
Un manuale agile, ricco di schede da completare per la Lettura Popolare della Bibbia. "Siamo Popolo nella fede in Gesù il Cristo di 13 in 13 lune. Un tempo speciale perché significato e sorretto, nella nostra semplice fede che si fa azione misericordiosa quotidiana, da questo respiro a cui papa Francesco ci invita: LA SINODALITA'. Papa Francesco ed io veniamo dalla "fine del mondo", da quel pezzo di terra afroamerindia che spesso viene chiamata America Latina. Tra quel Popolo amato abbiamo vissuto e compreso alcuni valori semplici ed essenziali della Vita, avremo modo di condividerli ed ascoltare il vostro respiro di Vita." dall'introduzione dell'autrice
Sei donna. Ti sposi. Magari arrivano figli. Magari di lavoro fai il medico, e ad alti livelli, quasi tuo malgrado. Ed ecco, ci provi a combinare famiglia e lavoro. Cerchi modelli, un aiuto, o almeno una ricetta, qualunque cosa pur di farcela. E se alla fine il lavoro prevalesse su tutto? Come resistere alle fatiche? Come scampare ai sensi di colpa? E quando ti guarderai indietro che dirai delle scelte fatte? Cosa ne diranno i figli? La bella notizia è che la mogliemammamedico può riuscire a non essere un puzzle a cui manca sempre qualche pezzo. Non più frammenti diversi da combinare a fatica, ma la felice scoperta di cosa fa fiorire la vita: tutta intera. Prefazione di Costanza Miriano. Postfazione di Laura Baruffaldi.
Il libro è stato scritto nel corso del 2015 e riscoperto, quasi casualmente, all'alba del giorno del funerale di Antonio. Il filo conduttore è il rapporto con il limite: vissuto nell'improvvisa morte del padre, nei quasi 30 anni di professione medica e nei drammatici mesi della malattia imprevista e imprevedibile. La consapevolezza di essere limitati è per l'autore la condizione essenziale per dare senso e profondità al tempo e alle cose che si vivono, per potersi immergere in ciò che è essenziale e autentico. Antonio, scrive il card. Zuppi nella Prefazione, «superava il limite con l'amore, l'unica maniera per cui l'altro non è un oggetto senza significato, un fastidio, un problema». Antonio ci aiuta a comprendere cosa può rendere la vita piena, trasformata dall'amore, e quindi felice.
L'idea di scrivere sui coniugi Sturzo nasce dal desiderio di far conoscere la loro dignità di modelli della fede familiare, mostrando che molti sono i legami tra gli sposi di oggi e questa famiglia del passato, vissuta a cavallo tra Ottocento e Novecento. Perché, così come esiste una genealogia fisica che introduce ogni uomo in un albero genealogico, allo stesso modo c'è una genealogia spirituale che ci trasmette la fede di chi ci ha preceduto.
"Alberto Burzio (Barba Bertu) è un "talent scout" dei cuori e cerca cuori vivi, che battano col ritmo di Dio e della vita, all'unisono coi cuori degli altri, in particolare delle persone semplici, dei poveri. Scova dei cuori infiammati di carità, di servizio, di preghiera, nei posti più nascosti. Questa volta ha cercato nei corridoi delle case religiose e dei monasteri, luoghi di silenzio in cui non si trova gente che si impone, che dirige, che inventa, ma cuori che vivono semplicemente e con umiltà la vita che il Signore dona loro giorno dopo giorno. Alberto Burzio li fa parlare, raccontare, senza renderli protagonisti, magari colorando un po' dei tratti di vita che possono apparire sbiaditi. [...] Talvolta leggere una di queste storie può dare una risposta giusta a un interrogativo, a un dubbio, a una esitazione: sono vite vissute come quelle di tutti, ma nascondono una spinta verso la vita che in un mondo stanco sono integratori di sorriso alla Vita." (dalla prefazione di Padre Cesare Falletti.)
Alberto Burzio con questa raccolta di interviste ci prende per mano e ci aiuta a osservare con attenzione la realtà. Dove tanti vedono un grigiore indifferenziato, lui mette in evidenza sprazzi di luce intensa, macchie di colori così vividi che non puoi che condividere l'affermazione che dà il titolo alla raccolta: "Che meraviglia!". Prefazione di monsignor Giuseppe Guerrini Vescovo emerito di Saluzzo.
