
Una riflessione sulla confessione di fede della "Dominus Iesus", elaborata dalla prospettiva dell'unità dell'economia cristiana e nel quadro della teologia delle religioni. La Dichiarazione "Dominus Iesus" della Congregazione per la Dottrina della Fede alzò la voce affinché risuonasse l'affermazione centrale del Simbolo cristiano: Gesù è il Signore, il Salvatore unico e universale. Questo libro tenta di dialogare con alcune delle proposte maturate nell'ambito della Teologia delle religioni, rilevando le difficoltà cui vanno incontro e motivandone le deficienze. Allo stesso tempo tenta di ricollocare la questione delle religioni nell'argine della genuinia tradizione cristiana.
Il volume presenta i libri I e III, quelli che chiamano in causa il discorso artistico, del Rationale di Guglielmo Durando: un'esposizione allegorica della liturgia che tratta, nel presente testo, della chiesa, dei luoghi sacri e degli abiti o ornamenti religiosi.
In un universo nato dal «big bang», l’Autore mostra come l’umanità e il mondo vengono insieme trasformati nell’immagine di Dio. Il cuore della fede è una comunione ecologica che si tiene unita e si sviluppa nell’amore verso la pienezza di vita rappresentata dalla risurrezione di Gesù. Denis Edwards aiuta il lettore comune, il predicatore, il direttore spirituale, lo studente e il teologo ad abbattere i muri che troppo spesso separano misticismo, teologia, profezia, poesia e scienza.
Destinatari
Il lettore comune, il predicatore, il direttore spirituale, lo studente e il teologo.
Autore
DENIS EDWARDS (1943) insegna teologia alla Flinders University School of Theology in Adelaide, nell’Australia del Sud. È autore di Jesus the Wisdom of God. An ecological theology (1995) e di Breath of Life. A theology of the Creator Spirit (2004).
Arturo Elberti apre il tesoro della "Sacrosanctum Concilium" rivolgendosi a quanti, in particolare i giovani, intendono partecipare in modo sempre più consapevole e fruttuoso alla Liturgia vissuta nella Chiesa. La Chiesa si nutre della liturgia nel suo pellegrinare verso la patria celeste, dove finalmente Gesù Cristo porta tutto alla perfezione. Considerando il divenire liturgico dei tempi presenti, il testo lascia aperta la porta del futuro della liturgia, includendolo in un "già" e "non ancora". L'appendice inizia la lettura della "Sacrosanctum Concilium" e riporta alcuni brani di documenti magisteriali che approfondiscono la liturgia nel mistero della Chiesa: Principi e Norme della Liturgia delle Ore, san Giovanni Paolo II in occasione del ventennio della costituzione e nella costituzione apostolica "Vicesimus Quintus Annus", Benedetto XVI al clero romano, papa Francesco in un'omelia a San Paolo fuori le mura a Roma.
Quale luce ci viene in aiuto dalla prima Enciclica di papa Francesco, "Lumen fidei"? In un mondo che procede a tentoni, la domanda di fede suona un po come una preghiera, una richiesta vitale: "Qualcuno accenda la luce!". Il Pontificato di papa Francesco si configura sempre più come un riaccendere la luce della gioia e della tenerezza in un mondo che rischia di accettare il buio come condizione e la tristezza come maturità. Questo testo nasce come una serie di "conversazioni teologiche" a partire proprio dall'Enciclica "Lumen fidei", con lo scopo di scavare attraverso altre domande e suscitare nuove riflessioni. Il lettore potrà continuare e portare avanti la riflessione iniziata in queste pagine senza paura, cercando di rendere magari un'idea o un'insegnamento, una buona decisione per la propria vita.
L’Enciclica Spe salvi di Benedetto XVI ha costellato il dibattito contemporaneo di domande rinnovate sul senso e sul significato della vita.
In un mondo rassegnato, che molto spesso ha perso la speranza, il Papa propone la “Grande Speranza” del messaggio cristiano come risposta alle domande dell’uomo di tutti i tempi: «il presente, anche un presente faticoso, può essere vissuto ed accettato se conduce verso una meta e se di questa meta noi possiamo essere sicuri, se questa meta è così grande da giustificare la fatica del cammino» (Spe salvi, 1).
