
Caterina (1809-1884) e Chiara (1815-1869) Podestà, sorelle di sangue e di fede, furono conquistate dalla carità e dal progetto evangelico di mons. Antonio Maria Gianelli, consacrandosi per sempre nella Congregazione da lui fondata, le Figlie di Maria SS. dell'Orto. Nella nuova istituzione le due sorelle si santificheranno prodigandosi senza requie per i fratelli più poveri e bisognosi, negli ospedali, negli orfanotrofi, nelle scuole... Caterina, la prima a seguire il Gianelli, abbraccia a tal punto il suo ideale da diventare non solo sua preziosa collaboratrice, ma anche sapiente confondatrice della nuova Congregazione. Chiara sarà la prima a portare all'estero (in America Latina) il carisma Gianelliano, oggi diffuso in tutto il mondo.
Stigmatizzato, veggente gratificato dall’incontro con la Madre di Dio e con Gesù, in contatto anche con Esseri di altri mondi, coinvolto nel famoso e tanto discusso problema del terzo segreto di Fatima, impegnato in prima persona in opere sociali e nella lotta alla mafia: tutto questo, e altro ancora, è Giorgio Bongiovanni.
Nato nel 1963, oggi è un uomo nel pieno della sua maturità, è un personaggio scomodo per alcuni, positivo e foriero di speranze per altri. Certamente un simbolo, una presenza che non lascia indifferenti.
Fino all’età di 26 anni, la sua vita è stata normalissima, anche se contrassegnata da episodi particolari come l’avvistamento di Ufo, il contatto con gruppi di ufologi, in particolare con la forte personalità di Eugenio Siragusa. Poi ha avuto la visione di una bellissima Signora vestita di bianco e, obbedendo al suo invito, si è recato a Fatima dove ha ricevuto il “segno” che la Signora gli aveva preannunciato, ma che lui mai e poi mai avrebbe immaginato: le prime due stigmate gli si aprono sul palmo delle mani. Un evento che ha rivoluzionato la sua tranquilla vita professionale di piccolo imprenditore nel campo delle calzature e di ufologo per passione.
Questo libro, che fa seguito a un altro che Paola Giovetti ha pubblicato nel 1997 (La storia straordinaria di Giorgio Bongiovanni), intende descrivere i fatti finora avvenuti e rispondere a coloro – e sono tanti – che si interrogano sulla figura certamente enigmatica e sconcertante di Giorgio Bongiovanni. Per scriverlo la Giovetti ha avuto la collaborazione piena di Giorgio stesso, dei suoi familiari e dei suoi amici, quindi il libro esce con il loro totale consenso e con la loro approvazione. Contribuirà a far luce su un personaggio dal destino straordinario, e soprattutto farà riflettere sui grandi Misteri che ci circondano e sul nostro compito in questa vita.
Una biografia sulla figura di monsignor Augusto Bertazzoni (1876-1972), pastore delle Chiese di Potenza e Marsico, in Basilicata, negli anni che vanno dal 1930 al 1966. Pagine che raccontano la “storia bellissima” – come dice il lucano don Giuseppe De Luca – dell’avventura apostolica del servo di Dio Augusto Bertazzoni.
Originario del Nord Italia – nasce nella provincia di Mantova nel 1876 – si trova a dover affrontare la dura realtà dell’Italia del Sud,tra i monti lucani,nella prima metà del ’900,in una terra nella quale“il fascismo relegava i confinati”, come osservò il vescovo di Mantova mons. Carlo Ferrari.
Tempi difficili e drammatici, tempi di arretratezza e di povertà, di fascismo e di guerre, di bombardamenti e di ricostruzioni, di eventi epocali quali la fondazione delle Repubblica Italiana e la celebrazione del ConcilioVaticano II.
Nel dopoguerra prevalse in lui un approccio più pragmatico, che efficacemente l’autore definisce “magistero del quotidiano”. Fu in prima linea nella ricostruzione materiale e morale della sua diocesi e di tutta la Basilicata.
