
Ognuno di noi ha dentro di sé potenzialità illimitate, riserve di coraggio e positività che spesso rimangono inutilizzate perché viviamo in società che non incoraggiano e non insegnano a guardarsi dentro. Per la velocità a cui dobbiamo vivere, consumare e produrre, anzi, l'introspezione è un vero e proprio ostacolo da eliminare. Eppure questa saggezza innata, se stimolata e liberata, ci consentirebbe di stare meglio, di risolvere i conflitti personali, di superare le difficoltà senza lasciarci abbattere e trasformare i problemi in opportunità. E ci farebbe sentire pienamente realizzati, come fiori finalmente sbocciati. Daisaku Ikeda, insigne pensatore buddista, e il noto consulente filosofico Lou Marinoff affrontano i temi che stanno a cuore a tutti, rapporti familiari e interpersonali, benessere, educazione dei figli, grandi tematiche sociali, invitando a cercare conforto nel pensiero dei grandi filosofi occidentali e buddisti, di cui svelano inaspettati punti di contatto. Per scoprire che, quando il gioco si fa duro, niente è più pratico e risolutivo della filosofia.
Dopo più di due millenni, può la filosofia di Platone dire ancora una parola nuova al pensiero contemporaneo? Quale è il suo insegnamento oggi? Hans-Georg Gadamer (1900-2002), studiando per tutta la sua lunga vita il pensiero dell'Ateniese, ha tentato di coglierne, nei suoi numerosi studi, i tratti peculiari, muovendo dal neokantismo, passando attraverso le interpretazioni fenomenologiche heideggeriane, sino a entrare a contatto con la nuova interpretazione di Platone delle Scuole di Tubinga e di Milano. In questi molti stimoli, recepiti variamente, pare essere colta la stessa forza del pensiero platonico: il dialogo, l'apertura verso l'altro, la potenza del comprendere. Questo libro ricostruisce il pensiero di Platone nell'interpretazione di Gadamer, nell'intento di restituirne alla storia della filosofia una lettura organica. Attraverso una specifica esegesi della teoria delle idee e dell'Idea di Bene, dei dialoghi e delle 'dottrine non scritte', della metamatematica platonica e dei concetti di numero, eidos, idea, logos, methexis, si ripercorre, da un lato, la storia dell'interpretazione di Platone del Novecento, dall'altro, si mette in moto quel circolo ermeneutico per il quale, contro ogni sofistica, non si confonde l'essere con il mezzo e il mezzo con l'essere, ma si scorge nel logos l'accadere dell'essere.
L'odierna trasformazione inedita della svolta antropologica pone all'elaborazione del "nuovo umanesimo" l'esigenza di articolare un nuovo assetto del religioso in chiave filosofico-teologica. A questa elaborazione contribuisce la ricerca qui presentata, che poggia sullo scavo approfondito e scientifico dei testi del Beato Antonio Rosmini. Da questa attenta analisi emerge una forma propria di metafisica della pro-affezione, che porta all'evidenza l'esperienza della coscienza stessa come originariamente etica perché assolutamente affettiva (e viceversa). Questo approccio, senz'altro originale, in quanto, tra l'altro, approfondimento coerente della teoria della coscienza credente di Pierangelo Sequeri, articola intrinsecamente le connessioni epistemologiche dei saperi e delle scienze, anche umane, e perviene alla ricomprensione della cifra unitaria della mutazione epocale della post-modernità, individuandola nella coscienza morale riflessa, intesa come giudizio speculativo di un giudizio pratico.
Questo libro presenta un itinerario di riflessione in cui il tema della cura diventa l'occasione per ripensare la condizione umana che fa da sfondo e anche da fondamento dell'agire medico contemporaneo. Dalla raffigurazione della morte di Socrate, con cui Platone ci consegna la relazione di cura come philia, passando attraverso il mito heideggeriano di cura, la foucaultiana 'cura di sé', ma anche, più in filigrana, la pecora malaticcia e il mito della 'grande salute' nietzscheani, il testo di Alessandra Papa pone a tema il corpo vulnerabile come paradigma delle relazioni e primo valore della persona, sempre esposta al fraintendimento, all'abbandono o all'incomprensione. Nel dialogo con i temi dell'ethics of care e con le sollecitazioni sviluppate nei Disability Studies, il testo propone una rilettura dei limiti procedurali e formali con cui la medicina oggi guarda alla figura del paziente, e cioè, in ultima analisi, dell'uomo, di cui dovrebbe essere la custode. Grazie a una comprensione filosofica dell'azione di cura, descritta anzitutto come impegno nei suoi aspetti etico-sociali, ma anche politici, si auspica che la medicina, rifondata ontologicamente, e con gli strumenti che la filosofia le mette a disposizione, possa finalmente giungere alla costruzione teoretica di modelli relazionali efficaci che non sacrifichino la persona umana di volta in volta al principio normativo, o a un modello di comprensione empirico-naturalista, o matematico.
