
La seconda edizione del Messale ambrosiano, ufficialmente in vigore dall’inizio dell’Avvento 2024, pur essendo in piena continuità con la prima, aggiornata nel 1990, presenta una serie di novità che meritano di essere conosciute nel dettaglio. Don Norberto Valli in queste pagine intende aiutare a cogliere anzitutto le specificità dell’ordinamento della Messa secondo il rito della Chiesa milanese e ad apprezzare i mutamenti testuali introdotti già dal 2020. Percorrendo poi l’intero anno liturgico nelle sue molteplici articolazioni, per quanto concerne il proprio di ciascun tempo liturgico segnala i molteplici interventi compiuti sui formulari eucaristici ora armonizzati con il Lezionario; relativamente al santorale evidenzia gli elementi peculiari del calendario e il notevole arricchimento dell’eucologia. Dopo un breve sguardo alle messe rituali, votive, per varie necessità, dei defunti e alle Appendici del Messale rinnovato, nel capitolo conclusivo tratteggia le tappe essenziali della storia del rito ambrosiano.
Biografia dell'autore
Norberto Valli (1968), presbitero della diocesi di Milano dal 2000, ha conseguito nel 1992 la laurea in lettere classiche presso l’Università degli Studi di Milano e nel 2004 il dottorato in Sacra Liturgia al Pontificio Istituto Liturgico Sant’Anselmo in Roma. È docente di Liturgia presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, nella Sezione del Seminario arcivescovile e nella Sede centrale di Milano; dal 2007 tiene corsi e seminari anche presso il Pontificio Istituto Liturgico in Roma. Membro dell’Accademia Ambrosiana e della Congregazione del Rito ambrosiano, collaboratore del Servizio diocesano per la Pastorale liturgica, dell’Ufficio Liturgico nazionale e della Commissione Episcopale per la Liturgia, è autore di numerose pubblicazioni.
Nel Medioevo molti pellegrini, dopo aver raggiunto Roma, proseguivano per la Terra Santa. Si andava così formando la Via Francigena del Sud, via gerosolomitana (verso Gerusalemme) oppure via romea per chi la percorreva in senso opposto. Oggi, grazie a un lavoro durato anni, è possibile rimettere i piedi sulle tracce degli antichi pellegrini, ripercorrere strade ricchissime di storia (l'Appia antica, l'Appia traiana...) e ritrovare ogni sera, il sapore e il senso dell'ospitalità di un tempo. Da Roma fino alle coste della Puglia: un cammino in 30 tappe attraverso una terra sospesa tra cielo e mare, passando gli Appennini proprio là dove sembrano scomparire. Inoltre, la descrizione dettagliata del percorso a piedi e le varianti per la bici, le carte per orientarsi e le altimetrie, le ospitalità e i luoghi da visitare. Una guida che ricongiunge le tre peregrinationes maiores dell'antichità: Santiago, Roma, Gerusalemme.
Celestino V. Un monaco, un Papa, un Santo. Un uomo nel tempo 'fuori dal suo tempo', che in assoluta umiltà ha introdotto i suoi contemporanei nelle fila di una compromissione della storia personale con quella più ampia della salvezza, decretandone l'iniziazione attraverso la Inter Sanctorum solemnia, la Bolla il cui portato documentale trascrive l'autentico sostrato di valori, simboli e significati capaci di oltrepassare i confini territoriali dell'Aquila per costituirsi ponte tra l'oggi e l'eco lontana del 29 agosto 1294. Questo testo, attraversando criticamente 717 anni di storia, affida a quel nome il coraggio di un gesto rivoluzionario, un gesto che ha consegnato al mondo il prototipo del Giubileo, presentandosi esso stesso quale primo esperimento nel XIII secolo ormai al tramonto, e traccia il percorso di una spiritualità locale che s'imprime nella magniloquenza architettonica della Basilica di Collemaggio, dallo stesso pontefice voluta ed eletta scenario dell'evento, concentrandosi sulla Porta Santa quale elemento fisico più rappresentativo, vibrante di quella sinergia che fa dell'architettura il linguaggio prescelto per la trascrizione materica degli alfabeti della cristianità, del sentimento, della presenza di Dio nella storia del suo popolo.
Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio (Mt 4,4). Qualcuno una volta disse che la Parola di Dio più la si conosce, la si studia, più la si ama. Leggere e approfondire il testo biblico è un aspetto non secondario del cammino di fede e di preghiera. Questi commenti al Vangelo possono essere un aiuto prezioso per condurre la preghiera personale. Il libro raccoglie riflessioni sui Vangeli delle domeniche e delle solennità dell'Anno A.
Questi commenti al Vangelo sono un aiuto prezioso per chi desidera condurre, durante l'anno liturgico, la preghiera personale. I commenti esegetici e gli approfondimenti storici e teologici di P. Giovanni si mescolano con le riflessioni e gli spezzoni della testimonianza di Claudia Koll. Un libro scritto a quattro mani, da leggere un poco alla volta, in disparte con Gesù, per "riposare un poco".
Con questo libro l'Autore cerca di motivare i sacerdoti, responsabili di presiedere la celebrazione eucaristica, affinchè celebrino adeguatamente, compiano i gesti sacri e pronuncino le parole sante con devozione e rispetto.
Il volume che presentiamo, dal significativo titolo, non vuole essere un libro teorico, nè si tratta di una esposizione completa sull'Eucaristia. L'Autore cerca coraggiosamente di stimolare e motivare i sacerdoti, responsabili di presiedere la celebrazione eucaristica. Parla dell'Eucaristia "che il Signore ci ha comandato di celebrare". Essa è il suo testamento, la sua eredità, la sua memoria.
Questo suggestivo libro di preghiere antiche e moderne dei più influenti mistici e santi della spiritualità cristiana d’Occidente e d’Oriente raccoglie le più belle orazioni, inni, intercessioni, salmi, cantici e devozioni che nutrono l’anima di chi vuole vivere la vita dello Spirito, in intimo colloquio con Dio. Sono state scelte pensando ai vari momenti che scandiscono la vita dell’uomo, che anela ad estinguere la sua sete di infinito attraverso un dialogo sincero, continuo e sapiente di amore, di carità e di fiducia con il Dio vivente.
La preghiera è il mezzo che ci porta alla contemplazione di Dio; che ci abitua a stare alla Sua presenza in intima comunione, ad aprirgli il nostro cuore, a partecipargli le nostre preoccupazioni più segrete, i tormenti, i desideri e a sentire la Sua voce che illumina e riscalda lo spirito.
La preghiera è l’energia della vita che ci plasma e ci fa superare ogni difficoltà, mentre ci fa crescere nell’amore della volontà di Dio, come membra vive del Corpo di Cristo.
La preghiera è la scuola dove noi apprendiamo e accettiamo la logica di Dio rivelataci nella Croce.
In poche parole: Il recupero e la riscoperta della dimensione mistico-allegorica della liturgia tradizionale come teologia della della vittoria e storia della salvezza.
Un testo che recupera il senso allegorico e mistico della Messa, perduto in seguito all’abbandono dell’adorazione del Santissimo Sacramento, alla creatività liturgica in voga oggi e alla povertà della catechesi contemporanea. Sempre più si avverte la necessità di riscoprire la Santa Messa così come la tradizione della Chiesa l’ha trasmessa, una vera e propria “foresta di simboli”, a partire da una spiegazione mistica o allegorica. L’Autore attinge a una lunga tradizione interpretativa che, a partire dai Padri della Chiesa, si è sviluppata sino alla fine del XVII secolo, epoca in cui è andato in disuso il commento mistico della Santa Messa. Due sono le chiavi di lettura di questa tradizione: la Messa come teologia della vittoria, con il sacrificio dell’Agnello che trionfa sul peccato e sulla morte, e il corso della liturgia come storia della salvezza, dall’ingresso di Cristo nel mondo (l’introito) all’Ascensione (il congedo).
