
Con fedeltà storica e molta chiarezza Don Giuseppe Massone - psicologo, conferenziere, scrittore – traccia un ritratto vero di Oscar Romero, un personaggio straordinario per candore e intuizione, gioia di esistere e dedizione ai poveri, autentico eroismo.
Assassinato dagli squadroni della morte sull’altare, durante la Messa, Romero rimarrà un mistero, ma noi avremo respirato un po’ delle sue paure, delle sue passioni, dei suoi entusiasmi; tutto questo non sarà sterile anche dentro di noi.
DELLO STESSO AUTORE:
Don Tonino Bello un santo feriale
Don Primo Mazzolari un “incredibile cristiano”
Dopo dieci anni dalla prima pubblicazione, la L.E.V. presenta una nuova edizione del volume Carissimo Dio Padre. Infatti ora che Nennolina è molto più nota in vari paesi del mondo è utile rieditare la biografia della piccola bambina romana degli anni '30, la cui causa di beatificazione sembrava ormai essersi arenata. Tra l'altro questa nuova edizione è stata arricchita con tutti gli scritti nella loro redazione originale.
Nato a Mantova nel 1833, Lucido Maria Parocchi fu vescovo di Pavia e successivamente di Bologna. Nominato vicario del Papa per la diocesi di Roma, fondò la Congregazione delle Suore dei Sacri Cuori di Gesù e Maria. Morì nel 1903. La sua vita ricorda che essere Vescovo significa continuare a essere nella storia di Pietro con la sua dedizione appassionata e la sua viltà, di Matteo con il suo passato di pubblicano, di Paolo con il suo genio titanico e con la radicale esperienza della conversione da persecutore ad apostolo delle genti.
Luca Antonio Falcone (Acri, Cosenza 1669-1739), dopo una ricerca sofferta e molti ripensamenti, indossò l'abito cappuccino assumendo il nome di Angelo d'Acri. La sua fu una predicazione ininterrotta in tutta la Calabria e nel Napoletano, sotto forma di quaresimali, missioni popolari, esercizi spirituali, quindicine, novene, tridui, fervorini, esortazioni. Era conosciuto come l'"Angelo della pace". Questo libro illustrato traccia le tappe salienti di questa vita operosa al servizio dell'annuncio della Parola.
In linguaggio semplice e diretto tratti della storia e della spiritualità comunitaria del Movimento dei Focolari.
Don Carlo Gnocchi. Personalità di grande comunicativa e disponibilità, dopo varie esperienze pastorali si occupa dei giovani all’Istituto Gonzaga di Milano.
Scoppiata la guerra, sceglie di andare al fronte come cappellano militare degli alpini, e vi resta fino alla fine della guerra. Era presente nella drammatica ritirata di Russia.
Finita la guerra, fra le tante tragiche conseguenze, vi è quella dei bambini mutilati da ordigni bellici. Don Gnocchi dedicherà a questi bambini tutta la sua vita, istituendo case di accoglienza e provvedendo in tutto ad essi.Alla sua morte, quando ancora non esisteva la legge sul trapianto degli organi, donerà i suoi occhi perché due mutilatini ciechi possano vedere.
Eleganza ed essenzialità caratterizzano lo stile di questa scrittrice che, con ritmo serrato e coinvolgente, aggancia il lettore fin dalle prime pagine.
In Appendice, una scelta interessante di testimonianze d’epoca sulla vita e l’Opera di don Gnocchi.
punti forti
Il libro esce per la beatificazione di don Carlo Gnocchi: 25 ottobre 2009 nel duomo di Milano. La completa dedizione di questo sacerdote ai giovani. Soprattutto ai bambini mutilati da ordigni bellici.
destinatari
È un testo di largo interesse. In modo particolare per giovani e formatori di giovani. E, inoltre, centri Onlus, centri di assistenza e di volontariato.
Autrice Luisa Bove, giornalista professionista, vive e lavora a Milano. Ha conseguito il baccalaureato presso la Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale. È stata redattrice a Il nostro tempo di Milano. Oggi scrive sui giornali della Diocesi di Milano (Incrocinews e Il Segno) e sull’inserto Milano 7 di Avvenire. Nel 2008 ha ricevuto il premio giornalistico indetto dalla Croce Bianca di Milano per il suo centenario. Per l’editrice Monti ha pubblicato Carlo Maria Martini, una voce nella città (2003), e per Il Gabbiano, Anna Sironi, una vita per il Brasile (2005), tradotto in portoghese nel 2007.
«Non deve essere facile scrivere la vita di Leletta d’Isola. Mancano infatti nella sua vita grandi eventi sociali o ecclesiali a cui lei abbia preso parte con una funzione di leadership. Tutta la ricchezza di questa meravigliosa creatura sta nel suo intimo, nel suo donarsi a Dio sempre più profondamente, nella sua capacità di ascoltare gli altri, i loro problemi e le loro sofferenze e di dare a tutti una risposta giusta, ben calibrata, tale da poter essere percepita» (dalla Prefazione del card. Martini). Con questo volume l’autrice riesce nel compito di tracciare la biografia di Leletta, «un’anima di fuoco», una contemplativa nel mondo, una guida spirituale al femminile. La portinaia del Buon Dio, come si definiva.