Struttura e livelli ontologici del reale - Nunzio Incardona e il suo tempo. I - Struttura e livelli ontologici del reale, A cura di Mariano L. Bianca e Giuseppe Nicolaci. Sommario: Mariano L. Bianca - Giuseppe Nicolaci, PremessaStefano Besoli, Intorno alla nozione fenomenologica di realtà e alla sua genesi trascendentale- Mariano L. Bianca, Eventualismo degli alcunché e livelli del reale- Claudio Ciancio, L'essere, il dover essere, l'originarioAngelo Cicatello, Fenomeni ben fondati. Note sul realismo di Kant- Franca D'Agostini, La rinascita della metafisica dallo spirito della logica. Livelli ontologici e livelli semantici- Elio Franzini, Ontologia della cosa spirituale- Luca Illetterati, Pensiero e realtà. La problematizzazione del rapporto fra soggetto e mondo in Kant e Hegel- Paolo Piccari, L'ontologia della conoscenza ordinaria- Furia Valori, Soggetto, interpretazione e mondo in Hans Georg Gadamer- Achille C. Varzi, Livelli di realtà e descrizioni del mondo- Giovanni Ventimiglia, Senso o sensi dell'esistere? I livelli ontologici del reale nel cosiddetto "tomismo analitico".II - Nunzio Incardona e il suo tempo, a cura di Giuseppe Nicolaci.- Giuseppe Nicolaci, Nunzio Incardona e il suo tempo. Avvertenza- Nunzio Incardona, Tempo e idea- Rafael Alvira, Il romanticismo di Nunzio Incardona- Leonardo Samonà, Esistenza, tempo e pensiero. La prospettiva di Nunzio Incardona- Angelo Cicatello, Questioni di principio. Pensare con Nunzio Incardona- Gaetano Messina.
Ci sono domande che ti fanno compagnia per tutta la vita. Forse perché vivere è, in ultima analisi, nutrirsi delle relative risposte, che vanno a costituire l'orizzonte di senso nel quale si alimentano e si esprimono emozioni, idee, scelte. Sono gli interrogativi sul mistero della vita. Il libro presenta un viaggio immaginario che - attraverso i sentieri dell'utile, del bello e dell'amore - conduce alla scoperta delle soluzioni più significative, qui immaginate come "terre" o "dimore" dove, di volta in volta, è stato collocato il senso del vivere. L'intento è di conoscerle, ma anche di verificarne la corrispondenza ai desideri più profondi dell'animo umano; valutare cioè se sono conformi e proporzionate alle esigenze dell'"uomo nascosto in fondo al cuore" (1Pt 3,4), ovvero dell'uomo contemplato nella sua verità costitutiva. La narrazione viene affidata a varie forme espressive (racconti, soprattutto dialoghi, citazioni, simbologie...) al fine di rendere vivace e godibile l'esposizione dei temi via via trattati.
L'intreccio di correnti filosofiche e di percorsi religiosi diversi è andato costituendo nei secoli una tradizione spirituale profonda, originale, luminosa, capace di rinnovarsi con estrema libertà, che caratterizza ancora oggi la cultura del Giappone nei suoi tratti salienti e più affascinanti. Il libro di Massimo Raveri indaga la dimensione complessiva di tale tradizione spirituale seguendo due prospettive che si intersecano, quella storica e quella antropologica. Alle concezioni dello shintoismo, del buddhismo, del daoismo e del confucianesimo, tramandate dai testi dei grandi maestri e dai trattati di meditazione, si affiancano visioni più complesse, sul corpo, sullo spirito, sulla purezza, sulla morte e l'immortalità, sui paradisi e sugli inferni, espresse attraverso altri "linguaggi", come i riti comunitari dei villaggi, i miti o le pratiche ascetiche dell'estasi svolte in segreto sulle montagne sacre. Un'analisi in profondità che non trascura neppure le forme artistiche, con una riflessione sul senso, profondamente religioso, che illumina talune arti "tradizionali", come i giardini di pietra, la cerimonia del tè e Yikebana.
