
Il libro vuole essere un sussidio per i sacerdoti che vogliono migliorare l'efficacia della loro predicazione, avendo come obiettivo la conversione di quanti li ascoltano; e anche per tutti coloro che vogliono essere strumenti sempre migliori nella comunicazione della Parola di Dio. Non è certamente un trattato scientifico di oratoria sacra, ma nemmeno la classica guida eminentemente pratica. Gli autori desiderano trasmettere, su base sistematica, le loro esperienze maturate nella comunicazione efficace della bellezza del messaggio cristiano, nonché la gioia che scaturisce dalla consapevolezza di essere collaboratori del grande comunicatore, il Logos divino.
Dal 1968 è il più qualificato e apprezzato strumento di lavoro per la comunicazione di fede nelle assemblee liturgiche. Il suo intento non è quello di sostituirsi ai responsabili delle comunità cristiane, ma di offrire loro un qualificato contributo per animare in modo sempre più adeguato e incisivo le assemblee celebranti, domenicali e festive.
Per ciascuna domenica e festa vengono proposti quattro contributi per preparare l'omelia:
– un'analisi delle tre letture bibliche, con elementi per indagare il senso originale dei testi;
– una riflessione su un tema particolare che sta al centro della Parola di Dio;
– uno schema completo di omelia, con indicazioni per la celebrazione e la regia liturgica;
– due schede (una per il presidente, una per i collaboratori) che suggeriscono gli interventi di parola adatti alle diverse figure ministeriali e alle diverse sequenze celebrative.
Ogni fascicolo è inoltre arricchito da:
– un Dossier monografico che passa in rassegna una nutrita sequenza dei nostri modi di dire: Gesù è il povero, Sono arrabbiato con Dio, Morire a se stessi, Dire le preghiere, Dio ti vede;
– un Sussidio pratico per celebrazioni particolari durante l’anno liturgico e per interpretare cristianamente le vicende della vita civile ed ecclesiale (Celebrazioni della Parola, Via Crucis, Novene…)
– una Rubrica «Sguardi in pastorale».
Il libro offre un contributo sulla peculiare comunicazione che avviene nell'omelia, muovendosi da due prospettive: quella che scaturisce dall'esemplarità dei padri della Chiesa, e quella che nasce nell'alveo entro cui accade tale comunicazione: la celebrazione liturgica. Sfida e responsabilità, celebrazione e ministeriali: quattro termini che accompagnano il Lettore perché l'evento dell'omelia possa costituire quell'oggi della salvezza chiamato a riempire lo sguardo dell'anima di coloro che si accostano alla mensa della Parola, e possa far "ardere il cuore" come hanno sperimentato i due discepoli di Emmaus.
L'evangelista Luca, la cui narrazione accompagna la comunità cristiana nelle liturgie eucaristiche dell’anno C, è definito da Dante «Scriba mansuetudinis Christi» per la sua attenzione nell’esprimere la misericordia del Signore. Il terzo Vangelo illustra la realizzazione del programma iniziale che Gesù aveva annunciato nella sinagoga di Nazaret, quando applicò a sé il profeta Isaia, dicendo che lo Spirito lo aveva inviato a prendersi cura dei poveri, dei prigionieri, dei ciechi e degli oppressi. Un Dio che, nella persona di Gesù, apre il suo cuore al perdono e alla salvezza; un Dio che è capace di organizzare una festa per il ritorno del figlio ribelle pentito, di autoinvitarsi nelle case dei peccatori sfidando i benpensanti, di fissare il proprio sguardo sanante sull'apostolo che lo ha appena rinnegato.
Scritto verso l’80 d.C. attingendo da Marco e da una fonte comune anche a Matteo, Luca è il Vangelo più raffinato dal punto di vista letterario e introspettivo. È il Vangelo che più di tutti mette in luce l’azione dello Spirito in Gesù, a partire dall'Annunciazione fino all’Ascensione.
Non perdiamo la Parola: vuol dire chiedersi che posto prende la Parola nelle parole della propria vita; se diventa reale, se diventa vita. Non perdiamo la Parola: occorre fermarsi per chiedersi se ci si ricorda che ogni giorno c’è una Parola che merita di essere ascoltata. Non perdiamo la Parola: una parola interiore, che risuoni dentro, nella serenità, nella pace. Urgente per ogni cristiano è “Non perdere la Parola”, per ritrovare originalità e freschezza spirituale. Per guardare dentro la Parola di Dio e ritrovare il proprio volto più autentico.
AUTORE
Leonardo Sapienza, sacerdote rogazionista, è Reggente della Casa Pontificia. Ha all’attivo numerosi libri di preghiera e di catechesi sulla vocazione e le vocazioni tradotti in varie lingue. Ha curato la pubblicazione di raccolte di massime e pensieri spirituali, e numerosi libri sulla figura e gli scritti del Papa San Paolo VI. Per l’Editrice Rogate, ha curato una Collana, di sette volumi – “In preghiera con Giovanni Paolo II”. Sempre per l’Editrice Rogate ha pubblicato i Cicli triennali di Riflessioni sui Vangeli festivi: Gridare il Vangelo con la vita; Torniamo al Vangelo; Alla luce del Vangelo; Riconoscere la Parola.
