
I testi qui raccolti, riguardano la questione ornamentale - un tema che ha sempre affascinato Bloch. Che cosa è l'ornamento? Che differenza è riscontrabile tra l'ornamento e la decorazione? C'è ancora spazio per l'ornamento nell'epoca della riproducibilità tecnica? Sono queste solo alcune delle questioni che interessano queste pagine. Occuparsi di ciò significa tentare di restituire al concetto di "ornamento" tutto il suo spessore teoretico, emancipandolo da quella vulgata che lo vorrebbe assimilato al decorativismo posticcio, a un accessorio opzionale, a un suppellettile, a un vezzo.
Agli inizi degli anni Trenta del secolo scorso, un movimento di pensiero e di azione, anzi di rivoluzione, guidato da Emmanuel Mounier, dava vita nella Francia di Pascal e di Diderot, ad un progetto di rinascita dell'umano in nome dello spirito: "Esprit" fu il nome del movimento e della rivista che, nell'articolo di fondo del primo numero, uscito nell'ottobre del 1932, proponeva di Refaire la Renaissance. Emersa nel Seicento europeo, come termine indicativo delle diverse attitudini dell'animo umano e passata nel patrimonio dell'illuminismo, come sinonimo di pensiero, ragione, la parola può ancora oggi caratterizzare, in una sintesi rinnovata delle facoltà umane, la qualità dell'uomo e l'anima di un nuovo umanesimo. Con questa chiave di lettura, il libro attraversa la storia dell'Europa: una storia plurale segnata dal cristianesimo, "grande mediatore" (Rosmini) delle culture. Il libro esprime la speranza che la storia europea continui come cammino di integrazione e di umanizzazione dei popoli, delle culture, delle religioni. In particolare, le religioni del Mediterraneo sono chiamate a costruire un'Europa del dialogo e della coesione sociale, inspirandosi al documento di Abu Dhabi sulla "fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune". Al di là delle varie interpretazioni, il testo proposto dalle due più grandi religioni mondiali costituisce fonte di ispirazione per un nuovo umanesimo della fraternità. Il libro si chiude sul "pensare europeo" di Luigi Sturzo, con particolare riferimento alla messa in discussione del diritto di guerra, al personalismo e al federalismo come "dottrine" di una nuova antropologia politica e al Mezzogiorno come questione nazionale, democratica, europea.
Ci sono domande che ti fanno compagnia per tutta la vita. Forse perché vivere è, in ultima analisi, nutrirsi delle relative risposte, che vanno a costituire l'orizzonte di senso nel quale si alimentano e si esprimono emozioni, idee, scelte. Sono gli interrogativi sul mistero della vita. Il libro presenta un viaggio immaginario che - attraverso i sentieri dell'utile, del bello e dell'amore - conduce alla scoperta delle soluzioni più significative, qui immaginate come "terre" o "dimore" dove, di volta in volta, è stato collocato il senso del vivere. L'intento è di conoscerle, ma anche di verificarne la corrispondenza ai desideri più profondi dell'animo umano; valutare cioè se sono conformi e proporzionate alle esigenze dell'"uomo nascosto in fondo al cuore" (1Pt 3,4), ovvero dell'uomo contemplato nella sua verità costitutiva. La narrazione viene affidata a varie forme espressive (racconti, soprattutto dialoghi, citazioni, simbologie...) al fine di rendere vivace e godibile l'esposizione dei temi via via trattati.
Il percorso verso l'altro è un percorso musicale, nel quale ogni nota ha la sua importanza sulla partitura. Ma hanno la loro importanza anche i silenzi, anche i mugugni, le pause di riflessione e le pause di discorso. Ogni singolo dettaglio ha importanza. Le persone sono prismi di suoni e di silenzi. Per dipanarle non ci resta che cominciare il percorso entrando nei luoghi dove questi percorsi vengono agiti e compresi.
Riflessioni in forma dialogica sui grandi temi della modernità per dare una risposta alle grandi problematiche della vita. Un sondaggio sull'opinione della gente circa l'anima degli animali, la testimonianza di un medico sulle derive esoteriche della medicina orientale, la distruzione portata dal terremoto in Emilia: semplici fatti tratti dalle pagine dei quotidiani che divengono occasione di dialoog e di riflessione su temi universali e costitutivi della filosofia moderna (la fede, la scienza, la morte, il perchè del male), oltre che spunti per recuperare il pensiero di san Tommaso d'Aquino, Cartesio, Spinoza, Leibniz e Voltaire.
"Tre testi di Kant leggo e commento, da un punto di vista etico, politico e da ultimo estetico: Idea di una storia universale dal punto di vista cosmopolitico, Per la pace perpetua, se il genere umano sia in costante progresso verso il meglio. Li leggo e commento per trovare la possibilità di esperire, ancora una volta, il legame tra l'identità personale e l'identità della Storia del genere umano."
In Sogno e scetticismo, pubblicato nel gennaio 1956 su «The Philosophical Review» e finora inedito in italiano, il filosofo Norman Malcolm affronta l’argomento cartesiano dell’impossibilità di distinguere la veglia dal sonno. Cosa o chi ci assicura che quando vediamo, tocchiamo, udiamo qualcosa siamo svegli e non ci troviamo dentro un sogno? Quante volte ci è capitato di vivere esperienze oniriche tanto coinvolgenti da farci dubitare, al risveglio, che si trattasse di un’illusione? Queste domande accompagnano la riflessione filosofica fin dalle origini, poiché investono la certezza elementare che ciascuno di noi possiede, o crede di possedere, in ogni momento della giornata: posso affermare di essere sveglio. Mettere in dubbio questa certezza significa minare alla base il corso della nostra quotidianità; per la filosofia significa il trionfo dello scetticismo e la perdita del fondamento stesso della ricerca intellettuale: la verità dell’esperienza. Ma è realmente un problema distinguere l’essere svegli dall’essere addormentati? Qual è il senso logico della domanda «sogno o son desto»? La serrata riflessione di Malcolm mette fine ad ogni argomento scettico, dimostrando che il solo chiedersi se si sta dormendo rivela che si è svegli e che, se veramente stiamo dormendo, e sognando, non possiamo esserne coscienti.
