Si tratta di una antologia che raccoglie un centinaio di canzoni di Chris Cappell, giovane cantautore romano morto all'età di soli 23 anni. Le canzoni, finora inedite, vengono pubblicate in lingua inglese, la lingua che Cappell utilizzava per comporre. Accanto al testo originale con funzione d'appoggio compare la traduzione in italiano.Chris nelle sue canzoni esprime una equivalenza tra musica e vita: un binomio per lui inscindibile dal punto di vista affettivo.Le canzoni sono momenti espressivi e luoghi della memoria, situazioni rivelatrici del suo mondo interiore e della sua storia; luoghi di discernimento di speranze, sogni e malinconie.La musica per lui diventa il terreno di evoluzione e di miglioramento, una sorta di «ascesi».
Destinatari
Questo volume si rivolge a quanti sono giovani non tanto per l'età anagrafica, quanto piuttosto per la capacità di interessarsi e appassionarsi ad avventure spirituali insolite, a percorsi interiori originali, in sintonia con attese ed emozioni che trovano nella musica pop l'espressione più completa e significativa.
Autore
Chris Cappell, nome d'arte di Christian Cappelluti, nasce a Roma il 17 agosto 1975. Nella sua città natale svolge i suoi primi studi. Nell'estate 1991, segue la sessione estiva di composizione musicale al Berklee College of Music di Boston. In seguito decide di stabilirsi negli Stati Uniti dove frequenta corsi di business e musica presso la prestigiosa Wake Forest University nel North Carolina laureandosi in soli tre anni.Abile compositore e arrangiatore di nuove melodie, inizia a comporre musica fin da piccolo e nel suo itinerario artistico si fa conoscere pian piano come bravo musicista dall'animo raffinato. Nel 1993 Chris Cappell accompagna il complesso dei Pooh in una loro tournée. Nel 1995 collabora con Mina alla realizzazione del suo doppio cd Pappa di latte componendo e arrangiando alcune canzoni.Nell'agosto 1998, mentre si trovava in vacanza in Scozia, muore a causa di una terribile intolleranza alimentare.
Le idee, la storia, l’esperienza umana di Giordano Bruno come radice di un umanesimo che è ancora la principale risorsa creativa alle soglie del nuovo millennio. Enzo Mazzi, autore per i nostri tipi del fortunato volume Cristianesimo ribelle, ripercorre in questo agile testo la figura e l’insegnamento di uno dei più importanti maestri del libero pensiero. In un momento in cui il pensiero laico subisce l’offensiva di molti integralismi, è preziosa la rilettura che Enzo Mazzi, esponente di un cattolicesimo minoritario ma vivo e ascoltato, propone del grande eretico Giordano Bruno, che la Chiesa romana fece bruciare sul rogo, in piazza Campo de’ Fiori a Roma, il 17 gennaio del 1600. Oggi, mentre attraversiamo una crisi della modernità che non è meno acuta di quella del diciassettesimo secolo, l’insegnamento bruniano appare a Mazzi come una risorsa preziosa, come una insostituibile testimonianza di umanità e di libertà.
Nel presente volume viene descritto lo stile di vita che un sacerdote dovrebbe tenere in modo da essere considerato un esempio per ogni cristiano. In particolare il curatore, sacerdote rogazionista e già autore di numerosi libri di preghiera e catechesi, porta come modello il Curato d'Ars, San Giovanni Maria Vianney, affinché possa suggerire ai sacerdoti di oggi un nuovo stile che, per quanto possibile, riproduca le qualità di Cristo buon pastore, un autentico stile sacerdotale.
Un testo che parla di uomini e donne che hanno fatto della ricerca della verità e del desiderio di viverla, con passione ed entusiasmo, la luce e la forza della loro vita.
