
In questa sua Lettera pastorale alla Diocesi di Novara per il 2003-2004, mons. Corti prende come punto di partenza l'esperienza di conversione di sant'Agostino. La domanda di fondo è: chi ha aiutato Agostino a diventare cristiano? Secondo mons. Corti, Agostino nel suo cammino di conversione, durato oltre 10 anni, ha incontrato cristiani a cui deve moltissimo: Ambrogio, Monica, Simpliciano, Ponticiano ecc. Tutti testimoni della fede di cui Agostino parla nelle Confessioni. Per questo, rileggere le Confessioni di Agostino può senz'altro aiutare i giovani. In modo particolare la sua vicenda conduce a considerare due aspetti fondamentali per la vita dei giovani: la ricerca della verità e l'esperienza degli affetti. Agostino ha scoperto la verità profonda sul senso della vita umana in Cristo, maestro e salvatore, e ha maturato l'esperienza affettiva compiendo un cammino verso quella libertà con cui Cristo ci ha liberati.
"L'impegno suggerito dagli Orientamenti pastorali dei Vescovi italiani per questo decennio ha trovato un momento di approfondimento e di rilancio nel Convegno ecclesiale di Verona. L'invito a Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia è stato nuovamente espresso rimarcando la grazia e la responsabilità dei cristiani, chiamati a essere testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo. Questa Lettera pastorale intende tener conto di una domanda: "Dove si radica e come si esprime la testimonianza cristiana nel mondo?". Con essa l'autore vuole sostare lungamente sui luoghi che costituiscono la sorgente e l'alimento del nostro cammino personale e comunitario verso la maturità cristiana: "la grazia battesimale, per la quale veniamo 'rivestiti di Cristo' e chiamati a diventare una cosa sola con lui; la Parola di Dio, che ci illumina e ci giudica; l'Eucaristia, forza dinamica per la crescita della Chiesa e la nostra trasformazione in Colui che riceviamo nel sacramento" (dalla Presentazione).
Si tratta della Lettera pastorale di mons.Renato Corti,vescovo di Novara, per l’anno 2008-2009. La Lettera «è dedicata soprattutto ai fedeli laici adulti.Vuol esprimere un invito semplice e urgente nello stesso tempo: quello di vivere il nostro tempo e di abitare la città con lo spirito e la forza del Vangelo». Mentre la Lettera dell’anno precedente si era soffermata sulla necessità di frequentare i luoghi sorgivi e nutritivi dell’esperienza spirituale cristiana, in questa mons. Corti, dopo aver rilevato come «la missione si svolge nel mondo», riflette seriamente sulle responsabilità storiche che i fedeli laici adulti sono chiamati a portare e sui criteri di discernimento cristiano che vanno adottati. Emergono così chiaramente i due luoghi della responsabilità adulta: la famiglia e la città. Premessa fondamentale: una forte sollecitazione a riconoscere, non solo a parole,la personacome cuore della pastorale.
AUTORE Renato Corti, nato a Galbiate (Lecco) nel 1936, ordinato sacerdote il 28 giugno 1959, è vescovo di Novara dal 1990.È stato vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana per il quinquennio 2000-2004. Presso Paoline Editoriale Libri ha pubblicato:Un giovane diventa cristiano. L’esperienza di sant’Agostino, Milano 20043,Splendete come astri nel mondo. I ragazzi, i giovani e la loro crescita cristiana, Milano 2006; Rivestitevi di Cristo. Eucaristia e parola di Dio: la sorgente e l’alimento della maturità cristiana (Milano 2007).
Camminare insieme nella comunione per la missione
di Renato Corti
Si tratta della Lettera pastorale di mons. Renato Corti, vescovo di Novara, per l’anno 2009-2010.
Ricollegandosi al cammino pastorale degli anni precedenti e soprattutto all’esperienza della Visita pastorale, viene affrontato il tema del «camminare insieme»in tutta la sua ampiezza e con attenzione agli aspetti ecclesiologici.