A partire dal contesto storico e dal rapporto tra neri e bianchi negli Stati Uniti degli anni Cinquanta del Novecento, dal contributo della comunità femminile di Montgomery e di alcuni altri predecessori, l'introduzione di Rufus Burrow Jr. alla vita, al pensiero e all'impegno sociale e politico del grande pastore nero Martin Luther King, leader del movimento per i diritti civili degli afroamericani, ne mette in luce le battaglie e gli studi - in particolare quelli teologici, che tanto influenzarono il suo percorso e impegno pubblico -, l'evoluzione verso la nonviolenza gandhiana nonché le posizioni rispetto a razzismo, sfruttamento economico, guerra, rapporti tra i sessi, pena di morte e omosessualità. «Sarebbe un errore sostenere che Martin Luther King fosse un attivista sociale più che un pensatore. Era sia un pensatore sia un attivista sociale. Non tentò mai di separare le idee (accademiche) dall'attivismo (di strada). Anzi, mise sempre le sue idee migliori al servizio delle campagne di non cooperazione, lasciando che il suo pensiero si formasse e trasformasse grazie alla prassi, perfezionando quest'ultima grazie a idee ben meditate. Nonostante il dottorato in teologia sistematica, gli fu sempre più chiaro che la sua reale vocazione era quella di mettere in pratica un'etica teologica e sociale. Si sentiva chiamato ad applicare tutto ciò che aveva appreso per la costruzione di una "casa mondiale" basata sul principio divino di amore e giustizia universali»
«Ciao Burgio. Stammi bene e prega Allah che ti dia la sua retta via e ci guida verso sé nella sua luce inshallah il paradiso...». È l'ultimo messaggio inviato tramite un sms da Monsef a don Claudio Burgio. Porta la data di sabato 17 gennaio 2015. Monsef, che per quasi cinque anni ha vissuto nella comunità di accoglienza per ragazzi in difficoltà Kayròs, è partito all'improvviso, insieme con Tarik. Destinazione: Siria. Sono diventati combattenti di Daesh. Monsef è il più giovane jihadista partito dall'Italia alla volta dell'autoproclamato e sedicente Stato islamico. Tra l'incredulità e la riflessione, una lunga lettera del sacerdote formatore a Monsef per entrare senza reticenze nel dramma di questa storia e, al contempo, per invitare a riflettere sul senso dell'educare e del trasmettere la fede in Dio.
Il libro ripercorre la straordinaria vita della beata suor Elena Aiello, mistica cosentina, che vide manifestate su di sé, in tutti i venerdì di Quaresima e per circa quarant’anni, le stigmate. Negli stessi anni le si presentarono altri fenomeni mistici, riassunti in messaggi, rivelazioni e profezie riguardanti la Russia, le guerre mondiali, il pontefice e alcuni eventi cosmici, come i tre giorni di buio (rivelazioni in linea con quelle di altri santi mistici e apparizioni mariane). In gioventù, per intercessione di santa Rita, ottenne due miracoli, guarendo da un tumore allo stomaco e al braccio sinistro, paralizzatosi per un intervento sommario. Nel 1928, con la sua consorella suor Gigia Mazza, fondò l’Opera e la Congregazione delle Suor Minime della Passione di N.S.G.C. che contava, nel 1961, anno della sua morte, avvenuta a 66 anni, diciotto case dell’ordine abitate da circa centocinquanta religiose. Il libro contiene le rivelazioni private della mistica e la storia del miracolo per la beatificazione.
Note sull'autore
Vito Stefano Burdi è ingegnere civile ed edile. La devozione per Madre Elena Aiello e per Padre Pio lo ha portato a documentarsi sulle sue opere, confrontandole talvolta con le biografie di altri venerabili, beati e santi. Da anni approfondisce con passione il fenomeno delle apparizioni mariane, delle profezie e delle rivelazioni private della Beata Vergine Maria, con particolare interesse verso la Regina della Pace di Medjugorje.
In questa biografia - la cui stesura richiese più di trent'anni - lo storico Carl Burckhardt si sofferma sull'avvento di Richelieu al potere. Delle opposte tesi fiorite attorno alla sua azione politica, questo testo rappresenta non una conciliazione, bensì un sostanziale superamento. Ricco nella documentazione e piacevole nella rielaborazione, "Richelieu" di Burckhardt svela tutti i paradossi e le contraddizioni di un uomo, grande per la lungimiranza politica, implacabile per l'uso della forza.
Il percorso biografico di Giuseppe Siri, figura fondamentale della chiesa italiana del Novecento, è sicuramente un osservatorio privilegiato per seguire le vicende della storia ecclesiastica e della storia politica nell'Italia repubblicana. La sua vita si intrecciò con i momenti e i personaggi maggiori di una complessa stagione religiosa e civile, a partire dagli anni del fascismo fino alla caduta del comunismo. Le vicende di cui fu protagonista vanno lette dunque sullo sfondo dei grandi movimenti e degli scontri che caratterizzarono la vita della chiesa e della società nel dopoguerra. Dal 1946 al 1987 austero pastore di una grande città industriale, Genova, Siri fu assai vicino a Pio XII. Uomo di governo al centro degli snodi della struttura ecclesiastica, durante il pontificato di Giovanni XXIII venne chiamato a presiedere la neonata Conferenza Episcopale Italiana. Dotato di una spiccata capacità di intrecciare rapporti e relazioni in ambienti diversi, Siri cercò in ogni modo di mantenere alla chiesa quegli spazi di indirizzo politico che riteneva vitali in un paese cattolico, opponendosi con forza all'apertura a sinistra. Il concilio Vaticano II lo vide impegnato nella lotta contro quelle innovazioni che giudicava pericolose per il futuro della chiesa e del papato, in particolare nel campo ecclesiologico e in quello liturgico. Gli anni del postconcilio segnarono il lento tramonto della sua visione, che cercò tuttavia di preservare almeno nella sua diocesi.