Norman Malcolm (1911-1990)
È stato un filosofo americano. Da studente all’Università del Nebraska si avvicina alla filosofia grazie a Oets Bouwsma e prosegue quindi i suoi studi a Harvard. Nel 1938-39 frequenta l’Università di Cambridge, dove conosce G.E. Moore e Ludwig Wittgenstein, con il quale stringe una sincera e duratura amicizia. Nel 1940-42 insegna all’Università di Princeton, ma deve rinunciare all’incarico per partecipare alla Seconda Guerra Mondiale, arruolato nella Marina militare. Nel 1946 riprende l’insegnamento a Princeton e, dopo aver passato un altro anno a Cambridge con Wittgenstein, assume definitivamente la cattedra di Filosofia alla Cornell University. Nel corso della sua lunga attività di ricerca si occupa principalmente delle nozioni di mente, linguaggio e conoscenza, considerati nella prospettiva della filosofia analitica di tradizione anglosassone. Tra le sue opere: Ludwig Wittgenstein: A Memoir, Problems of Mind: Descartes to Wittgenstein, Memory and Mind.
Questo breve testo è la rilettura in chiave moderna di un'opera di Arthur Schopenhauer. Venne pubblicata postuma per il pudore dell'Autore, che non la riteneva in linea con il suo pensiero e l'etica. Il lettore è in grado di decidere cosa fare degli stratagemmi per prevalere sull'avversario. Di sicuro i personaggi riportati non sono sempre esemplari di correttezza e virtù.
E' possibile parlare con leggerezza e humour intorono al più grave e serio degli argomenti: la morte? E' quanto spesso ha tentato di fare Vladimir Jankélévitch nelle sue opere. Invece di proporre una nuova teoria "sulla morte", l'autore invita piuttosto a guardare alla vita dal difficile margine che separa l'esistenza dal nulla. Ne deriva un punto di vista sul mondo e sulle cose che, alleggerito da qualsiasi dogmatismo, affronta ogni questione con il sorridente beneficio dell'ironia.
Presentazione sintetica sia del pensiero dei singoli filosofi che dell'intero percorso storico del pensiero filosofico per aiutare lo studente ad avere una visione d'insieme del filosofare nella storia. Questo compendio di storia della filosofia intende presentare, in modo ovviamente sintetico ma cardinale, cioe secondo una struttura teoretica di fondo, sia il pensiero dei singoli autori, sia l'intero percorso storico del pensiero filosofico. Esso si presenta come lo strumento per l'inquadramento essenziale della riflessione di ogni pensatore e delle connessioni teoretiche che attraversano le diverse riflessioni. Il suo fine e quello di aiutare lo studente a possedere una visione sinottica del filosofare nella storia e di accompagnarlo nel lavoro di memorizzazione.
Presentazione breve e fondamentale delle diverse aree della riflessione filosofica, cioe logica, metafisica, cosmologia, antropologia, etica. Con schemi che aiutano lo studio e la memorizzazione. La filosofia e immediatamente la posizione del problema della verita. Ma nel suo sguardo piu profondo essa e sapienza, cioe quella conoscenza che coglie la realta delle cose secondo l'ordine universale, o intero. E' in questa ottica o prospettiva che prendono poi forma i quadri piu particolari della sua considerazione, cioe le diverse parti del sapere filosofico: logica, metafisica, cosmologia, antropologia, etica. Proprio perche le parti sono inquadrate fondamentalmente nel tutto, il sapere filosofico e un sapere essenziale e articolato. Allo scopo di poterne avere facilmente una visione d'insieme, si propone questo compendio. La brevita e la schematicita, tipiche del discorso filosofico, si rivelano utili per lo studio e la memorizzazione
Il filosofo americano Henry David Thoreau (1817-1862) è uno dei più originali pensatori del XIX secolo. Si ricorda, in particolare, la sua scelta di vivere per un lungo periodo isolato dalla civiltà e a stretto contatto con la natura in una baracca di legno costruita con le proprie mani. Il suo spiccato individualismo, però, non gli impedì di prendere pubblicamente posizione sui principali problemi sociali e politici del suo tempo, come lo schiavismo e la guerra degli Stati Uniti contro il Messico. Il suo dissenso si espresse sia attraverso scritti e pubbliche letture, sia con un'iniziativa che egli definì "disobbedienza civile": dichiarando di anteporre i dettami della propria coscienza alle leggi dello Stato, Thoreau si rifiutò di pagare le tasse che sarebbero servite a finanziare la politica espansionista del governo americano, da lui ritenuta iniqua. In seguito alla sua azione, Thoreau fu imprigionato e dall'esperienza del carcere nacque lo scritto "Disobbedienza civile" (1849), un'opera fondamentale per la nascita e lo sviluppo di quei movimenti di protesta sociale non violenta che hanno avuto come rappresentanti più noti Gandhi e Martin Luther King.