
Dionigi Tettamanzi, nato a Renate (Milano) nel 1934 e ordinato sacerdote nel 1957, ha insegnato per molti anni teologia nei seminari milanesi. Nominato arcivescovo di Ancona-Osimo nel 1989, diviene Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana nel 1991. Arcivescovo di Genova dal 1995, è creato cardinale nel 1998. Presso Marietti ha pubblicato Parole di vita per la città dell’uomo (1999).
Arturo Testi ci apre uno scrigno, finora segreto. È stato il primo segretario del cardinale Giacomo Biffi e ora ci consegna i segreti della vita “in famiglia” – perché anche gli uomini pubblici hanno una vita privata – di Giacomo Biffi. Ci fa intravvedere il tesoro che contiene. Un tesoro fatto di piccole cose, abitudini semplici, schiettezza e solidità delle amicizie e dei sentimenti, serenità evangelica, rapporti umani senza formalità, e soprattutto ricco di umorismo.
Un piccolo mondo privato che avvalora la statura pubblica di Giacomo Biffi: ce la restituisce più vicina e ci rivela come la grandezza di una persona stia spesso nella sua semplicità e nel vedere le cose con un po’ ironia.
Il testo è ricchissimo di gustosi aneddoti che mettono in luce soprattutto l’umorismo di Biffi.
Davide il grande profeta, la guida spirituale, il politico, il sovrano, il maestro di preghiera, ma anche l’uomo con le sue virtù e le sue debolezze.
Personaggio di primo piano per gli Ebrei, come per i Cristiani e i Musulmani, Davide è una figura ambigua, misteriosa: profeta e uomo spirituale, ma allo stesso tempo sovrano ricco di potere, di gloria e di donne; santo, maestro spirituale e asceta, ma anche grande peccatore; uomo di preghiera, autore dei Salmi, musicista, ma allo stesso tempo guerriero spietato, conquistatore e assaltatore di carovane... Questo libro di lettura facile e piacevole, basato rigorosamente sul racconto biblico, racconta la vita di Davide, come guida spirituale di Israele e come politico, come essere umano con le sue debolezze e come maestro di preghiera, e permette al lettore di penetrare nel contesto storico e nello stile di vita di quell’epoca.
È la vicenda di un giovane sacerdote che muore colpito da uno dei suoi ragazzi assistiti.
La sua vita pastorale è piena di impegni: educatore in oratorio, insegnante di religione nel liceo classico, membro del consiglio presbiterale diocesano, direttore del settimanale diocesano «Luce» nell’edizione dell’Alto milanese. È molto stimato anche per le sue raffinate qualità intellettuali, ma soprattutto è una guida spirituale instancabile e illuminata, le sue omelie lasciano il segno e il suo rapimento durante la celebrazione eucaristica ne rivelano la grande fede.Visita gli ammalati, le persone sole e si prende a cuore gli sbandati. Tra loro c’è un ragazzo psicolabile, Maurizio, che don Isidoro cerca di riabilitare.
Negli anni Ottanta, il dilagare della droga tra i giovani non lo lascia indifferente. Con l’aiuto di altri volontari, ristruttura una cascina e ne fa un «Centro di recupero».
Rubando il tempo al sonno, studia libri di psicologia ed elabora un metodo di riabilitazione: Dallo sballo all’empatia. Diagnostica della tossicodipendenza, testo ancora oggi alla base del lavoro della Comunità.
La notte del 14 febbraio 1991 Maurizio, geloso delle attenzioni che il sacerdote riserva anche agli altri bisognosi, va a cercarlo e lo colpisce con una coltellata al cuore.
Don Isidoro muore all’istante. Ha soltanto 46 anni.
Punti forti
La forza di una vocazione di solidarietà: il sacerdozio.
Destinatari
Giovani, educatori e quanti vogliono conoscere una testimonianza evangelica del nostro tempo.
Autori
Cristina Tessaro, laureata in lettere moderne, giornalista in alcune reti televisive locali, presso il quotidiano La Prealpina e diversi altri periodici; collabora a varie attività culturali e religiose. Da gennaio 2008 si occupa, come libera professionista, di un ufficio stampa e copywriter per conto di enti pubblici, agenzie di comunicazione, associazioni, aziende. Con le Paoline ha pubblicato il volume Santa Rita da Cascia (2009).
Il volume narra, con stile spigliato e raffinato, la vicenda umana e spirituale di Teresa e Francesco Ugenti, umili figli del sud, sposi e genitori del nostro tempo, membri dell’Istituto “Santa Famiglia” fondato dal beato Giacomo Alberione. Essi sono candidati agli onori degli altari perché hanno vissuto, in modo davvero esemplare, la loro vita familiare.