L'incontro con il Risorto, un incontro di amore che ci ha cambiato la vita, è all'inizio di ogni itinerario di fede. Dal Risorto siamo rimasti affascinati, attratti, soprattutto salvati: la grazia della Redenzione ci ha comunicato la vita nuova dei figli di Dio, liberandoci dal peccato e dalla morte. Da quel momento abbiamo deciso che la nostra vita sarebbe stata una risposta di amore all'Amore. E l'amore chiede l'ascolto attento dell'amato. Il libro propone commenti, in forma breve e semplice, alle letture delle Ferie del Tempo Ordinario Anno II (pari). Sono commenti che scaturiscono dalla preghiera e, attraverso la preghiera, conducono alla vita in Cristo. Non c'è, infatti, una vera lettura della parola di Dio che non sia orante e che non comporti un cammino di adesione progressiva alla volontà di Dio, con il crescere di una vera e propria passione per l'annuncio della salvezza. A ogni lettura, pertanto, si accompagni l'invocazione: «La mia lingua canti le tue parole» (Sal 119,172). Non si dovrebbero mai dimenticare le parole di san Girolamo: «L'ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo». Essere cristiani significa, anzitutto e prima di tutto, conoscere e amare il Signore Gesù Cristo e tendere ogni giorno di più a realizzare quanto sperimentato dall'apostolo Paolo: «Per me vivere è Cristo» (Fil 1,21).
Di ogni domenica e festa, una breve introduzione, il commento biblico e l'attualizzazione. L'Eucaristia domenicale è il gesto centrale della comunità cristiana e coinvolge tutti i convocati. È lo stesso Spirito Santo che agisce sia nel cuore del celebrante che annuncia la Parola, che nel cuore di quelli che l'ascoltano. Tutti sono chiamati ad accoglierla e ad aprirsi ai misteri di Dio. Alcune parrocchie da tempo lo fanno già nei "Gruppi di ascolto", per preparare insieme l'omelia domenicale e per un approfondimento biblico. Utile strumento per chi vuole approfondire la Parola di Dio e per coloro che devono preparare l'omelia.
Parole che si cantano è una raccolta di commenti esegetico-spirituali ai Vangeli della Domenica dell'Anno C scritti per il settimanale L'Avvenire di Calabria. Ciascun testo è accompagnato da un componimento poetico inedito che costituisce la risposta orante al dono di Dio. Il Signore parla al popolo, facendo vibrare le corde del cuore ed elevando lo spirito umano, che nel canto riflette la ricerca della Verità e talvolta ne proclama una più luminosa visione. Prosa e poesia si intrecciano e si pongono così al servizio del Vangelo, quali gocce nell'oceano dell'interpretazione biblica, mostrando come la bellezza della Sacra Pagina si esprima mediante linguaggi plurali, che mai ne esauriscono la ricchezza.
Questo terzo volume dedicato all'Anno C conclude una piccola collana di omelie scritte e fruibili per tutti. L'opera "è compiuta", per modo di dire. Per modo di dire, perché con la Scrittura Sacra niente è mai concluso se non quando Gesù tornerà, quel giorno. Ci sono parti un po' tecniche, di lingua, archeologia, geografia e storia biblica; parti più narrative, nelle quali ci si può immedesimare nei personaggi protagonisti; parti un po' psicologiche; parti teologiche. Ci sono quasi sempre delle applicazioni pratiche per incarnare la Parola di Dio nella vita quotidiana. Un volume che è costato la dedizione e la fatica fruttuosa di P. Giovanni Boer nonché la generosità di Claudia Koll. Un volume che può essere letto anche per frammenti, decantato a piccoli sorsi, fruito per paragrafi, senza il bisogno di addentrarsi necessariamente negli approfondimenti più tosti, se non per espresso desiderio di conoscere, quindi amare, sempre di più la Parola di Dio.
Raccolta di omelie per tutte le domeniche e le feste principali dell'anno liturgico ciclo C, in cui viene letto il Vangelo di San Luca, e che inizierà il 28 novembre, preceduti dalla Liturgia della Parola. Testi profondamente legati alla Parola di Dio e alla pastorale, che nascono dal cuore e della sapienza teologica di un cardinale universalmente amato e ammirato per la sua capacità oratoria, capace di parlare ai colti come ai semplici.
Profonde e poetiche riflessioni sui testi biblici presenti nelle liturgie festive dell’anno C, dal vangelo secondo Luca. Un aiuto e uno stimolo sia per la preparazione dell’omelia sia per la meditazione comunitaria e personale.
La Parola di Dio ogni giorno 2022 giunge mentre il mondo - sebbene in maniera diversificata - è ancora segnato dalla tragedia della pandemia. È vero comunque che siamo tutti sulla stessa barca e tutti abbiamo bisogno di uscire da questa tragedia abbattutasi sull'intero pianeta. La Parola di Dio ogni giorno, che con l'edizione di quest'anno compie venti anni, durante i quali ha accompagnato i lettori nell'incontro con la Bibbia e con la preghiera, vuole essere un piccolo aiuto per portare nel cuore, ogni giorno, le «ingiurie di molti popoli». È l'umile ambizione de La Parola di Dio ogni giorno 2022: rendere coloro che si lasciano toccare dalla preghiera quotidiana un tempio spirituale piantato in ogni parte del mondo da cui sale ogni giorno ininterrottamente una preghiera universale di invocazione a Dio perché scenda e porti la sua salvezza a tutti.