Ripercorrendo gli Atti degli Apostoli, e spulciando anche dalle Lettere di Paolo, passa in rassegna alcuni suoi collaboratori (Barnaba, Sila, Lidia,Timoteo ecc.) per sostare sulla missione, e chiarire così che cosa si intenda quando si parla del volto missionario delle Parrocchie. Ne emerge l’esigenza della comunione, per una testimonianza efficace: ogni parrocchia deve essere una casa e una scuola di comunione, secondo la bella formula-invito di Giovanni Paolo II.
Nell’ultima parte tratta esplicitamente delle Unità pastorali, verso cui si sta muovendo la Diocesi, precisandone caratteristiche e modalità.
Il testo riprende il titolo (e anche qualche contenuto) di una Lettera pastorale del card. Pellegrino del 1971, a cui la tematica di questa Lettera è ispirata.
Mentre la lettera precedente era indirizzata soprattutto ai «fedeli laici adulti», questa è un invito a tutti i membri della Chiesa locale (sacerdoti, diaconi, religiosi, laici, associazioni e movimenti) a camminare insieme nella missione evangelizzatrice e crescere così responsabilmente nella vita ecclesiale.
punti forti
Responsabilità di tutti nella Chiesa locale. Apertura alle nuove forme di collaborazione e condivisione nella vita parrocchiale e diocesana. Dialogo nella collaborazione
autore
Renato Corti, nato a Galbiate (Lecco) nel 1936, ordinato sacerdote il 28 giugno 1959, è vescovo di Novara dal 1990. È stato vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana per il quinquennio 2000-2004. Presso Paoline Editoriale Libri ha pubblicato: Un giovane diventa cristiano. L’esperienza di sant’Agostino, Milano 20043, Splendete come astri nel mondo. I ragazzi, i giovani e la loro crescita cristiana, Milano 2006; Rivestitevi di Cristo. Eucaristia e parola di Dio: la sorgente e l’alimento della maturità cristiana (Milano 2007); Fate quello che egli vi dirà.Vivere da cristiani nel mondo (2008).
Con la prefazione del Cardinale Matteo Maria Zuppi, la presentazione del Presidente dell'Azione cattolica Giuseppe Notarstefano e l'introduzione dell'Assistente nazionale Mons. Claudio Giuliodori il testo accoglie l'invito della sinodalità e si propone di ripensare il modo in cui abitiamo le nostre realtà parrocchiali, diocesane e nazionali: l'attenzione si focalizza sulle relazioni per dar vita a un'evangelizzazione più ampia, inclusiva e creativa. Sono la bontà delle relazioni, la maturità del servizio e l'essenzialità nel vivere il ministero, gli elementi che contribuiscono a fare dell'Ac, con la sua dinamica ecclesiale ed intergenerazionale, il grembo generativo della trasmissione della fede.
Nel presente volume sono stati raccolti alcuni dei pensieri di Angelo Costa, ordinati alfabeticamente secondo l'argomento trattato, consentendo così di cogliere agevolmente i nuclei centrali delle sue riflessioni. Costa, primo presidente di Confidustria, fervente cattolica e convinto liberista, è stato un personaggio scomodo e anche, un profeta inascoltato. Le tesi che egli difese posseggono tuttora una dirompente attualità
Il libro è un manuale completo, rivolto alle università, agli appassionati di informazione, a tutti coloro che operano nell'universo dei mass media, come testimonianza del percorso non facile dell'informazione religiosa, ma anche come stimolo a migliorare il servizio di questo particolare genere giornalistico. In particolare il volume contiene una raccolta antologica di testi giornalistici di argomento religioso che coprono un arco temporale di oltre 60 anni, dal 1950 al 2012. Gli articoli vengono presentati così come sono stati pubblicati, unitamente a un breve profilo biografico dell'autore. L'antologia è inoltre preceduta da un saggio sulla notizia giornalistica in generale e su quella religiosa in particolare, e da una dettagliata ricostruzione storica dei principali avvenimenti della Chiesa cattolica accaduti nel corso dei 62 anni che questa raccolta di articoli ricopre. L'intento degli autori è stato non tanto di affrontare l'ampio tema del rapporto fra Chiesa cattolica e mezzi di comunicazione, quanto di focalizzarsi sull'aspetto più visibile di questa relazione, cioè la notizia religiosa e come essa appare nei giornali italiani, testimoniando così la grande varietà stilistica e di pensiero e la profonda competenza e ricchezza culturale dei professionisti che operano in questo particolare settore del giornalismo. L'antologia è seguita inoltre da una serie di interviste a professionisti del giornalismo e della comunicazione, italiani e stranieri.