Prefazione del card. Carlo Maria Martini
Ha quindici anni, Simone, quando il suo cuore si arresta, una mattina di ottobre alle 7.20, mentre va a scuola in motorino. E' Simo, è caduto. Da solo. Ma perché non si rialza?. Simone vomita, quelli dell'ambulanza spingono e lui convulsamente vomita un liquido rosso, non è sangue, è il succo di arancia rossa bevuto pochi minuti prima, con sua sorella, a colazione. Svegliati, Simone. Ma Simone non si è svegliato ancora. Sono passati 4 anni, da quella mattina di ottobre. E Simone non si è svegliato. Non si sveglierà. Storia di un ragazzo che suonava la chitarra e non amava la scuola. Storia di un ragazzo che aveva mille amici che, quattro anni dopo, continuano a stargli vicino, a parlargli. Non l'hanno dimenticato. Dopo 5 giorni senza vederlo, hanno nostalgia di lui. Continuano a dirgli: Svegliati Simone. Ad accarezzarlo, a fargli sentire le sue musiche preferite. Anzi, un po' meno rock di una volta. Storia di Gloria, la sua mamma che racconta la storia. Che respira (Non la voglio questa vita!) e piange (Non vedo più la città), che ride, lo cambia, lo bacia, non lo lascia andare. Sei un bel ragazzo, Simone. Non morire, Simone. Gloria non lancia messaggi, non fa prediche, non vuole insegnare niente a nessuno. Ma riconosce il miracolo dell'amicizia e della solidarietà cresciute intorno a Simone, che non si sveglia: Come spiegare alla gente che una persona in coma non è morta?
Nata nel 1841 a Marsiglia, Maria Deluil-Martiny fondò l'Istituto claustrale delle Figlie del Cuore di Gesù, dedite all'orazione eucaristica e alla preghiera per le missioni e la santificazione del clero. Fu uccisa dal giardiniere di un monastero che aveva in odio la fede. «Maria di Gesù mostra mirabilmente il senso di una devozione eucaristica ben capita, unendo all'adorazione il ringraziamento, la supplica e l'offerta sincera della propria vita» (Giovanni Paolo II, che la proclamò beata nel 1989)
Contenuto
«Che facciamo noi cristiani? Ci siamo forse addormentati? Questa è più che mai l‘ora di rendere testimonianza alla verità e l’ora dell’impegno più generoso per fare di Cristo il cuore del mondo». Dall’Omelia di mons. Antonio Mattiazzo durante la messa del suo ingresso a Padova. Venti anni di storia: quella personale del vescovo Antonio e quella della chiesa di Padova; cammini che si intrecciano, si fondono e diventano l'uno chiave dell'altro. Di tutto questo iil vescovo Antonio è stato ispiratore, sostenitore, protagonista.
Destinatari
Tutti
Autore
Monsignor Antonio Mattiazzo è arcivescovo di Padova dal 1989. Nato a Rottanova di Cavarzere (Venezia) il 20 aprile 1940, ha ricevuto la sua formazione sacerdotale nel seminario vescovile di Padova dove è stato ordinato presbitero il 5 luglio 1964. Inviato a Roma, alla Pontificia accademia ecclesiastica, per il servizio alla sede apostolica, laureatosi in diritto canonico, ha svolto la sua attività diplomatica presso le rappresentanze pontificie di Managua, Brasilia, Washington, Parigi e nella sezione internazionale della Segreteria di Stato. Nominato arcivescovo titolare di Viruno, nunzio apostolico in Costa d’Avorio e pro-nunzio apostolico in Burkina Faso e in Niger, ricevette la consacrazione episcopale nella cattedrale di Padova il 14 dicembre 1985, da Sua Eminenza cardinale Agostino Casaroli, Segretario di Stato di Sua Santità. Eletto alla sede di Padova il 5 luglio 1989, diede inizio solenne al suo ministero episcopale in diocesi il 17 settembre 1989.
La vita del fondatore degli istituti e dei centri di assistenza per i bambini orfani e mutilati dalla guerra narrata attraverso il racconto delle persone che gli sono state vicine e che hanno ricevuto il suo aiuto. La testimonianza degli alpini, con i quali aveva condiviso da cappellano militare gli orrori della Campagna di Russia;l’intervista a Silvio Colagrande,che alla morte del beato ricevette in dono la cornea di don Gnocchi che gli permise di ritornare a vedere; la storia di Sperandio Aldeni, il miracolato che, attraversato da una scossa di corrente da 15.000 volt, invocò Carlo Gnocchi ed ebbe salva la vita. Completano l’opera alcune schede:la causa di beatificazione,la Fondazione Don Carlo Gnocchi oggi e una bibliografia.
DESTINATARI: Un libro che interesserà quanti attendono la beatificazione di Don Gnocchi
AUTORE Roberto Parmeggiani è nato a Milano quarantanove anni fa. Sposato, padre di tre figli, è laureato in Giurisprudenza all’Università Cattolica. Giornalista professionista dal 1988, ha lavorato per tre anni al quotidiano «Avvenire» e dal 1990 a «Famiglia Cristiana», dove è caporedattore. Ha all’attivo un altro libro dedicato a Don Gnocchi: Ho conosciuto don Gnocchi. I testimoni raccontano, Ancora, 2000.