Ormai novantenne, mons. Bertazzoni, formatosi negli ultimi decenni dell’Ottocento, ma capace di affrontare tutte le sfide col coraggio e la speranza di un “uomo nuovo”, sedette con ammirevole assiduità fra i padri conciliari.
Punti forti
La conoscenza diretta dell’autore maturata inseguito a un personale rapporto di collaborazione con mons. Bertazzoni, nota penna del panorama culturale potentino.
La presentazione è di mons. Agostino Superbo e l'introduzione storica di Giampaolo D’Andrea.
Lodevole l'intenso inserto fotografico.
Destinatari
Per chi desidera conoscere un’importante figura della Chiesa italiana del Novecento.
Autori
Gerardo Messina, teologo, saggista e giornalista di Potenza.
Agostino Superbo, arcivescovo metropolita di Potenza.
Giampaolo D’Andrea, politico italiano, inizia come deputato presso le fila della DC; ha partecipato poi alla fondazione del Partito Democratico. È docente di storia presso l’Università degli Studi di Potenza.
La vicenda umana e spirituale di padre Damiano De Veuster.
La grandezza di Madeleine Delbrêl (1904-1964), mistica e scrittrice francese di cui è in corso la causa di beatificazione, risiede nella sua capacità di scorgere nel mondo e nella società i segni di un continuo mutamento e di aver risposto ad essi con un desiderio ardente di scoprire nuovi modi per vivere al loro interno il cristianesimo, per comunicare Cristo agli uomini del suo tempo. "Dinanzi allo scollamento tra vita vissuta e dettato magisteriale, tra le richieste e problematiche del mondo e le risposte della Chiesa, dinanzi al dissenso mostrato da frange ecclesiali e da semplici cristiani, la Delbrêl prospetta una Chiesa capace di camminare a fianco degli uomini del suo tempo e di raccoglierne le provocazioni" (dall'Introduzione). Passata giovanissima da un ateismo ben argomentato a una fede cristiana vissuta con dedizione e rara intelligenza, la sua testimonianza ha segnato, attraverso una presenza di altissima qualità spirituale, una lunga stagione della vita ecclesiale di Parigi e hinterland. Nel descrivere la sua vicenda, il volume, dallo stile piacevole e accessibile a tutti, si concentra soprattutto sul rapporto della Delbrêl con la Chiesa: una Chiesa da un lato mistica, perché sorgente ed esito di profonda vita interiore del credente, e dall'altro solidale, perché porta aperta in una società che crea solitudine e povertà. Presentazione di Giorgio Mazzanti.
"Un cristiano, membro cioè di un mondo religioso che si appella al soprannaturale, vive da laico quando si muove nell'ambiente naturale; non rinuncia all'aspetto soprannaturale né lo ridimensiona, ma lo vede con gli occhi di chi prescinde dal soprannaturale, per poter interloquire con ogni essere umano, di qualsiasi religione e cultura, e far accogliere con attenzione e rispetto anche le sue proposte, che possono derivare da visuali di carattere soprannaturale ma vengono presentate appunto nella loro dimensione laica" (dal capitolo 4). Al di là del significato corrente del vocabolo, che è abitualmente quello di "ostile alla religione", e anche del significato etimologico - dal greco laos, popolo di Dio - per mons. Bettazzi il termine "laico" acquisisce il senso pieno di "umano". Proprio come Gesù, che essendo "vero Dio" ha voluto essere anche "vero uomo", quale vescovo, col massimo impegno di evangelizzazione cristiana, egli sente di dover essere insieme "laico", ovvero "pienamente umano".
Agostino, fine esploratore degli abissi dell'animo umano
Le Confessioni: nasce un nuovo genere letterario
Le vignette di Ron Hill
Pioniere in un territorio che a molti secoli di distanza Freud avrebbe sondato in profondità, Agostino d'Ippona - uno dei più grandi teologi della chiesa delle origini - ha coniugato le Sacre Scritture con la ricerca filosofica dell'auto-conoscenza, esaminando la questione dell'io dal punto di vista teologico.
In questo agile volume, Stephen A. Cooper introduce i lettori alla vita e all'opera di Agostino, in particolare alle Confessioni, odissea di un'anima che cerca la propria strada tra smarrimenti di sé e ritrovamenti per arrivare a Dio.