Il libro illustrato racconta la vita di don Giuseppe "Bepo" Vavassori (1888-1975), sacerdote bergamasco. Le sue intuizioni sono di straordinaria attualità, come la sua spiritualità orientata all'amore di Dio Padre, la sua testimonianza di fede e di vita, il suo richiamo continuo a ricordarci che lassù c'è Qualcuno che ama tutti. Don Bepo ha avuto un'influenza enorme sulla città di Bergamo. I suoi pareri ed i suoi consigli erano richiesti anche da personalità e rappresentanti delle istituzioni. Era un punto di riferimento per la vita religiosa, sociale e culturale. Ancora oggi tantissima gente ne ricorda il cuore grande e l'animo buono, il suo fare di padre, che pensava sì alle cose grandi, ma era sempre estremamente sensibile alle piccole cose, a chinarsi sui "minimi". La sua testimonianza continua oggi con un Patronato, articolato in un'Opera diocesana e in un'Associazione di sacerdoti impegnati nel servizio pastorale.
La vita di Margherita Occhiena (1788-1856) è ripercorsa in queste pagine nelle sue vicende più importanti. L'autore tratteggia con efficacia questa figura di donna forte, coraggiosa e amorevole, che iniziò con il figlio la straordinaria storia dell'Oratorio salesiano di Valdocco. Nella sua vita gli insegnamenti pedagogici e catechistici non furono mai teorizzati, ma scaturivano dagli episodi di vita o dalle sue parole semplici. Nella loro sostanza quegli insegnamenti continuano a essere validi, e capaci di dire qualcosa di costruttivo anche alle mamme di oggi.
Chi è don Andrea Santoro? Sono passati tre anni dalla sua morte. Dopo l’emozione del suo assassinio, il suo nome e la sua testimonianza possono andare dimenticati. Non era un accademico, ma la sua visione fu assai lucida in un tempo ritenuto di ‘scontro tra civiltà’, tra Oriente e Occidente, tra questo e l’Islam. Ma egli, nel 2005, convinto scriveva: «Io credo che ognuno di noi, dentro di sé, possa diminuire la lontananza tra questi due mondi».
Con la sua presenza-testimonianza, don Andrea, vivendo tra i turchi come loro amico, ha avvicinato, già in se stesso, mondi differenti. Confermano la fecondità dell’impulso cristiano e della disponibilità musulmana a radicare nelle coscienze il dialogo interreligioso i saggi contenuti nel presente volume. Vi si possono infatti leggere suggestivi interventi di autorevoli esponenti delle culture cristiana e islamica.
Le tappe biografiche del sacerdote palermitano ucciso dalla mafia e le motivazioni che hanno portato i mafiosi a uccidere don Puglisi, una riflessione sull'antievangelicità della mafia.
Perché l’omicidio di don Giuseppe Puglisi (15 settembre 1993) è stato compiuto in odiumfidei? Perché si può parlare di un vero e proprio martirio?
Nella prima parte vengono presentate le tappe biografiche principalidel prete palermitano ucciso dalla mafia.
Nella seconda, descritto il martirio materiale, viene approfondito dettagliatamente quello formale sia ex parte victimae sia ex parte persecutoris. In special modo il lettore avrà modo di conoscere le motivazioni che hanno portato i mafiosi a uccidere don Puglisi, la riflessione sull’antievangelicità dellamafia e il perché si può affermare che l’odium fidei della mafia costituisce la causa di questo omicidio.
Una breve bibliografia e un’appendice fotografica concludono il volume.
Il libro espone la vicenda terrena, e altamente spirituale, di Madre Maria Pierina De Micheli, suor Maria Pierina (1890-1945). Originaria di Milano e vissuta tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, suor Maria Pierina si dedicò alla propagazione della devozione del Santo Volto di Gesù. Nel giugno del 1938 la Madonna rivelò a Madre Pierina la medaglia del Santo Volto: nello stesso anno, il fotografo d’arte Giovanni Bruner di Trento fotografò la Sacra Sindone e donò l’immagine al cardinale Ildefonso Schuster, il quale, a sua volta, la donò a Madre Pierina che da questa fece ritrarre la Medaglia del Santo Volto. La religiosa si spense in provincia di Novara il 26 luglio 1945. Credette a Gesù, lo seguì professando i voti religiosi tra le Figlie dell’Immacolata Concezione, visse con Lui una stupenda avventura in cui sentì che Gesù solo è il Tutto che rende vera e degna di essere vissuta la propria vita.
