
Un testo sulla figura e la spiritualità di papa Paolo VI.
"Ho imparato a contrabbandare pezzi di matita nella mollica del pane o nelle bustine di tabacco che poi gli amici trasformavano in fumo velenoso. Ma tutti quei fogliettini li ho persi chissà dove. Trascrivevo in cirillico testi slovacchi, parole inglesi e pensieri personali. Ma anche quei quaderni russi sono andati perduti. Come scritti sull'acqua o su un marciapiede. Il detenuto scrive sul proprio corpo con il filo spinato". L'autore, sacerdote salesiano, ha trascorso dieci anni di prigionia, di cui otto ai lavori forzati, nelle miniere di uranio della Cecoslovacchia. Le sue memorie si intrecciano con la storia dell'Europa dopo la seconda guerra mondiale: la morte di Stalin e l'inizio dell'era di Kruscev, la Primavera di Praga e la stagione di Dubek, il manifesto di Charta 77 sulla violazione dei diritti umani e l'elezione di Karol Wojtyla al soglio pontificio, gli anni di Gorbaciov, la caduta del muro di Berlino e la nascita, dalle ceneri della Cecoslovacchia, della Repubblica Ceca, presieduta da Václav Havel, e della Repubblica Slovacca. "Dall'inizio della primavera alla fine dell'autunno ci costringevano a piccoli gruppi a pulire la zona tra le staccionate elettriche e la recinzione di filo spinato", ricorda Srholec, "dovevamo estirpare con le mani nude tutte le erbacce; le armi automatiche di esperti tiratori erano puntate contro di noi dalle torri di guardia. Tornavamo in camera pieni di graffi, tra sterpi e filo spinato. Ma i graffi non sono infortuni..."
Si tratta della biografia del cardinale Celso Costantini (1876-1958), originario della provincia di Pordenone, che fin dalle sue prime esperienze come sacerdote dimostrò il suo grande spirito missionario. Inizialmente resse le parrocchie di Roraigrande, Concordia ed Aquileia, fu poi Vescovo a Fiume e nel 1922 fu nominato da Papa Pio XII Delegato apostolico in Cina dimostrando in questo servizio alla chiesa locale tutta la sua modernità nelle decisioni da lui prese: la scelta di un segretario cinese, l'andare a vivere fuori il quartiere delle sedi diplomatiche, il rifiuto di indennizzi per la morte dei missionari. Nel 1953 fu creato cardinale e l'anno successivo promosso Cancelliere di Santa Romana Chiesa. Morì nel 1958 alla vigilia del conclave che elesse Papa Giovanni XXIII. La presente pubblicazione, accompagna il lettore a scoprire la impegnativa vita del Costantini che si rivela straordinario come uomo e intellettuale, scultore e scrittore, sacerdote e missionario, Vescovo e Cardinale.
Gli idoli di legno, di pietra, d'argento e d'oro di cui parla la Bibbia non sono più presenti nella civiltà occidentale. Altri ne hanno preso il posto. Nelle parole di Eliot: la lussuria, l'avarizia, il potere. Ma l'unico idolo che aspira a prendere il posto di Dio è la scienza, da cui ci si attende la salvezza e con la quale si pretende senza ragione di fornire basi a filosofie materialiste.
In questo volume sono raccolti i contributi presentati al Convegno "Vir fidelis multum laudabitur", organizzato dalla Pontificia Università della Santa Croce in occasione del centenario della nascita di Mons. Álvaro del Portillo. Del Portillo, secondo le parole trasmesse da Papa Francesco a S.E.R. Mons. Javier Echevarría, proprio in occasione del Convegno, fu un "sacerdote zelante che seppe coniugare una intensa vita spirituale fondata sulla fedele adesione alla roccia che è Cristo, con un generoso impegno apostolico che lo rese pellegrino nei cinque continenti, seguendo le orme di San Josemaría, meritevole della biblica frase tratta dal libro dei Proverbi: 'vir fidelis multum laudabitur'". La sua figura è approfondita secondo tre aspetti fondamentali. In primo luogo, la sua relazione con l'Opus Dei, sia come figlio e collaboratore del Fondatore, sia come suo primo successore. In secondo luogo, il suo amore per la Chiesa che si è poi tradotto, da un lato, in un contributo di notevole spessore al Concilio Vaticano II e alla nuova Codificazione canonica e, dall'altro, nel servizio alle Chiese particolari. Infine, alcuni temi salienti del suo messaggio spirituale - eco degli insegnamenti di San Josemaría - che vanno dalla Nuova Evangelizzazione, al sacerdozio, alla riflessione sui fedeli e laici nella Chiesa e ad altri aspetti correlati.