Qualcuno lo chiama «il Papa sindacalista», qualcuno dice che è «il leader della sinistra globale», ma la vera ispirazione di Francesco è il Vangelo. È da questa prospettiva che Francesco guarda ai problemi sociali di oggi, alle vittime della cultura dello scarto e di un’economia che uccide, ai giovani abbandonati alla precarietà, agli anziani trattenuti troppo a lungo al lavoro per pagarsi una pensione spesso non dignitosa, ai migranti che rischiano la vita per trovare un luogo in cui costruire un avvenire per sé e le proprie famiglie e faticano a trovare accoglienza. Francesco ama la concretezza e non ha paura di misurarsi con il conflitto sociale, che ci invita ad assumere. Per questo, quando parla di impresa, investimenti e finanza, non usa giri di parole, anche quando deve andare contro il pensiero dominante. E nella concretezza delle iniziative di solidarietà e di auto-organizzazione di chi sta ai margini sa riconoscere i semi di un’alternativa che sta già germogliando. In questo libro padre Giacomo Costa e Paolo Foglizzo raccolgono e commentano gli interventi più significativi del Papa sul tema del lavoro: ci viene offerto un quadro di riferimento adeguato alla realtà contemporanea, in cui collocare la nostra riflessione sul lavoro e la nostra azione a favore delle donne e degli uomini che lavorano. Come Papa Francesco stesso ha detto, «il nostro dovere è lavorare per rendere questo mondo un posto migliore e lottare».
Il tema religioso riscuote in ambito editoriale un particolare successo di mercato e di interesse, che non è legato soltanto al libro ma all'intero sistema mediatico. Questo volume rappresenta una storia, e non soltanto, del libro religioso italiano attraverso i linguaggi, i simboli e il sistema sociale.
Dodici monografie di altrettanti cultori della materia tra loro unite dal filo indistruttibile e misterioso che lega Dio all'uomo. un processo didattico e culturale di grande utilità per chi studia le scienze della comunicazione, umanistiche e teologiche.
Il secondo dei testi della collana 50° Concilio è quello del cardinale George Cottier che commenta il Decreto sul rinnovamento della Vita religiosa Perfectae Caritatis. Con lucida analisi del testo il Card. Cottier, delinea le intenzioni dei Padri Conciliari, le grandi visioni teologiche che il Decreto dischiude e le conseguenti possibilità per la missione. Con coraggio, poi, indica quegli aspetti nei quali, in modo particolarmente evidente, la ricezione del Decreto è stata fraintesa o disattesa. Una rilettura capace di andare alle fonti teologiche e magisteriali, profondamente salutare sia per i protagonisti della prima ricezione conciliare.
L'enciclica Fratelli tutti, impiantata nel "vangelo della creazione", non lascia fuori nessuno. Siamo fratelli e sorelle perché condividiamo un anelito, una speranza, e perché siamo coinvolti tutti nel dinamismo della carità, dell'amore gratuito e oblativo che resta il segreto del mondo. Il cuore della fraternità è sentirci noi fratelli del creato e di ogni uomo e di ogni donna. Una fraternità universale perché uno solo è il Padre che è nei cieli e che tutti ha creato e tutti mantiene in vita con il suo infinito amore. (dalla "Prefazione" di Corrado Lorefice)