LA VITA DI SUOR MARIA PIERINA, FONDATRICE DELLA CONGREGAZIONE DELLE FIGLIE DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE DI BUENOS AIRES.
AUTORE
Paolo Risso, nato nel 1947 a Costigliole d’Asti, laureato in lettere all’Università di Torino e abilitato in filosofia e storia,è autore di vite di santi e di libri di catechesi,soprattutto diretti alla gioventù.Tra i suoi libri,ricordiamo: La Messa è la mia vita(Cantagalli, Siena 1999-2003); Rolando Rivi, un ragazzo per Gesù (Del Noce, Camposampiero, PD, 2004); Silvio Dissegna. Un ragazzo meraviglioso (LDC, Torino).
Il libro ci propone un viaggio in un arco di settantanove anni (1880-1959) che, muovendosi da Boves (la cittadina vittima della barbarie nazifascista e ora sede della scuola di pace), passa per Torino, raggiunge Angera sul Lago Maggiore, arriva a Lugano, ci riporta a Grugliasco nella cintura torinese, si conclude a Luserna (in Val Pellice a quindici chilometri da Pinerolo)… per poi riprendere e condurci in tante parti del mondo, dove la giaculatoria “Provvidenza divina del Cuor di Gesù,provvedete” scandisce le giornate dei credenti in un fiducioso abbandono al disegno di Dio.La giaculatoria è nata dalla fede e dall’esperienza spirituale di Teresa Gabriella Borgarino, Figlia della Carità, la cui figura viene qui proposta nei suoi sessantanove anni di vita (1880-1949) e nei dieci anni successivi alla morte,anni in cui la sua figura – umile e semplice (lei si definiva “la radice nascosta”) – si è sempre più imposta con la forza della testimonianza.
AUTORE
Giorgio Grietti, prete della diocesi di Pinerolo dal 1978, è laureato in teologia con specializzazione liturgico-pastorale. È docente di liturgia e teologia sacramentaria, parroco, direttore dell’Ufficio diocesano per le Cause dei Santi. Nella causa di canonizzazione di Suor Gabriella, dopo aver svolto l’incarico di Promotore di Giustizia nel Processo diocesano, opera come collaboratore esterno del relatore nel prosieguo della medesima presso la competente Congregazione romana.
Il volume ripercorre la vita e le opere di don Carlo Gnocchi, dalla giovinezza all'ordinamento al sacerdozio, nel 1925, dall'attività come direttore spirituale dell'istituto Gonzaga di Milano alle esperienze come cappellano militare sul fronte greco e nella campagna di Russia, dalla partecipazione alla Resistenza alla fondazione della Federazione Pro Infanzia Mutilata, fino alla nascita della Fondazione Pro Juventute, oggi Fondazione don Carlo Gnocchi-Onlus, fino alla morte sopraggiunta nel 1956. Il libro riporta anche alcuni pensieri di don Gnocchi su tematiche a lui care.
Nel testamento di don Primo Mazzolari si trova una dichiarazione: «Ho inteso rimanere in ogni circostanza sacerdote». Il sentirsi prete in tutte le evenienze di vita fu una connotazione essenziale della sua personalità. Fu anche scrittore, poeta, uomo politico…, ma prima di tutto sacerdote. Era il parroco, autentico punto di riferimento per i suoi parrocchiani e per tutti i parrocchiani d’elezione che, in ogni parte d’Italia, a lui si ispiravano. Nel presente libro si è voluto centrare l’attenzione su Mazzolari sacerdote, dalla personalità ricca e complessa, poliedrica. Affascinato dal mistero di Dio e carico di amore per i fratelli, egli prodigò le sue attenzioni pastorali per i vicini e per i «lontani», categoria di persone, questa, che divenne il cuore del suo apostolato: tutti, comunque, abbracciava nel cuore sacerdotale e guidava con fiducia all’incontro con il Cristo amico, fratello, compagno di viaggio.