui ero studente universitario, desidero dire a tutti: "Amate anche voi sempre e senza riserve Gesù e la Chiesa. Ne vale la pena e non ve ne pentirete mai". Si tratta, infatti, di un'esperienza capace di illuminare l'intera vita di ogni persona così da renderla, a sua volta, rilucente a vantaggio degli altri. Esso, dunque, è un atto di fede e di amore, frutto non solo di studio attento e prolungato, ma anche della mia ininterrotta esperienza di catechista, vissuta sia da laico che da presbitero, un'attività alla quale non ho voluto mai rinunciare e della quale mi sento soddisfatto."
Il volume propone un insieme di riflessioni intorno a grandi temi di attualità quali: laicità e laicismo, libertà religiosa e libertà di espressione.
Notizie sull’Autore:
Il cardinale Lluís Martínez Sistach è nato a Barcellona nel 1937. Ha pubblicato numerosi articoli in riviste specializzate e di divulgazione su questioni canoniche e pastorali, specialmente relativi al matrimonio, all’organizzazione della Chiesa e alle relazioni tra Chiesa e Stato. Per la Libreria Editrice Vaticana ha pubblicato La Sagrada Famìlia. Un dialogo tra fede e cultura (2012); Cristiani nella società del dialogo e della convivenza (2013); Gaudì. L’uomo, l’artista il cristiano (2014), La pastorale delle grandi città (2015)
Una raccolta di riflessioni sui documenti fondamentali del Concilio Vaticano II aiutano il lettore a comprendere la dimensione profetica del pontificato di Francesco, che si pone in profonda continuità con il magistero dei suoi predecessori – i Santi Paolo VI e Giovanni Paolo II e di papa Benedetto XVI – i quali hanno operato nel segno del “mistero di comunione”, filo rosso di tutti i testi conciliari attraverso cui è possibile rintracciare la chiave della loro corretta ermeneutica.
L’esortazione apostolica Amoris laetitia consegna alla vita della chiesa una visione di matrimonio e di famiglia che, in coerenza con l’insegnamento del Concilio Vaticano II, prende sul serio il messaggio cristiano e lo declina nelle condizioni reali della vita di oggi. Questo tocca gli aspetti e le dimensioni più diverse, dalla teologia dei sacramenti all’etica teologica, dal diritto canonico alla teologia pastorale. Proprio a questo ultimo punto si rivolge il volume: esso intende cogliere l’importanza di un cambio di paradigma, prima ancora di considerare alcuni aspetti operativi e pratici dell’azione pastorale nella chiesa. Il libro vuole puntare il suo sguardo su una “cultura pastorale” che esce rinnovata dal cammino sinodale e nell’insegnamento di Papa Francesco che ne raccoglie le istanze.
Dal 3 al 28 ottobre 2018 si è svolto in Vaticamo il sinodo dei vescovi sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Il 25 marzo 2019 a Loreto Papa Francesco ha firmato l'esortazione apostolica postsinoldale rivolta ai giovani e a tutto il popolo di Dio. Qui è riportato integralmente il testo del documento papale arricchito da un commento di mons. Domenico Sigalini che è stato per molti anni, prima di essere nominato vescovo di Palestrina, responsabile della pastorale giovanile in Italia. Inoltre viene proposto, a partire dal documento stesso, un "laboratorio" per giovani preparato dal Centro Francescano Giovani Assisi.
Destinatari
Tutti in particolare i giovani e i parroci, i catechisti, gli animatori di gruppi, movimenti e chiunque sia impegnato nella formazione e nell'educazione dei giovani.
Autore
Mons. Domenico Sigalini, vero ispiratore e ideatore con Giovanni Paolo II, delle Giornate Mondiali della Gioventù, l’evento che ha cambiato la storia della chiesa moderna sopratutto per i più giovani. Sotto la sua guida è nato il Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei che ha diretto dal 1991 al 2000. Poi assistente nazionale dell’Azione Cattolica e dal 2005 al 2017 vescovo di Palestrina, ora vescovo emerito. Il Centro francescano giovani Assisi si occupa di pastorale giovanile e vocazionale sia proponendo iniziative a livello nazionale che accogliendo chiunque si rechi ad Assisi.
L'Esortazione apostolica postsinodale, nella sua forma di Lettera «ai giovani e a tutto il popolo di Dio», è - per contenuto, forma semplice e linguaggio chiaro - un messaggio rivolto a tutte le generazioni, che può essere letto anche da coloro che si sentono lontani dalla Chiesa, ma sono interessati al tema cruciale della questione giovanile nel mondo globalizzato e digitale. Frutto delle ricche discussioni della XV assemblea generale del Sinodo dei vescovi, il testo mette al centro il tema della giovinezza come età preziosa non solo per chi la vive, ma per la società, la Chiesa e tutte le istituzioni chiamate ad accoglierla, accudirla ed educarla. Nella Lettera il Papa ha parole molto critiche nei confronti degli adulti, che non cercano o non riescono più a trasmettere i valori fondanti dell'esistenza, assumendo stili giovanilistici e rovesciando il rapporto tra le generazioni; ci sono anche forti richiami alla Chiesa, che deve lasciarsi interrogare dalla crescente disaffezione che i ragazzi mostrano nei suoi confronti. In Christus vivit papa Francesco consegna un vero e proprio programma educativo e pastorale, un progetto che dovrà spronare tutti - giovani, adulti e anziani - a colmare quel vuoto di testimonianza umana e cristiana oggi sempre più dilagante.

