
Il testo si rivolge agli educatori dei giovani e dei giovanisismi che cominciano un percorso con un nuovo gruppo.Si intrecciano diversi elementi di novità: quelli sulla realtà del gruppo che inizia un cammino e quelli di uno stile che vuole intercettare il linguaggio e le attese dei giovani di oggi per un annuncio della fede a misura della vita di ciascuno.Le pagine mettono insieme alcuni spunti di riflessione con proposte di attività per il gruppo.
Il vangelo è un libro da raccontare, come si racconta una storia, un indimenticabile incontro.Il brano evangelico Mt 9,9-17 viene sminuzzato e raccontato con parole semplici ed immagini efficaci, col cuore di un uomo che era esattore delle tasse più o meno "sistemato", con i soldi sempre in tasca e i vestiti alla moda, che si ritrova un giorno ad una festa di nozze con il Signore che gli rivoluziona la vita e il cuore.
Un pescatore, ma potrebbe essere un postino o un violinista, incontra Gesù e decide di seguirlo.Impresa non facile ma ricca di sorprese. E la tua avventura è cominciata? O quando comincia? Non avere paura di chiederti "Chi è Gesù", ma soprattutto non aver mai paura della risposta che troverai nel tuo cuore.
Il brano di Matteo (Mt 1,18-25), carico di mistero, racconta il momento cruciale della storia di Giuseppe, l'incontro con l'angelo che gli annuncia la sua straordinaria paternità.Un salto nel buio. Ecco la sensazione di Giuseppe davanti alla gravidanza incomprensibile di Maria.Giuseppe, uomo buono, ti aiuta a capire quale sia l'atteggiamento vero della fede che si affida anche quando non comprende, e che affidandosi è capace di amore vero.
Il brano evangelico Mc 5, 1-20 racconta la tormentata storia dell'indemoniato Geraseno. Come lui tu ti chiedi: Ci sarà posto per me? C'è posto per me nella vita, nel lavoro, nell'amore? Qualcuno si accorgerà di me?Gesù risana la tua ferita, la più grande che sia. E lo fa con amore, lo fa per amore.L'unica cosa che chiede è che tu sia disposto ad amarlo, aprendogli il tuo cuore. ? l'incontro che ti cambia la vita per sempre.Fatti trovare al tuo posto, anzi fatti trovare ovunque tu sia. C'è un posto per te nella vita, e il Signore lì ti incontrerà.
Nel brano del Vangelo di Marco (Mc 15, 25-41) si racconta del centurione che esegue la condanna a morte di Gesù e del suo smarrimento fino alla conclusione "Veramente quest'uomo era figlio di Dio!". Mentre Gesù muore gridando al Padre il suo "Perché mi hai abbandonato?" il soldato finalmente apre gli occhi ed è come se vedesse per la prima volta. Chiedo al Signore la luce per i miei occhi: non voglio trascorrere la mia vita nelle tenebre.
Il vangelo di Marco (Mc 5,21-24, 35-43) ci fa incontrare Giairo e la sua disperazione: sua figlia è morta. Ma egli va lo stesso verso il Signore, il quale gli chiede di continuare ad avere fiducia in Lui. E quando lo va a trovare a casa, davanti alla bimba, dice: "Non è morta ma dorme. Fanciulla, alzati!".Così sono anche io. Mia figlia sta morendo. Oppure ho perso il mio lavoro, ho perso la speranza, ho smarrito la strada.Non c'è vergogna nel gridare la propria povertà, qualunque faccia essa abbia. L'importante è affidarla con fiducia al Signore perché ce la restituisca trasformata, cioè di nuovo piena di vita vera.