Sono raccolti contributi, sull’Enciclica Spe salvi, di diversi e qualificati studiosi, che hanno approfondito, ciascuno nella sua materia, il messaggio sulla Speranza del Papa Teologo.
Questo terzo volume dell’Antologia degli scritti esce in occasione del ottantesimo anniversario della nascita dell’autore, avenuta il 1 gennaio 1930. Il volume è diviso in tre parti: I chierici regolari di San Paolo; Il laico nella storia della Chiesa; Commento alla liturgia festiva (Anno A).
L’autore
Mons. Andrea Maria Erba, barnabita, vescovo emerito di Velletri-Segni, membro della Congregazione delle Cause dei Santi, ha insegnato storia della Chiesa presso la Pontificia Università Urbaniana e in altre istituzioni. È autore di numerose pubblicazioni riguardanti la storia e i personaggi barnabiti a partire dal Santo Fondatore Antonio Maria Zaccaria fino ai nostri giorni.Con l’editrice Elledici nel 2007 ha pubblicato in due volumi: «La Chiesa nella storia: duemila anni di cristianesimo».Su iniziativa dell’Editrice del Verbo Incarnato è uscito nel 2006 il primo volume di «Antologia degli scritti» di Mons. Erba.
Il volume contiene una raccolta di dieci diversi modelli di santità: iniziando da famosi umanisti come Erasmo da Rotterdam e dal card. Bessarione, filosofo e teologo, letterato e scrittore si eleva a figure come il Santo Curato d’Ars, San Bruno di Segni e San Paolo Apostolo e martire, per tornare poi su figure di storia più recente come Serafino Ghidini, la beata Eusebia Palomino Yenes, Mons. Carlo Bascapè, P. Aimone Corio, Karl Schilling ed altri. Arricchiscono la raccolta due intermezzi: Modelli di spiritualità mariana, un’interessantissima carrellata storica attraverso le vie della spiritualità mariana e sul culto mariano nei secoli ed un capitolo su L’Immacolata nei teologi barnabiti che riporta “uno studio storico positivo di ricerca e di presentazione intorno al pensiero e agli scritti di alcuni teologi barnabiti sull’Immacolata”. A concludere, una serie di riflessioni sulle 14 stazioni della Via del Calvario.
Ogni lettore dell’enciclica Fratelli tutti di Papa Francesco ha avvertito subito il suo stile inconfondibile. L’espressione diretta, carica di coraggio e ricca di fine intuito di fronte alle emergenze, ai problemi e alle risorse del nostro tempo è un segno di identità nel suo magistero pontificio. L’interpretazione dei testi biblici, i riferimenti degli autori e dei documenti citati, i passaggi dell’argomentazione e l’orientamento all’esercizio concreto della giustizia sono elementi caratteristici di un discorso che si rende così esplicito e accessibile, da riconoscervi il proposito del Santo Padre nella ricerca di una presenza dinamica della Chiesa nel mondo.
All’enciclica Fratelli tutti va riconosciuto il senso di attualità per entrare nella migliore comprensione delle tensioni e tendenze di questo tempo. L’enciclica attira l’interesse anche per la vasta gamma di argomenti trattati. Come comunità accademica ci siamo sentiti infatti sollecitati alla lettura del testo, ciascuno dai propri ambiti di competenza e desiderosi di ascoltare gli altri e di contribuire alla percezione della globalità.
Da qui si spiega la nostra scelta del sottotitolo: Letture transdisciplinari.
Il volume include dieci studi che propongono lavori di interpretazione, contestualizzazione, approfondimento o ricezione pratica del testo dell’enciclica, con la convinzione che la pluralità di approcci, offerti con la necessaria e sincera modestia, può giovare alla lettura del testo, al rinnovamento della prassi ecclesiale e alla speranza nelle complesse vicende di quell’umanità “senza frontiere”, che si scopre più vera, suggestiva e raggiante nel cammino della fraternità.