"Salvata dall'inferno" è la storia di Ania e della sua instancabile ricerca dell'amore, della felicità e di una gioia di vivere che credeva perduta per sempre. La storia ha inizio in Polonia, con una bambina che sogna di vivere in un castello incantato, e che conosce invece tutta la durezza della vita. È la storia di un viaggio in Italia, come verso la terra promessa. Un viaggio che invece, per questa ragazza ancora minorenne, diventa un susseguirsi di tragiche avventure. È una storia che racconta la forza dei sogni, e quanto sia importante non mollare mai. Ania passa attraverso esperienze di sfruttamento e di discriminazione, poi un sequestro e un tentativo di suicidio. Molestie, alcol, droga, la vita dei night e mille falsi amici senza scrupoli sono gli antagonisti contro cui la ragazza si batte da sola, alla disperata ricerca di se stessa. La storia di Ania rovescia il luogo comune per cui è solo accettando i compromessi che si può andare avanti nella vita. Una nuova strada le si apre, del tutto inattesa. Una nuova strada che promette un futuro diverso, una strada che arriva fino alle porte del cuore.
Una breve biografia e i brani più profondi e suggestivi di papa Montini. Da queste pagine emergono la grandezza umana e la fede salda di un gigante del Novecento, sconosciuto ai più, che ha saputo annunciare il Vangelo in un tempo di epocale trasformazione.
Colette di Corbie vive nel XV secolo, un periodo difficile, segnato da gravi conflitti: la "Guerra dei cent'anni", una Chiesa lacerata dalla presenza di due, poi tre papi; la decadenza degli Ordini monastici e la divisione nella Famiglia francescana... Questa donna, coraggiosa e ispirata da Dio, dà inizio ad una profonda opera di riforma, in seno all'Ordine dei Frati minori e a quello delle Sorelle povere; fonda nuovi monasteri ed è all'origine di una lunga discendenza di monache che si sono santificate alla sua scuola. Ha inciso a tal punto in quest'opera di Riforma, da essere indicata come la seconda fondatrice delle Clarisse. Questo volume ripercorre i momenti salienti e significativi della sua avventura evangelica, per coglierne la perenne ricchezza e attualità.
Laura Rampini aveva soltanto ventidue anni e un figlio piccolo quando un grave incidente automobilistico l'ha travolta e lasciata su una carrozzina, senza più l'uso delle gambe. Era il 1995. Oggi, meno di vent'anni dopo, Laura è mamma per la seconda volta e, inoltre, ha preso il brevetto da paracadutista e vanta già centosessanta lanci. È la prima e unica paracadutista paraplegica al mondo. Difficile rialzarsi da terra quando la vita toglie gli appoggi della tua esistenza. Difficile, ma non impossibile. Laura Rampini ne è la dimostrazione vivente. Il racconto della sua vita e della sua battaglia per abbattere le barriere è una storia commovente, di spregiudicato eroismo, costruita pezzo a pezzo, con una determinazione d'acciaio e un atteggiamento naturalmente positivo. La storia di chi sa che non deve arrendersi mai, né di fronte a un marciapiede troppo alto né di fronte a un desiderio. Anche quando quel desiderio incontra lo scetticismo dei tanti, tanto è smisurato e coraggioso. Perché nulla è impossibile, tutto è superabile.
A duecento anni dalla nascita di don Bosco, ripercorriamo la vita del Santo piemontese attraverso la narrazione degli episodi più significativi della sua storia. Un percorso fatto di illustrazioni, fotografie e parole coinvolgerà bambini e ragazzi nella scoperta del sacerdote amico dei giovani e fondatore della congregazione dei Salesiani. Attraverso il racconto dei miracoli accaduti nella vita di Giovanni Bosco, i lettori potranno conoscere un uomo che ha portato lo sguardo di Cristo alle periferie del mondo. Nella povertà della campagna piemontese da cui veniva, don Bosco, diventato sacerdote, si è mosso verso i margini estremi della Torino pre-industriale per soccorrere i ragazzi abbondati e soli che vagabondavano per le strade. Di periferia in periferia, la storia di Giovanni Bosco ha affascinato grandi e piccini da più di un secolo e ancora oggi continua a incantare chi si lascia provocare dalla vita appassionata di un uomo affascinato da Cristo, che ha speso tutta la vita per i giovani.
In un contesto sociopolitico ed ecclesiale che va dalla Grande Guerra al post-Concilio l'autore colloca la vicenda del "figlio del carrettiere", che scommette sulla fecondità inesauribile di un sacerdozio inteso come "immolazione" volontaria al servizio dei poveri e dei più emarginati. Costruttore di coscienze cristiane, suscitatore di vocazioni religiose, educatore di laici adulti, don Torreggiani, con la fondazione dell'Istituto Servi della Chiesa (1948), conduce i suoi amici sulle frontiere della carità organizzata (oratori, assistenza carceraria, case di accoglienza, collegi) e dell'inveramento del Concilio (Chiesa locale, diaconato, formazione del clero, valorizzazione dei carismi). Sa dialogare con la Chiesa gerarchica e raggiungere soggetti spesso dimenticati dalla pastorale. Si adopera, sino alla fine, per immettere nelle vene della Chiesa fermenti e testimonianze che sgorgano dal midollo della tradizione, ma che chiedono all'Istituzione di essere riconosciuti e accolti.