La vita monastica è sempre stata scandita dai periodi e dalle celebrazioni dell'anno liturgico, in una sinfonia di preghiera e canto che esprime adorazione, contemplazione e rendimento di grazie. Questo libro prende in esame l'esperienza della preghiera oraria vissuta nella ricchezza delle sue sfaccettature: la stessa Regola di San Benedetto si basa sulla preghiera filiale di Gesù. La bellezza e la dignità della celebrazione non sono infatti solo formalismo estetico, ma si fondano su una nobile semplicità capace di manifestare il rapporto tra l'umano e il divino della liturgia. Un'esperienza che non cessa di affascinare religiosi e laici di ogni epoca e che costituisce un percorso di santificazione adatto a chi vuole vivere il proprio monachesimo spirituale.
Chi annuncia la Parola di Dio, pur trattando di argomenti concernenti la nostra salvezza, ha il dovere di farlo in una forma non pedante, ma «graziosa», come si diceva una volta, cioè il più possibile accattivante, incisiva, dove l'aneddoto e l'attualizzazione hanno un loro giusto spazio, e il tutto sia articolato in modo da istruire e al contempo toccare le corde del cuore, evitando lungaggini inutili che rischiano di compromettere l'interesse del lettore. Mai come oggi abbiamo bisogno di parole chiare, vere, profonde, sentite. E crediamo che uno dei modi più efficaci per trasmettere il vangelo sia quello di servirsi delle gesta umili e gloriose dei santi, luci rimaste fulgide, in un mondo che promette paradisi artificiali e poi lascia spazio all'angoscia e alla disperazione. Il testo si rivolge ai vari operatori pastorali, come anche a tutti coloro che non si accontentano di semplici notizie sulla vita dei santi, già fornite da numerose raccolte agiografiche, ma ricercano più ampie sollecitazioni spirituali per nutrirne profondamente l'anima.
"'Conosci te stesso, e conoscerai te stesso e Dio': il precetto dell'Apollo delfico, cifra essenziale della sapienza ellenica e cristiana, può essere considerato fondante anche per l'insegnamento eckhartiano. Esso si muove infatti tutto quanto intorno a questi due poli - che sono poi un'unica realtà: anima e Dio. È la traccia che, nel mondo cristiano d'Occidente, porta soprattutto l'impronta agostiniana; ma si può dire che Eckhart, seguendo Agostino - maestro da lui amato e citato più di ogni altro -, sia andato molto oltre Agostino, riapprodando direttamente all'esperienza stessa di Cristo, che è esperienza di identità tra l'anima e Dio. Infatti il domenicano tedesco non insegna a conoscere l'anima e Dio - come se i due fossero oggetti distinti e separati dal soggetto conoscente -, ma a generare il Logos, ovvero a diventare quello che si è - Logos appunto, spirito - e dunque a vivere la vera vita, che è la vita dello spirito. Come in ogni grande maestro, non vi è in Eckhart un conoscere separato dall'essere, dal vivere: si conosce davvero solo quello che si è, e che si fa - il diverso "sapere" è solo ideologia e mistificazione. Perciò non sono essenziali i libri - nemmeno i libri 'sacri': per quanto il domenicano abbia nei confronti della Scrittura tutto il rispetto che un medievale poteva avere, e al commento della Scrittura stessa abbia dedicato buona parte del suo lavoro intellettuale". (dallo scritto di Marco Vannini)
Il presente lavoro riguarda il Codex Barberinianus gr. 359, contenente il Typikón liturgico di quella che fu l'ultima diocesi greca d'Italia. Il libro affronta il problema-dramma dell'Italia meridionale tra il 1059 e il 1572, in cui avvenne la separazione, la perdita dei contatti con la sorgente spirituale e liturgica, quale era Costantinopoli. L'autore offre un contributo alla ricerca scientifica utile ad arricchire il deposito liturgico-spirituale della tradizione bizantina in generale e italo-greca in particolare.