Non c'è filosofo, tra gli antichi e i moderni, che non abbia parlato di felicità. Dare ragione della vita e del modo di renderla migliore è stato parte essenziale di una competenza sui generis, dichiaratamente fondata sulla conoscenza dell'uomo, che ha mantenuto alto per secoli il prestigio di questa figura intellettuale. Medici dell'anima, o del disordine della mente, i filosofi hanno dispensato diagnosi e prescrizioni per rendersi felici con cognizione, indagando ogni piega del rapporto dell'individuo con se stesso, con gli altri, con la precarietà dell'esistenza. Il libro intende presentare al lettore, introducendoli e commentandoli, testi che esprimono con particolare forza la pretesa strategica che ha accompagnato a lungo la ricerca filosofica, dialogando spesso con gli altri saperi a disposizione di ciascuna epoca. Questo primo volume risale alle origini stesse della storia del pensiero, riconoscendo a queste voci un indiscutibile primato nel configurare una gamma di alternative poi sempre rivisitate. Il secondo volume, "Tra i moderni", ne presenta importanti sviluppi in alcune aree di discussione dell'età moderna, dove la questione si rinnova e diventa più complessa, rispetto all'universalismo fiducioso degli antichi, imponendo di superare alcuni parametri di implicita esclusione: il genere, la classe, la fede religiosa.
"L'immagine infranta" descrive la parabola del moderno attraverso una fitta trama di rapporti tra romanzieri e poeti (da Cervantes a Celan), filosofi (da Vico a Benjamin), pittori e scultori (da Manet a Fontana, a Pollock). Il filo conduttore è la crisi del linguaggio figurale: il mondo non offre più un'immagine stabile di sé, né il "pensiero" sembra capace di creare nuove immagini per dare ordine al mondo. La profondità di questa crisi, che ha raggiunto la stessa origine dell'esistenza umana, quell'"iconologia della mente" che ha segnato il passaggio da natura a storia, è testimoniata dalle decisioni estreme di due tra gli artisti più significativi del nostro tempo, Pollock e Celan, che non esitarono a "ripetere", per stanchezza, e disperazione, il gesto dell'Empedocle holderliniano - già compiuto, in altra forma, da Nietzsche. Tramonto o nuova alba? "L'immagine infranta" termina con questa domanda, che è anche una speranza: e se la crisi del linguaggio immaginale fosse il prezzo necessario per aprirsi alla possibilità di un linguaggio più umile, ma insieme più largo e profondo? Il linguaggio del corpo e della natura, il linguaggio che non "immagina", che non "fa-segno", ma è la cosa stessa: l'"essere-accanto" di uomini e cose, tra "pietre ed erbe".
Mille anni di storia separano le origini del pensiero greco dalla morte di Agostino. In questo arco di tempo vediamo succedersi nel mondo greco ed ellenistico i presocratici, i sofisti, Socrate, Platone, Aristotele, Epicuro, gli stoici e Plotino. Da lì le idee filosofiche si irradieranno poi a Roma e, in chiave teologica, nella cultura ebraica e cristiana.
Da Boezio a Francesco Bacone: undici secoli di storia della filosofia, caratterizzati dal perdurare dell'interesse teologico, dall'innesto delle tradizioni araba, ebraica e bizantina nel pensiero occidentale, dal ritorno ad Aristotele, dal fiorire dell'Umanesimo e dalla Riforma luterana. Tra le figure maggiori: Anselmo, Bonaventura, Tommaso, Guglielmo di Ockham, Giordano Bruno e Campanella.
Nei due secoli che vanno dalle grandi scoperte scientìfiche di Keplero, Galileo e Newton alla piena maturità della cultura illuministica si delinea il profilo del pensiero moderno in Europa. Sono anni scanditi da figure destinate a segnare il corso della filosofia occidentale: Cartesio, Hobbes, Locke, Spinoza, Leibniz, Vico, Rousseau e Hume.