Oltre millecinquecento anni dopo la sua conversione - intesa anche come radicale cambiamento attraverso quale il soggetto muta fino a superare la propria natura - continua a parlarci.
Lanza del Vasto (1901-1981) fu l'unico discepolo occidentale di Gandhi, il quale lo chiamo Shantidas (servitore di pace). Egli tornò dall'India con l'impegno di ispirare tutta la propria vita ala nonviolenza di cui divenne uno degli esponenti più autorevoli sia attraverso la fondazione delle Comunità dell'Arca, sia grazie alla scrittura di libri che furono tradotti e ristampati in varie lingue, sia con la realizzazione di azioni nonviolente esemplari. Alla sua originale attività e al suo pensiero un gruppo di studiosi dedica da anni una particolare attenzione, i risultati delle loro più recenti ricerche e dei loro incontri di studio sono raccolti in questo libro che mostra la capacità di Lanza del Vasto di "disoccidentalizzarsi" e di porre il cristianesimo in dialogo con le altre religioni in nome della nonviolenza.
Biografia di padre Placido Cortese, francescano conventuale e direttore del «Messaggero di sant’Antonio» dal 1937 al 1943. Una figura importante per la profonda umanità e l’impegno con cui si prodigò nel salvataggio di ebrei e perseguitati politici durante l’occupazione tedesca in Italia. Padre Placido faceva stampare clandestinamente dalla tipografia del «Messaggero di sant’Antonio» i documenti falsi per i rifugiati, utilizzando foto «rubate» dagli ex voto della cappella dell’Arca in Basilica e, grazie all’aiuto di semplici cittadini, organizzava loro la fuga. Egli fu tradito, arrestato dalle SS la mattina dell’8 ottobre del 1944 e per quasi cinquant’anni di lui non si seppe più nulla. Fino a quando preziose testimonianze di alcuni suoi collaboratori sopravvissuti ne riportarono a galla la vicenda eroica e venne avviata, nel 2002, la causa di beatificazione.
Destinatari
Ragazzi e chiunque desideri conoscere la figura di un uomo «giusto».
Autore
CRISTINA SARTORI (Padova), giornalista professionista, dopo la laurea in storia dell’arte presso la Facoltà di lettere dell’Università di Padova, inizia a collaborare con l’emittente televisiva regionale Telechiara e con il settimanale diocesano «La Difesa del Popolo», in seguito si specializza come addetto stampa. Dal 2002 è responsabile dell’Ufficio stampa «Messaggero di sant’Antonio» e dal 2004 cura anche la trasmissione radiofonica «Incontri del Messaggero di sant’Antonio». Nel 2005 ha vinto il primo premio giornalistico Emilio Vesce per l’emittenza radiofonica. Nel 2006 ha pubblicato il libro L’inattesa Camber. L’avventura di un oro olimpico, per la casa editrice Il prato.
L’aspirazione più profonda di monsignor Raffaello Delle Nocche (1877– 1960) fu il bene delle anime affidate alle sue cure spirituali, ideale al quale, nella sua scala di valori, tutto doveva essere subordinato. Sapeva però anche che l’uomo si salva nella storia, vivendo la sua appartenenza alla città terrena con tutte le implicanze e le responsabilità che questo comporta. Fu un uomo accanto agli uomini, non estraneo alle pene degli altri, desideroso di condividere la vicenda di tutti.
Destinatari
Per chi vuol conoscere o approfondire la figura di Raffaello Delle Nocche.
L’autore
Pancrazio Perrone, nato a Tricarico (MT) nel 1925, ha concluso gli studi presso la Pontificia facoltà teologica «San Luigi» di Napoli con la laurea in teologia e filosofia.Ordinato sacerdote, ha lungamente collaborato con monsignor Delle Nocche come segretario. Ha lavorato nell’Azione Cattolica, nelle attività assistenziali e nelle istituzioni scolastiche, attuando alcune iniziative volute dal suo vescovo, come la scuola media e il convitto vescovile.