
Mi aspetta un programma intenso: la visita al carcere femminile di Lampa; l’inaugurazione dell’aula nell’asilo infantile; poi il lungo viaggio nell’Amazonia peruviana fino a Puerto Maldonado per incontrare Maritza, la donna sfigurata dalla violenza, che ho incontrato due anni fa; il progetto di ristrutturazione del seminario diocesano; poi, a Mazuko, l’incontro con ragazze vittime di tratta; per ritornare poi a Puno, all’INABIF, per vedere bimbe stuprate e madri di incesto; poi il soggiorno a Juli, nelle case di dieci famiglie che vivono in estrema povertà e, dopo 13 giorni, il rientro in Italia.
Autore
Yanet Sónico Roque Quispe, trentenne peruviana, è detenuta nel carcere femminile di Lampa con una condanna a 25 anni per associazione a delinquere, furto aggravato e omicidio; componente di un’organizzazione criminale denominata “I Metallurgici Sanguinari del Sud”. Madre di due figli ha lavorato in canali televisivi come conduttrice, promuovendo artisti e gruppi musicali. Cristiana CARICATO (Siracusa, 1968) è vaticanista e vice caporedattrice di Tv2000. Laureata in filosofia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha iniziato l’attività giornalistica all’agenzia radiofonica News Press, per poi partecipare all’avventura televisiva intrapresa dalla Chiesa italiana. Negli ultimi 19 anni, per Tv2000, ha curato e condotto il programma di informazione ecclesiale “Mosaico”, ha seguito i grandi eventi del pontificato di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e di Papa Francesco e realizzato reportage sulla Chiesa nel mondo. Luigi GINAMI, sacerdote della Diocesi di Bergamo e presidente della Fondazione Santina Onlus. Ha pubblicato negli anni diversi libri dedicati alla straordinaria storia di coraggio e di speranza della mamma disabile: Roccia del mio cuore è Dio, Piemme, 2005; God is the Rock of my Heart, Los Angeles (U.S.A.), 2007; La speranza non delude, Paoline, 2008 (tradotto in arabo nel 2009); A Heart poured out for God, Philadelphia (U.S.A.), 2010. Per le edizioni San Paolo, nel 2018, pubblica Dove i Cristiani muoiono. Dal 2017 i resoconti dei suoi viaggi di solidarietà vengono pubblicati nella collana #VoltiDiSperanza
"La biografia, 'più antica, più intima e più bella su Tommaso Moro', fu scritta in esilio, nel 1556, dal genero di More, William Roper. La prima edizione fu stampata a Parigi nel 1626. Si potrebbe pensare che, trattandosi del genero, ci troviamo di fronte ad una biografia di parte. Eppure, ciò che avviene è che essa ci pare narrata quasi asetticamente, in modo scarno e sobrio, cosa che - di solito - non avviene nelle operette di glorificazione dell'eroe, dove gli amici dell'eroe fanno sempre un'eccellente figura. Ciò che qui colpisce è proprio la spontaneità e la freschezza ingenua del racconto di chi era giovane, quando si svolsero i fatti narrati. Benché Roper abbia scritto solo quest'opera, non di meno pare che questa costituisca uno dei più attraenti esempi di biografie cinquecentesche, in lingua inglese." (Dalla Introduzione di Giorgio Faro)
L'Autore presenta la vita di un santo quasi sconosciuto ma che ha saputo dimostrare come nessun altro quanto il dolore non significhi infelicità". "
A Siviglia c’è un segreto. Chi era l’uomo che fu don Giovanni? Cosa cercava il collezionista di amori, di baci, di appuntamenti ? È esistita veramente la figura che ha ispirato nei secoli tante opere, da Tirso de Molina a Mozart, a tanti autori recenti? Il protagonista del romanzo – un giovane uomo dei nostri giorni – si mette sulla strada di don Giovanni per comprendere e per vedere cosa ha da dire quella figura misteriosa alla sua vita e al suo amore. È mosso da una ferita, da un trauma e da una domanda. Un viaggio che ci porta nella storia e nei personaggi di quella grande capitale nobile e commerciale dell’immenso Regno di Spagna, in un teatro fastoso e oscuro di amore e morte. Al centro la figura di Miguel Mañara, cavaliere focoso e protagonista di una vicenda speciale, di una vita esagerata. Intorno a lui una scena di personaggi pieni di luce e di ombre, modernissimi e antichi. Una storia ricca di colpi di scena, di una umanità profonda e appassionata, attraversata dal dramma di sempre: cosa è amare?
Quella di Francesco Ricci, editore, giornalista, grande comunicatore e instancabile viaggiatore, fu una vita straordinaria. Si spinse ad attraversare senza sosta barriere e confini, sostenendo la causa dei popoli oppressi dai regimi dell'Est Europa, dando voce ai missionari in Africa e Sud America, facendosi promotore del rivoluzionario messaggio cristiano di Karol Wojtyla anche, e soprattutto, presso i giovani, dì cui sapeva riconoscere e accogliere le richieste di aiuto. È stato al fianco di don Giussani fin dagli albori di Comunione e Liberazione, movimento che contribuì a diffondere in tutto il mondo. La sua storia è una costellazione di luoghi e persone che Alessandro Rondoni - allievo, amico e collaboratore - ha deciso di ripercorrere, ridisegnando un itinerario esistenziale sconfinato, guidato dal progetto umano, prima ancora che politico, di annullare le distanze.