Il libro è scritto in memoria del primo centenario del trapasso di Mons. Camillo Carrara (1871-1924), cappuccino Vescovo Missionario, nominato da Pio X, nel 1911, Vicario apostolico dell'Eritrea. In quel paese si industriò per la promozione sociale della popolazione; si affaticò perché i suoi sacerdoti, chierici e catechisti fossero formati ad essere apostoli della predicazione, dell'istruzione e della cura degli infermi; costruì e ristrutturò le chiese, le canoniche e le scuole; si impegnò a creare una numerosa, viva e autosufficiente Comunità. Nonostante i gravosi problemi sociali ed economici, Mons. Camillo non trascurò di svolgere il Ministero Apostolico della predicazione con le escursioni pastorali ai villaggi di cattolici, alle famiglie degli ortodossi, agli anziani dei non cristiani o musulmani e alle tribù di credenze ancestrali; amministrando i Sacramenti dell'iniziazione delle Fede Cristiana. Affaticato dalle lunghe e frequenti escursioni pastorali e logorato dai molteplici e grandiosi progetti realizzati in breve tempo, morì improvvisamente, lasciando un grande vuoto tra i suoi confratelli e nella comunità eritrea.
"Non c'è amore più grande di dare la vita per i propri amici" ha detto Gesù e Michela Dui nell'entusiasmo del suo amore sponsale a Cristo ha voluto fortemente vivere queste parole e donare la sua giovane esistenza, consumandosi per il bene dell'umanità e, in particolare, per i sacerdoti. Nata ad Orune, in terra nuorese, il 3 marzo 1912, Michela, dopo una gioventù leggera e spensierata, incontra il Signore e la sua vita cambia completamente. Tra preghiera profonda e impegni parrocchiali matura nel suo cuore un'offerta totale di sé: entra nella Trappa di Grottaferrata nell'agosto del 1933. La malattia della sua compagna Maria Gabriella Sagheddu e l'esempio di Santa Teresa del Bambin Gesù le aprono il cuore a chiedere a Dio lo stesso terribile male, per fare di sé un sacrificio vivente nella certezza di fede dell'incontro finale con l'Amato, che avvenne il 23 luglio 1939: aveva ventisette anni.
Suor Pia Gullini (1892-1959), trappista, fu una figura profetica, che aprì la sua comunità all'ideale ecumenico. Nei primordi del movimento entrò in relazione con i maggiori ecumenisti europei. È un avvenimento straordinario che, in Italia, i primi positivi interventi nel movimento per l'unità delle Chiese abbiano avuto luogo in un monastero di vita contemplativa. Questo libro illustrato racconta le tormentate vicende della sua vita, la sua ricca spiritualità e la sua grande passione per l'ideale ecumenico.
Questa figura monastica fuori del comune, questo grande mistico, la cui fama di santità si sta estendendo nel mondo, ha già ispirato molte persone e suscitato adesioni, devozioni e amicizie spirituali, soprattutto in Libano e nel Bellunese. Se la sua austerissima vita è difficilmente imitabile, la semplicità e l'unificazione da lui raggiunte sono invece il cammino normale di ogni ricercatore di Dio.
Carmela Cristiani nacque ad Andria nel 1922 da una famiglia numerosa. Pur sentendo forte la vocazione alla vita claustrale, fu persuasa dalla sorella suora ad entrare nella Congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza. Competente e generosissima, svolse il suo servizio di infermiera con amore e totale dedizione. Offrì con amore al Signore la sua malattia e la sua morte per la causa dell'Unità dei cristiani.
Il volume è dedicato a Madre Pia Gullini una delle fondatrici della comunità monastica femminile trappista che si è insediata presso il famoso monastero di Vitorchiano (Viterbo). Il volume è riccamente illustrato con immagini recenti e d'epoca del famoso monastero. La comunità di Vitorchiano e le sue case-figlie, sparse per il mondo, hanno saputo accogliere e realizzare l'eredità di Madre Pia, che consiste nell'amore a Dio e al prossimo, alla Chiesa, all'Ordine e alla missionarietà. Attraverso la completa dedizione delle loro superiore e l'intelligente ed equilibrata lettura dei segni dei tempi e del passaggio epocale che il mondo sta attraversando, hanno reso possibile il compimento concreto del desiderio di Madre Pia.
In questo volume si presenta la parte più significativa della documentazione ufficiale sulla quale si è fondato il giudizio della Chiesa circa la santità di Mariam di Gesù Crocifisso. Ripercorrendo le tappe del processo di beatificazione di Mariam Baouardy e le dichiarazioni di numerosi testimoni, emergono i tratti delle sue virtù, che fanno risaltare con ricchezza e precisione la «risposta cosciente e irrevocabile alla sua vocazione di santità» (Giovanni Paolo II). In fondo al volume, si trovano il "Breve" di beatificazione e la "Bolla" di canonizzazione.