Un filosofo che fu vescovo anche se non credeva alla risurrezione ed era sposato; un papa professore di teologia che non riuscì a riformare la Chiesa; una donna che diventò diacono di Costantinopoli; un dottore della Chiesa «saraceno di testa»; un monaco che spiegò come l’irascibilità sia un dono; un affarista senza scrupoli cui dobbiamo la riscoperta patristica; un mistico che non riusciva ad aver paura dell’inferno; una donna che con una sola frase cancellò una dottrina secolare: sono solo alcuni degli esempi delle storie della Chiesa che possono avere ancora molto da dire.
Persone che hanno retto il peso e la bellezza dell’essere uomini e donne del proprio tempo, restando fedeli al Vangelo. Possiamo farcela anche noi, oggi.
Francesca (Roma, 1384 –1440), dopo la perdita dei figli e del marito, accettata e offerta nella fede, si dedicò all’assistenza dei poveri e dei malati. Il suo palazzo pareva fosse la meta obbligata di bisognosi d’ogni genere. Generosa con tutti, profondeva i beni di cui disponeva per alleviare le tribolazioni degli altri, senza nulla concedere a se stessa. Per poter allargare il raggio della sua azione caritativa, nel 1425 fondò la congregazione delle Oblate Olivetane di S. Maria Nuova, dette anche Oblate di Tor de’ Specchi. Tre anni dopo la morte del marito, emise ella stessa i voti nella congregazione da lei fondata, assumendo il secondo nome di Romana. Il libro è la sua biografia.
Maria Luigia Ronco Valenti, scrittrice e giornalista, ha collaborato con le tre reti radiofoniche RAI con programmi e sceneggiati di carattere storico e letterario, vincendo il “Premio Roma” di giornalismo con la trasmissione «Roma degli Europei». Collaboratrice di Radio Vaticana, ha realizzato per «Orizzonti Cristiani» numerosi programmi sceneggiati tra cui: I santi di Roma, Le donne della lampada, Il mistero degli angeli. Insegnante di ruolo presso scuole statali e istituti privati, ha pubblicato volumi di letteratura giovanile ricevendo numerosi premi di narrativa. Studiosa di teologia e di scienze religiose con particolare riguardo al monachesimo e al femminismo evangelico, ha pubblicato saggi e tenuto conferenze su diverse figure di sante.
Zwingli teologo umanista
I temi della Riforma secondo Zwingli
La teologia del Patto e le sue implicazioni socio-politiche
Sullo sfondo della storia della città di Zurigo e della Confederazione elvetica nel xvi secolo, la vita, il pensiero teologico nonché l'impegno politico che condusse Zwingli, teologo umanista e Riformatore di grande originalità, alla morte sul campo di battaglia.
Dalla quarta di copertina
Sullo sfondo della storia della città di Zurigo e della Confederazione elvetica nel XVI secolo, Sergio Ronchi delinea la vita, il pensiero teologico e l'impegno politico che condussero Zwingli alla morte sul campo di battaglia.
Ne emerge una figura di grande originalità: non un umanista teologo, bensì un teologo che pensa l'evangelo con metodi umanistici.
Teso alla fedeltà verso la parola scritta e all'annuncio di Gesù Cristo, Zwingli – il più politico dei Riformatori – propone i temi della Riforma da una angolazione assolutamente propria.
Rigorosamente cristocentrico, il suo pensiero non concede nulla all'uomo: Cristo è la guida dell'umanità tutta, da lui dipende ogni cosa, compresa l'armonia sociale.
È una lettura che parte dal verso di una poesia di Mariangela Gualtieri "C'è dell'oro in questo tempo strano" per dirci che questo è un tempo difficile, ma è comunque un tempo che può riservare sorprese, che può nascondere, in profondità, delle pepite d'oro. E l'oro consiste nella riscoperta di una dimensione di contatto più autentica con sé stessi, con gli altri, con il creato.
Papa Giovanni XXIII è ricordato come "il papa buono", ma è stato anche il papa che ha indetto e iniziato il Concilio Vaticano II, un momento di grande rinnovamento per la Chiesa, al quale fa costante riferimento anche papa Francesco. Questo volume propone un nuovo profilo storico di papa Roncalli, scritto da uno specialista, pronipote del papa, che ha imparato a conoscere in famiglia il racconto di una vita straordinaria e che via ha dedicato oltre vent'anni di studi alla scuola del cardinale Loris Francesco Capovilla, segretario particolare del pontefice.
La vita di Papa Roncalli è stata caratterizzata da un’adesione completa alla Parola, sorgente di pensiero e di azione. La sua spiritualità è stata vissuta nel tenersi “sempre con Dio e con le cose di Dio”, e nella consapevolezza di una fraternità universale che preferisce innalzare ponti piuttosto che barriere. Ma l’adesione a questo nucleo si carica anche di valenze creative perché sostenuta dalla continua attenzione alla Storia, dove il Vangelo deve essere calato. Per questo, quasi a sigillo del suo percorso, resta l’attualità del messaggio lasciatoci dal pontefice sul letto di morte: «Ora più che mai, certo più che nei secoli passati, siamo intesi a servire l’uomo in quanto tale e non solo i cattolici; a difendere anzitutto e dovunque i diritti della persona umana e non solamente quelli della Chiesa cattolica”.